00 24/10/2009 10:12
a me di chi preferisce la scorciatoia di dire "ha fallito" perchè deve difendere i proprio preconcetti mi interessa poco. inutile andae dietro a quelli di RS o del modo tipico di sputare e indirizzare giudizi della realtà romana.
capirai quelli ne prendono una su 20, figurati come fiutano il sangue dato che, apputno per una lettura superficiale, la traiettora di Huntelaar, apparentemente rientra in quel 5% che loro "ci prendono"-
è chiaro che Huntelaar in questo momento è il tipico esempio della "battaglia vinta".

sono d'accordo con te in generale su Huntelaar, e più che altro sono d'accordo, perchè dati di fatto, con i suoi numeri anche relativia ll'ultima stagione.

io in questo discorso (dato che avendo visto Huntelaar giocare, si capisce subito che si tratta di un centravanti affidabile, affidabilissimo, prolifico e questo è quello che conta per un centravanti: che ci sei sempre (o quasi) e che ogni volta ci sei con le tue qualità, che nel caso di Huntelaar significano che se l'avversaio non sta attento, questo è uno che ti punisce) faccio un discorso oltre il valore del giocatore.

quelloc he dicevo sulla partenza (non ricordavo che all'Ajax ha fatto solo tre anni) è che poi, quando è partito è andato (per ambizione e ha fatto bene, ma calcolando male i rischi) nella peggiore situazione possibile, per uno che arriva caricato a pallettoni, lanciato da una crescita costante, e quindi da mettere subito dentro a dare continuità a quello shc ha semre fatto che sono i gol.
lì devi gicoare subito, la tua storia è che sei un titolare, un punto fermo che "sa quello che deve fare" e lo fa.
lì ha cominciato a non giocare e anche se poi quando l'ha fatto ha anche segnato, ripeto, per tutta una serie di motivi, non ha raccolto frutti.
poi c'è la storia di Perez e vabbè, ma anche se fose rimasto sempre il real era, con 20 punte, con al prescia, che appena fallisci una parita, individualmente ma anche solo colletivamente) si fanno le rivoluzioni, i rimascolamenti.

ora, probabilmente impelagato nel treno-real, quasi come percorso obbligato per uno che arriva non sia ferma appieno oppure è figlio di un'altra gestione, è stato subito sbolognato,e s'è dovuto prendere la squadra che gli ha trovato il milan.

è chiaro che sono sviluppi che creano nel giocatore una certa destabilizzazione.

per questo io proprio foindandomi sul valore del giocatore e su quello che sa fare (cioè questo la porta la vede, gli metti la palla così o cosà, ma lui il modo per fregare il difensore, il portiere lo torova, insomma è un centravanti vero, come si suol dire, li consoce benissimo), dico che sta a lui ora rimboccarsi le maniche, ok che "gli ha detto male" in qeusti ultimi tempi. ma quando sai di avere delle qualità apputrate, sempre esprimibili, perchè ce l'hai dentro, fai le fiamme in allenamento, fai le fiamme al napalm che poi l'allenatore ti manda in campo (per dire: io so perchè lo so, me l'hanno detto, migliaia di persone, l'ho sentito io stesso, l'ho confrontato, di avere "la voce", mò se te mi mandi sul palco a fare pure .. il pop... o mino reitano... io vado e lo faccio, se vado in un coro dove ho tanti "rivali" il mio lo faccio - "che devo fà questo? lo faccio" - e tutto ciò è molto facile perchè si tratta di qualità che sai di avere, quasi che non devi dimostrare niente a nessuno). e poi in campo fai quello che sai fare, possibilmente con ancora più rabbia.

questo è quello che Huntelaar, indipendentemente da tuttoq uanto, deve fare.

più che una critica il mio è un consiglio. ora basta torpore, fai in modo di rifarti mandare in campo e riparti.

e alla fine ho aggiutno: e poi, se proprio al Milan hai ritrovato un altra situazione non ottimale per esprimerti, cioè se non ti vedono (come, sempre per fare il parallelo di prima, mi prendessrero in un gruppo solo per fare woo-hoo in una canzone di 10 minuti), allora vai via.
e scegliti bene la squadra dove andare.
[Modificato da giove(R) 24/10/2009 10:15]