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Personaggi internazionali

Ultimo Aggiornamento: 20/02/2024 18:24
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26/01/2020 10:27
 
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Scomparso Rob Rensenbrink, soffriva di atrofia muscolare progressiva.

Uno dei piu' grandi dell'Olanda degli anni'70.
Un altro di quei nomi un pò leggendari visti gioare solo in immagini fresche di repertorio per quanto mi riguarda..anche perchè quell'Olanda l'ho solo sfiorata.
Negli anni '80 era appena sfiorita prima di rinascere di li' a poco con l'Europeo del 1988 e i 3 del Milan.

Purtroppo all'ultimo minuto nella finalissima mondiale contro l'Argentina prese il palo, altrimenti sarebbe entrato nella storia come l'autore del gol Mondiale degli Orange nel 1978.

Con tutto che nel 1974 erano sicuramente piu' forti, ma il titolo se lo sarebbero meritato.
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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26/03/2020 16:23
 
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Socmparso Michel Hidalgo, CT della Francia piu' spettacolare di sempre...quella del centrocampo con Giresse, Tigana, Fernandez e Platini.

Grande squadra che sfiorò la finalissima ai Mondiali del 1982, vinse Europeo 1984 e poi con Henry Michel in panchina al posto di Hidalgo raggiunse la semifinale a Messico '86.
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31/03/2020 21:50
 
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Rustu grave... [SM=g27993] poraccio, me lo ricordo come un ottimo portiere ai mondiali una vita fa...
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06/04/2020 22:22
 
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Altri lutti importanti in Spagna dopo quelli di Lorenzo Sanz e Goyo Benito leggenda del Real anni 70....

oggi è scomparsa la madre di Guardiola per il coronavirus e Radomir Antic ex tecnico di Barça , Atletico e Real Madrid.
Un serbo che fece l'impresa all'Atletico vincendo titolo e copa del Rey ...la squadra di Kiko, Caminero, Simeone, Penev..

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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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06/04/2020 22:31
 
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mi spiace, leggo tumore.
Bella quella squadra, Caminero, Kiko, Pantic ecc...resta nella storia della Liga.
rip [SM=g27992]
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08/05/2020 22:59
 
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Il calcio piange “El Trinche” Carlovich, leggenda argentina degli anni 70

Nato a Rosario 74 anni fa, era stato colpito da balordi per rubargli la bicicletta. E’ morto dopo due giorni di coma. Maradona disse di lui: «E’ stato più forte di me»

Un palmares modesto, due promozioni con il Central Cordoba, ma una notorietà fuori misura e un giudizio ancora più pesante: “Questo qua è stato più forte di me”, rispose Maradona, ormai sul finire della carriera, ad un giornalista che l’aveva definito il migliore calciatore della storia del Newell’s Old Boys. Questo qua era Tomas Felipe Carlovich, per tutti El Trinche, una vera e propria leggenda del calcio argentino degli anni ’70 che mercoledì scorso è stato aggredito da due giovani balordi che gli volevano rubare la bicicletta. In coma per due giorni dopo aver battuto la testa, El Trinche è morto oggi nel primo pomeriggio.

Una perdita grave: Carlovich era una vera e propria icona. Era nato a Rosario 74 anni fa, la città del futebol per antonomasia - ma anche di tanti miti del passato come Ernesto Guevara - che ha dato i natali ad alcuni dei più grandi calciatori argentini: Lionel Messi su tutti, ma anche Julio Libonatti leggenda del Torino degli anni ’30, Angel Di Maria e Mauro Icardi, più l’allenatore “El Loco” Bielsa. Non poteva che arrivare da quel centro metropolitano che si sviluppa a Nord di Buenos Aires, Carlovich. Ultimo di sette fratelli, di padre croato, la sua unica compagnia fin da bambino era la “pelota”, allora una palla fatta di pezze. Un giocattolo diventato il suo hobby e poi la sua professione, anche se proprio questa parola - professionismo -, rappresentò il grande freno di un calciatore che per talento aveva pochi simili. Forse nessuno. Perché un artista del pallone come lui, uno che incantava con dribbling, doppi tunnel, gol impossibili, lanci di 60 metri, alla fine restò confinato nel suo mondo: la sua particolarità che l’ha fatto diventare una leggenda, ma anche il suo limite.

El Trinche trovò proprio nel Central Cordoba la sua dimensione, la squadra dove poter effettuare magie senza l’obbligo del risultato e la pressione della gente. I tifosi lo amavano per quello che era, un vero e proprio artista. Genio in campo, ma allergico alle regole dello sportivo. Odiava svegliarsi la mattina presto e gli allenamenti fisici per irrobustire il fisico. Però gli bastava un pallone per cantare: eleganza allo stato puro che incantava anche le squadre e i supporter avversari. Una volta El Trinche venne espulso a metà del primo tempo, ma i tifosi protestarono così tanto che l’arbitro si rimangiò la decisione. In un’altra occasione, durante le prove generali per i Mondiali del 1974, l’Argentina fece un’amichevole contro una selezione di calciatori dell’area rosarina, a cominciare da Kempes. C’era anche Carlovich, unico rappresentante della seconda divisione, talmente ispirato quel giorno che all’inizio del secondo tempo, con l’Argentina sotto di tre gol, fu tolto dal campo per non umiliare ulteriormente i nazionali. Storie incredibili per un personaggio incredibile. Unico. Che adesso l’Argentina piange. Incredula.

www.lastampa.it/sport/calcio/20 ... 1.38820275
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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11/07/2020 11:17
 
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Addio Jackie Charlton, l'unica leggenda inglese amata in Irlanda

Se ne va a 85 anni uno dei campioni del mondo dell'Inghilterra del 1966, passato alla storia anche per aver portato lontano la Nazionale dell'Eire come Commissario Tecnico


Non deve essere stato semplice vivere nell'ombra di una leggenda come il fratello Bobby, forse il calciatore inglese più iconico della storia del football. Ma Jack, detto Jackie, non dava l'idea di preoccuparsene molto. Anzi, l'idea che dava era della persona con cui saresti andato volentieri al pub parlando di calcio o di pesca, l'altra sua grande passione, L'altro Charlton, come spesso veniva ingiustamente chiamato, se n'è andato dopo 85 anni vissuti a modo suo.
Bandiera del Leeds, dove ha collezionato la bellezza di 773 presente entrando di diritto nella storia del club, vanta il titolo di campione del mondo con la maglia dell'Inghilterra nel 1966. In quell'edizione fu presente in tutte le sfide che hanno portato i sudditi di Sua Maestà sul trono più alto del pianeta, Schierato difensore centrale al fianco di Bobby Moore, era l'anima rude di quel reparto. Passare dalle sue parti, insomma, era abbastanza complicato.

La carriera da allenatore lo ha fatto conoscere in tutto il mondo per l'esperienza alla guida dell'Eire, trascinata a traguardi impensabili. Nell'Europeo del 1988 ha battuto l'Inghilterra regalando alla splendida isola cattolica momenti di euforia da far impallidire la festa di San Patrizio. A Italia '90 si è fermato solo ai quarti di finale contro gli azzurri padroni di casa che sono riusciti a vincere di misura con il solito gol di Schillaci.

Quattro anni dopo si ritrova di fronte ancora la Nazionale italiana, questa volta allenata da Sacchi, e la beffa vincendo 1-0 nella prima partita del girone di Usa '94. Era impossibile non amare quella squadra che giocava sempre allo stesso modo, senza troppi sofismi, con un kick and rush riaggiornato ma sempre alla ricerca di un calcio offensivo. Ed era impossibile non amare lui, il grande Jackie. L'unico inglese adorato in Irlanda. E scusate se è poco.

www.sportmediaset.mediaset.it/calcio/calcioestero/addio-jackie-charlton-lunica-leggenda-inglese-amatain-irlanda_20527746-20200...

Grande Jackie, quell'Eire con Aldridge e Cascarino negli anni'90 è impossibile da dimenticare.
Una serie di giocatori che si ricordano a distanza di anni pure se non erano certo fenomeni..Bonner, Staunton, Houghton, Mc Grath..
Fecero grandi cose anche ad Euro 1988, squadra fastidiosisssima e difficile da battere.
Un altro calcio, decisamente. Però nella sua monotonia piaceva.
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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11/07/2020 11:35
 
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Io mi ricordo ancora Irlanda-Egitto come la partita più noiosa cui abbia mai assistito in televisione.
Vero che era un pomeriggio e mi pare giocassero a Cagliari, o a Palermo, poco importa perché ci saranno stati 67 gradi.
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11/07/2020 12:02
 
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Grande rottura di coglioni, confermo


Anche Argentina-Jugoslavia ricordo particolarmente brutta in quel mondiale..uno strazio di 120 minuti fino ai rigori
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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14/07/2020 11:46
 
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Re:
Sound72, 26/01/2020 10:27:

Scomparso Rob Rensenbrink, soffriva di atrofia muscolare progressiva.

Uno dei piu' grandi dell'Olanda degli anni'70.
Un altro di quei nomi un pò leggendari visti gioare solo in immagini fresche di repertorio per quanto mi riguarda..anche perchè quell'Olanda l'ho solo sfiorata.
Negli anni '80 era appena sfiorita prima di rinascere di li' a poco con l'Europeo del 1988 e i 3 del Milan.

Purtroppo all'ultimo minuto nella finalissima mondiale contro l'Argentina prese il palo, altrimenti sarebbe entrato nella storia come l'autore del gol Mondiale degli Orange nel 1978.

Con tutto che nel 1974 erano sicuramente piu' forti, ma il titolo se lo sarebbero meritato.



Scomparso pure Suurbier, altro titolarissimo di quella nazionale.
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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30/07/2020 22:51
 
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Racing Capri, Morientes nuovo direttore tecnico: "Non è una vacanza"
L'ex stella del Real vuole aiutare il club dell'isola a entrare tra i professionisti: "Voglio essere un punto di riferimento"

www.sportmediaset.mediaset.it/mercato/racing-capri-morientes-nuovo-direttore-tecnico-non-una-vacanza_21339733-20200...

