Ciao Zeman

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lucaDM82
00sabato 2 febbraio 2013 14:46
La AS Roma SpA comunica di aver sollevato il Signor Zdenek Zeman dall'incarico di allenatore della Prima Squadra. La società - informa il comunicato del club - ringrazia il signor Zeman e i suoi collaboratori per la professionalità e la dedizione con cui hanno svolto il loro lavoro. La squadra è stata temporaneamente affidata ad Aurelio Andreazzoli.
alexmarubium75
00sabato 2 febbraio 2013 14:52
era da Agosto che attendevo questo comunicato...era inevitabile.Il calcio è cambiato Zeman no!!!
BeautifulLoser
00sabato 2 febbraio 2013 15:07
avvallata praticamente l'autogestione di una banda di infami traditori!
jandileida23
00sabato 2 febbraio 2013 15:10
Quello era già stato fatto dai due pipparoli la settimana scorsa.
Sound72
00sabato 2 febbraio 2013 15:32
per me invece è l'epilogo naturale di una scelta sbagliata.

Dopo la fantasia di guardare al futuro con una scelta futuristica, si è provato a farlo tornando al passato.

Adesso però dovrebbero pagare quelli che hanno sbagliato anche questa seconda scelta in un anno e mezzo.

E con loro qualche giocatore.
BeautifulLoser
00sabato 2 febbraio 2013 15:47
già.
"adesso devono pagare."
lo slogan italiano per antonomasia. non fare un cazzo per cambiare le cose ma pretendere anche il pagamento.
e il conto lo presenta un ambiente altrettanto infame come i calciatori.

un epilogo naturale?
già, naturale per chi ormai si è rassegnato ad accettare l'infamia come un difetto genetico.

un'osservazione è giusta: a roma, dove si passa il tempo a farsi le pippe sulla "storia", non funziona né il futuro né il passato. roma è astorica, estranea alla storia, nel senso che intendeva tommasi di lampedusa nel gattopardo e nel senso che sciascia attribuiva alla storia guardando la sicilia. mussolini, bonificando il pontino, ha esteso la palude alla città di roma.
Sound72
00sabato 2 febbraio 2013 15:53
ma sai..slogan per slogan anche dispensare " genericamente "parole come infame e traditore è molto..tipicamente italiano. Anzi romano.

Non credo sia il caso di infilarci in rimpalli di insulti e aggressività varie. Oggi non è giornata e cmq nn porta da nessuna parte.



BeautifulLoser
00sabato 2 febbraio 2013 15:58
secondo me, sia i giocatori che l'ambiente sono oggettivamente infami: traditori senza vergogna e senza onore.
Sound72
00sabato 2 febbraio 2013 16:04
Se parliamo in senso generale , ovvero italiano, perchè l'Italia calcistica in questo non è diversa da roma a milano per me, è un discorso che di fondo accetto.
Ma io piu' che di tradimento parlerei di superficialità, scarso senso dell'impegno come Dna, non perchè sei pagato per farlo.
I calciatori hanno bisogno quasi tutti di essere presi per il collo e educati.
Pochi sono maturi.
E gli stranieri che vengono qua ci mettono poco ad adeguarsi.

Poi qui però per me entrano in ballo le capacità di allenatori e dirigenti.E allora farei altri discorsi.


Sull'ambiente..dipende cosa si intende e a chi ci si riferisce in particolare.
lucaDM82
00sabato 2 febbraio 2013 16:06
Un mio amico (che vedo settimanalmente per giocare a calciotto) ha il fratello che lavora per la roma (non so se lo conoscete,Mei),si prende cura dei muscoli dei giocatori.Se non sbaglio sta proprio in panchina quando gioca la roma.
Insomma,questo mio amico mi parlava di pagliacci travestiti da calciatori,che credono di essere divi...
ragazzi,è sempre la stessa storia.
BeautifulLoser
00sabato 2 febbraio 2013 16:19
no, qui roma è diverso da milano. a milano non hai uno spogliatoio che da anni sta in mano a gente che si comporta da banditelli di borgata e che per l'ennesima volta manda messaggi mafiosetti tipo testa di cavallo sul letto a dirigenza e proprietà come accaduto ieri. il messaggio è "noi facciamo come ci pare" e "tu, proprietà, che hai investito n milioni e hai messo tizio e caio come allenatori e dirigenti, guarda cosa pensiamo di quello che vuoi fare".

educare giocatori di serie a? questi sono discorsi che si fanno solo qui. in *questa* città, dove un fancazzista ultratrentenne che mette sotto due turisti irlandesi, è un povero ragazzo che va capito e perdonato anche perché è "figlio di". questo solo un esempio tra i milioni di esempi di come si ragiona nella città dei "tifosi che non meritano questo e che fanno sacrifici".

ed è ovvio che i nuovi si adeguino. questo te lo dimostra la sociologia delle bande criminali. è una verità vecchia di almeno cento anni. se vuoi sapere come funziona l'as roma leggiti i sociologi della scuola di chicago che negli anni 30 hanno analizzato come funzionano le bande di delinquenti.

Sound72
00sabato 2 febbraio 2013 16:24
anche a milano ci sono le bande, i calciatori che si drogano, che arrivano ubriachi agli allenamenti, i capi ultras che vanno a braccetto coi dirigenti..
Solo che lì hanno il potere dirigenziale, il controllo. Degli effetti ma anche dell'immagine.
Quello che emerge da lì non sarà mai quello che scopri qui.
Pure se i fatti sono gli stessi.
BeautifulLoser
00sabato 2 febbraio 2013 16:26
allora bisogna concludere che i calciatori a roma sono troppo stupidi per vincere. e ne vanno fieri di questa stupidità.
lucaDM82
00domenica 3 febbraio 2013 00:58
chicca della ferrazza,la posto qui:"non hanno spiegato i motivi dell'esonero".
giove(R)
00domenica 3 febbraio 2013 11:50
iamm' beeeeeelll' ! ! iamm' beeeeeelll'
sotto col prossimo e tiramm' inaaaaanz'! UE'!!!

[SM=g7305]
jandileida23
00domenica 3 febbraio 2013 12:22
Boh io starei sempre un po' attento con le generalizzazioni: non è che tutti i romani sono infami (una parola che tra l'altro riserverei all'ambito extra-calcistico) e amano grattarsi le palle dalla mattina alla sera. Ragionando così allora tutti gli spagnoli suonano le nacchere e strillano, i belgi sono dei depressi con la sessualità incasinata, il piemontese è falso e cortese e via dicendo.

Tra l'altro i calciatori sono, di norma e ovunque, dei bambini milionari che pensano principalmente al gel per i capelli, alla fica ed alle macchine potenti: mi sembra logico che ci sia bisogno di qualcuno che li frusti. Il vero problema è che qui appena uno ci prova viene preso per matto ed, in ultima analisi, cacciato dal suo posto di lavoro: la realtà rovesciata.
Sound72
00domenica 3 febbraio 2013 13:09
ma manca pure un Presidente, una figura di riferimento vera che non vedi solo in tournée o in qualche visita estemporanea.
Andrebbe bene cosi' se Baldini fosse un uomo di polso e non un filosofo al velluto.
Lo devi temere e rispettare quello che ti paga. Con Franco Sensi, in salute ma anche ammalato, certe deragliate rientravano nei ranghi.
E cmq i giocatori, ben pagati erano messi spalle al muro.
Al di là del fatto che Capello non te le mandava a dire nello spogliatoio.
Gli allenatori in ogni caso pagano pure altrove..e basta vedere quanti ne hanno cambiati juve ed inter dopo i cicli vincenti durante e post calciopoli.
ShearerWHC
00lunedì 4 febbraio 2013 21:39



[SM=x2478856]
giove(R)
00giovedì 7 febbraio 2013 20:17
Zeman che va... Zeman che viene...

Repubblica Ceca, vince Zeman

PRAGA – 26 gennaio 2013. L’ex primo ministro di sinistra Milos Zeman ha vinto le elezioni presidenziali nella Repubblica Ceca con il 55,7% delle preferenze, dopo lo scrutinio del 94% voti. Lo comunica l’istituto di statistica.

L’avversario di Zeman, l’aristocratico conservatore e attuale ministro degli esteri Karel Schwarzenberg, ha raccolto il 44,64% delle preferenze. L’affluenza alle urne è stata del 58,2%. Schwarzenberg ha conquistato il voto di tutte le grandi città e in particolare a Praga, Zeman è stato più forte nelle campagne. Il nuovo presidente presterà giuramento l’8 marzo nella storica Sala Vladislao al Castello di Praga.


[SM=g10672]
Sound72
00giovedì 7 febbraio 2013 20:19
...un socialdemocratico Zeman [SM=g7554]
ShearerWHC
00mercoledì 20 marzo 2013 11:19
”Cosa non è andato con Zeman? Ciò che non ha funzionato sono stati i risultati. La colpa è stata più di noi giocatori, non abbiamo dato tutti il cento per cento. Se avessimo voluto realmente quello che ci diceva Zeman, staremmo qui a parlare di un’altra stagione. Invece l’abbiamo presa con superficialità, quel che veniva veniva, tanti giovani non riuscivano a capire quello che lui voleva veramente. Purtroppo il campionato passa veloce e quando non arrivano i risultati è sempre l’allenatore a pagare. Quando se n’è andato mi ha abbracciato e mi ha detto: ”Mi raccomando, supera tutti”. Ci è venuto a salutare, davanti allo spogliatoio. Mi sono emozionato perché con lui ho un rapporto che va oltre il calcio. L’ho sempre stimato come uomo e come allenatore. Di lui ho parlato sempre bene, anche quando stava cercando una squadra e andò al Napoli”.
lucaDM82
00lunedì 25 marzo 2013 14:40
castan
Con Andreazzoli sembrate una squadra diversa. Cosa non ha funzionato con Zeman?

«Tante cose sono diverse. Ora l'allenatore parla con i giocatori. In 6 mesi Zeman non ha parlato neanche un giorno con me. Ora c'è armonia, Andreazzoli sin dal primo giorno mi ha chiesto cosa mi piace o cosa no, come bisogna lavorare: è un allenatore giusto. Se vieni a vedere un allenamento oggi ti accorgi quanto è diverso rispetto a prima. Tutti i giocatori si allenano più tranquilli. E in partita si vede, ora giochiamo ogni partita come una finale e possiamo arrivare davvero in alto».
Sound72
00lunedì 25 marzo 2013 19:42
eh, quando dicevo che zeman aveva problemi a dialogare con alcuni giocatori...piano piano a turno eccoli qua.


Cmq pensassero a vincere le partite più che al passato che ormai già si parla di finale di coppa italia prima ancora di giocare il ritorno.
lucaDM82
00lunedì 22 aprile 2013 23:02
L'Inter? Penso che se si vedrà qualcosa si vedrà dopo, e poi io sono sempre legato da contratto con la Roma. Moratti mi stima? Anche io lo stimo, però bisogna fare delle scelte, tanti ragionamenti, e penso che l'Inter ancora ne deve fare. Penso non ci sia un allenatore che possa dire di no all'Inter, il problema è essere chiamati». Così l'ex allenatore della Roma, Zdenek Zeman, sulle voci di un possibile futuro sulla panchina nerazzurra al posto di Stramaccioni.

Il tecnico boemo, intervistato da Rai Sport a margine di una partita di golf alle porte della Capitale, ha confessato di avere già nostalgia del campo: «Il calcio mi manca, mi sento sempre allenatore, non certo giocatore di golf». «Quanto della mia Roma in finale di Coppa Italia? Tanto penso, sicuramente dopo la vittoria all'andata è stata più facile - ha sottolineato Zeman parlando della semifinale vinta sui nerazzurri - L'Inter poi senza tanti giocatori, quasi tutti importanti, era un'altra squadra».

In merito all'esonero dalla panchina giallorossa, infine, il boemo si è limitato a ricordare di aver «sempre cercato di fare l'allenatore basandomi su cultura del lavoro e disciplina, su rapporti leali, poi dopo ho trovato delle difficoltà in questo senso, c'erano delle incomprensioni». «E poi una squadra con 14 giocatori nuovi, di cui nove titolari, sicuramente mancava di esperienza - ha concluso - dovevano capire il campionato italiano visto che in maggioranza erano stranieri. Bisogna abituarsi, in fondo nè Maradona nè Platini il primo anno hanno reso al meglio».

