Gianluca Curci

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Giacomo(fu Giacomo)
00lunedì 30 gennaio 2017 22:16
«The Italian goalkeeper Gianluca Curci is leaving Mainz. He had a contract until the end of the season but the sporting director, Rouven Schröder, said: “It hasn’t worked out this co-operation. It is best for both parts if we go our separate ways. He now has all the freedom to decide where he wants to go next. We wish him all the best.”»

s'è allenato un mese in Galles
che finaccia rispetto a quanto prometteva.
jandileida23
00lunedì 30 gennaio 2017 22:23
Non se se te rendi conto che questo è il primo topic che hai aperto. Cioè sta qua da cinque anni e il primo topic che hai aperto è su Curciolone [SM=x2478856] O era tipo una prova tecnica di trasmissione?

Vabbè comunque aveva quel contratto vitalizio con la Roma che non penso abbia problemi economici né ora né mai. Certo sembrava avessimo la porta blindata per 20 anni all'inizio e invece....alla fine ha fatto una carriera come tante, da bassa serie A. C'è di peggio.
Sound72
00lunedì 30 gennaio 2017 22:35
lo potevi apri' su Emanuela Bonchino [SM=g7557]


ricordo il passaggio da Pelizzoli a Zotti a Curci come una svolta epocale.
Giacomo(fu Giacomo)
00lunedì 30 gennaio 2017 23:00
Re:
jandileida23, 30/01/2017 22.23:

Non se se te rendi conto che questo è il primo topic che hai aperto. Cioè sta qua da cinque anni e il primo topic che hai aperto è su Curciolone [SM=x2478856]



[SM=x2478856]
È che avete aperto topic su tutto, pure sulla sagra della ficamaschia, qui me s'è aperto un buco, come diceva padre Pizzarro di Berlusconi, e me ce so' buttato

me so' ricordato delle facce meste quando prendeva gol su retropassaggio di Ferrari, un magone...



EDIT: respect for Emanuela Bonchino (peraltro hanno scelto un'inquadratura in cui si vede una notizia drammatica nel sottopancia)
lucaDM82
00lunedì 30 gennaio 2017 23:18
Sound72, 30/01/2017 22.35:

lo potevi apri' su Emanuela Bonchino [SM=g7557]


ricordo il passaggio da Pelizzoli a Zotti a Curci come una svolta epocale.



Mi capitava a volte di andare all'olimpico gli ultimi 15 minuti (quando era consentito,e avendo i nonni al Flaminio stavo a due passi)...andai proprio X Roma Messina con zotti [SM=x2478856] che prese quel gol assurdo. Comunque alla fine ci fu il gol di mancini,era tipo il 2005.


jandileida23
00martedì 31 gennaio 2017 23:16
Però sonava bene la chitarra.

Madonna gli ultimi 15 minuti , che roba [SM=x2478856]
Giacomo(fu Giacomo)
00martedì 31 gennaio 2017 23:34
all'ultima di campionato si entrava gli ultimi 45', talvolta.
lucolas999
00mercoledì 1 febbraio 2017 09:37
la poraccitudine dell'adolescenza [SM=g7554]
te stavi al flaminio , io magari ce partivo dalla Garbatella e magari arrivavo pure tardi .....
jandileida23
00mercoledì 1 febbraio 2017 10:02
Re:
Giacomo(fu Giacomo), 31/01/2017 23.34:

all'ultima di campionato si entrava gli ultimi 45', talvolta.



Non me ricordo perchè visto che avevo l'abbonamento ma una volta entrai alla fine del primo tempo di un Roma - Samp, la Samp de Omam Biyik che all'epoca già doveva avere 63 anni. Forse l'ultima del primo anno de Zeman.

E me ricordo che stavo con mi' madre: ovviamente tutti in piedi in nord che non c'era manco più mezzo posto seduti, stavamo vicino a uno sfasciato che comincio subitissimamente a rollà come se non ce fosse un domani e mamma me chiese "ma perchè brucia la caramella mou?" [SM=x2478856]
Sound72
00mercoledì 1 febbraio 2017 12:06
il portoghese l'ho fatto una volta a un concerto di Battiato al palalottomatica..a metà concerto te potevi infilà.

L'anno di Curci avevo abbonamento in nord e me le so viste tutte coi 4 allenatori..e le due di fila perse in casa co Siena e Reggina penso siano difficilmente ripetibili.
Penso che il derby melina dello 0-0 co Cassano che "giocava" nei 10 metri di campo dove c'era l'ombra sia una delle pagine piu' squallide della nostra storia.
jandileida23
00mercoledì 1 febbraio 2017 15:20
Cassano penso che sia l'unico giocatore che te fa rimpiange la dedizione e la voglia de Mirkone
Giacomo(fu Giacomo)
00mercoledì 1 febbraio 2017 16:26
e invece Ménez...
jandileida23
00venerdì 3 febbraio 2017 14:54
Beh vabbè Menez non lo calcolo nel gruppo dei Vucinic e Cassano: quelli le partite te le cambiavano davvero, forse Cassano pure le stagioni volendo. O meglio, avrebbero potuto, non fossero state delle incommensurabili teste di minchia.

Menez che te cambiava?
jandileida23
00sabato 20 gennaio 2018 10:27
Finito in seconda divisione svedese [SM=g11491] Dalla foto su Tuitter non pare manco lui
lucaDM82
00lunedì 22 gennaio 2018 13:20
Ma pijamolo al posto di scoruzzi o lobont.
Sound72
00venerdì 26 ottobre 2018 11:05
Recordman e leader, la nuova vita di Curci in Svezia: "Tornare in Italia? Non saprei..."

L'ex portiere di Roma, Bologna e Sampdoria racconta la sua esperienza in Svezia a Gianlucadimarzio.com. Tra record battuti e leadership in campo e fuori, il trentatreenne si gode la sua rinascita

La Svezia per ricominciare. Gianluca Curci non ha avuto paura di rimettersi in gioco, e lo ha fatto senza pensarci due volte. Ora, all'AFC Eskilstuna, il portiere trentatreenne è un leader in campo e fuori. La sua squadra (partita con ben altri obiettivi rispetto alla corsa promozione) è oggi terza in classifica a tre giornate dal termine della Superettan, campionato di seconda divisione svedese.

Il valore di Curci, però, lo ha già portato a battere un record non indifferente - che riguarda lui e i difensori della squadra: il portiere, infatti, ha il primato in quanto a numero di partite senza subire reti della storia della competizione. Una avventura, quella dell'Eskilstuna, che racconta lo stesso n.1 italiano, a Gianlucadimarzio.com: "Ci siamo trovati così in alto un po' per caso. Abbiamo la fortuna di avere un allenatore bravo, con dei giocatori pagati relativamente poco. Io volevo mettermi in gioco, perché ero fermo da un anno. Mi son detto 'vabbè, in due mesi mi rimetto in forma'. Questa squadra, però, è un po' come una famiglia. Il direttore sportivo, il presidente e l'allenatore sono tutte delle bravissime persone. E questo anche se, chiaramente, è una dimensione completamente diversa rispetto alla Serie B italiana".


Stagione che, se non fossero arrivati troppi pareggi, avrebbe anche potuto vedere l'Eskilstuna ancora più in alto. "Peccato, perché abbiamo fatto 12 pareggi di cui 8 a reti inviolate. Con 3 o 4 vittorie saremmo in testa alla classifica. Tra l'altro, tornando al record, possiamo anche superare i clean sheets delle altre divisioni, compresa la massima, qualora la porta restasse inviolata per un altro match. Per quanto riguarda il record non ci pensavamo nemmeno, era una cosa più per noi difensori. Abbiamo preso qualcosa come 12 gol in 27 partite. Io, personalmente, ne ho presi 11 in 25 gare. Il rapporto con la squadra? Diciamo che mi sono preso a cuore questa causa. Sono il più grande, e questo mi fa piacere. Non sono il capitano, ma qui lo siamo un po' tutti e questa è una cosa bellissima, difficile da trovare nella B nostrana".

Superettan che, comunque, vanta anche qualche vecchia conoscenza del calcio italiano: l'ex Genoa Andreas Granqvist - nazionale svedese in campo nel confronto che ci costò la qualificazione ai Mondiali 2018 -, ad esempio, è il capitano dell'Helsingborg capolista in campionato. "Lui è andato lì per tre anni nel luglio scorso. Ha avuto un bel contratto, d'altronde ricordiamoci che parliamo di un club che cinque anni fa giocava in Champions League. Nel Frej, invece, ho incontrato un italiano - Luca Gerbino Polo, 31 anni -, che però è in Svezia da cinque o sei anni".


"L'Italia è l'Italia, ma anche qui si vive bene"

"Giornata tipo? Bisogna tener conto che Eskilstuna è una città molto piccola. Io abito vicino allo stadio, e per andare in centro a piedi ci metto 7 minuti. Ho conosciuto anche uno chef italiano e passo il tempo così. Ovviamente c'è anche la mia fidanzata con me, ci sono i miei bambini che, quando salgono qui, porto in posti in cui possono parlare in italiano. A parte il clima però, che è comunque buono da marzo a ottobre, si vive bene". Un adattamento al contesto che pare procedere alla grande, con la nuova realtà che sembra stia dando veramente tanto a Curci. E anche in termini di qualità della vita il paragone con l'Italia non sembra essere affatto azzardato, anzi: "Che posto è la Svezia? L'Italia è l'Italia, però anche qui si vive bene. A parte il freddo, ovviamente! Non ci sono problemi di qualche natura, funziona tutto. Se paghi le tasse, sei il benvenuto. Se vivrei qui? Non saprei dirlo... Come ho detto, d'altronde, l'Italia è l'Italia".


Eskilstuna che è comunque una località abbastanza internazionale a dispetto delle quasi 100.000 persone che vivono tra città e periferia. Poco spazio, dunque, per le classiche tradizioni svedesi. "Qui trovi tanti stranieri, quindi non si vivono molte usanze locali. L'80% della popolazione è composto da inglesi, turchi, curdi, italiani ed altre etnie. D'altronde siamo un po' al sud: se vai a Malmoe o a Goteborg, invece, trovi praticamente solo svedesi. Per quanto riguarda il cibo locale, nelle trasferte trovi dei petti di pollo con salse particolari, tipicamente svedesi. Io, magari, le evito".

Ma se le sirene di mercato italiane chiamassero Gianluca, lui cosa farebbe? Valuterebbe, certo, ma con riserva. "Se l'Italia chiamasse ci penserei, ma dipende. Oggi ci rifletterei un po' di più. Dipende dal dove e dal come, piuttosto che fare il secondo in B resterei qui. Poi magari a novembre, un club di A svedese potrebbe cercarmi. Di certo, in quel caso, non avrei dubbi tra B italiana e massima serie locale".

"Con il Mainz firmerei di nuovo, anche col senno di poi. Sapevo che il primo anno avrei fatto da secondo a Karius, che all'epoca aveva una ventina d'anni". Non parla di rimpianti, né di pentimenti, Curci. Discutendo di quello che è stato uno degli snodi cruciali della sua recente carriera, infatti, non sembra esserci spazio per alcun ripensamento. "Durante il secondo anno ho avuto un problemino al polpaccio dopo esser partito da titolare in ritiro. Poi andò via il ds che mi portò in Bundes, e quando tornai dallo stop di 4 settimane continuò a giocare Jonas Lossl - oggi all'Huddersfield Town, ndr".

