Senza Padroni Quindi Romanisti

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    00 21/05/2010 12:16





    Mark Rothko :"Dipingo quadri di grandi dimensioni perché desidero creare una situazione di intimità. Un quadro di grandi dimensioni provoca una sensazione immediata che ingloba l’osservatore al suo interno. [...] Dipingere un quadro piccolo significa situarsi al di fuori della propria esperienza, significa osservarla attraverso una lente che la rimpicciolisce e l’allontana. Un quadro di grandi dimensioni, in qualunque modo lo si dipinga, permette al contrario di far parte di esso. È ineluttabile."

    con questi colori è sicuro..
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    “La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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    00 27/05/2010 13:57
    Maxxi, Macro, grandi debutti contro
    Roma capitale dell'arte contemporanea


    Il neonato museo di Zaha Hadid, i nuovi spazi del complesso del Nomentano progettati da Odile Decq. Due grandi prime, a distanza di un giorno, anticipate da una grande esposizione al Testaccio. Una settimana all'insegna del Bello, una grande sfida (a distanza, pare) tra due archistar al femminile

    Altro che settimana della moda. Per la prima volta Roma collauda una vera e propria settimana dell'arte contemporanea, con una concentrazione di eventi da "haute art" che non ha precedenti e sta calamitando l'attenzione di tutto il mondo. D'altronde non si apre tutti i giorni un gioiello prezioso come il Maxxi, il Museo nazionale per le Arti del XXI secolo griffato dall'archi-star anglo irachena Zaha Hadid (dopo svariati anni di lungaggini e una spesa di 150milioni di euro). E i numeri parlano chiaro, se si contano almeno seicento giornalisti accreditati per la preview stampa di giovedì mattina, oltre cinquemila invitati al mega party inaugurale di venerdì sera dove sfileranno le "eccellenze" della cultura contemporanea, tra premi Nobel e premi Oscar (senza disdegnare premi Strega, David Donatello, Leoni da Biennale di Venezia...) e quindicimila visitatori già prenotatisi on line (con posti esauriti in soli tre giorni) per l'anteprima gratuita dedicata a Roma per sabato, e già si contano diecimila visitatori per domenica 30 maggio (da scaglionare nell'arco della giornata perché tutti insieme non possono entrare), quando il museo aprirà regolarmente con biglietto da staccare (11 euro).

    L'assaggio al Testaccio. E se a Roma l'arte contemporanea si diverte a fare a gara con gli acronimi all'insegna dell'extra large, anche il nuovo Macro (diecimila metri quadrati tutti inediti) partorito dalla mente visionaria e lirica della parigina Odile Decq fa il suo debutto dopo un'attesa spasmodica di quasi un decennio, svelandosi al mondo sotto la guida frizzante del direttore Luca Massimo Barbero, con una quattro giorni di opening no-stop (giovedì, in staffetta col Maxxi, dalle 14 alle 18 e venerdì 9-18 per gli accreditati su invito, mentre sabato e domenica sono rivolti al grande pubblico su prenotazione con ingresso gratis contingentato ogni 45 minuti). A fare da apripista a questo trionfo di pret-à-exposer è "Roma. The Road to Contemporary Art", la terza edizione della fiera internazionale dell'arte contemporanea diretta da Roberto Casiraghi al via oggi, e fino al 30 maggio, che invade tutto il MacroTestaccio, suggestivo esempio di archeologia industriale nell'ex mattatoio romano, con i suoi due padiglioni e lo splendido spazio della Pelanda (il nome deriva dal fatto che qui venivano pelati i maiali) fresca di restauro.