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sentita mò su teleroma...ciardi ha attaccato zeman perchè ha mancato di rispettoa stramaccioni in questa intervista...beh,dopo che hanno gettato fango su stramaccioni per un anno dico che ciardi ha una bella faccia di bronzo.Tra l'altro quando salatino stava riportando la parte più significativa dell'intervista (quella sui rapporti leali) è stato stoppato da ciardi 2-3 volte.Complimenti.


ShearerWHC
00martedì 23 aprile 2013 10:58
ROMA, 23 aprile 2013 - «L’ho amata più di ogni altra, e sono rimasto deluso. La verità è che ho sempre anteposto i suoi interessi ai miei. Perché tutto quello che ho fatto e detto, io l’ho fatto e detto per il suo bene». Zdenek Zeman parla da amante tradito, e la ferita è ancora aperta. MaChiara, sua moglie da quasi 40 anni, non c’entra e non deve neanche preoccuparsi. L’oggetto della malinconia che a tratti diventa rabbia, bisogno di spiegare e di spiegarsi, e infine sfocia in voglia di rivincita è solo la "sua" Roma. «Perché io — ci tiene a ripeterlo —sono ancora allenatore della Roma», quasi a non voler spezzare il filo di una storia che dal 1997 a oggi ha avuto tanti capitoli, in campo e fuori. A distanza di quasi tre mesi dall’esonero più amaro, Zeman torna a parlare: passato presente e futuro, mondo giallorosso e calcio italiano, polemiche vecchi fantasmi e nuovi sogni. Con un occhiolino strizzato all’Inter di Moratti.

Zeman, a freddo, cosa è mancato alla sua Roma?
«L’unità di intenti in campo e fuori. Quella compattezza figlia di disciplina, regole da rispettare, spirito di sacrificio, voglia di applicarsi sempre e credere in ciò che si fa».

Cosa le ha lasciato questa esperienza?
«Tanta amarezza per come è finita, maanche alcune soddisfazioni. La Roma a detta di tutti ha giocato in certe partite il calcio migliore in Italia. Adicembre abbiamo battuto 4-2 in casa Fiorentina e Milan regalando spettacolo. Partite che potevano finire con punteggi ben più larghi. Quattro gol al Milan oltre a noi li ha segnati solo il Barcellona. E nessuno li ha fatti alla Fiorentina, squadra rivelazione che noi abbiamo battuto due volte. Sto parlando delle due squadre ch si giocano un posto in Champions. Ma mi ha dato soddisfazione anche lanciare e migliorare giovani come Marquinhos, Lamela, Florenzi, Tachtsidis. Stavo lavorando per il futuro».

Però nel presente la sua gestione è stata contraddistinta anche da tanti problemi con i big: partiamo da De Rossi...
«Non ho mai avuto nulla contro Daniele, io nelle scelte ho sempre guardato solo alle prestazioni in allenamento e in partita. Finchè ci sono stato io la sua media voto è stata di 5,42. Qualcosa vorrà dire, o no?»

Mai pentito di avergli preferito Tachtsidis?
«A me ha sempre soddisfatto per la sua applicazione. Se qualcuno in allenamento o in partita avesse fatto meglio di lui, statene certi che avrebbe giocato».

Qualche disagio anche con Osvaldo e Pjanic.
«Osvaldo in 22 partite con me ha fatto 10 gol, in proiezione ne avrebbe fatti 20. Nelle successive dieci dopo di me, ha segnato solo un gol. Non credo di averlo gestito poi male... E se qualche volta l’ho ripreso è stato per il suo bene. Pjanic con me non ha giocato solo 1 0 2 partite. Cercavo solo la collocazione migliore per lui. E non mi sembra sia ancora stata trovata».

E dell’accantonamento di Stekelenburg per Goicoechea?
«Alt, Stek non l’ho mai discusso neanche dopo qualche svarione, poi ha preso una botta a Parma e complice un problema a una mano è rimasto fuori due mesi. In quel periodo Goicoechea ha fatto bene e noi abbiamo vinto spesso. Quando Stek è tornato a disposizione non mi è sembrato avesse tutti gli stimoli per riprendersi il posto da titolare, tant’è che voleva andare al Fulham. Di Goicoechea si ricordano solo gli ultimi errori gravi, ma aveva anche fatto cose buone».

Zeman, ma anche lei avrà sbagliato qualcosa...
«Certo, come chiunque lavora, posso aver sbagliato delle valutazioni. Ma l’errore più grande è stato pensare che tutti avessero il mio stesso entusiasmo e a cuore il bene della Roma».

Alcune sue esternazioni hanno irrigidito anche il rapporto con i dirigenti.
«Ho chiesto alla società di essere più presente. E’ una colpa? Senza disciplina non può esserci una squadra di calcio: l’ha detto anche Mourinho, uno più famoso di me».

Perché secondo lei fu scelto?
«A volte me lo chiedo anch’io. La mia filosofia si è dimostrata diversa da quella dei dirigenti. Forse serviva un nome buono per la piazza, di certo il mio stipendio è stato abbondantemente ripagato con gli abbonamenti realizzati...».

Tra i suoi must c’è sempre stato il calcio fuori dagli uffici finanziari e la necessità di presidenti-tifosi: poi ha firmato per la Roma legata ad Unicredit con una proprietà americana. Come lo spiega?
«Quando ho firmato non ho pensato a banca e proprietà, ma solo ai tifosi. Per me la Roma sono loro».

Ma anche a Pescara lei era amatissimo, poteva restare lì.
«Non dimenticherò mai la gente di Pescara, ma a loro ero riuscito già a dare soddisfazioni e gioie. Volevo fare lo stesso con quelli della Roma, visto che 13 anni prima ero stato fermato sul più bello».

Cosa risponde a chi sostiene che la sua preparazione atletica sia ormai desueta?
«Gli dico di guardare come sta Totti, lui a 36 anni la preparazione l’ha fatta tutta e bene...».

Già, Totti. Sulla Gazzetta lei lo ha definito " il calcio". Vuole aggiungere altro?
«Solo ringraziarlo. In campo mi ha dato tutto. Non ha mai sgarrato, dando sempre l’esempio. Se non tutti l’hanno seguito non è certo colpa sua».

Zeman, visto da fuori com’è il campionato italiano?
«Si gioca un calcio mediocre. Alla crisi economica si è unita quella dei valori. Oggi in tanti club è più importante il merchandising rispetto a quanto si fa in campo. C’è poca cultura sportiva e molti dirigenti alla fine diventano sembrano ostaggi».

Si spieghi meglio...
«Non mi piace il potere delle paytv e di molti opinionisti che ne fanno parte. Sono corazzate che tendono a influenzare troppo il pensiero altrui».

Parliamo di futuro: per l’ennesima volta il suo nome è accostato a quello dell’Inter.
«E per l’ennesima volta non può che farmi piacere. Nessun allenatore credo rifiuterebbe l’Inter. Il problema è essere chiamati».

Nel recente passato Moratti ha detto: "Zeman vecchio? No è giovane dentro, nelle idee".
«Forse l’ha detto perché siamoquasi coetanei... Ma la passione che mette nell’Inter dimostra che anche lui è giovane dentro. Moratti è l’esempio del Presidente che vive per la squadra».

Anche molti elementi della squadra nerazzurra sono un po’ avanti negli anni. La preoccuperebbe gestirli?
«Il problema non è l’età, ma la voglia, la serietà e l’applicazione. Ho parlato di Totti, potrei citare Zanetti».

All’andata i tifosi dell’Inter la omaggiarono con uno striscione: «Onore a Zeman icona del calcio pulito».
«Mi fece grande piacere, loro mi hanno sempre dimostrato apprezzamento. Lo stesso è accaduto a Napoli. I tifosi, che secondo me restano la parte migliore del calcio, hanno spesso condiviso le mie posizioni».

A proposito, ha visto? E’ tornata la Gea, ma stavolta si parla di business etico.
«Il calcio italiano, come il Paese del resto, dimostra di avere poca memoria, ma eviterei la parola etica per chi ha subito processi e condanne. Nel calcio meno condannati ci sono e meglio è».

