e Travaglio? ma che lo volemo ancora fà parlà????

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giove(R)
00martedì 1 settembre 2009 17:58
La ripresa del programma rischia di slittare a ottobre
La redazione: "Ritardi sui contratti, problemi su Travaglio"
Santoro-Rai ai ferri corti
Annozero, avvio in forse
di LEANDRO PALESTINI

ROMA - Braccio di ferro tra Michele Santoro e la Rai per la ripresa di Annozero, che rischia di slittare a ottobre. "Non ci rinnovano i contratti. E siamo a venti giorni dalla partenza del programma. E' snervante, stiamo lavorando, ma senza certezze", rivela uno dei venti collaboratori della redazione che preferisce l'anonimato. Un boicottaggio? "Sembra che Berlusconi non voglia vedere sullo schermo la faccia di Marco Travaglio". Una cosa è certa: venerdì scorso Mauro Masi, direttore generale della Rai, si è incontrato con Michele Santoro alla presenza del nuovo direttore di RaiDue, Massimo Liofredi. Ma dall'incontro, franco se non ruvido, non è venuta fuori la soluzione del problema. Infatti oggi è previsto un nuovo round.

"Non c'è un "caso Travaglio". I ritardi sui contratti di Annozero? Nessun problema. Io sono direttore da un mese, in agosto è tutto difficile, ma ne ho già parlato con Santoro", spiega Liofredi, direttore di RaiDue da fine luglio, precisando come sui collaboratori di Santoro (vedi Travaglio) lui non ha giurisdizione: "Michele Santoro è un direttore, dipende dal direttore generale Mauro Masi. RaiDue ospita soltanto il suo programma".

E' possibile che un nuovo editto si abbatta su Annozero? "In tutte le vicissitudini giudiziarie con la Rai, Santoro ha sempre vinto. Non credo possano bloccare il suo programma", dichiara Giorgio Van Straten, consigliere Rai di area Pd, ricordando come "già nella passata edizione di Annozero quello di Travaglio era l'unico testo che doveva essere letto preventivamente dal direttore di rete, Antonio Marano. E, anche se ci sono state delle polemiche sugli interventi di Travaglio, alla fine l'unica sospensione di Mauro Masi ha colpito il vignettista Vauro".

Intanto, Massimo Liofredi cambia pezzi importanti di RaiDue, attingendo dalla sua esperienza di capostruttura di Domenica in. Dal 21 settembre, dopo il Tg2 il pomeriggio della rete si aprirà con una fascia affidata a Monica Setta. "Un approfondimento sui temi della attualità politica ed economica. Con vari collegamenti esterni. 50 minuti in assoluta par condicio" garantisce la Setta. Poi, Italia sul 2 nuova formula: alla conduzione ci sarà Lorena Bianchetti, in coppia con Milo Infante, tra le vibrate le proteste della disarcionata conduttrice Francesca Senette.

lucaDM82
00giovedì 10 settembre 2009 11:22
Ora se il torero(Berlusconi) morirà,che farà Travaglio? [SM=g27987]
giove(R)
00giovedì 10 settembre 2009 14:49
ciò di cui tratta l'articolo postato da Leo, si innesta proprio in questo buio contesto.... ed è una cosa molto zozza, zozzissima, da brividi veri, e mica esagerati....

per quanto riguarda Travaglio, lui è un giornalista di denuncia e di incheista, che ha fatto sempre un culo così a tutti, non solo a Berlusconi.
uno che ha coraggio come Travaglio,e capacità di inchiesta come Travaglio, la troverà sempre qualcosa su cui scrivere e denunciare.

intanto Berlusconi dice a tutti gli italiani che lo votano o che simpatizzano per lui:
"siete dei coglionazzi, dei poveri stronzi"...

gli dice, e lo fa direttamente, perchè nessuno come lui sa quanto è ormai rincitrullito l'italiano medio, che ingoia di tutto, che prende nel culo di tutto.
Berlusconi da anni lo sa, è artefice ed oservatore di quanto mano a mano l'italiano s'è appaittito, ha perso il gusto del libro e s'è buttato sulal tv, ha perso il gusto dell'approfondimento e s'è buttato sulle "4 battute, brevemente".
lo sa bene. sa che l'italiano è pronto ad assorbire tutto a bersi di tutto a sentirsi dire e fare di tutto senza reagire.

e allora è senza alcun timore ("non è che si offenderanno?") che dice chiaramente:

"gli italiani si identificano in me, perchè io parlo di calcio, di donne, sto bene con tutti e sopratutto con l'altro sesso".

insomma appunto: "gli italiani sono questi: dei coglioni integrali. non gli fare una testa tanta con discorsi seri. parlagli di motori, sport, orologetti, moda, gossip, fregna...".

"si offenderanno gli italiani?"

ma no Silvio, sono tutti con te.
(o almeno con la parte che dai a vedere...)
lucaDM82
00giovedì 10 settembre 2009 17:01
Berlusconi ha pure i circoli intitolati "meno male che silvio c'è".
giove(R)
00venerdì 11 settembre 2009 09:46
"Presidente siamo con teeeeee / meno male che Silvio c'èèèèèè"

ieri sonoa ndato a vedere Videocracy. niente di che. ho vsito documentari migliori. giusto qualche spunto e qualche dietro le quinte qui e là.