Ma a noi non ce poteva servì? [SM=g7557]
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31/07/2020 01:07
 
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una storia tipo borriello all'ibiza... [SM=g27997]
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06/08/2020 09:56
 
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Bellissima intervista a Casemiro del Guardian

www.theguardian.com/football/2020/aug/05/casemiro-zidane-real-madrid-defensive-midfielder-manches...

«Rafa Benítez called him a “listener”. Julen Lopetegui describes him as “a joy to coach”, whose “secret is the desire to improve, his willingness to adapt”. It is born perhaps of an awareness that he may not be a natural virtuoso, some sense maybe that his place is at the service of others: he describes his role as “filling gaps, helping teammates”. It is manifest in his performances. When he arrived at Madrid, he didn’t look that good. He didn’t look this good, anyway.

“I love to learn,” he says. “I watch back, see the errors, evaluate. I love that. People say I think like a coach. I always try to read the game, the other team’s mind, their coach, what they’re trying to do. Often the smallest details – a metre either way – change everything. I have [football analytics platform] Wyscout and watch everything, from China or anywhere. My wife gets annoyed. It’s my work. There’s a time for everything but it’s my job. And I love it. My life is football. I have to think permanently about football.”»
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07/08/2020 11:08
 
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a me invece aveva colpito il ritiro di Schurrle a 29 anni.
Ai mondiali del 2014 m'era sembrato uno dei migliori della Germania, poi si è progressivamente perso per strada.
Parabola simile per Gotze che ora è pure svincolato.
Ma ci metterei pure Thomas Muller che non piu' tornato ai livelli di quelle annate.
Schurrle invece ha proprio mollato.


Il ritiro di André Schürrle: la parabola di un campione “ricco, ma solo”

Ron-Robert Zieler, Erik Durm, Kevin Großkreutz, Mario Götze, André Schürrle. Cinque campioni del mondo dal passato differente, con un destino comune. Quello di vivere una fase della loro carriera sotto le aspettative che c’erano intorno a loro 6 anni fa, quando sono arrivati sul tetto del mondo, nel punto più alto della loro carriera. Non tutti da protagonisti. Gli ultimi due citati, invece, hanno confezionato il goal che nel supplementare ha mandato k.o. l’Argentina. E attraversano un presente simile: scaricati dal Borussia Dortmund, che in momenti diversi aveva puntato su di loro.

Il match-winner del Maracanã attende l’offerta giusta per tornare in campo, sognando l’Italia. L’uomo che dalla sinistra gli regalò il pallone della vita, invece, a due anni in meno ha deciso di ritirarsi. 29 compiuti, 30 da festeggiare il prossimo 6 novembre. Dopo una carriera da quasi 500 partite da professionista, con oltre 130 goal all’attivo, un Mondiale, una Premier League, due DFB-Pokal. Dopo essere costato circa 100 milioni tra Leverkusen, Chelsea, Wolfsburg e Dortmund. All’interruzione del contratto con i gialloneri del 15 luglio è seguito l’annuncio del ritiro, neanche 48 ore dopo, attraverso ‘Der Spiegel’.

il resto si può leggere qui

bundesitalia.com/2020/07/17/andre-schurrle-ritiro-29-anni/
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21/10/2020 17:09
 
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Bruno Martini è morto: la Francia piange il grande portiere sobrio e solitario che leggeva Goethe e parava tutto

Bandiera dell’Auxerre negli anni 90, 31 presenze in Nazionale per la quale ha lavorato a lungo come tecnico, è scomparso a soli 58 anni. Il cordoglio di Deschamps: «Onesto e rigoroso, è sempre stato un uomo fedele a se stesso»

Joel Bats scriveva canzoni e poesie, Bruno Martini leggeva Goethe, Celine e ascoltava Bach e Mozart ed era anche appassionato giocatore di scacchi. Erano i portieri intellettuali della Francia degli anni 80 e 90, un filone in qualche modo seguito da Hugo Lloris, oggi capitano dei campioni del mondo.


www.corriere.it/sport/20_ottobre_21/bruno-martini-morto-francia-piange-grande-portiere-sobrio-solitario-che-leggeva-goethe-parava-tutto-049625c4-138f-11eb-8b5f-364ba608c2...

Una bandiera dell'Auxerre..personaggio vero rip
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21/10/2020 20:33
 
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[Modificato da lucaDM82 21/10/2020 20:34]
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30/10/2020 13:08
 
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Va be'
i sessant'anni di Maradona li rievoco con una dedica a Jandi in quella che secondo me è stata una delle sue tante migliori partite

www.youtube.com/watch?v=LAjxGiYyN3E
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03/11/2020 23:37
 
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Per quanto possa valere un in bocca al lupo per l'operazione di stanotte
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04/11/2020 11:33
 
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Sembra sia andato tutto bene. Io un po' di tempo fa vidi su Netflix un documentario sulla sua stagione da allenatore in Sinaloa, mi prese un magone che levate, manco una partita dell'anno de Sella / Liedholm.
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Sono la rovina della Roma


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25/11/2020 17:33
 
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morto Maradona...
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