NFL

ROMA - Per tanti anni, pur essendo uno dei più grandi show sportivi al mondo, il Super Bowl era seguito a Roma, nel quartier generale a “stelle e strisce” dell’Hard Rock Cafe di via Veneto, quasi esclusivamente da dipendenti della vicina Ambasciata americana. Le ultime, spettacolari edizioni della finale del campionato di football dell’Nfl, capaci di inchiodare davanti alla tv più di 110 milioni di spettatori, hanno però contribuito a far crescere il numero dei romani che passeranno la notte tra domenica 3 e lunedì 4 febbraio a tifare per i San Francisco 49ers (favoriti della vigilia) o i Baltimore Ravens, le squadre che giocheranno per il titolo.
CON MAX PEZZALI - Quasi novemila chilometri li divideranno dal Superdome di New Orleans, stadio che ospiterà il 47esimo Super Bowl, ma l’atmosfera all’Hard Rock Cafe sarà comunque elettrica, coinvolgente. Non mancherà il super tifoso del football americano Max Pezzali, come alcuni personaggi dello spettacolo: hanno infatti confermato la presenza i Manetti Bros., fratelli e registi, e il rapper Piotta. Assieme a loro si godranno lo spettacolo i giocatori dei Lazio Marines, formazione capitolina di football americano, che da anni danno il loro contributo per diffondere la passione per questo sport. «E’ un’esperienza unica che nessuno di noi si vuole perdere – spiega il dirigente dei Marines, Mirko Cappellacci -. Abbiamo un legame fortissimo con gli States, con la loro cultura. La maggior parte dei viaggi di nozze dei nostri giocatori, per esempio, continuano ad essere oltreoceano». Un impegno nel football americano che per la Lazio Marines continua a trecentosessanta gradi. «Oltre a partecipare al campionato di A1 – prosegue Cappellacci – quest’anno abbiamo allargato il campo d’azione, iscrivendo altre squadre nelle varie categorie». Il collegamento con New Orleans, curato da Espn America inizierà alle 22, mentre il primo “snap”, l’inizio della partita, è in programma due ore e mezza più avanti. Nel frattempo, tra una birra, popcorn e “chips and salsa”, si potranno anche apprezzare le evoluzioni di otto cheerleader, studentesse dell’Accademia nazionale di danza ingaggiate per l’occasione.



- all'inizio dell'articolo meditavo di andarci , mano amno che andavo avanti a leggere ero sempre più convinto a NON andarci