ShearerWHC
00venerdì 11 settembre 2009 15:13
Non so se per cambiare sto paese basti una pallottola oppure servano 10 atomiche...nel dubbio, chi può abbandoni la nave prima che sia impossibile tirarsi fuori
ShearerWHC
00mercoledì 16 settembre 2009 10:47
Se pol dir?


L'arrivo del presidente era previsto ad Onna per le 15,30. Alle 14 ero già lì. Decisa ad entrare fra e con i cittadini. Cittadini pochissimi, spiegamento enorme di forze dell'ordine e protezione civile e croce rossa e dame di carità e misericordia e tantissimi giornalisti. Entro senza problema. Mi accolgono le macerie di Onna che vedo, dal vivo, per la prima volta. Una curva, si apre davanti a me lo scenario delle casette mobili. Villaggetto colorato, fiori alle finestre. Il prato solo davanti ad una casa, quella che servirà per il set. Le altre hanno terra battuta coperta di paglia. Mi avvicino, apro una porta e varco l'uscio. Vedo un'abitazione che mi fa pensare ad una roulotte, ma decorosa e vivibilissima. Mi guardo intorno in cerca di cittadini. Nulla. I comitati avevano preparato degli striscioni e stavano arrivando alle 14,30, come da appuntamento. Decido di tornare all'ingresso del paese, dove si era stabilito di incontrarci. Appena arrivano i ragazzi del 3e32, la polizia si fa avanti. L'ordine è quello di non farli passare. E li bloccano. Io sono dall'altra parte. Dentro. Auto blu, sirene. Arriva Bruno Vespa. A seguire il presidente. Qualche cittadino arriva alla spicciolata. Mai avevo visto Berlusconi dal vivo. Fa impressione: una statua di madame Tussauds è molto più espressiva e mobile. Suda. Entra nell'unica casina col prato davanti. Mi rendo conto di essere invisibile. Ma voglio parlargli. Aggiro la casetta per raggiungere un'altra entrata. Improvvisamente un gruppo di signore, mai viste alle riunioni dei comitati, srotola uno lenzuolo, debitamente conservato in borsa. A seguire un altro. Recitano quello che vedete nelle foto. Il presidente esce dalla casina ed urlo con tutta la voce che ho, lui è lì a due passi, "presidente, venga a parlare con i cittadini", "presidente venga a sentire le nostre istanze". Subito un nugolo di poliziotti mi oscura, ma ora urlano anche le altre, "presidente, esistiamo anche noi, non solo i cittadini di Onna, questo non è un teatro, 50.000 sfollati chiedono di rimanere sulla propria terra". Lui suda e si allontana verso l'asilo. Qui iniziano i discorsi di rito. Ma intanto la stampa si è accorta di noi. E ci intervista. Sento degli applausi, voglio vedere chi applaude, se è Aquilano. Cerco mani che battono e non le trovo. Ma gli applausi ci sono, escono da un altoparlante. Come in una sit com. Dopo il nauseante discorso del vescovo Molinari, che d'amblé riconcilia i vescovi con il malcostume presidenziale, esaltando l'uomo del fare,il nostro decide, vista la protesta, di abbreviare la cerimonia e, sotto i fischi, si allontana. Nel frattempo, sono riusciti ad entrare, attraversando i campi, anche i comitati, con un altro striscione. La festa è finita. Noto che l'ottanta per cento dei presenti era gente di fuori, in divisa. Ma noi, stavolta, ci siamo fatti sentire. Incredibile, ci sono riuscite le donne delle nostre frazioni. Le massaie, mamme di famiglia. Qualcosa si sta muovendo. Non so cosa si riuscirà a vedere in televisione della nostra protesta. Probabilmente poco o nulla. Ma c'è stata. Ora tutti a Roma, per la manifestazione di sabato. Per la libertà di espressione. E per reclamare il diritto di vivere in un Paese democratico.
giove(R)
00martedì 22 settembre 2009 14:38
e ancora è sub judice la sua partecipazione ad Annozero!!!!
che merda di tv e di paese stiamo in mano a dei mafiosi di merda.
alla gabanelli poi j'hanno minacciato 8non sos e poi abbiano dato seguito) di toglierle la copertura legale. della serie "da adesso sei sola" e se non è mafioso un atteggiamkento come quello non esiste la mafia.

comuqnue Travaglio ieri, bombardato da tante domande sulla situazione, sulal quale si sono mobilitati esperti, commissioni, garanti (incredibile, tutto per non far parlare una voce libera, un paese di merda davvero), ha dichiarato: con tuttiq eusti garanti e commissioni al lavoro mi sento in una botte di ferro.

secondo me se giovedì sarà ancora al suo posto, fa veramente i fuochi d'artificio. gli desse mezzora itnera Santoro,. e sopratutto se cancellano Travaglio, Santoro cancellasse la trasmissione.
giove(R)
00martedì 22 settembre 2009 15:25
ECCOLO!!!!
poco dopo aver postato il post qui sopra ho trovato questa confortante e rincuorante notizia.
mi avrebbe fatto davvro schifo Santoro se nona vesse difeso a spada tratta travaglio.
fortunatamente non ho motivo di dubitare oltre:

Toni molto acceso alla conferenza stampa del giornalista di Rai2
Scontro con il direttore Liofredi. "Solo problemi tecnici". "Bugiardo"
"Annozero", l'ultimatum di Santoro
"Travaglio ci sarà, è irrinunciabile"

ROMA - "Marco Travaglio ci sarà, se non c'è lui non c'è Annozero. Annozero e Travaglio sono la stessa cosa". eccheccazzo! così se parla porco due! Michele Santoro lancia l'ultimatum alla Rai. Se non verrà firmato il contratto del suo più prestigioso (e discusso) collaboratore, il programma (che dovrebbe partire il 24 settembre) non andrà in onda. "Travaglio - continua Santoro - è irrinunciabile. Travaglio ha dichiarato da parte sua di non essere però ancora stato chiamato dall'Azienda per firmare il contratto".

