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Ricordo del mio capitano

Ultimo Aggiornamento: 08/04/2020 21:38
05/10/2010 13:24
 
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scusate ma il 3 Settembre non c'ero
Luca Di Bartolomei scrive al padre nella prefazione del libro "L'ultima partita - Vittoria e sconfitta di Agostino Di Bartolomei", a 16 anni dal tragico gesto del maggio 1994. Un messaggio pieno di dolcezza ma anche denso di rabbia per l'ingiustizia di avergli sottratto gli anni più belli LE FOTO
Francesco Totti con Luca Di Bartolomei
"L'ultima partita - Vittoria e sconfitta di Agostino Di Bartolomei"
Il 30 maggio 1994 Agostino Di Bartolomei, capitano della Roma che vinse lo scudetto nel 1983, si tolse la vita. E' uscito il libro "L'ultima partita - Vittoria e sconfitta di Agostino Di Bartolomei" di Giovanni Bianconi e Andrea Salerno (Fandangolibri, 10 euro). Pubblichiamo la prefazione scritta da Luca Di Bartolomei, 28 anni, figlio di Agostino, e le fotografie del suo incontro con Francesco Totti che per l'occasione ha indossato la maglia con cui "Ago" giocò la finale di Coppa dei Campioni persa all'Olimpico di Roma contro il Liverpool il 30 maggio 1984. Dieci anni esatti prima del suo tragico gesto.

Caro Ago,
è da quando Andrea e Giovanni mi hanno chiesto di
pensare a un'introduzione per questo libro bello e onesto
- scritto con il tatto di chi sa di toccare sentimenti privati
e allo stesso tempo una passione e un affetto condivisi
da tantissime persone - che penso e ripenso a queste
poche righe.
E ne ho buttate via tante di versioni prima di decidere
davvero che forse era il caso di essere egoista e parlarti, per
una volta pubblicamente, solo da figlio.
Quanto mi manchi papà.
In queste settimane ho passato qualche giorno di vacanza
a San Marco e ho avvertito fortissima la tua assenza.
In un attimo mi sono tornati in mente tutti insieme i
piccoli segni dei giorni estivi di festa.
Il tuo asciugamano blu nel bagno davanti al mare da
cui d'estate cercavo la barca mentre assonnato indossavo il
costume; lo sguardo di mamma quando vedeva che mettevi
l'aria nelle bombole, preludio di una giornata di pesca
subacquea in cui tu, ti riposavi 20 metri sott'acqua tra
tane di cernie, e lei si agitava guardando il pallone di segnalazione
galleggiare incerto di sopra.
Ago, se prima mi capitava di parlare di te sempre con il
sorriso e quasi con la certezza di scorgere nelle mie azioni
qualcosa che ti riportasse alla mia memoria, adesso purtroppo
tutto questo non mi viene naturale. Non più come
prima.
Mi manchi papà. E da figlio perdonami se decido oggi
di gridare con egoismo l'ingiustizia di avermi sottratto i
nostri anni più belli.
Quelli dell'adolescenza e di una contestazione strozzata
nel realismo; quelli di qualche schiaffone con cui, ogni
tanto, mi avresti addrizzato. Quelli delle prime ragazze,
dello studio all'università, della casa da solo. Quelli delle
partite di calcetto insieme. Rigorosamente, in squadre
diverse.
Rituali sicuramente sciocchi e forse banali ma che ti parlano
di una normalità che - forse perché negata - avrei desiderato
tanto e che mi sottraesti in quella mattina serena
di un'estate immobile.
Una giornata di cui purtroppo ricorderò perfettamente
ogni secondo per tutta la mia vita.
Di quell'ultima volta che ti ho visto vivo al sole del
terrazzo.
Di quella sedia bianca da giardino che stazionò lì per
mesi prima che ce ne accorgessimo, presi come eravamo da
mille interrogativi e dai rimorsi che ti stringono quando capisci
che non avevi capito nulla.
Quella sedia bianca di legno colpita come da una martellata
rotonda all'altezza della seconda fascia.
Dell'ultima volta che ti ho visto poco più di un'ora dopo
nel corridoio stretto del cortile davanti casa: steso in quella
chiglia fredda di zinco.
Avevo undici anni papà, tu mi sembravi invincibile e destinato
a tornare in qualche modo in quello stadio grande
con sopra gli imbuti nel quale quando incontravamo i tifosi
partiva in automatico la foto mentre in sottofondo scattava
plastico il coretto: "OOOO AGOSTINO... AGO
AGO AGOSTINO GOL..." scatenando in un certo senso
la mia gelosia di bambino.
Volendo, oggi, essere onesto fino in fondo con me stesso
penso che nella serenità con cui ho parlato di te alle moltissime
persone chi mi hanno chiesto se fossi parente del
Capitano - a riguardarla adesso quella serenità - ci sia stato
qualcosa di inconsciamente innaturale.
Come se con quella mia tranquillità volessi placare il rumore
assurdo che quel tuo sparo ha prodotto nella testa di
tutti noi. Che gesto estremo insensato imbecille ed allucinante
hai fatto quel 30 di maggio Ago.
Un altro 30 di maggio per te: l'ultimo. Per noi, da lì in
avanti, l'unico.
Quella data diventerà un giorno a caso sul calendario, un
giorno tra il 29 e il 31 in cui i giornalisti delle radio mi chiamano
per un ricordo con il pubblico. Per i tifosi che hanno
visto e non hanno dimenticato quel Capitano serio. Per quelli
giovani che ti hanno scoperto sui forum, visto su Youtube
e che per te hanno aperto anche una pagina Facebook.
Ho scoperto più avanti la crudeltà di quella data. Dieci
anni dopo quella finale. Ho scoperto quella crudeltà e mi
sono sempre ripetuto che non ci puoi aver pensato davvero.
Troppa cattiveria in quella coincidenza. Forse ti si è insinuata
dentro quella data, ecco. Come la depressione che
ti porta a un gesto stronzo. Come un fallo plateale in area
di rigore.
Perché papà io non ci ho mai creduto e non voglio crederci
che in quell'attimo estraneo all'intelletto hai pensato
a una sconfitta in quella stupidissima partita di calcio.
Di fronte alla grandezza di una vita umana, all'amore di
una moglie e di due figli infatti cosa era quella se una stupidissima
partita di calcio?
E pensare che la sera prima saremmo stati in trenta a
casa, tra cugini e amici stretti, a mangiare insieme senza che
nessuno si accorgesse di nulla. Mentre quella sensazione
lieve di malessere ti stritolava.
Ma non penso che ci saremmo potuti accorgere di nulla,
papà. Con noi sei stato, fino all'ultimo istante, lo stesso di
sempre.
Non chiuso. Non orso come ti vedevano gli altri. Quelli
che non ti conoscevano. Quelli che ti avevano cucito addosso
un personaggio che non ti apparteneva. Non fiero,
non superbo.
Solo riservato.
Con noi eri solo Ago: innamorato, dolce, caciarone e
ironico. L'Ago di sempre. Quello che accantonava l'aria
seria del ragazzo cresciuto in fretta, precocemente vecchio,
e buttava le miccette nel camino per spaventare nonno.
Quello delle domeniche in barca per andare a pesca.
Dei pomeriggi su un campo alla periferia del calcio per
insegnare ai ragazzini gli schemi e dirgli che serietà e talento
contano alla stessa maniera.
Quello che veniva a svegliarmi tutte le mattine per vedere
i tg delle 7 e che poi partendo per andare a lavoro con
Gianmarco mi portava a scuola.
Quello che durante la settimana aveva sempre dei fiori
per Marisa e che quando tornava a casa aveva per lei il
primo bacio.
Quello che nonostante tutta la mia incazzatura e tutto il
vuoto mi ha lasciato dentro riesco sempre a perdonare perché
ho conosciuto tutto il suo amore.
Mi manchi Ago. Ecco volevo solo dirtelo ancora una
volta.
05/10/2010 13:27
 
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senza parole...basta il video per spiegare i miei sentimenti
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05/10/2010 15:07
 
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Bellissimo.
Non ho vissuto Di Bartolomei,ho cominciato a seguire proprio quando lui era approdato alla salernitana,dunque nelle categorie minori.Ma leggendone la storia e ascoltando le sue interviste e i pareri di chi lo conosceva penso di aver capito come fosse.
Forse quel mal di vivere che lo ha sempre attanagliato è esploso e poi culminato nell'atto tragico quando lui è uscito dal mondo del calcio e specialmente dal mondo Roma;forse da qui la scelta simbolica di quella data.

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06/10/2010 10:52
 
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io ho vissuto Di Bartolomei calciatore senza amarne particolarmente la persona perchè ero troppo piccolo per andare oltre le immagini delle partite.
Io in realtà a quell'età amavo le punizioni di Di Bartolomei piu' che il calciatore in sè ...anzi ricordo che spesso lui era anche criticato per la lentezza e pagò di persona quando si rese disponibile col Barone a giocare da libero alcune partite.
Probabilmente in quel momento Liedholm Falcao e Bruno Conti erano piu' affascinanti come simboli,Conti poi è un decennio di storia della Roma, impossibile nn legarsi a lui..lo stesso Nela attirava piu' simpatie per la potenza o magari Ancelotti perchè era quello beragliato dagli infortunicosi come mi esaltavo quando giocava Pruzzo perchè prima o poi nel corso della partita un gol lo avrebbe fatto ( e solo in seguito ho realizzato anche quanto fosse forte tecnicamente Pruzzo )...
Il primo che ho amato come persona forse è stato Cerezo, il primo che mi deluse invece fu lo stesso Falcao quando si rifiutò di calciare il rigore col Liverpool.
Poi, col senno di poi..riascoltando le interviste o leggendone la storia ho riabbracciato di Di Bartolomei anche questo profilo basso, introverso che nascondeva un amore unico per la maglia e la città non sempre apprezzato e stimato come avrebbe meritato.
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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26/11/2012 13:59
 
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Stasera «Sfide» ricorda Di Bartolomei

IL CORRIERE DELLA SERA - Come riporta l'edizione odierna de "Il Corriere della Sera", la puntata di "Sfide", in onda stasera alle 22:40 su Rai3, sarà dedicata ad Agostino Di Bartolomei, una delle grandi bandiere della storia della Roma. Il programma condotto da Alex Zanardi ripercorrerà la storia di un romano e romanista autentico, leader indimenticabile dello scudetto dell'83. Si partirà da quel tragico 30 maggio 1994, giorno in cui «Ago» si tolse la vita, per poi ripercorrere gli anni della formazione e della consacrazione nel club giallorosso.
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26/11/2012 15:07
 
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io Di Bartolomei me lo ricordo bene. quando ho cominciato a scoprire il calcio "guardato", con i mondiali dell'82.
prima per me il calcio era 99,5% giocato da me, 0,5% visto in tv o commentato.

nell'82 avevo 14 anni e di Di Bartolomei ricordo quanto lo attaccarono perchè era lento (la prima sconfitta della Roma allaa trza giornata nell'anno dello scudetto, fu a genova contro la Samp, gol di Roberto Mancini (giocava già) che infilò la difesa, che per i giornali era lenta perchè aveva DiBartolomei al centro.
ricordo le settimane di scetticismi sulla trovata di Liedholm con la coppia centrale Dibba-Vierchowod.
volevano tutti che Liedholm cambiasse. fu un refrain per settimane, un pò come oggi con Zeman che non fa la fase difensiva.

di Dibartolomei, nonostante fossi bambino, lo ero un pò meno, abbastnza da apprezzarne subito proprio le qualità per cui è rimsto poi nella memoria.
la "serietà e abnegazione", come gli faceva il verso qualche imitatore, avevo imparato a copiarne la voce anche io.
il fatto che quando c'era da fare "una cosa seria", senza fare gli stronzi, perdere tempo, cazzeggiare: quello era un lavoro per Agostino.
i rigori. li batteva lui. una bomba di collo o collo esterno e via.
non ne ricordo uno sbagliato francamente.

rigori pesanti, il 3-0 con il Dundee, quello in finale, quando andò lui a batttere il primo per far un attimo calmare quelli cui aveva preso la tachicardia e non se la sentivano ancora.

era quello delle cose "serie e concrete" Di Bartolomei.
magari accattivava poco perchè non aveva il capello lungo, nè gli atteggiamenti, ero un bambino e lui idceva solo cose serie.

in camera avevo i postere di Falcao e Conti.
ma facevo tanto sport all'epoca e capivo, e fu lui uno dei miei maestri di sport, sebbene il mio amore all'epoca era fortemnte tentato a deviare verso i "soliti" belli e appariscenti.

ricordo che lo odiai un pò quando ci segnò contro con il Milan e andò a strilalre sotto la curva milanista.
per un bel pò non gliel'ho perdonato.
anche quando morì pensai a lui come... un milanista, un traditore.

ma in fin dei conti anche se bambino e preso dai più appariscenti Di Bartolomei ha sempre infuso anche in me quella sensazione di sicurezza, un pò come quando arriva papà e mi difende, arriva lui e adesso risolve, si fa rispettare.

non a caso uno dei due gol di Pisa-Roma fu proprio suo.

di quella Roma ricordo tutti perfettamente. pure lui, nitidissimamente a 30 anni di distanza.


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Re:
lucaDM82, 26/11/2012 13:59:

Stasera «Sfide» ricorda Di Bartolomei

IL CORRIERE DELLA SERA - Come riporta l'edizione odierna de "Il Corriere della Sera", la puntata di "Sfide", in onda stasera alle 22:40 su Rai3, sarà dedicata ad Agostino Di Bartolomei, una delle grandi bandiere della storia della Roma. Il programma condotto da Alex Zanardi ripercorrerà la storia di un romano e romanista autentico, leader indimenticabile dello scudetto dell'83. Si partirà da quel tragico 30 maggio 1994, giorno in cui «Ago» si tolse la vita, per poi ripercorrere gli anni della formazione e della consacrazione nel club giallorosso.




vista.in apnea praticamente.. [SM=g28000]


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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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27/11/2012 01:16
 
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Re: Re:
Sound72, 27/11/2012 00:17:




vista.in apnea praticamente.. [SM=g28000]





idem. [SM=g27992]
il momento più brutto è stato quando quel coglione di graziani ha sbagliato il rigore.Triste pure Falcao che rimane a terra e che si tira indietro (Nela ha confermato).
Quando hanno fatto vedere milan roma e roma milan con lui che giocava nel milan e i vari episodi (l'esultanza,la lite con conti e graziani),là si è capito quanto fosse romanista.Penso siano anche due scene chiave per comprendere la personalità particolare dell'uomo.
Cmq non sapevo che si fosse comprato la pistola perchè era stato aggredito dai tifosi (perchè mai poi).Anche questo penso sia stato un passaggio chiave.
Trasmissione ben fatta.

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27/11/2012 09:43
 
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Io quando hanno iniziato a raccontare il 30 maggio 84 ho cambiato poi sono tornato a vederla fino alla fine.
Quella ferita non si chiuderà mai , metterci il sale sopra è da masochisti
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27/11/2012 09:59
 
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Per chi(come me) non l'ha visto ieri sera

http://www.rai.tv/dl/replaytv/replaytv.html#day=2012-11-26&ch=3&v=159466&vd=2012-11-26&vc=3
......
"In my 23 years working in England there is not a person I would put an inch above Bobby Robson."
Sir Alex Ferguson.
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27/11/2012 11:13
 
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Re:
lucolas999, 27/11/2012 09:43:

metterci il sale sopra è da masochisti




io invece faccio proprio così.
non ultima quest'estate uando mi sono mezzo amputato un pollice per taglaire un cocco.
[SM=g11372]


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27/11/2012 11:53
 
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Re: Re:
giove(R), 27/11/2012 11:13:




io invece faccio proprio così.
non ultima quest'estate uando mi sono mezzo amputato un pollice per taglaire un cocco.
[SM=g11372]




Era bono ?

Il cocco ? [SM=g7349]
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27/11/2012 12:49
 
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si, le cose "lottate" sono sempre le più buone.
lo dicono sempre anche Pjanic e De Rossi.
e prima ancora Vucinic, Mancini e Chivu...
[SM=g27988]


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27/11/2012 13:45
 
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Re:
ShearerWHC, 27/11/2012 09:59:




grazie mille shi'!
ieri non l'ho visto perchè ero convinto che fosse stasera!
[SM=g27992]

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27/11/2012 16:09
 
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Visto. Bello e triste come prevedibile, anche per me che non ho vissuto quei periodi e ricordo vagamente il giorno in cui morì

Ma chi è che in Juve-Roma di Turone si prende una capocciata sul naso e resta in piedi senza neanche protestare? Roba che oggi per un sussurro ti rotoli a terra per mezz'ora
......
"In my 23 years working in England there is not a person I would put an inch above Bobby Robson."
Sir Alex Ferguson.
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27/11/2012 16:17
 
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quello mi sa che è Spinosi..che tra l'altro rifila pure un bel calcione ai uno dei 2 juventini..
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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27/11/2012 16:25
 
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mi sembra spinosi.

cmq quando venditti ha detto "terra di camorra"(riferendosi a salerno e dintorni) sapevo che sarebbe accaduto un casino...e infatti il sindaco già ha promesso querele.
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19/12/2012 19:07
 
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Non sapevo l'avessero messo su youtube
......
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Sir Alex Ferguson.
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30/05/2013 15:01
 
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Petrucci ha ricordato di quando di bartolomei chiamava a trigoria per parlare del suo progetto di una scuola calcio della roma e i dirigenti si facevano negare al telefono.
Penso che anche oggi,se fosse vivo,non lo coinvolgerebbero mai.Come giannini e come altre vecchie glorie (e persone serie).
[Modificato da lucaDM82 30/05/2013 15:01]
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30/05/2013 15:35
 
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penso pure io così


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