È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
 
Stampa | Notifica email    
Autore

NFL

Ultimo Aggiornamento: 28/04/2024 21:40
OFFLINE
Post: 29.624
Città: ROMA
Età: 52
Sesso: Maschile
25/03/2011 14:09
 
Quota

Grande Crisi, è rottura tra giocatori e proprietari delle squadre.Prossimo campionato a rischio?

Il contenzioso che sta dividendo gli USA del Football è stato iniziato dai proprietari, i quali nel 2008 hanno esercitato una clausola appartenente all’attuale contratto collettivo, decidendo di uscirne con un anno di anticipo per motivi puramente economici, con particolare sensibilità verso il futuro sviluppo della lega ed alla gestione delle risorse a disposizione dei giocatori. Tutto gira intorno alle entrate lorde che entrano nelle casse della lega e delle squadre, in quanto una percentuale di esse viene destinata per contratto ai giocatori.

Che cosa vogliono i proprietari
L’unione degli owners è direttamente coinvolta nel futuro del football americano, in quanto l’esborso per migliorie, tecnologie e quant’altro proviene dalle tasche delle squadre medesime. La logica del progresso impone determinati passi da valutare ed affrontare di anno in anno, per i quali sono necessari notevoli investimenti. Gli stadi vanno ricostruiti ex-novo oppure ristrutturati, gli impianti dove le squadre si allenano contengono sempre più comodità per i giocatori e per chi li frequenta, i servizi che vengono dati allo stadio sono preposti al servire un’esperienza memorabile per le famiglie che spendono la domenica con i loro beniamini, e via discorrendo.

Il motivo del disaccordo nasce esattamente da questo: i proprietari hanno eseguito la loro mossa dopo aver fatto i cosiddetti due conti di convenienza, rilevando che probabilmente una fetta troppo grossa dei guadagni della lega era stata ripartita fino a quel momento, trovando una penalizzazione data dal fatto di dover investire anche per i giocatori, per farli giocare in stadi sempre migliori e farli allenare in impianti neanche vicini a quelli di vent’anni fa, solo per vedersi levare una parte sostanziosa della fetta della torta, limitando i guadagni. Dal punto di vista dei proprietari, gli stipendi dati ai giocatori sono già abbastanza esosi, e pur riconoscendo che è giusto il concetto di dividere i guadagni, la percentuale a favore dei giocatori va abbassata.

Per dovere di cronaca si riporta che la percentuale da girare ai giocatori corrisponde a circa un 60% dei guadagni lordi della lega, ma alcuni giornalisti hanno precisato che in realtà tale percentuale si avvicina di più al 50%, e quindi non è quella che viene spesso indicata dalla maggioranza delle fonti.

Per rimediare alla situazione di “perdita”, se ci concedete il termine, i proprietari hanno puntato su due argomenti che toccano da vicino il denaro: gli stipendi dei rookies e l’aumento del numero delle partite da disputare in regular season.
In sostanza, i guadagni potenziali che se ne escono da una parte, dovrebbero essere recuperati attraverso un taglio netto dei soldi percepiti dai rookies che attualmente percepiscono contratti faraonici senza mai aver giocato uno snap in Nfl, e con gli incassi derivanti da due partite di campionato in più tagliando due gare di pre-season, in modo da compensare la situazione di cui sopra.

I giocatori hanno offerto soluzioni interessanti in risposta, chiesto lumi su alcuni argomenti senza riceverli accentuando le distanze tra le parti, e rifiutato a priori altri aspetti.

Che cosa rispondono i giocatori
Il motivo di attrito principale è nato da una richiesta particolare dell’unione: siccome i proprietari lamentavano mancati guadagni per le ragioni già elencate, l’unione giocatori ha semplicemente fatto ricorso alla trasparenza, chiedendo che venissero mostrati pubblicamente i libri contabili a supporto di quanto asserito. L’acredine nei confronti degli owners è stata data dal secco rifiuto, quasi indignato, nell’eseguire tale richiesta sostenendo che non c’era nessun bisogno di vedere i conti, in quanto i giocatori si sarebbero semplicemente dovuti fidare, e che le perdite erano comunque davanti agli occhi di tutti.

Ancora oggi, molte testate giornalistiche hanno rinnovato la richiesta di poter usufruire di dati ufficiali, ma la risposta data è sempre stata uguale e netta. No.

L’unione giocatori ha sottolineato l’importanza nel riconoscere migliori trattamenti pensionistici per i ritirati, spesso alle prese con dolori cronici o gravi problemi cerebrali a causa delle ingenti botte assorbite in carriera. Essendo i protagonisti dello spettacolo e quindi fonte diretta del guadagno dei proprietari, i giocatori hanno chiesto una maggiore tutela sotto questo punto di vista, evitando di essere frettolosamente dimenticati una volta cessata l’attività.

Gli alti pericoli a livello di infortuni ed il fatto di possedere contratti sicuramente esosi ma non garantiti, aspetto che va a vantaggio dei proprietari, ha fatto storcere il naso all’unione specialmente riguardo l’aggiunta di due partite di regular season al calendario. E’ stato correttamente fatto notare il maggiore pericolo di infortuni terminali che potrebbero precludere il cammino di una determinata squadra nei playoffs, e che se il provvedimento venisse applicato gli allenatori già sicuri della qualificazione in post-season metterebbero probabilmente in campo tutti i backup per le ultime due gare, provocando un calo vertiginoso dello spettacolo e determinando indirettamente l’esito delle restanti concorrenti ai playoffs.

Per quanto riguarda un contratto a scalare per i rookies, l’unione si è invece detta d’accordo, proponendo una struttura giuridica nuova che possa prevedere uno stipendio basato sull’efficienza delle prestazioni.

Le conseguenze
Sono tante, e colpiscono ambedue le parti con ingenti perdite.
Senza un nuovo contratto collettivo, come già spiegato, non c’è né free agency e né possibilità di trades. Il Draft si svolge regolarmente senza però possibilità di scambi, fattore che ha attratto diverso seguito negli ultimi anni (sarebbe impossibile vedere i Jets salire per prendere Sanchez, ad esempio – ndr), e la conseguenza sarebbe quella di non riuscire a stabilire la reale consistenza finale del proprio roster. Per questo motivo, un accordo in agosto sarebbe comunque positivo, ma sarebbe penalizzante in special modo per gli staff di allenatori, che dovrebbero preparare le loro squadre in maniera del tutto provvisoria.

Gli stipendi dei giocatori non vengono pagati in caso di uno stop al campionato, quindi all’unione non conviene far leva sul fatto che se non si disputa il campionato i proprietari hanno tutto da perdere, perché non è così. Si perde tantissimo da ambo i lati.

Infine, le sponsorizzazioni avrebbero la facoltà di uscire dai loro contratti con la Nfl, scaturendo mancati guadagni per tutti quanti, sia per i proprietari che ricevono i benefici delle ditte coinvolte ma anche per i giocatori, che non riceverebbero più nulla dalla fetta di torta riservata loro sui guadagni lordi della lega, perché questi cesserebbero sostanzialmente di esistere, o sarebbero comunque ribasssati di netto.

La speranza è che si scenda a miti consigli, e che non se ne faccia una questione di principio. La Nfl non ha mai avuto un’esposizione mediatica così alta né negli Stati Uniti e né a livello mondiale, ora si organizzano addirittura partite europee di regular season ed attraverso prodotti come il gamepass si possono seguire tutte le gare, creando ulteriori introiti che sono destinati ad aumentare, e non il contrario.

Il rischio di lockout propone motivazioni valide da una parte e dall’altra, ma mette a repentaglio troppi aspetti fondamentali della macchina da soldi chiamata Nfl. Ed i fatti dimostrano che non conviene a nessuno, perché rovinerebbe un momento prolifico come mai lo è stato. Ci vorrebbero anni per tornare a dove ci troviamo oggi.

E chi ci andrebbe a rimettere di più, sarebbe un pubblico che il passato dimostra sarebbe poi difficile da riconquistare.

Non resta che sperare nel buonsenso."

[Modificato da Sound72 25/03/2011 14:10]
------------------------------------
“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 02:42. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com