Santoro parla di "contratti firmati solo una settimana prima dell'inizio del programma", di troupe al completo solo tre giorni prima "in un programma che ha come core business l'inchiesta filmata". Legge un piano preciso dietro i ritardi, il conduttore. Ovvero "un attacco alle punte del servizio pubblico, ai programmi che ne incarnano lo spirito: le trasmissioni indicate da Berlusconi a Porta a Porta come fatte da 'farabutti' hanno tutte dei grossi problemi".

Poi tocca a Travaglio. Che si dice "mortificato" per tutta la situazione. Ma non rinuncia ad attaccare: "Oggi in tv entrano assassini, stupratori e canari ma nessuno mi ha spiegato cosa ho fatto di male, essendo tra l'altro incensurato. Almeno aspettino che io faccia qualcosa".

La tensione è alta. A conferma della tesi di chi vede nel tentativo di "normalizzazione" di alcuni programmi sgraditi al governo. "Solo problemi tecnici legati al fatto che Santoro ha chiesto delle troupe particolari e degli operatori esterni", minimizza il direttore di rete, Massimo Liofredi. Santoro esplode: "Sei un bugiardo. E querelami se vuoi, ma non ti conviene". "Nessuna querela", replica Liofredi. Controreplica del giornalista: "'Non lo fare perché tanto non ti conviene, la verità è che le troupe le abbiamo avute ieri".
(vai porca troia! le frustate a ste merde mafiose, fasciste e viscide! i carci nelle palle!!!!)
Un clima teso che il consigliere di amministrazione Rai Nino Rizzo Nervo sintetizza così: "Questa conferenza stampa è il simbolo dell'anomalia italiana dove un direttore di rete presenta una trasmissione che di fatto non condivide".

e te pareva la merdina politicizzata inserita là dai mafiosi fascisti a cercare di sovvertire la democrazia. ma a chi cazzo lo vuole far credere questo acchiappamazzette di merda, che ciò che è utile per il popolo e l'opinione pubblica lo debba decidere un direttore di rete di merda messo la per legare mani, imbavagliare, azzittire. c'ha anche da ridire sta merda. ma rendiamoci conto come è grave la situazione porco due. gravissima cazzo. questi non solo c'hanno torto e stratorto e mentono come dei vili traditori, ma hanno anche l'arroganza di reiterare, insistere.

Nell'attesa di sapere se le telecamere di Annozero si accenderanno, il titolo della trasmissione è già pronto. Si chiamerà "Farabutti" e parlerà della libertà di informazione.

(22 settembre 2009)

avanti così cazzo
lucolas999
00martedì 22 settembre 2009 17:15
e intanto domani in edicola esce "Il Fatto" [SM=g28002]
lucaDM82
00giovedì 24 settembre 2009 01:18
Uhm...c'era berlusconi che stava a parlà da due ore e mi chiedevo:"ma quanto dura 'sto servizio?"...era rete4,mica me n'ero accorto.
Poi servizio su L'aquila per intervistare i senzatetto compiaciuti dell'opera di ricostruzione(non quelli incazzati). [SM=g28001]
BeautifulLoser
00giovedì 24 settembre 2009 04:27
ecco una recensione de "il fatto quotidiano" da un punto di vista anglosassone.

http://www.blogfromitaly.com/sold-out-first-edtion-new-italian-newspaper-il-fatto-quotidiano/


Sold Out, the First Edtion of New Italian Newspaper Il Fatto Quotidiano
September 23, 2009 by Alex Roe

Il Fatto Quotidiano is a new newspaper which hit Italy’s news-stands today. By Italian standards, this newspaper is quite a bit different from others to be found in Italy.

In a way, Italy’s newest national newspaper got off to a good start today, in that I could not find a copy at my local news-stand.

There must have been quite a lot of interest, because the same news-stand bore a hand-written note announcing the fact that copies of Il Fatto Quotidiano had sold out. I was told that only a few copies had arrived, and from what I’ve understood via Facebook, others have been unable to obtain a copy of what has already come to be known a ‘Il fatto’.

I’ve asked my news-stand to reserve a copy of tomorrow’s edition of Il Fatto Quotidiano for me, by the way.

Why all this interest in a newspaper in Italy? Well, Il Fatto Quotidiano is run by the Italian equivalents of Woodward and Bernstein, for a start. But there’s more.

A New Concept for Italian Journalism

Unlike other Italian newspapers, Il Fatto Quotidiano is not tied to an ‘interest group’, which means it is not allied to a political party, and nor is it owned by one of Italy’s family dynasties.

This newspaper intends to report hard facts, and not the often diluted versions of events which appear on the pages of other Italian dailies.

Mini-Update: A .pdf copy, over 7 megabytes, of the first edition of Il Fatto Quotidiano is available for download, but only for today: Il Fatto Quotidiano.pdf – and if you can get to it. My copy is downloading, slowly. (boh, sinceramente io c'ho messo un secondo, nda.)

Mini-Update 2: Copy of Il Fatto Quotidiano downloaded. It took ages.

Il Fatto Quotidiano looks OK, and art director, Paolo Residori, states that it is ‘British Style’, which is interesting. Many of the articles criticise the way Italy’s government is doing its job, and, as promised, there are plenty of facts. At first sight, the style does not appear to be too opinionated either, although I’ve yet to read many of the articles in detail.

The only negative thing I would say about Italy’s newest newspaper, for what it is worth, is that there are not enough paragraphs, as is common in Italian writing. Some of the articles do contain paragraphs, whereas others do not seem to contain anywhere near enough.

I have heard it say that Italians tend to regard huge blocks of text as being ‘authoritative’, whereas texts with things like white space and paragraphs are apparently perceived as being trivial. Still, it would be nice to reach a compromise and perhaps try, slowly, to change the way Italians view texts with paragraphs. They are so much less of a chore to read, as writing guides such as the Owl at Purdue state: Paragraphs and Paragraphing. I’d love to know if any readability studies have been carried out in Italy, adds he, digressing a little too much.

—–end of updates——

Italy’s Woodward and Bernstein

One could view the launch of the newspaper Il Fatto Quotidiano as being an attempt to bring true journalism to Italy, the sort of journalism which allowed investigative reporters like Bob Woodward and Carl Bernstein to help uncover the goings on which led to the infamous Watergate scandal.

Behind this newspaper are Italy’s Woodward and Bernstein equivalents, Antonio Padellaro and Marco Travaglio.

Travaglio is very well known in Italy for being a journalist who is highly critical of Italy’s power-mongers and his words have made him a number of powerful enemies in Italy. Recently, for example, attempts have been made to have Travaglio excluded from making his regular appearances on Italian political talk show AnnoZero which is broadcast on Italian state television.

Antonio Padellaro, while not as well known as Marco Travaglio perhaps, is another Italian journalist who has attempted to report on intrigues involving the shady affairs Italy’s political masters, and others.

Whether Il Fatto Quotidiano’s investigative duo will uncover any Italian style Watergates remains to be seen, and it will be interesting to see if this ‘innovative’ approach to journalism in Italy manages to survive.

Without a doubt, Il Fatto will be subject to various attempts to shut it down, as many Italy’s movers and shakers are extremely sensitive to negative criticism.

In Colour and Digital Formats

Printed in colour and in both hard copy and digital formats, Il Fatto Quotidiano can be bought from news-stands like any normal newspaper, at a cost of €1.20. Subscribers will also be able to download a .pdf version of the newspaper. For €130 a year subscription readers will be able to download a digital .pdf version of the newspaper daily. (la versione .pdf del primo numero uscito oggi si trova già come torrent, nda.)

A subscription plan for overseas readers is to be announced shortly too.

As a matter of interest, Il Fatto Quotidiano was distributed to some 15,000 Italian news-stands today.

For the moment, the Il Fatto Quotidiano newspaper is only 16 pages in length, although if it does take off, one imagines that the number of pages will increase too.

Those behind this new venture were not 100% certain that this new journal would be launched. Indeed, on the Il Fatto Quotidiano presentation website, it is stated that this new paper would only be born if people subscribed to it.

People must have done, because it exists!

Road to Success Could be Bloody

If, by any chance, Il Fatto Quotidiano does become a major force in Italian journalism, then it could bring about positive change to Italy. However the road to success is likely to be rough and, possibly, bloody.

Italy’s newest newspaper faces other problems too. Firstly, Italians are not the world’s greatest newspaper readers, and secondly, and unlike the rest of Italy’s press, this newspaper, in an attempt to remain independent, is not going to accept the subsidies which the Italian government hands out to the rest of Italy’s newspaper industry. Il Fatto Quotidiano is going to rely instead on income from subscribers, supporters, and advertisers to keep it going.

Still early signs are good, in that people obviously have taken an interest, as is evidenced by both the launch and the fact that I and a few others could not get hold of a copy!

With thanks to Alessio Baù for helping me find the First Edition image which can been seen on the right. (nel nostro caso l'immagine è qui sotto, nda.)


http://www.antefatto.it/presentazione



BeautifulLoser
00giovedì 24 settembre 2009 04:40
stesso blog, stesso autore.

oltre a manipolare e controllare l'informazione, ci sono tentativi abbastanza furbi volti a controllare l'accesso all'informazione.
all'occorrenza con l'aiuto dell'antitrust.


Google News Under Attack in Italy

http://www.blogfromitaly.com/google-news-under-attack-in-italy/
BeautifulLoser
00venerdì 25 settembre 2009 01:47
il fatto quotidiano
per chi non lo trova in edicola.
per chi non fa in tempo ad acquistarlo.
per chi non può o non vuole spendere 1,20 €.
per chi vive all'estero.
per chi lo vuole in formato digitale.

è possibile scaricare le versioni .pdf de "il fatto quotidiano" dal mio drive virtuale su skydrive.live.com seguendo questo link.

http://cid-15a65cca60032b91.skydrive.live.com/self.aspx/Pubblica/il%20fatto%20quotidiano

la cartella sarà aggiornata quotidianamente, entro mezzogiorno e nei limiti del possibile.

lucolas999
00venerdì 25 settembre 2009 08:52
grazie BLoser [SM=g27988]
BeautifulLoser
00venerdì 25 settembre 2009 11:23
Re:
lucolas999, 25.09.2009 08:52:

grazie BLoser [SM=g27988]




ma di che, lù!
appena inserito il "fatto" di oggi.
c'è anche un articolo sul documentario su zeman [SM=g27989]
magari ne facessero una bella inchiesta su sensi unicredit mediobanca fioranelli consob angelini stadio e compagnia cantante!
la redazione sta in via orazio. potremmo andarli a trovare e convincerli di come questa storia, nel suo piccolo che tanto piccolo poi non è, sia emblematica per i magheggi di berlusconia.
E_Dantes
00venerdì 25 settembre 2009 11:36
Re: Re:
BeautifulLoser, 25/09/2009 11.23:




ma di che, lù!
appena inserito il "fatto" di oggi.
c'è anche un articolo sul documentario su zeman [SM=g27989]
magari ne facessero una bella inchiesta su sensi unicredit mediobanca fioranelli consob angelini stadio e compagnia cantante!
la redazione sta in via orazio. potremmo andarli a trovare e convincerli di come questa storia, nel suo piccolo che tanto piccolo poi non è, sia emblematica per i magheggi di berlusconia.




perdona il quesito...
ma è lecita 'sta cosa qua?

diciamo che è come se fossimo al jamaica in via brera e davanti a un caffè ti chiedessi..
"Patric, mi fai dare un'occhiata al giornale"
e tu mi fai..
"Si.. certo.. è lì a disposizione per voi.."

non ci fate caso.. ancora accuso l'alcool di ieri sera..

BeautifulLoser
00venerdì 25 settembre 2009 12:38
Re: Re: Re:
E_Dantes, 25.09.2009 11:36:




perdona il quesito...
ma è lecita 'sta cosa qua?

diciamo che è come se fossimo al jamaica in via brera e davanti a un caffè ti chiedessi..
"Patric, mi fai dare un'occhiata al giornale"
e tu mi fai..
"Si.. certo.. è lì a disposizione per voi.."

non ci fate caso.. ancora accuso l'alcool di ieri sera..





non saprei. dipende dal concetto di copyright che vogliamo prendere come punto di riferimento. d'altronde anche in un bar o in una biblioteca pubblica puoi leggere un giornale senza pagare. poi è ovvio che uno si scarica i file per uso personale e che la diffusione non avviene a scopo di lucro. si potrebbe anche chiamarla una forma di pubblicità: if you like it, buy it!

comunque la domanda non me la pongo sotto quest'ottica.
secondo i miei principii, che con la mia solita arroganza antepongo a cavilli legali di ogni sorta, mi sembra prioritario diffondere (contro)informazione in un paese in cui un'informazione libera effettivamente non c'è.

per il resto, mi attengo alla famosa canzone del mitico gruppo tedesco di hardcore punk slime: "legal, illegal, scheißegal" (legale, illegale, ma chi se ne frega).

p. s.: secondo me, bevi troppo! [SM=g27988]
E_Dantes
00venerdì 25 settembre 2009 12:46
Re: Re: Re: Re:
BeautifulLoser, 25/09/2009 12.38:




non saprei. dipende dal concetto di copyright che vogliamo prendere come punto di riferimento. d'altronde anche in un bar o in una biblioteca pubblica puoi leggere un giornale senza pagare. poi è ovvio che uno si scarica i file per uso personale e che la diffusione non avviene a scopo di lucro. si potrebbe anche chiamarla una forma di pubblicità: if you like it, buy it!

comunque la domanda non me la pongo sotto quest'ottica.
secondo i miei principii, che con la mia solita arroganza antepongo a cavilli legali di ogni sorta, mi sembra prioritario diffondere (contro)informazione in un paese in cui un'informazione libera effettivamente non c'è.

per il resto, mi attengo alla famosa canzone del mitico gruppo tedesco di hardcore punk slime: "legal, illegal, scheißegal" (legale, illegale, ma chi se ne frega).

p. s.: secondo me, bevi troppo! [SM=g27988]




inizierò a preoccuparmi quando berrò troppo e male..

l'importante è bere bene...

vorrà dire che creeremo il nostro cafè virtuale...

iniziamo col trovargli un nome...

BeautifulLoser
00venerdì 25 settembre 2009 13:12
Re: Re: Re: Re: Re:
E_Dantes, 25.09.2009 12:46:




inizierò a preoccuparmi quando berrò troppo e male..

l'importante è bere bene...

vorrà dire che creeremo il nostro cafè virtuale...

iniziamo col trovargli un nome...





propongo la lounge del "grand hotel abgrund" (grand hotel dell'abisso). così, almeno di sponda, c'entra anche brecht, molto vicino a quel györgy lukács che coniò il termine dicendo: si vive in un "grand hotel dell'abisso" dalla cui terrazza, godendosi un aperitivo, si è spettatori della miseria del mondo.
giove(R)
00lunedì 28 settembre 2009 15:16
con la differenza che c'è chi qua dentro era si sulla terrazza, era si all'aperitivo, ma invece della miseria dell'umanità è stato spettatore di grndissimi "buci di culo" alla settimana della moda.
ma d'altronde, il Nostro, mica beve troppo e male, come invece capita agli ospiti della CIA, consumatori loro malgrado di un drink che colpisce dritto nel segno: il Waterboarding...

vabbè, per il resto condivido appieno al versione di Loser, sulel priorità di controinformazione in questo paese e in questo mondo, in genere.

in senso strettamente legale, invece, if you like it buy it non è proprio calzante in qeusto caso.
il giornale se t'è piaciuto e l'hai letto tutto, poi non lo vai certo a comprare. non è un disco che uno si fa fare tarocco, ma poi dice... beh, questo qua lo volgio in originale.

comunque a parte questo d'accordo sulla controinfo, era solo epr rispondere a Leo: non è legale.
E_Dantes
00lunedì 28 settembre 2009 15:35
Re:
giove(R), 28/09/2009 15.16:

con la differenza che c'è chi qua dentro era si sulla terrazza, era si all'aperitivo, ma invece della miseria dell'umanità è stato spettatore di grndissimi "buci di culo" alla settimana della moda.
ma d'altronde, il Nostro, mica beve troppo e male, come invece capita agli ospiti della CIA, consumatori loro malgrado di un drink che colpisce dritto nel segno: il Waterboarding...

vabbè, per il resto condivido appieno al versione di Loser, sulel priorità di controinformazione in questo paese e in questo mondo, in genere.

in senso strettamente legale, invece, if you like it buy it non è proprio calzante in qeusto caso.
il giornale se t'è piaciuto e l'hai letto tutto, poi non lo vai certo a comprare. non è un disco che uno si fa fare tarocco, ma poi dice... beh, questo qua lo volgio in originale.

comunque a parte questo d'accordo sulla controinfo, era solo epr rispondere a Leo: non è legale.




è bello avere un amico che fa il legale...

mercoledì torno a Roma.. e addio terrazze e bei culi...

BeautifulLoser
00martedì 29 settembre 2009 04:01
Re:
giove(R), 28.09.2009 15:16:

con la differenza che c'è chi qua dentro era si sulla terrazza, era si all'aperitivo, ma invece della miseria dell'umanità è stato spettatore di grndissimi "buci di culo" alla settimana della moda.
ma d'altronde, il Nostro, mica beve troppo e male, come invece capita agli ospiti della CIA, consumatori loro malgrado di un drink che colpisce dritto nel segno: il Waterboarding...



lukács, che era un filosofo e critico marxista "ottimista", si riferiva ai critici e filosofi della cosiddetta "scuola di francoforte" che, secondo lui, erano sì a loro modo marxisti, ma allo stesso tempo non lo erano veramente, perché, sempre secondo lui, pessimisti, e per questo più borghesi e decadenti che marxisti.
niente cia, niente waterboarding in tutto ciò. e, purtroppo, anche niente culi.

giove(R), 28.09.2009 15:16:


vabbè, per il resto condivido appieno al versione di Loser, sulel priorità di controinformazione in questo paese e in questo mondo, in genere.

in senso strettamente legale, invece, if you like it buy it non è proprio calzante in qeusto caso.
il giornale se t'è piaciuto e l'hai letto tutto, poi non lo vai certo a comprare. non è un disco che uno si fa fare tarocco, ma poi dice... beh, questo qua lo volgio in originale.

comunque a parte questo d'accordo sulla controinfo, era solo epr rispondere a Leo: non è legale.




nel senso stretto non è legale. ma parlare di legalità nel paese delle leggi ad personam...
in altri paesi, europei e non, invece, è legalissimo.

devo ammettere che mi piacerebbe discutere con travaglio su questo punto.
anche perché reputo molto controproducente la politica del copyright caldeggiata dagli editori italiani.
penso che "if you like it, buy it" calzi benissimo. ovviamente non ti compri il giornale di quel giorno, ma forse quello del giorno dopo. poi non importa tanto la singola copia di un giorno. un quotidiano punta sull'abbonamento, perché sono quelli gli introiti che offrono una base molto più stabile per pianificare.
poi -- cosa da non sottovalutare -- la pubblicità nel giornale viene recepita anche dal lettore "portoghese". e questo è un punto cardinale: i giornali, come scrisse il buon honoré de balzac, che pubblicò praticamente tutti i suoi romanzi su giornali quotidiani, vengono fatti esclusivamente per metterci la pubblicità. tutto il resto è contorno. (almeno in quella parte del mondo nella quale l'editoria non percepisce soldi dallo stato.)
il prezzo di un annuncio dipende sia dalla tiratura che dalla diffusione del giornale. e se andiamo a guardarci i numeri delle tirature, ci rendiamo conto che la percentuale delle copie omaggio (per esempio per scuole, università, enti, ministeri, aziende, banche, caserme ecc.) è altissima. non perché gli editori siano così generosi o volenterosi di informare gratuitamente, ma perché questo stratagemma aumenta di molto la diffusione e di conseguenza le tariffe per gli annunci.
detto questo, non credo che distribuirlo in formato .pdf crei il benché minimo danno a "il fatto". anzi, sono sempre più convinto che il contrario sia vero.
giove(R)
00martedì 29 settembre 2009 10:32
come dicevo prima, in linea di principio sono d'accordo con l'ottica della controinformazione a tutti i costi.

capisco bene che lo "if you like it, you buy it" valga, certo. ma se poi "i like it because i can read it for my whole life without paying it", allora l'equilibrio si sposta.

sono d'accordo sul bonomio diffusione-introiti da annunci.
ma lo sono meno se penso che chi fa pubblicità, poi vuole avere certezze sui numeri. e un numero di abbonati, o di copie vendute, è un numero certo. mentre quello delle copie distribuite (che spesso significa "mezze buttate", si pensi al volantino che ti danno fuori la fermata della metro, che prende e butti senza nemmeno guardarlo....) è molto vago e fa testo fino a unc erto punto.

in ogni caso aldilà della mia opinione, come tutti sapranno o immagineranno, questo è un momento rivoluzionario per i giornali, il cui mondo è cambiato in poco tempo intorno a loro, fossero il più piccolo o il più grande dei giornali.
i blog, i twitter, i facebook, gli youtube, le reti di reporter fai da te, che hanno creato fenomeni tipo l'Huffington Post neglis tati uniti, li mettono davanti a una realtà che i giornali stessi e fior di menti competenti in amteria stannoa cnora studiando per riuscire a venirne a capo.
in ogni caso si prevede la chiusura di almeno un giornale su 3 ed anche in brevissimo tempo.
o un enorme ridimensionamento di alcuni che finroa erano dei veri colossi.

insomma le soluzioni e ciò che è giusto fare o quale strategia sia la migliore sono ancora allo studio, e non è stata ancora scoperta alcuna formula magica.

PS. sull'homo faber io invece facevo riferimento alla definizione che alcuni scienziati antropologi (io sono della vecchia scuola che propende per il "gi" finale in qeusti casi, e non il "ghi") danno dell'uomo attuale, alla luce delle sue incapacità di capire le conseguenze di ciò che inventa, fa e produce. che troppos pesso si rivela deleterio. un uomo costruttore, faber, appunto, e non sapiens, cosciente.
erano due discorsi diversi, allora.
BeautifulLoser
00martedì 29 settembre 2009 16:51
Re:
giove(R), 29.09.2009 10:32:


capisco bene che lo "if you like it, you buy it" valga, certo. ma se poi "i like it because i can read it for my whole life without paying it", allora l'equilibrio si sposta.



certo.
ma credo che, in termini di numeri, nel editoria dei quotidiani non sia rilevante come nel caso dell'industria musicale o della distribuzione cinematografica. e anche lì bisogna dire che i cali delle vendite sono dovuti soprattutto all'inflessibilità di un'industria con la pancia strapiena e di conseguenza molto lenta nell'adattarsi a nouve circostanze.
se fosse nocivo agli introiti, "la repubblica" non metterebbe praticamente l'intero giornale online.


giove(R), 29.09.2009 10:32:


sono d'accordo sul bonomio diffusione-introiti da annunci.
ma lo sono meno se penso che chi fa pubblicità, poi vuole avere certezze sui numeri. e un numero di abbonati, o di copie vendute, è un numero certo. mentre quello delle copie distribuite (che spesso significa "mezze buttate", si pensi al volantino che ti danno fuori la fermata della metro, che prende e butti senza nemmeno guardarlo....) è molto vago e fa testo fino a unc erto punto.



i calcoli si basano su più parametri. tiratura, abbonati, copie vendute, copie omaggio, stime sulla diffusione (intesa nel senso che in una famiglia un giornale lo leggono in due, tre, quattro..., idem in luoghi pubblici), target group (chi è il mio lettore) e altro. il discorso è un po' diverso dal volantino. c'è tutto un settore dietro che ci campa con queste ricerche. ovviamente con tutti i trucchetti statistici necessari (vedi i calcoli degli share televisivi). uno specialista del settore una volta mi disse che il parametro della diffusione capillare è decisivo a prescindere dalla tiratura.

a proposito: che ne pensi de "il fatto"? lo leggi?
giove(R)
00mercoledì 30 settembre 2009 16:15
Re: Re:
BeautifulLoser, 29/09/2009 16.51:



a proposito: che ne pensi de "il fatto"? lo leggi?




si. in questi casi poi preferisco "supportare" con un obolo quotidiano. sono d'accordo con ciò che hai detto a proposito dei dati economici, ma in certi casi, casi come qeusto, sono più uno da "mattone", che da calcoli, proiezioni e discorsi teorici. ilf atto che un euro e 20 sia entrato concretamente e senza ombra di dubbio, lo trovo sempre più "dato certo"£ che complicati calcoli potenzial-probabilistici.
più in profondo sul giornale, è chairamente un giornale nond a tutti, compresa (e lo faceva notare anche il blogger che hai postato tu) nello scritto fitto fitto, per il quale ci vuole comunque una certa pazienzsa, non facilmente ritrovabile in un lettore medio. abituato più ai Metro, City e roba varia (cose che io aborro nella maniera più totale, per la loro tendenza - credo voluta - a relativizzare tutto. dove ti trovi la notizia di uan catastrofe ambientale, accanto all'itnervista dell'ultima pin-up, con tutte le consegueenze fuorvianti per la testa del lettore che dai e dai, viene confuso sulla priorità degli argomenti.

