00 22/04/2011 14:28
Polemica tra Saviano e Centro Impastato,
l'autore di Gomorra querela Liberazione


Accusati di diffamazione Persichetti e il direttore Greco
Nella querelle hanno preso le parti del fratello di Peppino



NAPOLI - Roberto Saviano querela Liberazione, il giornale di Rifondazione Comunista, per un articolo scritto lo scorso ottobre sulla diffida inoltrata dal centro Peppino Impastato all’editore del penultimo libro dello scrittore, «La parola contro la camorra», che riprende il monologo tenuto nel corso dello speciale «Che tempo che fa» del marzo 2009.
L'autore di Gomorra ha presentato una denuncia penale per diffamazione a mezzo stampa nei confronti di Paolo Persichetti, autore dell'articolo incriminato, e del direttore del giornale Dino Greco. A dichiararlo è lo stesso Persichetti che scrive sul suo giornale: «I familiari e il centro intitolato a Peppino Impastato, militante di Democrazia proletaria, animatore a Cinisi di una emittente libera, “Radio aut”, assassinato nel maggio 1978 dai sicari di Tano Badalamenti, boss ferocemente anticomunista saldamente legato al potere democristiano avevano segnalato alcune inesattezze presenti nel suo testo e chiedevano di apportare le dovute correzioni. Messo in discussione come amministratore della storia di un’antimafia che non conosce, anche per evidenti ragioni anagrafiche, Saviano non solo ha opposto uno sprezzante silenzio, un’indifferenza che segnala come il rifiuto di adularlo sia per lui una insopportabile e delittuosa ferita narcisistica, ma non ha impedito ad Einaudi di comportarsi ancora peggio».

LA VICENDA - La polemica nacque lo scorso ottobre in seguito alla pubblicazione del libro "La parola contro la camorra" perché, nel capitolo che ricorda Impastato, Saviano afferma che la memoria della verità sull'omicidio, inizialmente fatto passare per un incidente durante un presunto attentato, fosse stata «conservata solo dai pochi amici, dal fratello e dalla mamma» fino a quando non uscì il film «I cento passi». All'editore di Saviano allora venne inviata una richiesta di rettifica dal centro Impastato perché, secondo loro, il testo ignorava «del tutto il ruolo del Centro siciliano di documentazione "G. Impastato" nella ricostruzione della verità su tale delitto, le complesse e lunghe vicende che hanno condotto ai due processi di condanna dei mandanti dell'omicidio di Impastato, nonché il lavoro della Commissione parlamentare Antimafia» aggiungendo che «le affermazioni del Saviano, proprio perché contenute in un libro a larga diffusione, sono mortificanti e offensive» e che «l'autore rappresenta in modo falso e con estrema superficialità i fatti, mitizzando il film. È palese, a questo punto, la violazione del principio della verità storica che grava su chi fa o assume di fare informazione e pubblica notizie».

LA RISPOSTA DI EINAUDI - A questa richiesta di rettifica, l'Einaudi rispose che quelle del centro Impastato erano parole «ingiustificate, gravi e diffamatorie, anche per le modalità con le quali sono state diffuse all'opinione pubblica» e minacciava pertanto: «Vi precisiamo che ulteriori iniziative diffamatorie nei confronti della nostra casa editrice saranno perseguite nei termini di legge con vostro aggravio di oneri e spese». Lettera che causò una risposta indignata di Giovanni Impastato, fratello di Peppino, di Umberto Santino, presidente del Centro Impastato, e di diversi esponenti del mondo della cultura, dell'associazionismo e della politica.

( corriere.it )

Comunque la si veda non è una bella storia. Affatto.
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola