00 20/11/2010 10:30
Mafia, "Dell'Utri mediatore tra boss e Berlusconi"
La Corte d'Appello: lo 'stalliere' Mangano assunto per proteggere il premier


PALERMO - Il senatore Marcello Dell'Utri avrebbe svolto una attivita' di ''mediazione'' e si sarebbe posto quindi come ''specifico canale di collegamento'' tra Cosa nostra e Silvio Berlusconi. Lo scrivono i giudici della Corte d'Appello di Palermo nelle motivazioni, depositate oggi e in possesso dell'ANSA, della sentenza con la quale Dell'Utri e' stato condannato il 29 giugno scorso a sette anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa.

DELL'UTRI, CORTE: NESSUNA PROVA 'PATTO' ELETTORALE - Non c'e' una prova certa ''ne' concretamente apprezzabile'' che tra il senatore Marcello dell'Utri e Cosa nostra sia stato stipulato un ''patto'' politico-mafioso. Lo scrivono, nelle motivazioni, i giudici che hanno condannato in appello il senatore del Pdl.

MANGANO ASSUNTO PER PROTEGGERE BERLUSCONI - Il mafioso Vittorio Mangano fu assunto, su intervento di Marcello Dell'Utri, come ''stalliere'' nella villa di Arcore non tanto per accudire i cavalli ma per garantire l'incolumita' di Silvio Berlusconi. Lo scrivono nelle motivazioni della sentenza di condanna del senatore del Pdl, i giudici della corte d'appello di Palermo presieduta da Claudio Dall'Acqua.
I giudici ritengono credibile il collaboratore Francesco Di Carlo, che ha ricostruito il sistema di ''relazioni'' di Dell'Utri con ambienti di Cosa nostra. Credono fondato soprattutto il suo racconto su una riunione svoltasi a Milano nel 1975 ''negli uffici di Berlusconi'' alla quale parteciparono, oltre a Dell'Utri, anche i boss Gaetano Cina', Girolamo Teresi e Stefano Bontade che all'epoca era ''uno dei piu' importanti capimafia''. La presenza di Mangano ad Arcore avrebbe avuto lo scopo di avvicinarsi a Berlusconi, ''imprenditore milanese in rapida ascesa economica'', e garantire la sua incolumita' ''avviando un rapporto parassitario protrattosi per quasi due decenni''. Berlusconi avrebbe pagato ''ingenti somme di denaro in cambio della protezione alla sua persona e ai familiari''. La vicenda dei pagamenti da parte del Cavaliere si intreccia, secondo i giudici, con altri versamenti per la ''messa a posto'' della Finivest che all'inizio degli anni '80 aveva cominciato a gestire alcune emittenti televisive in Sicilia.
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questa andrebbe distribuita nelle scuole:

www.ansa.it/documents/1290197739418_48caf299f6d2b2d969d9394e8ea8...
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola