Violenza negli stadi

"Ringrazio il Club Campania Giallorossa per avermi invitato all’Olimpico in occasione della prima di campionato, ma io non ci andrò. Vengano loro nella mia città. Io non ho ricevuto alcun messaggio di affetto e di condoglianze da Roma". Così Antonella Leardi, madre di Ciro Esposito, il tifoso napoletano ucciso negli scontri che hanno preceduto la finale di Coppa Italia dello scorso 2 maggio, ha rifiutato nel corso della trasmissione Goal App su Canale 21, l’invito ad assistere alla prima gara casalinga della Roma da parte Club Campania Giallorossa. "Il romanista accoltellato a Napoli? Gli ultras del Napoli mi hanno giurato che loro non c’entrano niente e che stanno osservando la mia volontà di smetterla con questa violenza", ha dichiarato la Leardi.

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Ma non poteva fare qualcosa di ufficiale la Roma? si deve muovere il club Campania Giallorossa..Non dico invitarla allo stadio, ma porca troia, ma un'iniziativa sociale , almeno a fare da collante ma vuoi prenderla?

Ah, vero la Roma sta ragionando sulle "azioni da intraprendere".Risponde solo a soggetti riconosciuti o riconoscibili..

Per me questa TOTALE INDIFFERENZA della Roma di fronte all'evento e soprattutto a quel che è stato dopo rimane una pagina nera.
E non è questione di responsabilità giuridica o morale per il fatto in sè che la Roma ovviamente non ha, ma togliersi o non farsi venire 5 minuti i peli sul cuore, attivarsi senza se e senza ma.

Ennio ma pure te... spezzare questo idillio che ci accompagna alla cavalcata trionfale della prossima stagione...

Ultrà napoletani in azione: mezza Italia mobilitata contro la curva romanista

GASPORT (A. CATAPANO) - C’è un incontro, andato in scena il 27 giugno a Scampia, che illustra benissimo quali devastanti effetti sull’ordine pubblico negli stadi italiani produrrà la morte di Ciro Esposito. A margine dei funerali del ragazzo, cui hanno partecipato i rappresentanti delle tifoserie di mezza Italia, i capi ultrà del Napoli hanno dato udienza ai leader della curva della Lazio, scesi a Scampia per omaggiare Ciro, incassare la gratitudine dei colleghi per il sostegno offerto alla famiglia e provare a trattare, per conto dei romanisti (proprio così), una resa onorevole, senza ulteriore spargimento di sangue. Il rifiuto dei napoletani è stato netto e anzi gli stessi laziali sono stati messi in guardia: da oggi in poi, gli hanno raccomandato, fatevi gli affari vostri. E chi dal 3 maggio scorso monitora il lavoro delle «diplomazie ultrà», racconta pure di altri inquietanti segnali inviati dai napoletani alle tifoserie in buoni rapporti con la curva romanista, per esempio i palermitani: «L’anno prossimo scegliete bene da che parte stare — gli hanno intimato — altrimenti pure voi finirete nei casini».

Fuori controllo «Preparano la guerra facendo terra bruciata intorno ai romanisti — racconta una fonte accreditata del Viminale —. Cercheranno in tutti i modi di vendicare il morto e se non faremo qualcosa di eclatante ci riusciranno. Anche perché — conclude —, presto questa guerra potrebbe coinvolgere anche l’estrema destra romana e la sinistra antagonista napoletana (una delle piste che gli inquirenti seguono per l’accoltellamento di Federico Sartucci, ndr)». In questo quadro va letto il piano della Questura di Roma, suggerito proprio dal ministero: chiudere di notte e nei giorni festivi la metà dei commissariati della Capitale e destinare parte del personale all’ordine pubblico in piazze e stadi. E in questo quadro, ormai sfuggito di mano, sposta poco perfino l’identificazione e la perquisizione nelle abitazioni dei quattro ultrà romanisti (esponenti della curva Nord pronti a tornare in Sud, tutti con precedenti da stadio) che erano con Daniele De Santis a Tor di Quinto prima che sparasse a Esposito: gli sono stati sequestrati i telefonini e i caschi, del modello di quelli che indossavano sulla scena del crimine. I pm Albamonte e Di Maio sono pronti a iscriverli nel registro degli indagati per concorso in omicidio volontario.

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Catapano se sente uomo di curva, uno che sta in mezzo agli ultras.. come Toni Capuozzo inviato a Kabul tra i talebani..
Che misero...ci andasse lui a trattà coi napoletani..

cmq..Catapano a parte..
....prima amichevole e primi cori contro i napoletani.

Ma tanto con quello che è successo la sera della finale di Coppa Italia i tifosi della Roma non c'entrano niente.

"Cambia la norma sulla discriminazione territoriale. La prima riunione del Cf Figc targato Tavecchio ha modificato gli artt. 11 e 12 del codice di giustizia che equiparavano come illecito disciplinare la discriminazione razziale a quella territoriale. Le società risponderanno per insulti di secondo genere, "ma - spiega Tavecchio - con gradualità", e senza chiusura immediata delle curve."


Gradualità..uguale..discrezionalità? prevedo nuove chiusure.

Ora detto che la tifoseria del CSKA ha diversi precedenti di violenza da uno stadio all'altro e che nel lancio reciproco di fumogeni con la nord se so messi ad aggredì gli stewards..non me venissero a raccontà stronzate buoniste sugli incidenti fuori dallo stadio.
Certificata ancora una volta l'inefficienza totale del servizio di tutela dell'ordine pubblico a Roma..e nn ne sento parlare..
Ma soprattutto ..come cazzo si fa a dire che i tifosi della Roma hanno l'ATTENUANTE di essere stati cercati dai russi fuori dallo stadio??
Ma i coltelli da dove sono usciti..dalla cucina?
Ma chi è che va allo stadio col coltello?

eheheh si si e mo annate a Mosca annate...

e comunque aldilà delle difese dei mezzi di info romani, finchè la stessa società se deve parlare della tifoseria lo fa solo per esaltare, vezzeggiare, e quando dovrebbe esrpiemre una parola di censura, come nel caso dei cori, fa invece pippa...

Dopo quel comunicato assurdo ormai ho gettato la spugna.Com'era?"I coltelli fanno parte della tradizione romana,le cose si risolvevano cosi' ecc"...cioè,arruolatevi nella legione straniera a 'sto punto.

Poi non capisco perchè far rischiare la vita agli steward,quelli non hanno scudi,giubbotti,manganelli,pistole,caschi,ecc,rischiano davvero il pestaggio.Ieri quell'ultra russo ha mandato ko uno steward,si è rischiato il peggio.

AVV. PISANI: "LA ROMA ESPRIMA SOLIDARIETÀ ALLA FAMIGLIA ESPOSITO"

Dopo le parole di Antonella Leardi, madre di Ciro Esposito, sulle dichiarazioni di Totti nel post partita di Juve-Roma interviene Angelo Pisani, avvocato della famiglia:
"La mia richiesta ufficiale va ai giocatori della Roma, devono esprimersi pubblicamente a favore dei valori positivi. Inoltre, vorrei che esprimessero la loro solidarietà alla famiglia di Ciro Esposito. La palla passa al capitano giallorosso, Totti, affinché si schieri dalla parte della giustizia senza creare nessun equivoco".
Queste le parole del legale a Radio Crc.

Poi parla del processo in corso e delle novità degli ultimi giorni. "Oggi hanno cambiato nuovamente la strategia difensiva del De Santis -dice Pisani- e questo non fa altro che alimentare confusione. Il fatto che il De Santis dica o meno di aver sparato è irrilevante perché ci sono i testimoni che lo incastrano e lo stesso Ciro, prima di addormentarsi per sempre, ha detto alla mamma chi gli aveva sparato. La pistola oltretutto è del De Santis e ciò che ci auguriamo è che possa pentirsi e dirci in nomi dei complici.
Le minacce non mi fanno paura, è la giustizia che vogliamo per Ciro e per la città di Napoli. La legittima difesa non può esistere in questo processo. E chi esce con una pistola e aggredisce, poi deve aspettarsela una reazione. La grande Roma capitale vuole apparire come città modello, ma non lo è".
Sempre nel corso della stessa tramissione radiofonica interviene anche l'avvocato Tommaso Politi, uno dei legali di Daniele De Santis: "Siamo molto amareggiati perché quello che è emerso ieri è totalmente infondato. In primo luogo quelle non sono parole presenti nel memoriale e per questo non riconducibili a Daniele De Santis. In secondo luogo, c'è un senso profondamente riduttivo in quelle dichiarazioni che, ripeto, non sono riconducibili al nostro assistito. Inoltre, c'è ancor maggiore amarezza per un documento che doveva restare segreto ed invece è stato reso pubblico deviandone completamente il senso".


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Io comincio a pensare che questi dalla Roma vogliano altro..

ma che cacchio vogliono questi?Stanno diventando pesantissimi.
Finchè parlano di de sanctis,ok,non mi interessa.
Ma che c'entra la Roma?Omicidio a pochi chilometri dallo stadio,comunque non nello stadio o davanti allo stadio,tra l'altro da parte di uno che allo stadio neanche andava.De Santis è tifoso?E sticazzi,che sta scritto sulla carta d'identità?
Se io fossi Pallotta non direi nulla,bisogna proprio prendere la distanze,altrimenti avalli la teoria assurda che la roma c'entra anche indirettamente qualcosa,invece non c'entra una mazza.

Peggio ancora quando mettono in mezzo Totti e i giocatori.Ecco,se fossi Totti farei un comunicato molto duro contro questa gentaglia.
Ma quando è morto de falchi la roma ha tirato in ballo maldini e baresi?Ma stiamo scherzando?

Altro appello della madre di Esposito a Totti..

Qua veramente riconosco che alla fine ben ha fatto la Roma a prendere le distanze..magari bisognava attivarsi meglio per isolare una certa feccia che sta in curva..
ma in questa storia qui s'è capito che è in atto una bella strumentalizzazione..nn vorrei arrivà a dì che è una questione di soldi, però il pensiero ci sta.

Poi in ogni caso stasera se in curva evitassero certi cori e coretti sarebbe meglio.

mamma mia sta madre de Ciro te giuro se potessi je lo farei io er miracolo: "arieccotelo, mò però basta che la fai finita di dire cazzate".

giove(R), 29/10/2014 17:36:

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mamma mia sta madre de Ciro te giuro se potessi je lo farei io er miracolo: "arieccotelo, mò però basta che la fai finita di dire cazzate".

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«Mi sento profondamente offesa e ferita dalla decisione di disputare la finale di Coppa Italia 2014/2015 a Roma il prossimo 7 maggio 2015». Parola di Antonella Leardi, madre di Ciro Esposito, nel corso della trasmissione "Acan con gli Azzurri" su Tele A +. «Come mamma e come napoletana - ha ribadito la Leardi - mi sento di nuovo offesa, soprattutto perché non è ancora stata fatta giustizia per mio figlio Ciro».

eh,puntuale come un orologio svizzero.Io fossi in lei me la prenderei prima di tutto con me stesso di non essere riuscita a tenere mio figlio fuori da certi giri dove comunque devi mettere in conto di tutto.

eh ma da "mamma" a capopopolo "napoletana" il passo era ed è stato, come immaginabile, brevissimo.

a me questa signora non mi ha mai convinto. ma magari fa ancora a tempo a tornare con i piedi per terra.

Roma e Lazio, curve chiuse all’Olimpico. Stangata del giudice per i disordini del derby

Curva Nord chiusa per un turno in occasione di Lazio-Napoli e curva Sud chiusa sia per l’incontro di Tim Cup del 20 gennaio sia per quello di campionato del 31 gennaio, entrambi con l’Empoli. Lo ha deciso il Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive del Viminale dopo gli incidenti verificatisi al termine del derby tra Roma e Lazio. L’accesso alle curve sarà consentito ai soli possessori della Tessera del Tifoso.

La decisione di chiudere le curve è stata presa dal Casms al termine della riunione di oggi convocata proprio per fare il punto dopo il derby e approfondire i rischi connessi a Lazio-Napoli in programma domenica prossima. Entrambe le tifoserie hanno avuto, sottolinea il Viminale, un comportamento che ha provocato un «alto livello di pericolo» e, dunque, si sono resi necessari «interventi di carattere preventivo per colpire, in maniera significativa, le curve degli ultrà, luogo dove tradizionalmente maturano le logiche prevaricatorie dei violenti».

È stato quindi deciso che in occasione di Lazio-Napoli la Nord resterà chiusa e vi potranno accedere solo i possessori della tessera del tifoso «SS Lazio 1900» e i bambini in possesso della «cucciolone». È stato inoltre stabilito che la vendita dei biglietti sarà riservata solo ai residenti nella regione Lazio «In ragione delle complesse condizioni ambientali determinate dalla possibilità di contatti in città della tifoseria organizzata partenopea con quella romanista».

La curva Sud della Roma, invece, rimarrà chiusa per entrambe le partite con l’Empoli, il 20 gennaio in coppa Italia e il 31 in campionato. Anche in questo caso, potranno accedere in curva solo i possessori della tessera del tifoso «A.S. Roma Club Privilege». Le tifoserie di Roma e Lazio, infine, saranno «sotto osservazione» nella prossima giornata di campionato: in caso di comportamenti violenti verranno decise nuove misure.

lastampa.it


Stato di diritto alla frutta.
Sul Casms meglio risparmiare aggettivi.
Sul Prefetto aspettiamo di vedere se ratifica.

Magari queste menti illuminate spiegassero pure che cazzo di principio di solidarietà esiste tra chi si mena e aggredisce fuori dallo stadio e chi paga l'abbonamento e ci va per vedersi una partita.
E se ce stanno 30 che lanciano i petardi in curva se facessero un esame quelli che sono pagati per fare il servizio di controlli all'ingresso.
Poi visto che ci sono, se hanno superato la quinta elementare, spiegassero pure che differenza c'è tra quelli che hanno la tessera del tifoso e quella che hanno la Club Home.

ricominciaaaaaaaaaaaamooooooooooooooooooooooooooooooo

Sound72, 13/01/2015 19:29:

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se hanno superato la quinta elementare

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se la Roma ha degli avvocati che hanno superato l'esame si difendesse contro l'ingiustizia di una condanna senza precedenti

Leardi vs Marino


"MARINO SI PREOCCUPA PER LA BARCACCIA E NON PER QUELLO CHE È SUCCESSO A MIO FIGLIO"


Antonella Leardi, madre di Ciro Esposito, è intervenuta ai microfoni di Radio Kiss per parlare degli scontri di Roma e accusa anche il Sindaco Marino. Queste le sue parole: "Gli incidenti di Roma? Ieri sera ho visto alcuni video. Immagini di guerra, che nulla avevano a che vedere con lo sport. Per una partita di calcio, dove le persone dovrebbero divertirsi, non si possono vedere scenari di guerra. Ho visto immagini orribili. Bisogna fermare questo tipo di calcio. È un appello che faccio dopo ciò che è successo a Ciro. Questo messaggio di pace è l'unico modo per tenere vivo il ricordo di Ciro. Abbiamo bisogno di aiuto, da parte delle istituzioni e da parte di tutti. Sono sconcertata dall'indignazione del sindaco Marino per la Barcaccia. È un uomo piccolo, preoccupato per un monumento e non per ciò che è successo il 3 maggio a Roma, ciò che è successo a Ciro. Quando Ciro era ormai spacciato mi cercò perché voleva pagarmi i funerali, ma rifiutai, c'era già chi aveva provveduto. Lo ringraziai ma avrei preferito mi avesse cercato prima".

insisto che la colpa non è sua, ma di chi la chiama per dare opinioni su tutto.
Lasciamo perdere.