00 19/03/2021 11:42
Re:
Sound72, 19/03/2021 11:26:

Io non ho detto comunque che Braga e Shakhtar sono scarse.
Dico che sono squadre simili e alla portata della Roma un po' perché Fonseca le conosce a memoria un po' perché giocano senza ostruzionismo, lasciano spazi, nn tolgono ritmo.
Ho visto tre falli degli ucraini in due partite ed erano di frustrazione.
Il parallelo col Porto per me conta relativamente, là domina lo Sporting Lisbona che in EL ha preso 4 gol dal Lask Linz.
Non mi pare peraltro che la Roma nell'ultimo mese e mezzo stia mostrando una forma particolare.. anzi..se escludiamo ste partite di coppa è andata in calo abbastanza evidente.

Sicuramente ci sono dei meriti eh, cmq hai passato due turni in scioltezza, l'hai praticamente chiusa all'andata facendo un discreto turnover.
Mi prendo i quarti senza star troppo a sottilizzare, nn è che voglio affrontare le più forti pe vince la Coppa 😀




e infatti non ho parlato di forma, ho una lettura molto distante, anzi agli antipodi, con la "forma".
Ho parlato di tutt'altro, cioè di tenta e di presenza mentale.

Quello che ha reso agevole i due turni, che si sarebbero potuti facilmente complicare, come noi stiamo vedendo, abbiamo complicato una decina di gare in campionato, è stato a mio avviso il diverso livello di attenzione, che ti ha fatto sbagliare "nulla.


Se la Roma avesse fatto la metà degli errori di concentrazione e attenzione che ha fatto in campionato, a quest'ora sarebbe a uno/due punti dall'Inter.

La mia chiave di lettura è quella mentale. L facilità, innaturale, quasi, con cui abbiamo liquidato due scogli che potevano essere pericolosi mi dice questo.

E conta poco, vicino al nulla, con tutto ciò "che Fnseca conosce le due squadre", perchè poi ciò che ha fatto davvero la differenza è aver giocato ATTENTI. e questo lo fanno i giocatori non il tecnico.

La differenza con la visione generale di quello che vedo io, che interpreto io, è tutta qui.

E mi sembra anche molto più logica, molto più in linea, con un trend che ormai è un solco, che scorre lungo tutta la stagione.
Una questione di testa, di difficoltà a mantenere l'attenzione.

Quelli che colgo sono tutti segnali nella stessa direzione, sia quando va male, che qui, come in coppa negli ultimi due turni, quando va bene.

E' semmai il parametrare ogni volta le cose all'avversario, alla pancia, è seguire l'ultimo evento e non seguire il filo, che trovo poco coincidente con l'essenza dei nostri limiti.