Vedevo ora il video "incriminato" di Violi.
Che in un passaggio ha detto quello che ho appena scritto.
"Certi giornalisti fanno questo mestiere non per la Roma o per i soi tifosi, ma per un proprio tornaconto personale".
E' esattaemnte così.
Correggo, per correttezza e chiarezza di esposizione, il concetto.
Non si fa "il giornalista che si occupa di Roma".... per la Roma o per i suoi tifosi....
Un Giornalista fa questo mestiere, per "raccontare i fatti". Commentarli, se anzichè un cronista è un opinionista.
Ma il caposaldo sono "i fatti".
Questi invece, molti, quasi tutti, che conosciamo, fannos to mestiere da "fichetti", con fare del "RAS", con atteggiamenti da elite.
Ormai sono loro, non i protagonisti, che indirizzano gli umori di una piazza ormai NARCOTIZZATA dal chiacchiericcio, dalle battutine, dai rifardimenti di questi soggetti perlopiù mediocri. E TUTTI O QUASI caratterizzati da una grande arroganza.
Un giornalista che si occupa di Roma, in realtà non la dovrebbe né difenderla a priori né attaccarla a priori, non dovrebbe CONDIZIONARE i suoi giudizi in base a Resella, a James, a chi mi da più interviste, dritte, ecc.
Battersi, per esempio ai tempi di claciopoli, quello si ok. Ma in fondo anche quello è "stare ai fatti".
Ma cose tipo la menzione del figlio di Perotti.... o di quell'articolo della "Redazione" del Romanista che meno di un mese fa praticamente (ACRITICAMENTE) diceva 2quelli che criticano sono dei laziali, NOI SIAMO DALLA PARTE DELLA ROMA".
Questi atteggiamentei sono da tifosi che "je capita de scrive o de parla".
E' tutta gente che ha come obiettivo asecondare le proprie pulsioni.
Non raccontare le cose.
Ed ecco che ci narcotizzano con le loro correnti precostituite, inventate, acquisite.
Sono una delle principali cause del rincoglionimento di questa tifoseria.