00 02/04/2024 09:47
Se giochi come ieri arrivi pure nono, se tieni il campo come a Monza di punti ne fai proprio tanti. Poi sul Bologna senza coppe di mezzo pochi dubbi che nn avrebbe mollato, mentre le altre bene o male hanno tutte alti e bassi. E chi fa le coppe qua e là i punti li lascia.

Ma la Roma senza Pellegrini e Dybala l'abbiamo vista pure nel girone di andata con Mourinho: una roba sterile, monopasso, inconcludente.
Però con Mourinho se da una parte eri sterile, dall'altra bene o male eri organizzato col vecchIo modulo. Ti mancavano quei 2-3 interpreti dello scorso anno e c'era stato un chiaro passo indietro.
Qua il modulo l'hai cambiato ma se non ti riesce il palleggio mancano spesso e volentieri l'equilibrio, le distanze, le marcature preventive: se perdi palla gli avversari hanno un uomo libero con 5-6 metri di campo aperto, come cazzo si fa in una alta serie A a concedere queste ripartenze?
Ieri si è notata di nuovo, come a Firenze, come nel primo tempo col Frosinone, una differenza evidente col passato: hai concesso una marea di occasioni vere e potenziali, sbagliato i passaggi piu' semplici, infilato da tutte le parti. Prima ne concedevi 4-5 evidenti di occasioni e spesso prendevi gol.
Qua un pò perchè Svilar sta avendo un rendimento altissimo, un pò perchè trovi avversari modesti o imprecisi te la sei sfangata.
Il grosso problema di De Rossi è che tatticamente sta all'ABC e sta praticamente sperimentando sul campo quello che fa o vorrebbe fare.
Oltretutto, sensazione mia, la squadra se deve difendersi schierata dietro la palla lo fa con quello che le è rimasto del passato non perchè glielo stai insegnando te. E comunque sono singole fasi di gioco.
Ma pure ieri hai sofferto anche sugli angoli, come a Brighton a Firenze a Frosinone. Ma si può lasciare a Sansone il tempo di stoppare e tirare su una palla da fermo? Deve andarci il portiere a ostacolarlo.
Là sei tu che non sei piu' organizzato e pronto a coprire.
Dovrebbe aver capito ormai che se concedi cosi tanto a campo aperto il problema ce l'hai dentro casa, non è che sono gli altri bravi a metterti in difficoltà.
E di tempo non è che ce ne sta molto, adesso Lazio e Milan sono praticamente decisive per capire se la stagione continua o è virtualmente finita.
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola