È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
 
Pagina precedente | 1 2 3 4 5 6 7 » | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

le verità nascoste

Ultimo Aggiornamento: 30/05/2023 16:02
OFFLINE
Post: 1.721
Città: ROMA
Età: 109
Sesso: Maschile
05/05/2010 15:18
 
Quota

Re: "Così venne ucciso Pasolini"
faberhood, 05/05/2010 15.06:

IL CASO

La verità del docufilm di Martone
Sergio Citti riporta la testimonianza di un pescatore che abitava in una delle casette che circondano l'area dell'idroscalo, e che avrebbe assistito all'assassinio dello scrittore. Un documento che ora fa parte del fascicolo per la nuova inchiesta sull'omicidio del '75
di LAURA LARCAN

TRENTA minuti di verità sconosciuta e scomoda, raccontata con la voce affaticata dalla malattia. Sergio Citti commenta le immagini mute del video che girò all'idroscalo di Ostia subito dopo l'omicidio di Pier Paolo Pasolini avvenuto il 2 novembre del 1975, mentre sullo sfondo il fratello Franco allettato lo guarda. E' il "film nel film" che Mario Martone ha girato nel 2005 1, in collaborazione con l'avvocato Guido Calvi e l'allora assessore capitolino alla Cultura Gianni Borgna, poco prima della morte di Sergio Citti e che è stato depositato una settimana fa al pm Francesco Minisci per la riapertura dell'inchiesta sull'uccisione dello scrittore e regista. Il documento, che è stato illustrato oggi alla casa del Cinema di Roma dal senatore Calvi incaricato dal Comune di Roma che nel 2005 (a trent'anni dalla morte) si costituiva parte civile nell'indagine, rimette in discussione le "verità" di Pino Pelosi (l'unico accusato ufficialmente della morte di Pasolini) rivelandone tutte le incongruenze "incontrovertibili", come ci tiene a sottolineare anche lo stesso Martone.

La novità sta nel fatto che Citti riporta la testimonianza di un pescatore che abitava in una delle casette che circondano l'area dell'idroscalo, e che avrebbe assistito all'assassinio. "Il pescatore mi aveva raccontato cosa aveva visto quella notte ma non voleva essere ripreso perché aveva paura", dice Citti. "Aveva visto entrare due macchine nell'area, e non una sola. E diverse persone. Pasolini fu preso e tirato fuori da almeno quattro, che l'hanno portato contro una rete e cominciato a picchiare". I passaggi più intensi sono poi quelli che documentano la fine quando il pescatore diceva di sentire Pasolini urlare. Sembrerebbe che ad un certo punto Pasolini avesse fatto finta di essere "finito", e allontanatisi quegli uomini, s'era tolto la camicia insanguinata e s'era asciugato, ma che poi una macchina era tornata coi fari accesi, e quegli uomini lo avrebbero inseguito a piedi. Citti ricorda che il pescatore aveva detto di aver visto "sto poveretto alzarsi e scappare, ma poi di non averlo più visto".

E insiste Sergio Citti nella ricostruzione delle manovre della macchina, "assurde e strane" in considerazione delle possibili vie d'uscita dall'area, e quindi evidentemente finalizzare a investire il corpo di Pasolini. "Non credo sia stata la macchina di Pasolini ad investirlo - ribadisce Citti - ma l'altra, la seconda". E proprio su questa macchina entra in scena anche il contributo della testimonianza di Silvio Parrello, 67 anni, uno dei "ragazzi di vita", l'unico intellettuale del gruppo, come si definisce, perche oggi è poeta e pittore, che con un'indagine personale "per affetto e riconoscenza verso la madre di Pasolini, donna che ha sofferto tanto", avrebbe individuato i nomi di alcuni "ignoti": il carrozziere che riparò e ripulì da sangue e fango la macchina che materialmente uccise lo scrittore, e la persona che quella notte gliela portò.

"I nomi li so e l'ho fatti un mese fa al giudice - dice Silvio - Come l'ho scoperto? È' una lunga storia. La seconda macchina, non quella di Pasolini, fu portata quella notte prima ad un carrozziere sulla Portuense che si rifiutò di pulirla e sistemarla, poi ad un secondo che la prese in custodia. Poi, stranamente, il 16 febbraio del '76 a processo iniziato, quella stessa persona che aveva portato la macchina, scomparve. Quattro anni dopo però il suo nome ricompare perché fermato con patente scaduta. Ma il suo caso risultava top secret".

Racconta, nel dettaglio, Parrello, che nel frattempo si era fatto vivo un figlio di quest'uomo, nato da una relazione extraconiugale, sconosciuto anche dai più intimi familiari, chevoleva conoscere il padre. E nella ricerca s'era fatto aiutare da un amico che lavorava alla Digos, che ha scoperto quanto fosse "top secret" la sua posizione. "Quindi non ci vuole una laurea per capire che è un protetto". "Questo Stato ha un grande debito nei confronti dell'indagine - dice Guido Calvi - La morte di Pasolini fu chiusa subito dopo l'arresto di Pelosi, e non fu fatto più nulla con la cancellazione di elementi fondamentali. Stavolta qualche speranza in più la nutro. Anche perché c'è tutta la vicenda strana di Petrolio innescata dalle dichiarazioni di Dell'Utri, che ha dato materia per riaprire l'istruttoria".

Sul fronte del Comune di Roma, l'assessore alla Cultura Umberto Croppi conferma l'impegno a "spingere la nuova amministrazione a continuare a sentirsi parte offesa riguardo ad un possibile omicidio", anche perché , "l'ipotesi politica che verrebbe confortata dal capitolo inedito e scomparso di Petrolio evoca uno scenario inquietante sull'epoca, alludendo a connivenze che hanno forse ancora vitalità oggi se non siamo riusciti a scioglierle in trent'anni". Colpo di scena, Dino Pedriali il fotografo di Pasolini dichiara oggi di aver visto "con i suoi occhi" gli scritti di Petrolio e che lo stesso Pasolini gli aveva confidato di aver scritto seicento cartelle del finale.

(04 maggio 2010)



Satana è all’inferno per te.
Ed è più moderno di te
Avremo divani fondi come tombe
Stando a quanto dice Baudelaire
Cristo muore in croce per me
Pietro brucia in croce per te
Santa è la bellezza
Tanta è la paura
Fai come faceva Baudelaire
Pasolini è morto per te
Morto a bastonate per te
Nello stesso istante
In qualche altra spiaggia
Si è fatto l’amore
Uniti contro il mondo
E’ necessario credere
Bisogna scrivere
Verso l’ignoto tendere
Ricordati Baudelaire
Caravaggio è morto per te
Luigi Tenco è morto per te
Nei fiori dei campi
Vive Piero Ciampi
Bisogna studiare Baudelaire
Saffo s’è ammazzata per noi
Socrate suicida per noi
Vivere per sempre
Ci vuole coraggio
Datti al giardinaggio dei fiori del male
E’ necessario vivere
Bisogna scrivere
All’infinito tendere
Ricordati Baudelaire. Baudelaire. Yeah.


L. S. D.
"Sto lavorando duro per preparare il mio prossimo errore." Bertolt Brecht
"Ubriacatevi. Di vino, di poesia o di virtù, a piacer vostro, ma ubriacatevi." Charles Baudelaire
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 2 3 4 5 6 7 » | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 17:57. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com