Pagina precedente | « 3 4 5 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

Hall Of Fame

Ultimo Aggiornamento: 09/12/2017 20:05
ONLINE
Post: 29.403
Città: ROMA
Età: 52
Sesso: Maschile
01/08/2013 10:06
 
Quota

Giusto aver riattivato la maglia n. 6 di Aldair..mi piacciono poco le numerazioni all'americana, peggio ancora i ritiri di maglia.
Oltretutto se l'è presa Strootman, un motivo in piu' per rivederla in campo.
------------------------------------
“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
ONLINE
Post: 20.808
Città: ROMA
Età: 41
Sesso: Maschile
14/07/2014 19:52
 
Quota

ASROMA.IT – “Ma guarda te, c’ho settant’anni e ancora piango quando ricordo i miei anni da calciatore…”. Per Giancarlo “Picchio” De Sisti – tra i centrocampisti votabili nella Hall of Fame 2014 – la Roma è stata la vita: ci è nato, cresciuto e diventato grande. È stato anche per nove anni un centrocampista fondamentale di una Fiorentina scudettata, a Firenze lo hanno nominato cittadino onorario, “ma la Roma è stata la Roma”, dice De Sisti con la voce rotta dall’emozione a distanza di tanto tempo.

Il suo percorso nella Roma iniziò nel settore giovanile dove vinse due titoli consecutivi nel “Campionato Ragazzi” nel 1959 e 1960. Mica male…
“Sì, non solo, ci aggiudicammo anche due coppe Italia. Eravamo una squadra fortissima, tutti potevano sfondare e diventare grandi calciatori di Serie A, ma l’allenatore di allora Foni decise di affidarsi a me perché in campo facevo cose semplici e davo sicurezza”.

Che calcio era quello giovanile di allora?
“Era un movimento più selettivo. Non esistevano scuole calcio, ma si facevano provini dai quali gli istruttori decidevano se prenderti a giocare con una squadra o meno. I maestri non erano necessariamente personaggi noti, anche se quelli che ho avuto io – in particolare uno – è stato un grandissimo della storia della Roma”.

Il nome?
“Guido Masetti, il portiere del primo scudetto nel 1942. Un uomo dalla spiccata personalità, bastava uno sguardo per capire cosa voleva. Mi insegnò molto”.

Lei come finì nelle giovanili giallorosse?
“Mi presero da una squadra di San Giovanni, la Forlivesi, dove mi portò mio padre per non litigare con mia madre…”.

Addirittura litigare?
“Già, giocavo nella parrocchia di Santa Maria del Buonconsiglio sulla Tuscolana. La sera tornavo a casa sudato e mia madre si preoccupava che mi ammalassi. Mio padre, invece, era d’accordo: lui era stato un buon giocatore di Serie C e non gli dispiaceva affatto l’idea che anche io ricalcassi le sue orme. Insomma, questo era un argomento che li faceva discutere. Per trovare un punto d’incontro mia madre disse a mio padre: “Porta tuo figlio a una scuola calcio dove può farsi la doccia e tornare a casa in condizioni decenti”. Lui non se lo lasciò ripetere due volte. Andammo alla Forlivesi, superai il provino e da lì iniziò tutto”.

E poi arrivò la Roma.
“Esatto, che mi notò a quindici anni. E lo sa come mi pagarono i dirigenti romanisti?”.

No, come?
“Diedero al club undici maglie e undici paia di scarpe: di materiali del genere ce n’era sempre bisogno…”.

A 18 anni non ancora compiuti il suo esordio in Serie A. Che ricordi ha?
“La prima volta in campionato non andò benissimo. Piansi tanto perché non giocai bene. Quel giorno, il 12 febbraio del 1961, l’allenatore Foni mi diede questa grande opportunità, ma mi schierò all’ala destra per sostituire Orlando. Io ero un centrocampista centrale, dal passo nemmeno tanto veloce. Insomma, avevo caratteristiche che non si sposavano al meglio con il ruolo di esterno. Ma non ci pensai, in fondo era una possibilità unica. E così, parlai con un mio compagno di squadra, il mediano Luigi Giuliano, per trovare una soluzione tattica che permettesse di mettere in difficoltà questo terzino, che si chiamava Valenti. Purtroppo non ci capimmo e andò male per tutti, tanto che perdemmo 2-1”.

Invece andò bene per lei a Firenze nell’ultima giornata di quello stesso campionato.
“Vero. Foni decise di rimettermi in campo e stavolta disputai una grande partita. Il merito fu soprattutto di Schiaffino che mi aiutò moltissimo in campo e mi diede fiducia. Giocata dopo giocata presi consapevolezza e sfoderai un’ottima prestazione. Vincemmo 1-0 con gol di Menichelli”.

Ha nominato Schiaffino, uno dei calciatori più importanti di sempre, presente anche lui nella categoria “centrocampisti” nella Hall of Fame 2014. Quanto apprese da lui?
“Dico solo che è stato uno degli uomini fondamentali nella mia crescita professionale. Per me era una sorta di divinità. Era a fine carriera, ma dava sempre dimostrazione della sua classe. Sul terreno di gioco e fuori. Di lui ammiravo soprattutto l’umiltà: veniva ad allenarsi con la Seicento o spesso anche in autobus. Amava ripetere una frase: “Quanto è faticoso fare il calciatore: allenamenti e partite, partite e allenamenti. Ma sempre meglio che lavorare…”. Se sono diventato uno dei più grandi recuperatori di palloni di quell’epoca lo devo soprattutto a lui che mi insegnò come intercettare la sfera guardando negli occhi l’avversario nel momento del passaggio decisivo. Con questo trucco ne ho fregati tanti…”.

A proposito di uruguaiani: Ghiggia?
“Un altro mostro sacro, un altro che, come Schiaffino, fece piangere il Brasile nel “Maracanazo”. Capitò di allenarmi con Alcide nella squadra riserve. Una volta eravamo io, lui, Manfredini, Schiaffino e Selmosson. Capito? Tutti questi nella squadra riserve. Inutile dire che io ero il più scarso tra loro… Comunque, ho un aneddoto simpatico. Per un periodo Ghiggia faceva panchina a Orlando e a lui questa cosa non andò giù. Durante un allenamento con le riserve, mi chiamò per andare da lui: “Picchio, vieni qui: sei uno dei pochi che può palleggiare con me”. Io andai e quasi mi vergognavo. E durante i palleggi mi fece: “Ma è giusto che uno come me deve fare la riserva a Orlando?”. Io avevo 18 anni, che gli potevo dire? Ero un ragazzetto, non gli risposi… Mi misi a ridere”.

In quel periodo la Roma vinse una Coppa Italia e la Coppa delle Fiere, ma incontrò anche gravi difficoltà economiche culminate nella colletta del Sistina del 1965. Che momento fu?
“Non fu un bel momento, ma in quella giornata capii quanto fosse grande l’attaccamento dei tifosi per la squadra. Ricordo che presero la parola il tecnico Lorenzo e il grande capitano Giacomino Losi. Raccogliemmo seicentomila lire, una bella cifra, ma non sufficiente per le esigenze della società. E così decidemmo di devolvere quella somma in beneficenza per le vittime del Vajont. Dopo quella colletta, venimmo derisi in giro per l’Italia più o meno da tutti. A Verona ci tirarono le monetine per umiliarci”.

L’anno dopo, nel ’66, passò alla Fiorentina dove restò 9 stagioni e vinse uno scudetto, un’altra coppa Italia e la Mitropa Cup. Nel ’74 Anzalone la riportò nella Capitale. Come andò quel nuovo trasferimento?
“A Firenze diventai cittadino onorario, questo per far capire quanto mi trovai bene. Ma quando mi comunicarono la cessione ai viola scoppiai in lacrime disperato. Io stavo benissimo co’ ‘a mi’ ragazza, mi madre, ’a Roma, me sembrava ‘n incubo… (racconta in romano stretto, ndr). Per fortuna poi le cose andarono per il meglio e dimenticai tutto in fretta. Peccato che ad un certo punto alla Fiorentina venne un allenatore con cui non mi trovai, Radice. Arrivato a fine stagione, tra duemila incomprensioni, non potevo più sostenere quella situazione. Addirittura persi chili per il nervoso. Parlai col presidente: “Se Radice resta alla Fiorentina, io me ne vado”. E non cambiai idea. Mi chiamò il direttore sportivo della Roma di allora, Camillo Anastasi, e mi disse che sia il presidente sia Liedholm mi volevano a tutti i costi. Io chiamai in società alla Fiorentina per comunicare l’offerta giallorossa: “Guardate, io voglio andare alla Roma e solo alla Roma. Vendetemi e fate pure lo sconto ad Anzalone…”.

Nella stagione del suo ritorno a Roma trovò una Lazio con il tricolore sul petto.
“Era quello che dissi ad Anastasi appena accettai l’offerta: “Guardate, la Lazio sta prendendo il sopravvento. Bisogna fare qualcosa…”.

Non a caso lei decise il derby d’andata nel ’74 e in quello di ritorno superaste la Lazio al terzo posto.
“Per quella stracittadina che vincemmo con il mio gol la tifoseria mi regalò l’elmo da antico romano. E il derby del sorpasso vinto sotto la pioggia con la rete di Prati fu un’emozione incredibile…”.

Nel 1976-’77 tra i suoi compagni di squadra figurava Walter Sabatini, attuale Direttore Sportivo della Roma: che giocatore era?
“Un’ala destra che dribblava sempre, un funambolo. Una volta ebbe un battibecco piuttosto acceso con Rocca. I due arrivarono quasi alle mani, ma si mise in mezzo Liedholm: “Adesso fate a botte tutti e due con me…”. In questo modo riuscì a calmare gli animi. Che grande uomo, il “Barone”…”.

[SM=x2478842]
ONLINE
Post: 29.403
Città: ROMA
Età: 52
Sesso: Maschile
15/07/2014 19:32
 
Quota

grande De Sisti , purtroppo non l'ho mai visto giocare e anzi nei primi anni in cui seguivo allenava la Fiorentina, quindi era quasi piu' avversario che bandiera.
Qualche anno fa seguiva sempre il figlio calciatore in giro per il Lazio tra Interregionale e Eccellenza. Non se ne perdeva una.
Rileggendo la sua storia ho ritrovato questa recente intervista in cui si incazza apertamente contro chi lo aveva accostato ai casi di doping alla Fiorentina negli anni'70. Quando ebbe il malore ricordo che si parlò di ictus, certo dopo quell'episodio la sua carriera in panchina ad alti livelli è praticamente finita. Roba che un paio di anni prima aveva sfiorato lo scudetto con la Fiorentina ( l'anno dopo lo vincemmo noi ).


..............

Tristezza e rabbia. Giancarlo Picchio De Sisti, alterna l'una e l'altra in una telefonata in cui la voce si abbassa quando parla «dell'amico Galdiolo» e si fa improvvisamente alta e condita da più di un'imprecazione quando pensa al suo nome di campione legato a una storia in cui farmaci e pallone sembrano rotolare insieme.

De Sisti, un altro ex compagno in viola sta molto male.
«La notizia della malattia di Giancarlo mi ha riempito di tristezza. Abbraccio idealmente lui e la sua famiglia che sta vivendo un momento drammatico ma...».

Ma...
«Ma sono stanco, stufo, anzi glielo dico brutalmente mi sono rotto le palle di vedere il mio nome ogni volta legato a quello di chi non c'è più, in articoli dal titolo la ''Fiorentina maledetta degli anni 70''. Ora basta. Ma che vuol dire anni '70? Iniziamo a specificare, perché io a questo stillicidio fatto di sospetti, dubbi di doping, non ci sto più. Io sono andato via dalla Fiorentina nel 1973-1974 e l'ultimo anno di fatto non ho quasi mai giocato (19 gare, ndr) per dissidi con il tecnico Radice che mi aveva scaricato. In pratica degli anni Settanta ne ho vissuti due, alcuni compagni che sono morti o hanno avuto problemi hanno giocato dopo di me. Ma soprattutto c'è un prima che non va dimenticato e che mi fa infuriare...».

Cioè?
«Cioe? Glielo dico io il cioè. Nel 1970 il sottoscritto era già campione d'Italia con la Fiorentina, campione d'Europa con l'Italia e vice campione del Mondo. Ero in campo in Italia-Germania 4-3, io, se qualcuno se l'è scordato. Avevo già alle spalle quasi 300 gare in serie A. Ero un giocatore di classe e un professionista esemplare. Non ho mai preso niente. Basta con sta storia della Fiorentina maledetta in cui si fa di ogni erba un fascio, piazzando giocatori di anni diversi e unendo patologie successive diverse tra loro. Io so che non assumevo nessuna sostanza»

Magari lei no, però...
«Io parlo per me. Non posso mettere la mano sul fuoco per tutti, non so se privatamente qualcuno prendesse cose illecite, ma all'immagine di quella Fiorentina come ospedale da campo io non ci sto. Perché non è vera. C'è stata una lunga inchiesta sulla scorta della denuncia della signora Beatrice. Non vi è bastata?».

Ma diversi suoi ex compagni dissero che giravano pillole, flebo.
«Io ricordo il Micoren, un cardiotonico che serviva anche per rompere il fiato. Ricordo delle flebo di ricostituenti. Non so se qualcuno ha abusato di questo o altro. Ma ame nessuno ha mai imposto di prendere niente né si permetteva di dirmi cosa dovevo fare. Io ero De Sisti... E non ho mai visto neanche imporre cose ad altri».

Però non può negare che il numero di giocatori viola di quel decennio che sono morti o hanno avuto gravi malattie fa impressione.
«Bisogna valutare caso per caso. Beatrice, lui sì probabilmente deve la sua malattia a tutti quei raggi per curare la pubalgia, in anni in cui peraltro io non c'ero più. Ma il povero Mattolini che è morto di tumore? Lui era il terzo portiere, mi dice lei perché avrebbe dovuto prendre robe strane? Lui che non giocava? E Ferrante, lo posso assicurare, non prendeva niente neanche a quando stava male. Odiave le medicine. Antognoni ha avuto un problema cardiaco, ma sa quando? A 50 anni durante una partita tra vecchie glorie, in cui forse esagerò la foga agonistica. Una cosa peraltro lieve e senza conseguenze».

Il suo problema alla testa però fu più grave.
«Anche di questo ho piene le scatole. Ogni volta ritrovo scritto: ascesso frontale al cervello. Non è vero. Ho avuto un granuloma sub dentario. Il pus si era propagato. Quando mi hanno aperto la scatola cranica, hanno capito il problema. Mi hanno tolto tre denti. E sono guarito. Ma nessuno lo dice... A forza di ''Fiorentina maledetta'' qui sembra che eravamo tutti drogati. Prima o poi querelo qualcuno. Perché a passare da sopravvissuto di una squadra bombata io non ci sto più».

www.tuttomercatoweb.com/altre-notizie/de-sisti-tuona-basta-non-ci-sto-piu-a-passare-da-drogat...
------------------------------------
“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
ONLINE
Post: 20.808
Città: ROMA
Età: 41
Sesso: Maschile
15/07/2014 22:46
 
Quota

si',una volta leggeri lo intervisto' in occasione della morte non ricordo di chi ed era stranito,un'altra volta per un episodio simile non intervenne in radio.Che poi quando interveniva per parlare d'altro era sempre molto simpatico.

Sulla sua vicenda un giorno raccontò che fece un viaggio roma - firenze in macchina col tettuccio aperto e gli venne un ascesso cerebrale.
ONLINE
Post: 29.403
Città: ROMA
Età: 52
Sesso: Maschile
14/10/2014 08:55
 
Quota

Champions Matchday, rivista ufficiale della Uefa Champions League, ha dedicato un articolo a Rudi GARCIA, definendolo "l'ottavo Re di Roma". Il magazine si è divertito poi a stilare l'elenco completo degli altri sette 'Re' giallorossi della storia del club: immancabile la presenza di Francesco TOTTI, mentre fa discutere la nomina di Fabio CAPELLO, allenatore all'epoca del terzo scudetto ma ancora "odiato" dai tifosi che non gli hanno mai perdonato il suo passaggio alla JUVENTUS. Ecco la lista completa:

1) AMADEO AMADEI
2) NILS LIEDHOLM
3) BRUNO CONTI
4) FALCAO
5) FABIO CAPELLO
6) DANIELE DE ROSSI
7) FRANCESCO TOTTI
8) RUDI GARCIA

romanews.eu

.................


vabbè se fa discutere Capello ..De Rossi allora?
Me pare piu' l'elenco de quelli che conoscono meglio..De Rossi si, Di Bartolomei no..se commenta da sola.

Poi io non sono certo un fan de Spalletti ma per il momento Garcia per me viene dopo il pelato..sta facendo grandi cose ma è prematuro metterlo addirittura come ottavo re di Roma..
------------------------------------
“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
OFFLINE
Post: 15.946
Età: 41
Sesso: Maschile
14/10/2014 09:32
 
Quota

Ma sì ste cose lasciano proprio il tempo che trovano: qualsiasi persona sana di mente e romanista Di Bartolomei ce lo mette sempre ma non solo per il giocatore ma anche per l'uomo per quello che era per quella Roma, anche quelli che magari non l'hanno proprio mai visto giocare dal vivo (io) etc... Questi so' svizzeri, buttano dentro quelli che capitano. Io Capello non ce lo metterei mai e poi mai, allora Sensi tiè.

Poi Garcia con tutto il bene è un anno che sta qui, sta aprendo un ciclo insomma aspettiamo un attimo, non è che siamo la Feralpi Salo che è nata nel 2009.
[Modificato da jandileida23 14/10/2014 09:33]
--------------------------------------------------------
Sono la rovina della Roma


ONLINE
Post: 20.808
Città: ROMA
Età: 41
Sesso: Maschile
14/10/2014 12:57
 
Quota

Vabbè,chiaro che è una classifica che lascia il tempo che trova.
Ricordo che all'epoca l'ottavo re di roma era amadei,poi in età recente falcao.Avevo il libro La Roma Racconta di Ciotti con prefazione di Bernardini e l'ottavo re in epoca pre-falcao era proprio il fornaretto.
Semmai bisognerebbe nominare un nono re.

Detto ciò da quella lista depennerei de rossi e capello.Garcia è sulla buona strada ma bisogna aspettare una ventina d'anni prima delle proclamazioni...
OFFLINE
Post: 28.045
Città: ROMA
Età: 55
Sesso: Maschile
14/10/2014 14:50
 
Quota

ah però manco semo noi che amo portato er cacio a Roma!

cmq tornando seri vorrei far notare che manca uno che chiamatro "Còre de Roma".... direi che i vari Capello-De Rossi-Garcia possonopure annassenaffanculo da sta classifica svizzera.
anzi pè esse svizzera ce restassero. in quella romanista si possono anche depennare.

"Re di Roma" poi... non penso significhi "i più forti" in assoluto, ma semplicemente i più amati e anche amati da più romanisti possibili.
amati non solo poi, Adorati, Venerati direi.

quindi non so se Di Bartolomei ci sarebbe, era poco appariscente, poca visibilità, sicuramente come leader e cose così. ma se amato si, adorato e venerato non so. e non dico che sia giusto eh, del resto non ne rispondo io. un Re è per la massa, ed è questa che lo acclama. poi grazie... facile dopo che uno se spara na pistolettata elevarlo a icona....

per quello che credo io, per aver visto e letto, l'AMORE Vero e di "Quasi Tutti", toglierei Capello, De Rossi e Garcia per fare spazio a Bernardini, Losi, Ferraris IV.
cò no spazietto per quanto mi riguarda, avendo na certa ma non una certissima, Voeller, Dibba, Giannini e Pruzzo (con qust'ultimo che ha perso molti punti post-carriera, facendo l'opinionista).


ONLINE
Post: 20.808
Città: ROMA
Età: 41
Sesso: Maschile
18/06/2015 13:27
 
Quota

che pagliacciata,righetti candidato per la hall of fame 2015...
ma che senso ha?
x me giocatori da hall of fame sono losi,giannini,falcao,di bartolomei e pochi altri...ma che c'azzecca con tutto il rispetto (mi sta anche simpatico) righetti?
ONLINE
Post: 20.808
Città: ROMA
Età: 41
Sesso: Maschile
29/05/2017 20:25
 
Quota

Totti: il Capitano entra nella Hall of Fame giallorossa
Come comunicato dal sito ufficiale della società giallorossa, Francesco Totti è entrato ufficialmente da oggi nella Hall of Fame dei giocatori giallorossi.
---------

nella hall of fame co' tommasi [SM=g27997]
io avrei qualcosina da ridire.
ONLINE
Post: 29.403
Città: ROMA
Età: 52
Sesso: Maschile
30/05/2017 09:18
 
Quota

Ammazza che tempestività, me sa che Tagliavento ancora non aveva fischiato la fine.
Su ste cose imbattibili.
------------------------------------
“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
ONLINE
Post: 15.705
Città: ROMA
Età: 49
Sesso: Maschile
30/05/2017 09:20
 
Quota

A proposito di Hall of Fame

[SM=g7542] Agostino [SM=g7542]
ONLINE
Post: 29.403
Città: ROMA
Età: 52
Sesso: Maschile
09/12/2017 20:05
 
Quota

------------------------------------
“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | « 3 4 5 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 09:46. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com