00 28/01/2010 12:53
su Hamas mi sono pronunciato attraverso le parole molto "addentro" della Haas, il cui articolo ho postato qui sopra.

quanto all'opportunità o meno di certe voci di dissenso, di critica o di denuncia, non sono invece affatto d'accordo.
proprio ieri ho scelto il giorno per postare i miei pensieri.

il giorno della memoria... e per gli indiani d'america? per i Tutsi? per gli aborigeni australiani? per i curdi o per Timor, o per l'Indonesia, le vittime dell'imperialismo americano in sudamerica?

chi lo fa il giorno della memoria? intendo: chi lo fa con questo battage di proporzioni mondiali?

e cosa significa memoria? cosa significa ricordare, senza imparare?

basta osservare, informarsi, anche un minimo, per constatare che queste memorie sono concetti vuoti, perchè le vittime di ieri sono i carnefici di oggi, con metodi molto simili.

tu puoi reagire e pensare quello che vuoi. assumerre tutte le posizioni soft che meglio credi.
a me invece l'ipocrisia mi risulta insopportabile. e c'è poco di più ipocrita al mondo di un popolo che continua a piangere per cose di 70 anni fa, ma quando gli chiedi di esaminare cosa sta facendo la sua nazione OGGI, sa solo negare, fare la vittima, e ... rimembrare l'olocausto.

intanto però oggi il muro intorno ai nemici lo costruiscono loro, le costruzioni olre i loro stessi confini, invadendo il territorio sovrano altrui le fanno loro, le bombe al fosforo sulla gente le buttano loro, "fuggite in quella direzione lì che fra poco qui bombardano" e li mandano proprio in bocca ai bombardamenti, lo fanno loro, "entrate tutti dentro quell'edificio" e poi con tutti dentro lo bombardano lo fanno loro.

ma ieri, a parte le solite frasi fatte, prese da un libro di frasi fatte, come quello in dotazione ad ogni fioraio per accompagnare l'omaggio floreale...., io ho sentito dare spazio a una voce unica:
attenti alla minaccia araba, islamica, i cattivi sono loro (mentre noi occidentali che sfruttiamo ogni paese, ogni risorsa, ogni popolo debole, fino alla fame, nel silenzio che ci imponiamo per sentirci bravi e belli, siamo così buoni...).

(e non sto certo qui a difendere glia rabi e gli islamici, con i quali per mia formazione e carattere, non sono molto compatibile, in quanto non mi piace la gente con i paraocchi perchè in discussione va messo tutto, e non ci devono essere zone franche, mentre con loro, appena tocchi certi argomenti ti trovi di fronte il muro di cemento. no. non mi piacciono nemmeno loro. a me piace la gente con la testa libera. non i pappagalli.)

ieri si è parlato solo di lager, di deportazione, di barbarie, di brutalità, operata nei loro confronti.
e si è sparato a tutta callara questo gran frasone di Kamenei. un pazzo esaltato che solo poche settiamne fa ha detta aglis tessi oppositori iraniani, e non ebrei, che saranno schiaciati e ridotti al silenzio... quindi figurati un pò che credibilità e che indice del comuen sentire sia questo Kamenei, lo si è fatto però passare per la minaccia ultima e incombente...

tutto si è fatto, ricordare, piangere, agitare spauracchi, forzare il concetto di vittima sacrificale prescelta...

ma tutta questa memoria è solo roba vuota, quando questo ricordo diventa solo scudo, ipocrisia, mezzo per comportarsi allo stesso modo di chi si condanna.

perchè vedi Sound, il piacere, il gusto di sentirmi smentito nella mia "prevenzione", questo gusto di "ma fammi vedere se qualcuno farà una piccola autocritica, trarrà uno spunto di ragionamento"... beh queto gusto e questo piacere, quest'illusione, sono stati puntulamente disattesi.

nessun esame di coscienza, nessuna riflessione, nessun insegnamento. solo vuota memoria.

vuota perchè non ha insegnato niente, men che meno a chi fu vittima.

e poi mi chiamano quel tizio che ha parlato ieri alle camere uno "impegnato nella battaglia per la libertà e la giustizia"...

ma io l'ho sentito solo strumentalizzare Kamenei

da quel signore non ho sentito nessun accenno ai muri, alle bombe al fosforo, ai confini territoriali costantemente (anche in questo momento) violati...
forse per questo uomo "impegnato nella battaglia per la libertà e la giustizia" alcune cose devono essere più libere e più giuste di altre.

però erano tutti li ad applaudire.
e quando il saggio indica la luna, lo stupido guarda il dito.
[Modificato da giove(R) 28/01/2010 12:57]