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Jeremy Menez

Ultimo Aggiornamento: 21/08/2023 17:01
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09/11/2010 13:18
 
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Re:
lucaDM82, 09/11/2010 12.45:

Jeremy Menez mette in evidenza la sua giovane età, parlando senza troppi freni degli obiettivi della sua carriera. Secondo quanto scrive La Gazzetta dello Sport, il 23enne talento francese ha rilasciato ieri un intervista a Ma Chaine Sport, in cui ha dichiarato: "A 15 anni mi voleva Ferguson al Man Utd, ma ho preferito non rischiare, visto che ero ancora molto giovane. Abbiamo deciso quindi di iniziare da squadre meno importanti. In avvenire, se farò bene, potrei avere di nuovo un'altra chance col Manchester.




alla faccia dell'onestà...
[SM=g27991]
[Modificato da gianpaolo77 09/11/2010 13:18]
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09/11/2010 13:34
 
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Prima voglio qualche anno qua da fenomeno(quando esploderà) e poi se ne può andare.
09/11/2010 14:06
 
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Re:
lucaDM82, 09/11/2010 12.45:

Jeremy Menez mette in evidenza la sua giovane età, parlando senza troppi freni degli obiettivi della sua carriera. Secondo quanto scrive La Gazzetta dello Sport, il 23enne talento francese ha rilasciato ieri un intervista a Ma Chaine Sport, in cui ha dichiarato: "A 15 anni mi voleva Ferguson al Man Utd, ma ho preferito non rischiare, visto che ero ancora molto giovane. Abbiamo deciso quindi di iniziare da squadre meno importanti. In avvenire, se farò bene, potrei avere di nuovo un'altra chance col Manchester.



Preferisco la sincerità razionale di Menez, alla ipocrisia latente in tanti altri individui.
Forse se la Roma fosse stata un'altra tipo di società....la Roma sarebbe stata un punto di arrivo, e non solamente un punto di passaggio.
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09/11/2010 14:56
 
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Re: Re:
faberhood, 09/11/2010 14.06:



Preferisco la sincerità razionale di Menez, alla ipocrisia latente in tanti altri individui.
Forse se la Roma fosse stata un'altra tipo di società....la Roma sarebbe stata un punto di arrivo, e non solamente un punto di passaggio.




giusto,
speriamo che con i nuovi proprietari possiamo diventare anche noi un punto d'arrivo.
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09/11/2010 16:03
 
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per ora "da Manchester" ha solo le potenzialità ipotetiche embrionali prodromiche incubate ecc...
la sostanza non è ancora nemmeno da Roma.


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09/11/2010 16:09
 
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io invece credo che lui sia da Roma e che la Roma non sia stata capace fino ad oggi di valorizzare e far crescere al meglio Menez.
Menez e'arrivato nell'annata peggiore di Spalletti e non è mai stato utilizzato con continuità e al meglio da Ranieri.
E' un giocatore che ha sicuramente dei limiti accentuati però anche da un contesto tecnico-societario-ambientale come quello di Roma.
Al Manchester riescono a tirare fuori il meglio pure da Macheda.
Penso che anche Menez avrebbe potuto combinare qualcosa di buono lì.
------------------------------------
“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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09/11/2010 16:42
 
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si ma ci sono pure i Nani e i Berbatov a Manchester, mica è na cella galvanica mò quel club.

su Menez.. anche io lo apprezzo e sono rimasto folgorato sin dalla sua primissima apparizione vistagli fare con la maglia della Roma (prima avevo solo visto filmati su youtube e già pure lì i numeri erano innegabili).
però va detto che sempre lì sta, sempre roba riconducibile a quei pezzi su youtube.
verissimo quello che ti pare sulle chance 8ultimamente m'è toccato pure difenderlo incazzandomi, che erano 5 partite che non giocava, mentre la roma andava sempre più a rotoli e parlando con un amico questo mi fa "si ma a me m'hanno rotto tutti er cazzo, pue menez ha rotto i coglioni"... "ma come non gioca da più di un mese!" gli facevo.

insomma sono un suo estimatore, credo che quest'anno doveva giocare con continuità, se non SEMPRE.

però stiamo a vedere. perchè per il momento è più "da Manchester" Vucinic allora. con tutti i suoi limiti però almeno qualcosina la combina ogni tanto.

Menez è ancora inespresso.
e il Manchester non è squadra per inespressi, quelli li lasciano a squadre come noi.
è qui che ci piace il genietto discontinuo. da quelle parti, vecchia guardia o new entry, vogliono e pretendono sostanza.
mò... non è che Menez rientri più di tanto in quel novero lì.

a 15 anni era un conto. ma non si vanno mica a prendere i genietti di 25 anni a rischiare.
se devono rischiare, e lo fanno, lo fanno sui 16enni.



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09/11/2010 19:01
 
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In effetti ho sentito una statistica secondo la quale menez ha giocato da titolare meno di dieci partite o giù di li' da quando è a Roma.Cioè una percentuale ridicola.
Comunque non so se il manchester ora come ora ci punterebbe dopo averlo visto all'opera alla Roma.Quante partite ha fatto da Menez?Per non parlare dell'incapacità realizzativa.
Sicuramente con Ferguson si impegnerebbe di più,questo si'.
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09/11/2010 19:19
 
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Re:
Sound72, 09/11/2010 16.09:

io invece credo che lui sia da Roma e che la Roma non sia stata capace fino ad oggi di valorizzare e far crescere al meglio Menez.
Menez e'arrivato nell'annata peggiore di Spalletti e non è mai stato utilizzato con continuità e al meglio da Ranieri.
E' un giocatore che ha sicuramente dei limiti accentuati però anche da un contesto tecnico-societario-ambientale come quello di Roma.
Al Manchester riescono a tirare fuori il meglio pure da Macheda.
Penso che anche Menez avrebbe potuto combinare qualcosa di buono lì.




quoto al 100% e sottolineo come difetto maggiore la crescita e preparazione atletica. pensa cosa avrebbero fatto in italia di un messi con il suo "fisico di partenza". adesso è un atleta. più atleta di un simplicio, per esempio.

e tanto per fare il pignolo, menez ha 23 anni.

penso che si faccia un po' troppa mitologia su realtà a noi superiori che conosciamo solo di seconda, se non terza mano. (seconda mano: ci informiamo direttamente alle fonti; terza mano: ci fidiamo di quello che ci raccontano le fonti italiane, allora stiamo freschi comunque.)

un giorno il manu di ferguson sembra il paradiso dei calciatori, dove tutti, "academy", "reserves" e prima squadra passano parte della giornata, pranzo compreso, insieme.
il giorno dopo diventa il più terribile boot camp dell'universo a noi conosciuto, con selezioni durissime, peggio di un gulag, dei killing fields ecc.

in genere credo che si sottovaluti moltissimo l'effetto di un ampio staff tecnico ben organizzato che abbia esperienza, intelligenza, disponibilità economica e la possibilità di lavorare con poca pressione, e per il quale un termine come "approssimazione" proprio non esiste.
con il talento e le altri doti che hai, arrivi fino ad un certo punto, poi, senza il contesto giusto, ti fermi. avoja pretendere la testa giusta dal giocatore che lo sbloccherebbe sul suo cammino verso il pallone d'oro. (quei tempi lì, credo, siano finiti...)
senza barcellona, niente messi.
e senza la mentalità giusta che ti circonda tutto il giorno, niente cristiano ronaldo. (e per quanto riguarda cr posso solo ripetere la mia tiritera preferita di come dopo un manchester-roma passato in panchina si è fatto una mezz'oretta di punizioni sotto la curva dei romanisti. apparentemente il suo messaggio ai romanisti non è arrivato.)
[Modificato da BeautifulLoser 09/11/2010 19:50]

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Ever tried. Ever failed. No matter. Try again. Fail again. Fail better.
(Samuel Beckett, Worstward Ho)
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09/11/2010 19:37
 
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Non c'è la valorizzazione e la formazione della risorsa umana da noi.Anzi,proprio noi che non abbiamo un euro dovremmo metterle in pratica.
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09/11/2010 20:07
 
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Re:
lucaDM82, 09/11/2010 19.37:

Non c'è la valorizzazione e la formazione della risorsa umana da noi.Anzi,proprio noi che non abbiamo un euro dovremmo metterle in pratica.




sì e no, luca.

per fare queste cose DEVI metterci i soldi. non funziona altrimenti. economicamente è anche logico perché investi nella crescita futura del tuo capitale, che nel caso di un'azienda del settore terziario, come lo è anche una squadra di calcio, è umano.
(se non ci metti i soldi, non importa come, fai la fine delle università italiane. ho appena letto che non ce n'è più una tra le prime duecento al mondo.)

valorizzazione e formazione non ci sono perchè, logicamente (per chi sa un po' di marx), le risorse umane da crescere e formare vengono percepite come minacce da chi al traguardo c'è già arrivato. nella quasi totale carenza di giovani grandi talenti, nella completa assenza di ragazzi di 17, 18, 19 anni che giocano titolari, ci puoi vedere proiettata la "mentalità del posto fisso" (preferibilmente presso il comune) -- le nuove leve fanno precariato, in primavera, in serie b. poi ci si stupisce quando spariscono, appassiscono, falliscono.
ovvio, no? hanno fallito loro. non avevano la testa giusta.

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10/11/2010 09:29
 
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Re: Re:
BeautifulLoser, 09/11/2010 19.19:



e tanto per fare il pignolo, menez ha 23 anni.





e te pareva. [SM=g27987]
mi tocca fare una precisazione. l'età di menez la conosco. ho parlato di 25 anni intendendo che non esploderà prima di quella data.
e se non saranno 25 saranno 24 e mezzo.
il senso del mio "genietti di 25 anni" era quello.
sempre tanto per fare il pignolo...

ora mi vado a finire il tuo post e degli altri, sperando che non siano troppo infarciti di "pignolerie"...

ma non vorrei che si creasse una contrapposizione artificiale qui dentro tra forumisti che più o meno unanimemente sono estimatori di Menez.



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10/11/2010 09:41
 
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avnedo letto il seguito... non vorrei fare troppo il pignolo ma sono argomentazioni da una parte non solo condivisibili ma direi oggettive.

solo che alcune propaggini del discorso saltano a conseguenze e si vannoa cercare appigli e conferme molto forzate.

la mentalità... oggettivo.
senza barcellona/manchester, niente Messi/Ronaldo... soggettivo. laddove la differenza tra quei due club e il nsotro non è solo (cosa pure vera) di mentalità, ma un pò più strettamente, è economica. soldi, insomma. soldi=campioni, campioni=vinci spesso, vittorie=mentalità+campioni maturi.

non ho poi ben capito il nesso nel discorso del posto fisso, riferito ai calciatori, con una forzatura abbastanza marcata, nel parallelo con la società lavorativa-occupazionale.

non è Toni che non fa giocare Pazzini (fiorentina di 4 anni fa), Taddei che mette in panca Guberti, Cannavaro che fa accomodare Bonucci.
sono gli allenatori che si cacano sotto e preferiscono andare sul sicuro.

in sostanza farremmo un prima a semplificarle le cose e a non vederci "il Mondo" ogni volta dietro anche la più piccola situazione.

certi discorsi sulle carenze nostre sfondano portoni spalancati, ci mancherebbe.
però mi pare più semplice nel caso specifico dire che Menez è ancora un ragazzo che si gratta un pò i coglioni, di quelli che ancora non hanno capito come fare a ricaricarsi ogni volta e trovare stimoli giusti, sia se vengono dall'aver fatto bene sia se dovono riscattarsi da una cattiva prova.
Inzaghi era così come oggi, pure al Parma e pure a 21 anni.

sennò, a furia di parlare di mentalità, questo concetto lo rigiriamo come un calzino e invece che fare da sprone finisce per fornire altre scuse a gente che già ci campa (di scuse e giustificazioni).

Menez mettece le palle sul piatto, carica, forza, esprimiti, sicuro di te, concreto, pensa alle cose che fai, cerca di inserire l'essenzialità e la praticità all'interno del tuo modo di giocare.
aituati che dio t'aiuta.

sennò sempre colpa dell'altri diventa....
[Modificato da giove(R) 10/11/2010 09:47]


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10/11/2010 14:18
 
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si in questo tuo ultimo post sono d'accordo con le considerazioni che fai Giove. Quando ho esordito dicendo che oggi come oggi secondo me sarebbe potuto essere da Manchester partivo dal presupposto di Menez che va al Manchester a 18 anni. 5 anni lì secondo me oggi sarebbe un giocatore piu' completo, ovviamente nn ho la controprova però ho la prova di come è stato " valorizzato " qui. Io nn vado a Trigoria a vedere gli allenamenti, nn so se menez viene messo a tirare in porta ogni volta una mezzoretta a fine seduta, nè posso sapere dei comportamenti negli spogliatoi..Di certo resta quello che si vede in campo ..in 2 anni e 2 mesi..: il primo anno, quello dell'ultimo spalletti credo che qualsiasi calciatore di talento avrebbe sofferto in quel casino, lui è arrivato con la pubalgia e questo ha anche influito sul suo rendimento che cmq a sprazzi ( pochi ) si è visto. Ma lo scorso anno il Menez di inizio stagione con Spalletti era l'unico punto di riferimento, ricordo i gol in Europa league e le prime 2 perse con genoa e juve in cui si vedeva un giocatore diverso. Poi c'è poco da fare il rapporto con Ranieri è stato pessimo, sia x idee tattiche del tecnico che anche sicuramente x l'atteggiamento del giocatore.Tu dovevi valorizzare uno tecnico a cui devi devi dare spazio, tempo e tranquillità di provare la giocata e dall'altra parte un allenatore a cui interessava soltanto fare punti, magari anche a palle in tribuna.E se da una parte sei risalito in classifica dall'altra sei rallentato.Quindi tanto di cappello al risultato di squadra nonostante la netta sensazione di un impiego troppo limitato. Almeno secondo me ovvio.
Io quello che contesto a Ranieri è però l'approccio di quest'anno a Menez, è come se avesse riavvolto il nastro e riportato il giocatore a 12 mesi fa. Ora può essere pure che questo dipenda dai limiti comportamentali di Menez ma viste anche tante altre scelte discutibili del tecnico a inizio stagione ho il dubbio che questo passo del gambero sia piuì' imputabile a Ranieri che a Menez.
Il Menez di Basilea tu potevi benissimo vederlo a Monaco, a Napoli, col Cluj..e questo secondo me lo sap ure Ranieri.
Ma sembra quasi che come lo vedi salire di livello ..subito dopo o x infortunio, o x scelta tecnica o perchè gira male a Menez ritorniamo a parlare dell'incompiuto.

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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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12/11/2010 15:57
 
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Jeremy Menez non è stato convocato da Blanc per la gara che i Bleus disputeranno la prossima settimana contro l'Inghilterra. Questa notizia, come riferisce a 'L'Equipe' l'ha appresa dal fratello: "Sono nella forma migliore di tutta la mia vita. Sono rimasto tranquillo, contro la Fiorentina, alla fine, ho fatto una delle migliori partite della mia carriera Quando l'ho saputo per me è stata una grossa delusione. Rispetto la scelta del selezionatore e accetto la sua decisione, ma resto deluso perchè speravo di far parte dei convocati e ci tenevo ad esserlo. Solitamente, se sei titolare in un grande club europeo e stai bene si hanno più possibilità di essere convocato in Nazionale. Non è stato questo il mio caso"
probabilmente paga la non perfetta prestazione contro la Bielorussia: "Ero teso, come tutti i compagni, e non ho giocato bene, come molti Ma sono stato io a sostenere il peso di questa sconfitta ... "
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12/11/2010 16:15
 
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Re:
Sound72, 10/11/2010 14.18:

Io quello che contesto a Ranieri è però l'approccio di quest'anno a Menez, è come se avesse riavvolto il nastro e riportato il giocatore a 12 mesi fa. Ora può essere pure che questo dipenda dai limiti comportamentali di Menez ma viste anche tante altre scelte discutibili del tecnico a inizio stagione ho il dubbio che questo passo del gambero sia piuì' imputabile a Ranieri che a Menez.




su questo sono d'accordo, l'ho detto e ridetto. questo deveva essere l'anno di Menez dove lo prendi e lo fai giocare, e non lo togli a meno che non sia lui a farti cadere i coglioni a forza di indolenze.

a un certo punto non so perchè cacchio l'abbia tolto.

d'altra parte credo che Menez debba ancora fare quellos catto di testa. sono due facce della stessa medaglia e capita spesso quando nè tu, nè chi dovrebbe puntare su di te, siete convinti appieno delle tue capacità.


lucaDM82, 12/11/2010 15.57:

Jeremy Menez non è stato convocato da Blanc per la gara che i Bleus disputeranno la prossima settimana contro l'Inghilterra. Questa notizia, come riferisce a 'L'Equipe' l'ha appresa dal fratello: "Sono nella forma migliore di tutta la mia vita. Sono rimasto tranquillo, contro la Fiorentina, alla fine, ho fatto una delle migliori partite della mia carriera Quando l'ho saputo per me è stata una grossa delusione. Rispetto la scelta del selezionatore e accetto la sua decisione, ma resto deluso perchè speravo di far parte dei convocati e ci tenevo ad esserlo. Solitamente, se sei titolare in un grande club europeo e stai bene si hanno più possibilità di essere convocato in Nazionale. Non è stato questo il mio caso"
probabilmente paga la non perfetta prestazione contro la Bielorussia: "Ero teso, come tutti i compagni, e non ho giocato bene, come molti Ma sono stato io a sostenere il peso di questa sconfitta ... "



ecco tanto per dire...
mò non comincià a piagne buuuuuh non mi chiamano devo annà al Manchester sennò non mi vedono....
non è quello caro Jeremy.
usa la testa. Blanc già prima della tua prima partita aveva detto interpellato su mexes e menez, che menez ancora appariva immaturo.

e con la partita con la Bielorussia glielo hai confermato.
ora... non è colpa tua, o meglio, ci voleva comprensione? ok, d'accordissimo.

però non ti buttare giù. è andata che quello aveva dei dubbi su di te e tu glieli hai confemrati.
è normale che mò ci metta un pò prima di darti un'altra chance. perchè tanto si sa che un occhio dai tuoi pizzi ce lo butta, questo è facile capiorlo no?
ecco, tu pensa a crescere e non a scazzare, nè a Manchester.


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22/11/2010 00:28
 
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IL POETA DEL GOL
Menez, dribbling antichi alla Meroni


di Fernando Acitelli

E dunque accade di ammirare qualcosa d'altro sul fronte d'attacco. E' inesatto dire sulla fascia destra - ovvero soltanto lì - visto che uno come Jérémy Menez non si ritaglia un solo settore ma fa, del fronte d'attacco, un suo luogo complessivo, una regione dell'anima. Egli avverte quella landa totalmente e in questo sembra che sia ancora in intimità con la fanciullezza; ed è come se la felicità fosse l'infinita giornata, il tempo della vita avvertito sempre favorevole e poi quella giusta "indisciplina" tattica proprio perché tutto è ancora sotto lo stendardo del "gioco", ovvero fuori da ogni pretesa adulta. E cosa c'è di più spensierato, di più elevato, del creare sublime in spazi ampi dove ha un senso profondo l'azione personale, insistita, la giusta imitazione di chi già fu eroe in un campo di calcio? Questa sintonia con la fanciullezza, questa giusta "irresponsabilità" sono ancora dati visibili in Menez e sono proprio essi a promuoverlo fuoriclasse.

Vero infatti è che tale qualifica s'addice non soltanto a chi dispone di colpi e, grazie a questi, s'esibisce in "numeri", ovvero in una sorta di montaggio delle attrazioni, ma anche a chi, ad un certo punto, decide di definire un cambio d'orizzonte alla partita, a mutare scenario alla sfida. E lo decide da solo non perché non confidi negli altri - nelle "equazioni" degli schemi -ma perché sente che è quello il suo destino. Vi è una grandezza in quella solitudine del fuoriclasse: proprio essa sa creare improvvisamente il sublime; una grandezza che andrebbe anche seguita, ascoltata fuori del campo di calcio per poi essere narrata. E allora di colpo ci immaginiamo come lo scrittore Claudio Magris al Caffè "Tommaseo" di Trieste o come l'altro mitteleuropeo, Joseph Roth, "Al bistrot dopo mezzanotte" , nella Vienna degli anni '20. Ma torniamo al punto principale in Menez: mutare lo scenario della partita; affrescare d'improvviso un'altra parete fino a farne "il" paradiso della giornata calcistica. E' la sinuosità in progressione l'arte in cui eccelle il calciatore francese. Il colpo di tacco tra due avversari è un suo gesto frequente e d'una mai sopita avanguardia; certamente ricamo solenne per lui che fugge e alquanto derisorio - comunque ammissibile nel codice dell'arte - per gli avversari. E se in certi momenti pare lo assalga una certa svogliatezza, riteniamo che quel fastidio scaturisca per quel tanto di solitario e spettacolare che lui fino a quel momento non ha ancora composto.

Ambidestro, geometrico di tiro ma anche lirico al volo, lesto ad incrociare e a gettarsi in cunicoli di nitore delineati da altri strateghi della squadra, Menez "vive" nel fintare l'esterno a favore poi dell'interno e nel colpire quindi a effetto con traiettorie già antiche, di una fanciullezza ancora in servizio. A volte i raduni di "vecchie glorie" servono per un appello sugli assenti. Meravigliosi e al tempo stesso pieni di dolore i raduni: sogno spesso di avvistarvi Gigi Meroni, che è la persona che manca al nostro mondo attuale. Li rivedo tutti, da Lodetti, a Cera, da Agroppi a Suarez da De Sisti a Orlando a Juliano a Savoldi: tutti coetanei di Meroni. Manca soltanto lui ed è un bene che spesso avvengano giocate "antiche" su un campo di calcio perché sono proprio esse a rammentarci e custodire gli assenti. Grazie Menez, per quel tanto di Meroni che mi hai donato ieri
.

( ansa.it )
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22/11/2010 00:32
 
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Re:
Sound72, 22/11/2010 0.28:

Fernando Acitelli



Mi dispiace,me l'hai servita sul piatto d'argento.
[SM=g27987]


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21/03/2011 12:00
 
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ma quand'è che ci liberiamo di questo altro, ennesimo, essere inutile che risponde al nome e cognome di: "Jeremy Menez"?

vi prego... levatemi dal cazzo questo ectoplasma senza ragione di essere...
e vi prego ...basta con questi scansafatiche, signorine, "probabilità che faccia una bella partita, le stesse di essere colpiti da un fulmine"... basta.
BASTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!
non ne posso più di questa gente.
[Modificato da giove(R) 21/03/2011 12:03]


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21/03/2011 12:09
 
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IL ROMANISTA - L’imperativo è solamente uno: chi sbaglia paga. Con Montali in cabina di regia e in attesa della svolta societaria, chiunque non rispetta il codice di disciplina interno alla squadra, viene multato. Stavolta la ruota ha girato verso Jeremy Menez che, in un’intervista rilasciata a l’equipe.fr, non ha nascosto il suo malcontento rispetto alle scelte tecniche di Montella. Il francese, infatti, con l’avvento dell’aeroplanino sulla panchina giallorossa ha visto diminuire il suo minutaggio in campo e ha ripreso una certa confidenza con la panchina. Scelte che, fondamentalmente, potrebbero limitarlo in fase di convocazione con la sua nazionale: «Da quando c’è il nuovo allenatore gioco di meno ma il Ct (Blanc, ndc) sa cosa sono in grado di fare. Essere chiamato dalla Francia è stata una boccata d’ossigeno». Da titolare con Ranieri a riserva, il passo è piuttosto difficile da digerire: «Non nascondo che sono rimasto molto sorpreso e ho fatto fatica ad accettarlo. Sono rimasto deluso da alcune persone qui, non capisco le scelte del mister ma le rispetto e le accetto. Manca un mese e mezzo a fine stagione, continuerò a lavorare come ho sempre fatto e poi si vedrà». «Escludere una mia partenza a giugno? – ha continuato il numero 94 – No. E’ da tre anni che sono qui, la gente mi conosce e sa come posso giocare, ma per dare il meglio ho bisogno di sentire fiducia e di sentirmi importante per il club. Nel momento in cui mancano queste cose, non escludo nulla. I sostenitori sono sempre stati eccezionali con me, ma sono rimasto deluso da alcune cose e alcune persone. A parte qualche eccezione, non sono stato molto aiutato all’interno della Roma». Un messaggio chiaro e detto (fino a prova contraria) senza peli sulla lingua, sicuramente inopportuno in questo particolare momento dell’annata. Ieri, ad esempio, il “galletto” ha giocato l’intera sfida con la Fiorentina e il suo apporto in campo, salvo un paio di cross sbilenchi, si è consumato a fine incontro quando ha contrastato Gilardino togliendogli il pallone dai piedi. Troppo poco per un ragazzo “toccato” dal talento che, “coccole e bacetti” a parte, dovrebbe (e potrebbe) segnare almeno un gol a partita. Affermazioni che a Trigoria hanno creato un certo fastidio e che non verranno ignorate. Il tempo della pazienza è finito e le stridenti parole che il ragazzo ha usato nei confronti di Montella sono sembrate inopportune: «Della mia situazione ne abbiamo parlato vagamente, tuttavia le sue parole non mi sono sembrate sincere: mi ha detto che c’erano delle cose che non si potevano più fare, che non si poteva giocare con tre attaccanti. Eppure dall’inizio della stagione ho giocato in diversi ruoli e ho sempre partecipato all’azione difensiva. Avrei preferito maggiore chiarezza ». La storia fra il francese e la Roma è arrivata al capolinea? C’è qualche altra squadra che lo sta corteggiando? Saranno state dichiarazioni reali o le solite montature giornalistiche? Di sicuro, leggendo l’intervista, emerge un Menez irritato e indisponente: «Da inizio anno ho ricoperto diversi ruoli, non è stato facile ma mi sono sempre sacrificato e gli stessi tifosi, ora, non capiscono perché non gioco. Non mi sento offeso, però ancora una volta, è una situazione frustrante ». Per fortuna, però, che ci sono i numeri ad aiutare: in tre anni il buon Jeremy ha messo a segno sette reti in circa ottanta gare. Pochine per un fuoriclasse come lui, specialmente se paragonate ad un giocatore “di medio livello” che ieri al Franchi ha realizzato il gol numero duecentouno in campionato e quest’anno, di panchina ne ha fatta molta di più.
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