Conte sostiene che l’Italia non vincerà la Champions per tanto tempo: è d’accordo?
«Dipende da come e quanto si lavorerà sul gioco e sui giovani talenti. E dalla preparazione dei tecnici. Si parla tanto di stadi nuovi, che servono certo, ma per riempirli serve anche giocare bene. Oggi io vedo pochi allenatori, alcuni gestori e molti che si fanno gestire dai giocatori...».

Chi è il miglior allenatore europeo?
«Heynckes. Il suo Bayern è tra le semifinaliste di Champions la squadra che più mi piace, per la brillantezza del gioco e delle idee. Anche più del Barcellona».

Il miglior allenatore italiano?
«Conte. La sua Juve ha quella unità di intenti tra società, tecnico e squadra che la rende superiore a tutte le altre al di là del valore tecnico».

E Zeman?
«Zeman ha ancora tanta voglia di fare calcio pulito e di far divertire chi va a vederlo».
giove(R)
00martedì 23 aprile 2013 15:21
troppo facile prendere un'intervista così e trovare mille conferme a quanto dico da tempo...
perciò mi fermo qui.

che poi ... chi mette a nudo i difetti di qualcuno/qualcosa il massimo che può avere in cambio è odio o come minimo fastidio.

la Roma ha le magagne che ha da decenni.
forse Zeman non avrebbe dovuto mai accettare, ma le persone hanno le loro debolezze.
peccato questa denuncia arrivi dopo tanto, alla chetichella...

io avrei sognato una Conferenza Stampa convocata apposta per "vuotare il sacco"
Sound72
00mercoledì 24 aprile 2013 16:41
vabbè io stenterò sempre a capirlo Zeman..
l'unico errore che riconosce alla fine è un'accusa agli altri.
Ora ha pagato sicuramente oltre le sue colpe che per me tra l'altro sono pure minime in rapporto a quelle dei dirigenti e di certi calciatori.
IO non capirò mai la sua idea tattica, la trovo limitata e amen. Inutile tornarci su..
Solo un paio di cose però..visto che è stipendiato dalla Roma e non si è dimesso avrei aspettato la fine del campionato ( e della finale di coppa ) per certe esternazioni e ho trovato di cattivo gusto il riferimento alla media voto di De Rossi. Un giochino che da Zeman non mi sarei aspettato e che allora avrebbe dovuto fare pure per goicoechea e tatchidis. Ma in quei casi per lui c'era prevenzione, anche della stampa che oggi gli torna buona per parlare di de rossi.
Su De Rossi Zeman era inattaccabile, tirando fuori sti sassolini francamente devo pensare che qualcosina pure lui in qualcosa è mancato.
E su Osvaldo..fossero i gol il vero problema..
giove(R)
00mercoledì 24 aprile 2013 17:43
le pulci si possono fare a tutti.
poi bisogna vedere a chi basta una doccia per toglierle e chi ivnece ha la rogna da quando è nato.
e continua ad averla nonsotante abbia cambiato ...Papà..
Sound72
00mercoledì 24 aprile 2013 19:24
ma per me su molte cose ha ragione o cmq è inattaccabile..Ne esce sicuramente meglio lui di altri.
Certo..a parlare dopo roma-pescara 1-1 fa bella figura pure José Angel.
E manco a fare troppo il puro dai..
mi parli di dirigenti ostaggi del merchandasing..e che tu però sei venuto alla Roma per i tifosi..Sapevi che baldini fa il gestore e pensa prima a topolino che alle tue esigenze e hai firmato a scatola chiusa?
In ogni caso mi sarei accontentato pure che dicesse una cosa tipo: ho fatto un cazzata a schierare Dodò titolare per 2 partite in 3 giorni.
Ma manco quella.
Io mi aspetto sempre di piu' da chi ritengo senza pulci, non da chi le ha avute e continuerà ad averle.

lucaDM82
00giovedì 25 aprile 2013 21:33
Zeman multato.
Inoltre la società vuole portare zeman in tribunale per ottenere la rescissione anticipata.
..


RE MIRDA
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