Passato e presente

Spazio anche al suo passato, con Curci che ha analizzato il trend della Roma e del Bologna, piazze in cui ha lasciato un pezzo di cuore. "Sulla Roma posso dirvi che, parlando di Olsen ad esempio, il cambiamento è palese. Loro hanno un preparatore dei portieri veramente bravo, Marco Savorani, e la sua mano si vede. Olsen è cresciuto esponenzialmente da quando è arrivato, adesso è un altro portiere. La squadra, invece, ha cambiato tanto, inserendo molti giovani. Chiaramente non è semplice, ma arriveranno lontano perché le qualità ci sono. Il Bologna, invece, sta venendo fuori. Santander è il classico giocatore che magari non conosci all'inizio, ma che poi si impone. Che poi quella rossoblu è una piazza che sta sempre lì, e che pian piano sta cercando di costruire. Magari il prossimo anno punteranno ancora più in alto, perché in generale parliamo di un club che spende quando c'è da farlo".

Sul futuro, invece, Gianluca non ha dubbi: la voglia di giocare è ancora tanta. Le sue prestazioni, assieme al record recentemente raggiunto, sono e saranno il biglietto da visita per chi avrà voglia di affidare i propri pali a un portiere dall'esperienza conclamata e di sicura affidabilità. "Dove mi vedo tra un anno? Spero di restare qui in Svezia, magari in Serie A. Qui il mercato è diverso, i club ti vedono giocare. Il campionato deve ancora finire - restano ancora tre giornate da disputare - e magari agguanteremo anche la promozione. Vedremo cosa succederà, io quello che dovevo fare l'ho fatto e lo continuo a fare". Chi doveva capire, capirà. Nel frattempo, però, Gianluca Curci pensa solo al campo, si gode il traguardo raggiunto con il suo Eskilstuna e si prepara, chissà, ad una nuova parentesi di carriera anche in terra nordica.

gianlucadimarzio.com/it/curci-intervista-eskilstuna-svezia-bolo...

Ammazza quanto è gonfio, pare che gli hanno menato
gianpaolo77
00venerdì 26 ottobre 2018 11:36
madonna, fa impressione, pare che c'ha 53 anni, non 33...
ammazza che finaccia
lucaDM82
00venerdì 26 ottobre 2018 17:11
gianpaolo77, 26/10/2018 11.36:

madonna, fa impressione, pare che c'ha 53 anni, non 33...
ammazza che finaccia

[SM=g9141]
jandileida23
00venerdì 26 ottobre 2018 18:02
Ma forse aveva sbattuto davvero, è tumefatto.

Vabbè ma perché finaccia? Alla fine invece s'è dimostrato pure uno intraprendente, è andato a scoprire un paese nuovo, gioca senza pressioni, non ha manco l'aria da divo perchè s'è fatto la Serie A. Io invece per 'sta cosa lo stimo. Bravo Curciolone.
Giacomo(fu Giacomo)
00sabato 27 ottobre 2018 09:01
ci avevo creduto anche io che fosse uno forte in prospettiva, va be', quel campionato penso che ancora me lo sogno la notte insieme ai mostri marini e a Chtulhu.
poi alla fine secondo me ha fatto pure di più del suo livello, che non era un granché: non ha mai rimediato ai suoi difetti.

Però ha ragione Jandi, quantomeno 'na scelta l'ha fatta nella vita (cit.)
gianpaolo77
00lunedì 29 ottobre 2018 11:28
per finaccia intendevo proprio esteticamente,
non è mai stato un adone per carità,
ma poco più de 10 anni fa sembrava er fio de quello che è mò...
ci starebbe benissimo un'altra citazione:
"guarda com'eri, guarda come sei.. me pari tu' zio!"
gianpaolo77
00lunedì 29 ottobre 2018 11:29
poi a livelo sportivo sì, probabilmente il suo livello è quello,
anche se la serie B svedese equivale ai dilettanti italiani,
forse almeno ad un posto da titolare in B(italiana) poteva aspira'...
Sound72
00lunedì 26 novembre 2018 15:58
La parata di Curci al 90’ che vale la promozione dell’Eskilstuna nella Serie A svedese

Far parte di un pezzo di storia della propria squadra è già un successo incommensurabile. Farlo da protagonisti con un’azione decisiva allo scadere, ripaga sacrifici e lotte quotidiane. Anche a 33 anni, anche se sei finito nella seconda divisione svedese, quando ai primi di marzo si toccano ancora i -15 gradi. Decidere non con un gol, ma con una parata, da buon guastafeste e, per di più, in casa degli avversari.

Nella sua lunga carriera, Gianluca Curci può mettere anche questo nel suo personale curriculum. Cresciuto nelle giovanili della Roma, poi passato in prima squadra, prima di girare tra Siena, Bologna e Sampdoria, da gennaio 2018 difende i pali dell’AFC Eskilstuna, squadra dell’omonima città centro-orientale della Svezia, nella contea del Södermanland, che quest’anno ha disputato la Superettan, per intenderci la Serie B svedese.

Al termine delle 30 giornate di campionato, la squadra di Curci è risultata la meno battuta (solo due sconfitte, ma 15 pareggi) e si è piazzata al terzo posto: vale a dire, giocarsi la promozione in uno spareggio andata e ritorno contro la terzultima dell’Allsvenskan, il Brommapojkarna. E gli avversari erano davvero a un passo dal rimanere nella massima serie: l’andata, giocata tra le mura di Eskilstuna, ha visto la vittoria degli ospiti per 1-0 e, nel ritorno giocato domenica 25 novembre, il Brommapojkarna è passato anche in vantaggio con la rete di Ohman a 39’.

Ma l’esito della qualificazione, quasi in mano agli avversari, si è incredibilmente ribaltato nel secondo tempo: la squadra di Curci trova prima il pari al 65’ con Nnamani e, dieci giri di lancette dopo, trova anche la rete del sorpasso con Ajeti. 2-1, 2-2 il computo complessivo con il peso delle due rete segnate in trasferta. Il Brommapojkarna deve disperatamente trovare il pari e ci prova e riprova, passano i minuti, i secondi e le speranze si affievoliscono, poi l’occasione: cross dalla sinistra dell’area di rigore, la palla vola in mezzo e dalle retrovie stacca il difensore centrale Figueroa.

Colpo di testa secco, deciso, ma c’è Gianluca Curci. Il ragazzotto di Roma segue la palla, non la perde di vista per un attimo, si sposta sulla sinistra, non perde l’equilibrio e con una frustata di reni con il guanto destro manda la palla sopra la traversa e in calcio d’angolo.

Il risultato non cambia, l’Eskilstuna approva nella massima serie svedese con un super Curci in più. Lui che vorrebbe tornare nella Serie A italiana, intanto si può godere quella “fredda” scandinava.

www.fotbollskanalen.se/allsvenskan/tv-curci-raddade-afc-pa-overtid---se-jatteraddningen/?fbclid=IwAR2jCwLMIdAzTrM1iob7rIFFaSVOlaHcgKY7Mxyzn2D5jymWFp-...

ahah mezzo eroe in Svezia [SM=g11372]
Sound72
00venerdì 22 febbraio 2019 22:43
Curci alla conquista della Svezia con l'Hammarby: "Ora sono in un top club"

Curci racconta la risoluzione con l'Eskilstuna: "Ho discusso con l'allenatore e non credevo nel progetto. Se vinco il titolo con l'Hammarby giro nudo per Stoccolma"

Dalla Svezia alla Svezia: “Qui gli italiani sono molto apprezzati”. Parola di Gianluca Curci, ex portiere di Roma, Siena, Bologna, Sampdoria e Mainz, che nella stagione scorsa ha conquistato la promozione in prima divisione con l’Eskilstuna: “Mi porterò sempre nel cuore quello che abbiamo fatto” racconta Curci a gianlucadimarzio.com (QUI la sua storia)

Poi la risoluzione del contratto e ora la nuova avventura con l’Hammarby (con accento sulla prima A): “Vivere a Stoccolma sarà completamente un’altra cosa. E’ una capitale, una città molto più grande. Anche la mia compagna Valentina è contenta del trasferimento”. C’è una cosa però alla quale ancora non riesce ad abituarsi: “Qui fa freddissimo. Oggi siamo a -12°/-13°”. Anche sul mangiare qualcosina da rivedere ci sarebbe: “La pasta non è sempre scotta. E la carbonara la fanno col bacon”. Ahia. Per un romano poi…

Sulla ricerca della casa invece è andata molto meglio: “Abiteremo in centro città, vicino al nuovo centro sportivo che è a cinque minuti dalla stazione. Anche se mi hanno detto che spesso ci alleneremo allo stadio”. Il Tele2 Arena, struttura moderna inaugurata meno di dieci anni fa: “E’ simile all’Allianz Stadium della Juve. La prima volta che l'ho visto mi sembrava un UFO”.

ET chiama casa, il mercato chiama Curci: “Avevo un’offerta dalla Danimarca anche importante a livello economico, ma sono penultimi a metà campionato”. Altra musica, l’Hammarby: “Loro arrivano sempre tra le prime tre, l’anno scorso non si sono qualificati in Europa League solo per colpa della differenza reti”.

E per vincere il campionato il portiere sarebbe disposto a qualsiasi cosa: “Girerei nudo per Stoccolma”. Come la mettiamo con la temperatura? “Solo per qualche minuto”. L’ultima volta nel 2001, quando Curci aveva 15 anni e mezzo: “Della Svezia conoscevo il Malmö, Nils Liedholm e il Goteborg perché c’era Eriksson”.

In quello stesso anno in Italia la Roma aveva vinto il suo terzo scudetto: “17 giugno 2001. Impossibile dimenticarselo - specifica con la voce ancora emozionata - ero in Tribuna Monte Mario a festeggiare”. Ci racconta orgoglioso. Lì dove ha lasciato un pezzo di cuore: “Prima di ricominciare la stagione ne ho approfittato per stare un po’ con la famiglia e con gli amici”.

La verità sull'addio all'Eskilstuna
Dalle parti di Eskilstuna era diventato un eroe, ma qualcosa non ha funzionato: “Da quando una ventina di giorni fa se n’è andato via il ds che mi aveva voluto, si è rotto tutto. Loro mi dicevano di dire che avevo problemi di famiglia, ma la verità è che ho discusso con l’allenatore e non credevo nel progetto. Per questo ho risolto il contratto”. E mica è l’unico ad essere andato via: “La squadra si sta smantellando”.

Valigia chiusa con qualche bel ricordo da portare dentro per sempre: “Per me è stata un’esperienza positiva, un rilancio. Non mi aspettavo di conquistare la promozione. In più, abbiamo fatto anche il record di clean sheet in tutta la Svezia: 20 gare su 30 senza prendere gol”.

Storia chiusa, si volta pagina: “Mi dispiace solo per i compagni, i giocatori e i tifosi, che mi hanno voluto bene fin dalla prima partita”. Ma Curci sa che ne l calcio non si regala niente: “Nell'Hammarby parto titolare, poi dipende tutto da me. Dovrò essere bravo io a conquistarmi il posto”.

Trasferimento lampo, tutto in due giorni: “Ho firmato per sei mesi più opzione per un anno e mezzo”. Si parte il 17 febbraio con la Coppa, ma nel calendario di Curci c’è un’altra partita già cerchiata in rosso: “Contro l’Eskilsuna giochiamo il 21 aprile - risponde senza pensarci nemmeno un attimo – se vinciamo con più di tre gol offro la cena a tutti i compagni”. E via una risata.

Perché ora sente la fiducia da parte di tutti. “Ci serviva uno come te” gli hanno detto le prime persone del club che ha incontrato. Ma la nuova maglia è già prenotata: “Me l’ha chiesta Giuseppe, un mio amico chef che mi sta aiutando anche con il trasloco”. Ricordi chiusi in uno scatolone, dalla festa promozione alle risate con i compagni. Eskilstuna-Stoccolma solo andata. Dalla Svezia alla Svezia, Curci riparte dall’Hammarby.

@francGuerrieri

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Gli ultras dell'Hammarby hanno un mezzo gemellaggio con la curva Sud

twitter.com/forzaroma/status/655799981006323712
lucaDM82
00domenica 24 febbraio 2019 13:00
Dall'intervista sembra motivato. Certo, come si fa a mangiare italiano all'estero, la carbonara in Svezia poi, bah...
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