    E' qui che con il vezzo di comprare qualche opera d'arte tra maestri storici, talenti emergenti e proposte evergreen, si potrà curiosare tra una settantina di galleria (18 romane, 17 straniere, le altre d'Italia), dalla sezione principale (Main Section) all'area più alternativa (Start Up) riservata a diciassette gallerie giovani nate dopo il 2006 con progetti più trendy, aggressivi e un pizzico provocatori. E per conciliarsi con un quartiere di Roma fortemente nottambulo come Testaccio, la fiera diventa by night, con apertura dalle 16 alle 24, "In modo da creare sinergia con le inziative straordinarie che in questi giorni avverranno a Roma, quando la capitale ospiterà veramente il mondo dell'arte", dice Casiraghi (non a caso, dal 25 al 30 maggio, è previsto un servizio navette gratuito per collegare la fiera col Maxxi e Macro, con percorsi e orari su www.romacontemporary.it 1). Extra Testaccio, la fiera si dirama tra il complesso di Santo Spirito in Sassia con una maratona di iniziative capitanata dalla mostra "Cose mai viste" curata da Achille Bonito Oliva che celebra le collezioni dei collezionisti (cinque). Ancora l'Accademia delle Accademie esposizioni di opere realizzate da artisti borsisti delle accademie di Roma, e il progetto "Spirito" installazioni-performance tutta da scoprire live. Ancora Accademia in Festa con eventi nelle sedi di dieci accademie straniere

    Il Maxxi. Conto alla rovescia, dunque, per il Maxxi, il "boa argentato" di Zaha Hadid com'è stato ribattezzato, con la sua vertiginosa architettura fluida e dinamica, tutta giocata sul bianco latte delle pareti e il nero di scale e ballatoi sospesi per aria. Fervono i preparativi per un vernissage ad alto tasso cultural-glamour (e che ha fatto posticipare molte mostre in programma per questo weekend) che vuole trasformare il museo, come dice il presidente Pio Baldi, nel tempio delle "menti più alte d'Italia", dalla fisica alla medicina, passando per il cinema. E che ha scatenato la caccia forsennata all'ultimo invito. E se per il 27 è attesa la visita privata del presidente Giorgio Napolitano, al party del 28 sono annunciati artisti come Vezzoli, Penone, Mochetti, Grazia Toderi, Grimaldi, cineasti come Margherita Buy, Laura Morante, Gabriele Salvatores, Asia Argento, personalità come Jean Toad, Alessandra Borghese, le signore Fendi (in trattativa per diventare sponsor del Maxxi), Franca Sozzani, e il gallerista Larry Gagosian.

    Ad accogliere i visitatori, con un esercito di addetti alla security e contapersone per regolare i flussi, la piazza-hall del Maxxi, anch'essa riconvertita a grande palcoscenico di eventi, dove già si può ammirare la "Calamita cosmica" di Gino De Dominicis, il monumentale scheletro umano (vetroresina, ferro e polistirolo) lungo oltre ventiquattro metri che ha necessitato di sei tir per trasportare tutti i pezzi, soprattutto l'impressionante cranio. Con lui, sempre en plein air, il lavoro di Massimo Grimaldi che documenta la costruzione del nuovo ospedale di Emergency in Sudan finanziato coi i soldi del concorso Maxxi 2per100 che l'artista ha completamente devoluto al progetto, e varie installazioni di studi di architettura internazionali. Tra questi, quasi in un'ideale singolar tenzone con l'esuberanza dell'architettura "stellare" del Maxxi, il progetto di una casa ecologica del duo norvegese Rintala-Eggersston che ha costruito a mano un cottage di tre livelli concepito con criteri di riciclaggio dell'acqua piovana, pannelli solari e rigore spaziale in barba allo spreco di metri quadrati imposti dal business immobiliare. Anche se c'è da sottolineare che lo stesso Maxxi sposa la green economy visto che sul tetto del museo si stanno installando celle fotovoltaiche "per dimostrare - dice Pio Bladi - che anche nel centro storico si può progettare in maniera ecosostenibile ed essere attenti all'estetica".

    E se all'esterno non mancherà il contributo da parte dell'Auditorium Parco della Musica, che per il 28 e il 29 ha firmato un programma ad hoc di musica sperimentale dal vivo, dentro ci saranno le mostre. Novanta opere della collezione permanente (che vanta ad oggi 300 pezzi) che interagiranno con le installazioni site specific di dieci grandi gruppi di architettura. Il one man show di Gino De Dominicis, e la retrospettiva di Luigi Moretti architetto clou dal razionalismo all'informale. Tra i giovani, l'attesissimo video-performer turco Kutlug Ataman e spazio al collettivo di videoartisti Studio Azzurro che su una parete di quarantametri celebrerà 50 anni di architettura italiana (via Guido Reni 4a, www.fondazionemaxxi.it 2).

