00 27/06/2010 13:02
Cacca show a Carrara: e l'opera di Mccarthy divenne scenografia per un matrimonio...

Volente o nolente, è divenuto uno dei simboli di questa Biennale di Carrara rinata a nuova vita con la scoppiettante direzione di Fabio Cavallucci. Più volente, si direbbe, vista la natura prettamente provocatoria che l'anima, come del resto altre in questa rassegna, che comunque è riuscita ad alzare l'attenzione di media ed opinione pubblica.
Parliamo della ormai famosa "Cacca" di Paul Mccarthy, realizzata in travertino e collocata in pieno centro, davanti alla sede dell'Accademia di Belle Arti.
Ieri mattina l'opera ha suscitato le attenzioni di Francesco Siani, scultore campano ma versiliano adottivo, che all'alba ha fatto trovare vicino all'"escremento" una ramazza e una paletta in formato gigante, realizzati da lui artigianalmente.
Nel pomeriggio invece è divenuta "quinta" per un affollato matrimonio che si celebrava proprio nell'edificio dell'Accademia, con tanto di filmini e foto ricordo. Se i detti popolari hanno un senso, fra pioggia battente e cacca così plasticamente presente, matrimonio più fortunato non potrebbe esservi...







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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola