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Tecnologia

Ultimo Aggiornamento: 27/09/2023 16:02
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27/08/2011 12:28
 
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E' di Stanley Kubrick
il brevetto dell'iPad





Lo immaginò in 2001: Odissea nello spazio. Almeno così sostengono gli avvocati di Samsung nella causa contro Apple


CLAUDIO LEONARDI

Il regista Stanley Kubrick, purtroppo scomparso, non testimonierà al processo tra Apple e Samsung, ma tra le prove esibite dagli avvocati ci sarà uno dei suoi film più celebri: 2001 Odissea nello Spazio. Conoscendo il cineasta, c'è da dubitare che avrebbe comunque deciso di partecipare a questa causa sui brevetti, una delle tante in corso che stanno dissanguando le casse delle aziende tecnologiche e convincendo moderati osservatori statunitensi a parlare di vera e propria follia legale.

L'azienda di Cupertino e quella di Apple sono ai ferri corti a causa del Samsung Galaxy, un tablet che secondo gli avvocati di Cupertino somiglia troppo all'iPad, di cui avrebbe adottato specifiche brevettate senza pagare il dovuto. Fin qui nulla di nuovo né di divertente. Ma gli avvocati di parte opposta sembra abbiano deciso di fondare parte della loro difesa su uno dei capolavori del citato Kubrick. Il film di fantascienza del 1968 anticipò e spiegò al mondo molte cose che avremmo visto dopo, tra cui, a quanto pare, i tablet.

Samsung afferma infatti esistere un cosiddetto "prior art", cioè una produzione precedente che annulla la caratteristica di totale novità necessaria per accedere a un brevetto, e si troverebbe in una scena di Odissea nello spazio.

I due astronauti in missione alla ricerca del monolite stanno mangiando insieme. Ognuno, accanto al suo vassoio, ha una sottile tavoletta che usa come display. Poiché il film è uscito molto prima che Apple progettasse il suo iPad, secondo Samsung questa rappresentazione invalida uno dei brevetti della Mela.

"Come per la progettazione rivendicata dal brevetto 889 D, la tavoletta mostrata in video ha una forma rettangolare con uno schermo che copre l'intera superficie, bordi stretti, una superficie frontale prevalentemente piatta, e una posteriore del tutto piatta” hanno spiegato e scritto i legali di Samsung.

Il blogger Florian Mueller ha per primo notato questa ingegnosa linea di difesa, commentando che: "Sarebbe sorprendente se il giudice convenisse con Samsung che si tratta di prior art per i brevetti di design di quel particolare iPad".

A ben guardare, in nessun punto del film si può vedere uno degli astronauti interagire con i propri schermi. Le cosiddette tavolette sembrerebbe abbiano un'esclusiva funzione di monitor portatile, e non di computer touchscreen. D'altra parte, come noto, né la lungimirante inventiva di Kubrick, né quella del romanziere Arthur C. Clarke, autore del racconto che ispirò il film, avevano scommesso su calcolatori che stessero in palmo di mano. Il cattivissimo computer HAL 9000, che guida l'astronave, occupa un enorme locale con tutte le sue celle di memoria.

Di certo, la macelleria legale sui brevetti che sta coinvolgendo le aziende tecnologiche non sembra temere il ridicolo, anche se a ben guardare c'è poco da ridere. L'osservatore Bill Snyder, di Infoworld, ha valutato in sei milardi dollari l'investimento attuale di Google nell'acquisizione di brevetti (una delle ragioni che ha convinto il motore di ricerca a comprare Motorola per quasi 13 miliardi dollari). Anche volendo rifuggire da facile demagogia e da approssimativi e indistinti attacchi all'intero sistema di tutela del diritto d'autore, non si può fare a meno di chiedersi, con Snyder, quanti posti di lavoro si potrebbero creare con quella cifra. In Italia farebbe comodo, coprendo più di un nono della manovra finanziaria in discussione in questi giorni.
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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