    Un Macro da percorrere. E se la scommessa che serpeggia è "riusciranno le due archi-star Odile Decq e Zaha Hadid a incontrarsi?", vista la gara di vernissage istituzionali (Odile Decq è già a Roma da alcune settimane, Zaha Hadid arriverà domani), anche il Macro svelerà i suoi ambienti (tra giardini zen, terrazze di cristallo con fontane e gallerie) allestiti con opere d'arte scelte per esaltare la fisicità dell'architettura perché, come dice il direttore Luca Massimo Barbero, "l'idea è di camminare e respirare le potenzialità di questo spazio". E se dopo domenica tutto si richiude per aspettare l'autunno, rimarranno le mostre della MacroEstate negli spazi delle vecchie scuderie della Birreria Peroni ad intrattenere il pubblico fino al 22 agosto, tra revival degli anni '80, omaggi a grandi artisti come Zorio e Pirri, opere borderline tra arte e scienza, installazioni di una foresta di settemila microaquiloni fluttuanti appesi a migliaia di fili, rivestimenti di porzioni di muro all'insegna di eden utopistici, compresa un'incursione extra moenia nell'area del Teatro di Marcello dove l'artista Aaron Young porterà una botticella rottamata in bilico sul tempio di Apollo Sosiano.

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    “La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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    E_Dantes
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    00 27/05/2010 17:05
    Altro che un inno all'amore: il quadro 'Marte e Venere' di Botticelli, custodito alla National Gallery di Londra, sarebbe piuttosto un 'inno alla droga', e raffigurerebbe gli effetti di un potente allucinogeno. L'ipotesi è di David Bellingham, che ha trovato 'nascoste' nel dipinto alcune bacche della cosiddetta 'erba del diavolo', una pianta conosciuta fin dall'antica Grecia perchè 'rende pazzi'. L'esperto d'arte, riferisce il Times, si è accorto della presenza dei frutti nel dipinto mentre faceva uno studio sulla figura di Venere nell'arte, e la sua analisi sarebbe stata confermata da un botanico. Un satiro in basso a destra nel quadro porgerebbe delle bacche di stramonio, una pianta ricca di alcaloidi dall'effetto allucinogeno. Nel quadro i due amanti sono uno di fronte all'altro, ma mentre Venere è vestita Marte è quasi completamente nudo. «Questo frutto è offerto allo spettatore - spiega Bellingham - e i sintomi dello stramonio sembrano essere raffigurati nella figura maschile. Questa droga allenta i freni inibitori, e spinge a spogliarsi, inoltre dà un senso di estasi».

    L. S. D.
    "Sto lavorando duro per preparare il mio prossimo errore." Bertolt Brecht
    "Ubriacatevi. Di vino, di poesia o di virtù, a piacer vostro, ma ubriacatevi." Charles Baudelaire
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    lucolas999
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    00 14/06/2010 10:51
    credo che qualcuno di voi mi possa aiutare .
    Ho per le mani un dipinto di un artista quotato, volessi monetizzare come mi devo muovere per non farmi fregare?
    Ho visto su un sito che facendo una media delle quotazioni di questo artista , indicando le dimensioni del quadro viene fuori una cifra non indifferente.



    PS il soggetto sono dei fiori .... se almeno fosse stato bello me lo tenevo..
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    lucaDM82
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    00 14/06/2010 10:55
    Hai rubato un Van Gogh? [SM=g27985]
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    E_Dantes
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    00 14/06/2010 11:04
    Re:
    lucolas999, 14/06/2010 10.51:

    credo che qualcuno di voi mi possa aiutare .
    Ho per le mani un dipinto di un artista quotato, volessi monetizzare come mi devo muovere per non farmi fregare?
    Ho visto su un sito che facendo una media delle quotazioni di questo artista , indicando le dimensioni del quadro viene fuori una cifra non indifferente.



    PS il soggetto sono dei fiori .... se almeno fosse stato bello me lo tenevo..




    oddio!! qual era quel film idiota.. dove i fichi d'india chiamavano l'89.24.24 e chiedevano il numero di un ricettatore...??? [SM=g27987]

    scherzi a parte.. ma chi è l'artista..?

