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Vecchie glorie

Ultimo Aggiornamento: 01/11/2023 23:20
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10/11/2020 21:24
 
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Addio al re dei derby Dino Da Costa

Il cordoglio della Roma
L’ex attaccante brasiliano scomparso a 89 anni: è il massimo cannoniere giallorosso nelle stracittadine


ROMA - Addio a Dino Da Costa, storico attaccante della Roma. Il brasiliano è scomparso oggi all'età di 89 anni: è stato uno dei giocatori più importante nella storia della Roma degli anni '50. Sbarcato nella capitale nell’estate del '55 dal Botafogo, Da Costa stato il primo giocatore brasiliano a vestire la maglia giallorossa: 163 partite e 79 gol totali, di cui 12 alla Lazio. Detiene tuttora il record di capocannoniere giallorosso nella storia dei derby. “Riposa in pace, uno dei più grandi cannonieri nella storia del club. I nostri pensieri sono con la sua famiglia e i suoi amici“, il post della Roma sui social.

www.corrieredellosport.it/

Dopo Manfredini e Peirò se ne va un altro dei grandi degli anni 50/60 ..è anche un segno del tempo che passa ma spiace sempre [SM=g27992]

RIP
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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10/11/2020 21:51
 
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Nei vari libri che ho sulla storia della Roma ricordo che era descritto dai suoi contemporanei come un giocatore di valore assoluto e una stella del club.
Mi auguro che sia ricordato come merita anche se ne dubito, peccato che Stinchelli sia scomparso, lui era un pozzo di conoscenza e di anedotti del passato della Roma dato che aveva vissuto questi personaggi da vicino.
Un altro di quell'epoca giallorossa che purtroppo se ne va.

Rip



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10/11/2020 22:20
 
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Insieme a Manfredini e Losi era l'idolo di mio padre da bambino... Uno che all'epoca faceva la differenza
R.I.P.
......
"In my 23 years working in England there is not a person I would put an inch above Bobby Robson."
Sir Alex Ferguson.
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10/11/2020 23:09
 
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Quando giocava Delvecchio ad ogni derby, sul Corriere, c'era questa foto di Da Costa con il 12 vicino che ormai era diventata una cosa quasi famigliare.

Comunque una bella età per togliere le tende.

RIP Dino e forza Roma
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Sono la rovina della Roma


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26/01/2021 09:50
 
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Di Bartolomei vs Batistuta, la Roma lancia la sfida. La famiglia di Ago: “Logica stupida” –

Su Instagram, la famiglia Di Bartolomei non ha gradito la ‘challenge’ del club giallorosso tra le figurine più amate

La famiglia Di Bartolomei non ha gradito la sfida sulle figurine della Roma più amate nei 60 anni dell’album Calciatori Panini. Nelle stories su Instagram della mascotte giallorossa Romolo è possibile infatti votare nel torneo che ora prevede delle sfide a eliminazione diretta, uno contro uno. Nei quarti di finale c’è anche il duello tra Agostino Di Bartolomei e Gabriel Batistuta, due campioni d’Italia nel cuore di tutti i tifosi. “Nella costruzione di uno storytelling continuo – inteso come valorizzazione di storia e brand – la dialettica della sfida, come logica di engagement, è stupida e sbagliata. Se indossano la maglia della Roma io ameró ugualmente Cafù come Annoni. Non capirlo è un errore comunicativo e commerciale”, il commento sul profilo Instagram della famiglia Di Bartolomei, che con la proprietà di James Pallotta ha sempre avuto un ottimo rapporto.

Nel 2012, infatti, a Trigoria c’è stata l’intitolazione di uno dei campi proprio all’indimenticato capitano, con la famiglia di ‘Ago’ – la moglie Marisa e il figlio Luca – accolti da Baldini, Fenucci, Sabatini oltre a Totti e De Rossi. Non solo, perché il dg e poi vicepresidente della Roma Mauro Baldissoni ha sempre speso parole importanti per ricordare Di Bartolomei, inaugurando nel 2014 un torneo a Trigoria dedicato a lui. Un rispetto reciproco, corrisposto dalla famiglia dell’ex capitano giallorosso nei confronti della dirigenza Pallotta. Evidentemente non è invece piaciuta la ‘challenge’ lanciata dalla Roma, che nel frattempo si è rivoluzionata con l’arrivo di Dan Friedkin.


www.forzaroma.info

Polemica un pò stucchevole sull'amore per i giocatori, certo che sti challenge e storytelling sviliscono un pò il tutto pe quattro clic sul sito.
Questo è abbastanza penoso.

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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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26/01/2021 09:57
 
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ma infatti una cosa è la hall of fame, l'altra sono le eliminatorie. A me questa come mossa di marketing me pare 'na monnezza.
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26/01/2021 10:59
 
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Sono contro queste iniziative sciocche, la comunicazione della Roma fa ridere.
Detto questo non provo simpatia per il figlio.
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26/01/2021 11:14
 
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si quell'aria da benpensante giudicante da salottino social non me fa impazzì...che siccome sei "il figlio di" pare che hai detto sempre una grande verità.. tanto meno vedere la luce maestra in Zingaretti e Letta e il diavolo in Renzi.
Ma queste ultime almeno sono opinioni politiche e al limite uno può dissentire.
E' il tono in sè.
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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20/06/2021 19:19
 
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Scomparso Luis Del Sol..tanti anni tra Real e Juve ma un paio di stagioni importanti qui, anche da capitano.

Rip
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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20/06/2021 22:27
 
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c'era anche un coro su del sol, mio zio lo cantava. rip
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07/07/2021 15:19
 
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Jorginho ha giocato un anno nella Sambonifacese allenata da.. Claudio Valigi


Ovviamente Valigi ne ha sempre parlato benissimo, era pure un modo per essere ricordato lui [SM=g7557]
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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25/08/2021 13:45
 
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Antonio Carlos Zago dopo l'esperienza con i Kashima Antlers in Giappone è finito ad allenà il Bolivar di La Paz
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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01/09/2021 18:15
 
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Re:
lucaDM82, 20/06/2021 22:27:

c'era anche un coro su del sol, mio zio lo cantava. rip




come faceva?


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Re: Re:
giove(R), 01/09/2021 18:15:




come faceva?

Cordova, Amarildo, Del Sol, ogni tiro è un gol
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credo CIC-CIO
CORDOVA
A-MARILDO
DEL SOL
ogni tiro un gol
(aggiunto Ciccio)
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02/09/2021 11:54
 
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su che note?
[Modificato da giove(R) 02/09/2021 11:55]


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03/09/2021 09:14
 
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sulla stessa

tipo pa pa pa pa pa forza Roma alé con le trombette
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03/09/2021 15:25
 
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[SM=x2478842]


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29/10/2021 12:13
 
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Tommasi candidato (forse meglio chiamarlo vittima sacrificale) del Csx alle comunali di Verona
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28/11/2021 11:16
 
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L’ex portiere della Roma Giuseppe Zinetti ha rilasciato una lunga intervista ai canali ufficiali del club giallorosso:

Che fa oggi?
“Sono fermo, faccio il nonno, il papà, il dog sitter. Tutto. Vivo a Bologna serenamente in famiglia. Un po’ mi manca il lavoro, dico la verità. Quando sei in mezzo ai giovani e ai ragazzi, ti diverti e ti appassioni a questo mestiere. Dopo un anno senza lavorare un pochino di nostalgia la sento. È normale”.

Il calcio lo segue?
“Sempre. La Roma quando posso, ma pure il campionato in generale. E la Nazionale”.

Lei è stato anche preparatore dei portieri azzurri nello staff di Ventura. C’è appena stato il sorteggio in vista del Mondiale.
“Non fortunatissimo, a dire il vero, con il possibile accoppiamento con il Portogallo. Ma possiamo superare il turno. Per giocare il Mondiale serve pure passare da test difficili. Peccato aver sciupato le due occasioni ghiotte con la Svizzera, con i rigori sbagliati. Ma guardiamo avanti”.

A proposito di rigori parati, un preparatore dei portieri quanto incide in questo senso?
“Oggi abbastanza, con tutti i mezzi informatici a disposizione per preparare al meglio il portiere su come gli avversari tirano e le varie caratteristiche dei giocatori. Quando giocavo, invece, era molto più difficile reperire informazioni. Avevamo dei filmati, ci segnavamo su carta e penna quante volte quel calciatore tirava da un lato piuttosto che da un altro e in base a quello, stilavamo una sorta di statistica fatta in casa”.

Tancredi raccontò di aver fatto proprio così prima della finale di Coppa Italia del 1980, in cui di rigori ne parò tre contribuendo alla vittoria finale.
“Era questo il modo. Un metodo che a volte funzionava, a volte meno. Citare Tancredi mi fa pensare alla Roma. A quel periodo lì. Per me fu bellissimo. Mi sono tolto grandissime soddisfazioni con quella maglia. Ho vinto una Coppa Italia nel 1991, esordito in Coppa UEFA, poi quella finale che avremmo tanto meritato di vincere”.

Non le è andata giù, pare di capire.
“No, assolutamente. Perdemmo a Milano con l’Inter 2-0, subendo un rigore diciamo discutibile, che oggi con il VAR non verrebbe mai assegnato. Al ritorno giocammo una partita meravigliosa, ma non bastò per ribaltare il risultato. Segnammo con Rizzitelli troppo tardi. Peccato. Ce la meritavamo dopo aver battuto squadre fortissime con Benfica, Anderlecht, Valencia, lo stesso Brondby. Per me sarebbe stata una soddisfazione enorme, a quell’età”.

Chi la portò nella Capitale?
“Il direttore sportivo di allora, Ciccio Mascetti, che si sentì con il mio procuratore, Dario Canovi. Cercavano un portiere di riserva e pensarono a me, che giocavo a Pescara. Ovviamente accettai subito e giocai anche di più di quello che mi potevo aspettare. Una trentina di partite”.

30 partite in Serie A, 44 contando anche le altre competizioni. Non poche.
“Vero. Ed è stato un autentico orgoglio aver vestito questa maglia. In un periodo così particolare, con la scomparsa del presidente Viola”.

Nell’archivio fotografico del Club è presente una foto in cui lei è tra Nela e Giannini, portando a spalla il feretro del presidente scomparso. Se lo ricorda quel giorno?
“Sì, ricordo tutto bene. La morte di Viola fu una pugnalata al cuore. Amava veramente la Roma. La sua Roma. Era il papà di tutti noi. La Roma era una sua figlia. Eravamo il resto dei fratelli che componevano questa famiglia. Perdevamo un grandissimo punto di riferimento”.

Con gli allenatori dell’epoca, Ottavio Bianchi e Vujadin Boskov, il rapporto com’era?
“Con Ottavio Bianchi ci incontriamo ancora oggi in alcune occasioni tra eventi o partite di golf. Abbiamo un buon rapporto, come ce l’avevo anche con Boskov. Due caratteri diversi, ebbero il merito di isolare la squadra da difficoltà extracampo. Anche Boskov ci portò a giocare una finale”.

Quella di Coppa Italia del 1993. Che lei e Cervone non poteste disputare per una contemporanea squalifica.
“Ancora oggi mi chiedo il motivo di quella squalifica. Non ho mancato mai di rispetto mai a nessuno in campo. Lo ha detto anche lo stesso Giovanni Cervone in un’intervista recente, di quanto fossi equilibrato e rispettoso durante le partite”.

Della Roma di oggi che opinione si è fatto?
“Quando lessi la notizia di Mourinho alla Roma rimasi impressionato dalla portata e dall’importanza della stessa. E la cosa mi ha sorpreso molto. Secondo me potrebbe essere l’inizio di una nuova era. Non si può volere tutto e subito. Per costruire una squadra forte, che possa vincere. Ci vuole pazienza. Bisogna aiutare i giocatori nella crescita, accompagnarli. Posso fare un esempio vissuto sulla mia pelle, anche se in proporzioni diverse”.

Prego.
“Al Torino, da preparatore dei portieri. Arrivammo con Ventura nel 2011 che la squadra era in Serie B. Vincemmo il campionato e da lì ponemmo le basi per il Torino in pianta stabile in Serie A. Con una partecipazione di livello anche in Europa League dove vincemmo partite prestigiose, andando abbastanza avanti nel percorso. Venne costruita una squadra con giovani di grandissimo valore, che poi con il tempo sono diventati calciatori affermati, come Belotti, Immobile, Darmian e Maksimovic”.

“Tempo”, una parola ripetuta a più riprese da Mourinho stesso in varie esternazioni pubbliche, a iniziare dalla conferenza stampa di presentazione.
“Ha ragione. E lui ha l’esperienza, il carisma, per portare la squadra a grandi livelli come già detto e vincere l’ennesima sfida della sua carriera. La Roma è stato un capitolo bellissimo della mia carriera. Ah, una cosa: portate i saluti a Bruno Conti da parte mia, dal grande Zino”.

(romanews.eu)


Gli volevo quasi apri' un topic a parte...Giuseppe Zinetti eeeh ooohh
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