00 08/09/2016 09:37
Ieri sera ho visto un pò la cerimonia di apertura dei Giochi paralimpici.

Non lo so, sarà un tema delicato ma non me creano una reazione positiva.

Il fine puo' essere ed è lodevole magari ma ci trovo una spettacolarizzazione dell'handicap abbastanza cinica, si va contro la discriminazione rispetto ai normodotati ma alla fine organizzando manifestazioni del genere indirettamente la vai a certificare. Non so, ma vedere portabandiera senza un braccio o in carrozzina me crea qualche disagio per la situazione in sè.
Poi che dire l'altra sera alla DS ce stava la Versace con la ragazza che poi ha portato la bandiera stanotte e un'altra e queste scherzavano sull'handicap. Lei è cieca, a lei hanno amputato na gamba e giu' grasse risate. Boh.

Detto che poi ai fini sportivi tu prevali in una specialità per portatori di handicap, è insomma un risultato condizionato...e gran parte di questi fossero stati normodotati magari ai Giochi classici nn sarebbero mai andati. Insomma senza tornare a Pistorius ma c'è tutta na serie di punti su cui il giudizio è un pò a metà.
Vedere gente che gioca a ping pong col bastone o che fa il sollevamento pesi su una panca senza gambe o la pallavolo da terra a rete bassa..Intanto nn so..sono altre discipline queste alla fine ma poi il confine tra spettacolarizzazione della malattia e messaggio sociale è abbastanza sottile poi. Non so, forse sarebbe meglio rimanere in ambto amatoriale e viveri l'handycap senza riflettori addosso. Ma c'è anche chi ne ha bisogno, dei riflettori, per star meglio purchè nn si chieda agli altri di esserne partecipi forzatamente.
E qui poi sfido a trovare gente che segue con lo stesso trasporto, ai fini delle medaglie, i Giochi dei normododati e quelli dei paralimpici.
Il pubblico c'è , ma me sembra piu' per riconoscenza e voglia di mostrarsi partecipi, di dimostrare interesse che per reale interesse al risultato agonistico. Sì magari qualche atleta paralimpico ha fama ed è noto ma pare cmq un circuito chiuso. Almeno in Italia.

Paolo Villaggio 4 anni fa se ne uscì con queste affermazioni che magari furono abbastanza crude ma un fondo di verità ce l'avevano.

"La Paralimpiadi di Londra fanno molta tristezza, non sono entusiasmanti, sono la rappresentazione di alcune disgrazie e non si dovrebbero fare perché sembra una specie di riconoscenza o di esaltazione della disgrazia. La mia non è crudeltà - puntualizza Villaggio - ma è crudele esaltare una finta pietà. Questo è ipocrita. Sembrano Olimpiadi organizzate da De Amicis con dei 'personaggini'. Non fa ridere una partita di pallacanestro di gente seduta in sedia a rotelle - aggiunge - Io non le guardo, fa tristezza vedere gente che si trascina sulla sedia con arti artificiali. Mi sembra un po' fastidioso, non è divertente. Ce n'é una, cieca, che fa i 200 metri in pista. Dicevano che si allena con due persone a fianco che le dicono dove andare. Tanto vale allora correre con il bastone".

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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola