00 14/11/2017 09:53
Ma ci tocca accettare il fatto che non ci siano talenti come in Spagna, succede. Le generazioni mica sono tutte uguali. Però non sopravvaluterei l'idea di rifondare "il movimento".
La nazionale del 1978 che arrivò quarta non era chissà quanto più forte di questa (in proporzione, intendo, mentre quella del 1982 era un'altra cosa, quattr'anni dopo). La differenza la fa il gruppo, l'idea del selezionatore. Sacchi che faceva giocare Signori centrocampista in alternativa a Evani quantomeno aveva creato un gruppo a sua immagine e somiglianza, coi Benarrivo brutalizzati in pubblico.
Lo stesso ha fatto Conte, si tratta di competizioni in cui devi fare il tuo (le qualificazioni) e fare meno danni possibili usando i giocatori in forma oppure costruendo un gruppo che alla fine ti porti al mondiale e giochi quattro cinque partite sputando sangue.

Qui non c'era né un gruppo, né un'idea tennicotattica, né un'idea di fondo (i giovani? i giocatori in forma? il gruppo storico?). Ti trovi con Gabbiadini nella partita decisiva, che è assurdo. Ti trovi a giocare 3-5-2 le partite decisive contro una squadra che non ti attacca e senza usare i giocatori più in forma (Insigne ed El Shaarawy). Metti due crossatori sugli esterni (più un altro). Insomma, un casino.