    L. S. D.
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    lucolas999
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    00 14/06/2010 11:10
    era un regalo di matrimonio alla mia ragazza quando si sposò.
    Ora in fase di trasloco è uscita fuori sta crosta [SM=g27987] con attaccato un certificato di autenticità ecc. ecc.
    vediamo che esce fuori.
    tale Virgilio Guidi , conosci Leo ?
    [Modificato da lucolas999 14/06/2010 11:11]
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    lucaDM82
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    00 14/06/2010 11:35
    Vendilo a Telemarket.

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    E_Dantes
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    00 14/06/2010 11:41
    Re:
    lucolas999, 14/06/2010 11.10:

    era un regalo di matrimonio alla mia ragazza quando si sposò.
    Ora in fase di trasloco è uscita fuori sta crosta [SM=g27987] con attaccato un certificato di autenticità ecc. ecc.
    vediamo che esce fuori.
    tale Virgilio Guidi , conosci Leo ?




    non in maniera approfondita...
    quello che posso consigliarti (non so che idea di prezzo ti sei fatto).. di metterlo per curiosità/gioco su ebay...

    mah.. non so che grandezza ha..
    olio su tela.. tu.. scrivi 2/3000 euro.. se ti arrivano le pernacchie.. tienilo.. e fai come Tony Brando.. lo metti in salone e ti risolve un sacco di serate....

    L. S. D.
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    giove(R)
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    00 14/06/2010 12:43
    rivolgiti all'esperto... [SM=g27987]



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    lucaDM82
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    00 14/06/2010 19:11
    gli ultimi secondi sono troppo forti
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    Sound72
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    00 23/06/2010 14:16
    Asta record da Sotheby's per l' "Autoritratto con la paletta" di Manet. Era dal 1989 che un dipinto dell'impressionista francese non veniva battuto a un prezzo così alto ..
    L’autoritratto è stato aggiudicato al commerciante d’arte Frank Giraud di New York, si tratta dell’unico autoritratto in commercio.


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    Sound72
    Post: 29.521
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    00 25/06/2010 12:27
    Turisti-vandali, assalto al muro del David
    Pezzi di intonaco staccati dalla facciata come ricordo della visita all'Accademia. L'ultima frontiera del degrado: agli Uffizi si contano i danni di gomme e graffiti.


    La rabbia della direttrice Falletti: è la nuova mania di chi sta in coda all'ingresso. Dalle firme sulla pietra serena della Galleria ai lucchetti sulle ringhiere del Ponte Vecchio

    Ora si portano via anche il muro. Staccano pezzi d'intonaco come souvenir di Firenze e della visita al David di Michelangelo. Buchi, tasselli e squarci di muro, prelevati con tanto di scritte sopra, durante le lunghe attese in coda prima di entrare alla Galleria dell'Accademia. Un post it turistico nemmeno fosse il muro di Berlino. "È l'ultima mania di chi sta in coda. Non basta avere riempito di nomi e scritte tutto il muro fino a via Alfani, comprese le porte in legno del Conservatorio Cherubini. Ora spariscono pezzi di intonaco" osserva la direttrice dell'Accademia Franca Falletti. Dentro, nella sala della Tribuna, il capolavoro di Michelangelo, l'archetipo universale della bellezza. Fuori, un muro lordato di scritte, graffiti, con chiazze di intonaco staccate. Una sorta di manoscritto aggiornato, e strappato, giorno per giorno in cui l'inciviltà, a quanto pare soprattutto degli studenti, si fa proclama di identità, diario della noia dell'attesa.
    Qualche anno fa la direttrice aveva lanciato la proposta provocatoria di ricoprire il muro con un lungo graffito su una parete posticcia, da potere rimuovere. Progetto poi finito nel nulla. "A questo punto non possiamo più dare la solita imbiancata per cancellare i graffiti. Va rifatto il muro. E, secondo le valutazioni emerse dal nostro ultimo sopralluogo, servono almeno 15 mila euro di spesa. Tra l'altro da ripartire tra noi e il Conservatorio, che non intende pagare un danno che subisce, provocato dai nostri visitatori e non dai loro utenti" prosegue Falletti. Che, tra l'altro, non ha alcuna intenzione di avviare i lavori di restauro: "Prima di tutto va trovata una soluzione che impedisca il ripetersi che il muro venga sporcato di graffiti, e la soluzione va affrontato tutti insieme, Comune compreso. Perché sono convinta che si fosse davvero un servizio di vigili, che emettono multe come si deve, il fenomeno scomparirebbe. Non solo qui, ma il tutta la città, che vedo maltrattata e non rispettata dai turisti".
    Se il muro dell'Accademia costerà 15 mila euro di restauro, altrettanti gesti di vandalismo alla Galleria degli Uffizi fanno salire il prezzo a 25 mila euro all'anno. Uno dei danni peggiori è provocato dalle gomme da masticare.

    Spiaccicate lungo il selciato del piazzale, dove sostano i turisti in coda, lo hanno ridotto a lastre maculate, a cui si sommano strisciate di pedate e scritte lungo il loggiato. Dove da un po' è comparso un deterrente: un avviso inciso in bronzo che spiega che "scrivere sui monumenti è reato punibile addirittura con il carcere". Tant'è che le scritte sono quasi scomparse. Ma basta salire in galleria, nelle sale dai pavimenti lucidati a cera e girare uno dei tanti sgabelli da seduta per i visitatori, per scoprire la costellazione di gomme da masticare depositate lì sotto.

    "Meglio lì che sopra quadri o statue" dice il direttore Antonio Natali, mostrando i cordoni che ormai proteggono i corridoi, per evitare che il pubblico si appoggi con piedi alle pareti. "Quanto incide la maleducazione sulla manutenzione degli Uffizi? Per pulire la pietra serena nel loggiato degli Uffizi, per piccole riprese di intonaco e imbiancature, si aggira sui 15 mila euro all'anno, mentre in galleria costa 10 mila euro all'anno, compresa la rimozione mensile dei chewing gum" precisa Natali, indignato contro la mancanza di civiltà ed educazione civica. E che dire dell'inestinguibile battaglia contro i lucchetti serrati sulla ringhiera della statua di Cellini a Ponte Vecchio? E della invasione di graffiti che ormai ricoprono il colonnato del lungarno Archibusieri, da ripulire completamente? Palazzo Vecchio ha mandato un'ingiunzione alla soprintendenza per provvedere all'imbiancatura, visto che sopra il loggiato c'è parte del Corridoio Vasariano. Servono più di 30 mila euro per l'opera di maquillage, e in tempi di tagli la soprintendenza ha altre urgenze.


    ................

    Ci vorrebbe la tessera del turista pe sta gente..e pure il DASPO
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    00 27/06/2010 13:02
    Cacca show a Carrara: e l'opera di Mccarthy divenne scenografia per un matrimonio...

    Volente o nolente, è divenuto uno dei simboli di questa Biennale di Carrara rinata a nuova vita con la scoppiettante direzione di Fabio Cavallucci. Più volente, si direbbe, vista la natura prettamente provocatoria che l'anima, come del resto altre in questa rassegna, che comunque è riuscita ad alzare l'attenzione di media ed opinione pubblica.
    Parliamo della ormai famosa "Cacca" di Paul Mccarthy, realizzata in travertino e collocata in pieno centro, davanti alla sede dell'Accademia di Belle Arti.
    Ieri mattina l'opera ha suscitato le attenzioni di Francesco Siani, scultore campano ma versiliano adottivo, che all'alba ha fatto trovare vicino all'"escremento" una ramazza e una paletta in formato gigante, realizzati da lui artigianalmente.
    Nel pomeriggio invece è divenuta "quinta" per un affollato matrimonio che si celebrava proprio nell'edificio dell'Accademia, con tanto di filmini e foto ricordo. Se i detti popolari hanno un senso, fra pioggia battente e cacca così plasticamente presente, matrimonio più fortunato non potrebbe esservi...







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  • faberhood
    00 09/07/2010 11:27
    Re:
    CIFRA RECORD
    35 milioni di euro per una veduta di Roma
    Battuto a Sotheby's olio di William Turner
    Il quadro, con una veduta della capitale inondata di sole è stato messo all'asta dagli eredi di una nobile famiglia scozzese che lo aveva in possesso dal 1878

    William Turner, «Modern Rome - Campo Vaccino» olio su tela, 1839
    ROMA - 35 milioni di euro per una veduta di Roma. Un dipinto di Joseph Mallord William Turner dal titolo «Modern Rome-Campo Vaccino» (Roma Moderna - Campo Vaccino, è stato venduto all'asta a Londra per quasi 30 milioni di sterline, una cifra record per l'artista. Realizzato nel 1839, il dipinto è un olio su tela di 90,2 per 122 cm, con una veduta di Roma inondata di sole, messo all'asta dagli eredi di una nobile famiglia scozzese che lo aveva in suo possesso dal 1878.

    «INCREDIBILE MA MERITATO» - A battere l'opera è stata la casa d'aste Sotheby's, che si è detta entusiasta del risultato. «Incredibile ma meritato», ha commentato il vice presidente di Sotheby's David Moore-Gwyn. «L'immagine - ha aggiunto - mostra l'artista nel suo massimo sviluppo e per i collezionisti è perfetta sotto molti aspetti: qualità, condizioni, provenienza e valore sul mercato». L'opera è passata da mani private all'ente National Galleries of Scotland, dove è rimasta in prestito per 30 anni. Il record precedente di vendita all'asta per Turner era stato di 20.5 milioni di sterline (circa 24.5 milioni di euro) per un dipinto che raffigurava una vista di Venezia, battuto nel 2006.
  • faberhood
    00 09/07/2010 11:29
    Re: Re:
    L'opera:
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    lucolas999
    Post: 5.342
    Città: ROMA
    Età: 48
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    00 09/07/2010 12:13
    Re: Re: Re:
    faberhood, 09/07/2010 11.29:

    L'opera:




    posso dì che fa schifo o quello che ha speso 35 milioni se la pia a male?
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    Post: 29.521
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    00 09/07/2010 12:17
    va bene i 7 colli ma vedendo sto quadro roma pare dentro na vallata..
    io feci una crosta tempo fa sulle torri gemelle ..a sto punto mi sa che me la gioco la carta Sotheby's..
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    Post: 29.521
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    00 14/07/2010 17:09
    Roma e la notte di Caravaggio
    il genio divenuto una rockstar


    Da sabato alle 19 a domenica mattina alle 9. Niente biglietto, niente prenotazione, basta mettersi in fila. Le sedi: Galleria Borghese, Piazza del Popolo. San Luigi dei Francesi e Sant'Agostino. E altre opere prestate per l'occasione




    Caravaggio s'è detto che sapeva vedere nel buio, che nell'oscurità riusciva a riconoscere la luce e da lì, dalla violenza dei contrasti, si generavano i suoi dipinti. È un tratto, questo, che aggiunge senso all'iniziativa "La Notte di Caravaggio", dedicata all'artista più amato di tutti i tempi, colui il quale ha ormai superato in popolarità globale persino i suoi "pari" Michelangelo e Leonardo. E proprio il suo lato oscuro è tra gli aspetti di seduzione, attrazione, bramosia, che lo hanno fatto paragonare a un idolo rock, rendendolo un fenomeno di consumo culturale del tutto moderno.
    Sabato 17 luglio, nell'esatta ricorrenza del quarto centenario della morte, Roma gli rende omaggio con l'apertura dei luoghi che custodiscono le sue opere 1. I musei e le chiese, raccordati da una linea continua di bus-navetta, inviteranno alla visita: dal tramonto all'alba, l'ingresso sarà libero, le visite guidate ma senza prenotazione e secondo la capienza dei luoghi. Un'idea di Rossella Vodret, soprintendente, studiosa e appassionata del maestro, promossa e poi realizzata dalla Soprintendenza speciale per il patrimonio e per il polo museale della città di Roma, con il coordinamento di Mondomostre. La stessa squadra reduce dal recente successo dell'esposizione record alle Scuderie del Quirinale. "Le tante opere di Caravaggio conservate nelle chiese e nei musei romani fanno rivivere il suo genio assoluto e irripetibile agli occhi di chi, ancora oggi, si emoziona davanti alle sue splendide tele", spiega Vodret.
    Porte aperte, orario continuato dal tramonto a giorno fatto (dalle 19 alle 9): una sfida non da poco se si pensa ai quasi seicentomila visitatori della mostra Caravaggio alle Scuderie che, nonostante il rush finale dell'apertura notturna, ne ha lasciati certo molti desiderosi di rivivere quella vertigine che può dare l'osservare da vicino (a lungo, con concentrazione) un dipinto del maestro, aldilà di ogni conoscenza storico-artistica: la Notte di Caravaggio è per tutti loro.



    Nell'occasione, i capolavori di casa alla Galleria Borghese ovvero il Ragazzo con il canestro di frutta, il Bacchino malato, il San Girolamo scrivente, la Madonna dei palafrenieri, Davide con la testa di Golia (il San Giovanni è in queste settimane esposto a Porto Ercole, dove il Merisi morì) saranno raggiunti dal Narciso e dalla Giuditta che taglia la testa a Oloferne di Palazzo Barberini oltre che dai due San Giovanni Battista, quello della Galleria Corsini e l'altro conservato alla Pinacoteca Capitolina. Tutti insieme verranno allestiti nella magnifica magione-museo del Cardinal Scipione, in modo da restituire larga parte della fenomenale parabola che trasformò Caravaggio da poverissimo, sconosciuto emigrante ad apprezzato artista, oggetto di contesa e status symbol tra le famiglie blasonate del primo Seicento.

    A Roma, Michelangelo Merisi arrivò nel 1592 poco più che ventenne dove si diede da fare come garzone di bottega fino all'incontro, nel 1595, con il potente fra i potenti, quel cardinal Del Monte che lo toglie dalla strada, offrendogli alloggio e protezione nella sua residenza di Palazzo Madama. Sono i tempi delle prime glorie e delle grandi committenze, che lo portano a trasformare le già sontuose chiese della città del Papa. La cappella Contarelli, a San Luigi dei Francesi è il suo primo incarico pubblico, occasione di debutto ufficiale nell'ambiente romano per cui realizzò il Martirio di San Matteo, la Vocazione di San Matteo e San Matteo e l'Angelo. Solo due mesi più tardi inizia l'avventura della Cappella Cerasi di Santa Maria del Popolo, dove oggi si fronteggiano la Conversione di Paolo e la Crocifissione di San Pietro e tra il 1604 e il 1605 dipinge la Madonna dei pellegrini in Sant'Agostino.

    In questi stessi anni avvengono gli episodi più turbolenti della sua vita: le risse, le denunce e la frequentazione dei salotti del potere, ma anche di popolani, bevitori, bari, delinquenti che prendono forma piena e forza scandalosa in una pittura che porta questa bassa umanità nei luoghi più sacri. Una vita tormentata e leggendaria fino alla drammatica condanna per omicidio nel 1606, e alla fuga da Roma, dove non tornò più.
    In questo quarto centenario ricco di celebrazioni, la Roma del Caravaggio-rockstar invita a un viaggio al termine della notte, nel ricordo di quella che fu la sua ultima quando si ritrovò solo, in fuga, malato. "La Notte di Caravaggio", oltre ai nove dipinti raccolti alla Borghese, condurrà i visitatori nelle chiese-tempio della sua opera, in un rito collettivo degno di un idolo che non smette di nutrire la passione di chi ama l'arte.

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    “La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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    lucolas999
    Post: 5.342
    Città: ROMA
    Età: 48
    Sesso: Maschile
    00 14/07/2010 17:30
    Re:
    Sound72, 14/07/2010 17.09:

    Roma e la notte di Caravaggio
    il genio divenuto una rockstar


    Da sabato alle 19 a domenica mattina alle 9. Niente biglietto, niente prenotazione, basta mettersi in fila. Le sedi: Galleria Borghese, Piazza del Popolo. San Luigi dei Francesi e Sant'Agostino. E altre opere prestate per l'occasione




