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NBA

Ultimo Aggiornamento: 25/04/2024 17:48
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20/10/2010 19:52
 
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Nba, al bando le scarpe magiche
"Aumentano il salto di 9 centimetri"


La lega Usa ha vietato le rivoluzionarie calzature dei gemelli Adam e Ryan Goldston, ex compagni di Daniel Hackett a Southern California. "Offrono un vantaggio ingiusto".
Il 30% delle matricole era interessato ad indossarle


NEW YORK, 20 ottobre 2010 - A 23 anni, Adam e Ryan Goldston hanno già un nemico potente: l'Nba. La "colpa" dei gemelli di Los Angeles, ex giocatori di basket all'università di Southern California, dove hanno giocato con l'italiano Daniel Hackett, è quella di aver creato le prime "scarpe dopanti", progettate apposta per incrementare il salto, così efficaci che la lega di basket più famosa del mondo è stata costretta a metterle al bando.

Pubblicita' — "Secondo le regole di questa lega - ha fatto sapere l'Nba attraverso un comunicato -, ai giocatori non è consentito indossare durante la partita nessun tipo di scarpe che crei un ingiusto vantaggio". Per la Athletic Propulsion Labs, la compagnia fondata dai gemelli Goldstone, il bando delle loro Concept 1 si è trasformato in una pubblicità. Le scarpe proibite, in vendita al costo di 300 dollari sul sito della società, sono disponibili in consegna gratuita, con tanto di bollino rosso che recita "Vietate dalla Nba". "Attenzione - si legge nella home page del sito -: i prodotti qui in vendita sono progettati per migliorare le performance atletiche, e l'Nba ha messo al bando i prodotti della Apl per la stagione 2010/2011".
La scienza del salto — Nel sito c'è un'intera sezione dedicata a spiegare il "miracolo" delle Concept 1. "La struttura della scarpa e dei nuovi dispositivi permetteno un drammatico incremento del balzo di un atleta che le indossa - si legge nel sito -. I test di laboratorio hanno stimato questo incremento, che varia da atleta a atleta, in circa 9 centimetri". I gemelli Goldston, che per fondare la loro compagnia hanno sfruttato le conoscenze del padre, da anni nell'industria delle scarpe, hanno rivelato che molti giocatori hanno manifestato interesse per il loro prodotto, anche se non possono farne i nomi perché sotto contratto con altre industrie. Il fascino delle scarpe dei gemelli Goldston avrebbe fatto particolare presa sulle matricole: almeno il 30% di loro sarebbe stato disposto a mettersi ai piedi le loro scarpe.


Ryan e Adam Goldston. Internet rivoluzione — "Queste scarpe possono letteralmente cambiare il modo di giocare - ha raccontato Adam Goldston -. I giocatori più bassi di 180 centimetri, come ero io, hanno sempre dovuto sfruttare la loro velocità per approcciarsi al canestro lateralmente: usando queste scarpe possiamo attaccarlo frontalmente come i giocatori più alti. Avrei voluto averle al liceo. Non siamo affatto sorpresi che l'Nba abbia deciso di vietare le nostre scarpe. La tecnologia che abbiamo usato non solo provoca un immediato incremento del salto, ma i test dimostrano anche che i giocatori spendono meno energia". Non è comunque la prima volta che l'Nba mette al bando delle scarpe: 25 anni fa toccò alle Air Jordan, prodotte dalla Nike, troppo colorate per apparire su i parquet di Stati Uniti
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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