mitiga un pò qeusto effetto la... presentazione in altro di ognia rticolo, modello riassuntino, che tende ad intrigare (perchè è più completa del classico sottotitolo) ed interessare alla lettura.

passerà naturalemnte per un gioranle di nicchia e schierato a sinistra. credo che chi cis crive sia abbastanza elevato, sopratutto quelitativamente, da non trasformarlo in un Libero o in un Giornale, che invece fanno solo ricerca dellos candalo e non informazione. tantomeno controinformazione.

spero che sappiano mantenersi fermi nel tenere la rotta senza cadere nel pressapochismo di sinistra, o nei vorrei ma non posso.
ma almeno da quest'ultimo punto di vista, a differenza dellos chieramento di sinistra, sono molto più puliti.

perchè il discorso per me, politicamente parlando è uno solo: tanto l'Italia è un paese di centro destra, conservatore e reazionario. non lo schiodi finchè è così. e se hai una possibilità di riuscirci è quelal di essere non puliti o ripuliti, ma LINDI E PINTI.

sennò è inutile putnare il dito contro gli schifi delc entrodestra. se le banceh le scala anche la sinistra, se ha mille interessi (ecco perchpè non fece la legge sul conflitto, perchè in piccolo, si sarebbe tollta ossigeno da sola...) non sei credibile. dic erto non come chi si vede lontano un miglio che è un ladro, ma lameno si nasconde poco e fa poco l'ipocrita. e prepotente e prevarica, mica si mette a predicare bene e razzolare male.

o la sinistra, anche internazionale, si mette in testa di essere pulita, oppure non se ne fa nulla. tra un ladro e un pappone vero 100%, e uno di serie B, allora la gente sceglierà sempre il primo, che almeno sa far bene quello che fa.

la ricetta per me è molto semplice.

e ne ho conferma ogni volta che viene affrontato un qualsiasi argomento, dove quelli di sinistra non possono fare altrimenti che andarci con il braccino. perchè finchè si rimane nel gioco delle aprti (tuttis appiamo che quelli che vediamo scannarsi in tv, si vanno a fare una spaghettata insieme), bene. ma se poi il compare (la destra) nota che l'altro comapre (la sinistra) la prende troppo suls erio, ci mette un attimo a smontarlo, tirando fuori tute le zozzate che tuttora la sinsitra fa.

se si vuole vincere, bisogna dimostrarsi diversi da loro. e per dimostrarsi tali BISOGNA ESSERE diversi.

questa è la mia strategia. utopica chiaramente perchè sennò non sarei "io".
giove(R)
00lunedì 5 ottobre 2009 13:01
e intanto Piazza del Popolo: IO C'ERO!
[SM=g28002]
lucaDM82
00martedì 13 ottobre 2009 15:18
Purtroppo il sistema ha sempre fatto fuori le voci "contro".Accadeva verso l'msi,accade oggi verso di pietro e altri esponenti di partiti "contro" estromessi dal parlamento,sia a destra che a sinistra.
BeautifulLoser
00martedì 13 ottobre 2009 21:36
sarà piuttosto off-topic, ma sti gran cazzi. in senso lato, ovviamente.


Pd: Binetti contro Franceschini. Una ricostruzione contestata dal segretario Pd Franceschini: "Il dato politico è che la destra e l'Udc hanno affossato il provvedimento contro l'omofobia. Noi abbiamo votato contro il rinvio perché non ci è stato garantito dalla maggioranza un impegno su tempi". Polemica cui si aggiunge quella con la deputata Pd Binetti che ha votato insieme alla maggioranza. Franceschini commenta: "È un signor problema". La replica della deputata: "Per come era formulata la legge, le mie opinioni sull'omosessualità, e quelle di tante altre persone, potevano essere individuate come un reato". Per Ignazio Marino quello della Binetti è un atto grave: "Che partito e che opposizione può promettere chi permette a Binetti di continuare a sedere nei banchi del Pd, votando con la destra?".

tre cose.
una a franceschini: ti sbagli. è unA signorA problema. o meglio: la signora è un problema. e lo è anche il signore con la esse (o la di) maiuscola. magari fai vedere che hai le palle e la sbatti fuori, assieme a tutti i papisti "teodem" che in italia sono e saranno sempre il verme che farà marcire la mela di ogni partito veramente liberale.
una a marino: che partito è? sicuramente non è un partito di sinistra. e non rompere il cazzo con la solita italianata che destra e sinistra sono concetti che non valgono più: questo esempio lo dimostra che valgono eccome.
una a binetti: ti lamenti che "per come era formulata la legge, le mie opinioni sull'omosessualità, e quelle di tante altre persone, potevano essere individuate come un reato"? ammazza quanto sei furba! hai capito l'antifona! hai afferrato il concetto! sai che ti dico, binetti: si tratta proprio di questo! si tratta di rendere illegali le opinioni come le tue. infatti in stati laici per opinioni come le tue, che i vari "svastichella" raramente tardano a mettere in pratica, se hai la faccia di esternarle, ti becchi una bella querela. pensa un po' dove ci ha portato il mondo moderno...


per la versione completa dell'articolo:
http://www.repubblica.it/2009/08/sezioni/cronaca/gay-aggrediti/legge-omofobia/legge-omofobia.html
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