    Caravaggio s'è detto che sapeva vedere nel buio, che nell'oscurità riusciva a riconoscere la luce e da lì, dalla violenza dei contrasti, si generavano i suoi dipinti. È un tratto, questo, che aggiunge senso all'iniziativa "La Notte di Caravaggio", dedicata all'artista più amato di tutti i tempi, colui il quale ha ormai superato in popolarità globale persino i suoi "pari" Michelangelo e Leonardo. E proprio il suo lato oscuro è tra gli aspetti di seduzione, attrazione, bramosia, che lo hanno fatto paragonare a un idolo rock, rendendolo un fenomeno di consumo culturale del tutto moderno.
    Sabato 17 luglio, nell'esatta ricorrenza del quarto centenario della morte, Roma gli rende omaggio con l'apertura dei luoghi che custodiscono le sue opere 1. I musei e le chiese, raccordati da una linea continua di bus-navetta, inviteranno alla visita: dal tramonto all'alba, l'ingresso sarà libero, le visite guidate ma senza prenotazione e secondo la capienza dei luoghi. Un'idea di Rossella Vodret, soprintendente, studiosa e appassionata del maestro, promossa e poi realizzata dalla Soprintendenza speciale per il patrimonio e per il polo museale della città di Roma, con il coordinamento di Mondomostre. La stessa squadra reduce dal recente successo dell'esposizione record alle Scuderie del Quirinale. "Le tante opere di Caravaggio conservate nelle chiese e nei musei romani fanno rivivere il suo genio assoluto e irripetibile agli occhi di chi, ancora oggi, si emoziona davanti alle sue splendide tele", spiega Vodret.
    Porte aperte, orario continuato dal tramonto a giorno fatto (dalle 19 alle 9): una sfida non da poco se si pensa ai quasi seicentomila visitatori della mostra Caravaggio alle Scuderie che, nonostante il rush finale dell'apertura notturna, ne ha lasciati certo molti desiderosi di rivivere quella vertigine che può dare l'osservare da vicino (a lungo, con concentrazione) un dipinto del maestro, aldilà di ogni conoscenza storico-artistica: la Notte di Caravaggio è per tutti loro.



    Nell'occasione, i capolavori di casa alla Galleria Borghese ovvero il Ragazzo con il canestro di frutta, il Bacchino malato, il San Girolamo scrivente, la Madonna dei palafrenieri, Davide con la testa di Golia (il San Giovanni è in queste settimane esposto a Porto Ercole, dove il Merisi morì) saranno raggiunti dal Narciso e dalla Giuditta che taglia la testa a Oloferne di Palazzo Barberini oltre che dai due San Giovanni Battista, quello della Galleria Corsini e l'altro conservato alla Pinacoteca Capitolina. Tutti insieme verranno allestiti nella magnifica magione-museo del Cardinal Scipione, in modo da restituire larga parte della fenomenale parabola che trasformò Caravaggio da poverissimo, sconosciuto emigrante ad apprezzato artista, oggetto di contesa e status symbol tra le famiglie blasonate del primo Seicento.

    A Roma, Michelangelo Merisi arrivò nel 1592 poco più che ventenne dove si diede da fare come garzone di bottega fino all'incontro, nel 1595, con il potente fra i potenti, quel cardinal Del Monte che lo toglie dalla strada, offrendogli alloggio e protezione nella sua residenza di Palazzo Madama. Sono i tempi delle prime glorie e delle grandi committenze, che lo portano a trasformare le già sontuose chiese della città del Papa. La cappella Contarelli, a San Luigi dei Francesi è il suo primo incarico pubblico, occasione di debutto ufficiale nell'ambiente romano per cui realizzò il Martirio di San Matteo, la Vocazione di San Matteo e San Matteo e l'Angelo. Solo due mesi più tardi inizia l'avventura della Cappella Cerasi di Santa Maria del Popolo, dove oggi si fronteggiano la Conversione di Paolo e la Crocifissione di San Pietro e tra il 1604 e il 1605 dipinge la Madonna dei pellegrini in Sant'Agostino.

    In questi stessi anni avvengono gli episodi più turbolenti della sua vita: le risse, le denunce e la frequentazione dei salotti del potere, ma anche di popolani, bevitori, bari, delinquenti che prendono forma piena e forza scandalosa in una pittura che porta questa bassa umanità nei luoghi più sacri. Una vita tormentata e leggendaria fino alla drammatica condanna per omicidio nel 1606, e alla fuga da Roma, dove non tornò più.
    In questo quarto centenario ricco di celebrazioni, la Roma del Caravaggio-rockstar invita a un viaggio al termine della notte, nel ricordo di quella che fu la sua ultima quando si ritrovò solo, in fuga, malato. "La Notte di Caravaggio", oltre ai nove dipinti raccolti alla Borghese, condurrà i visitatori nelle chiese-tempio della sua opera, in un rito collettivo degno di un idolo che non smette di nutrire la passione di chi ama l'arte.





    bell'iniziativa , è nata sicuramente dal fatto che la mostra abbia "tirato" ma ben vengano .
    Dopo che mi so fatto le mie 4 ore di fila alle Scuderie non credo che andrò ma se sabato notte vedo che non prendo sonno per il caldo prendo la moto e vado [SM=g27989]
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