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Popolo... religione... o comunque si voglia definirli.

Ultimo Aggiornamento: 04/04/2018 13:05
25/03/2010 14:24
 
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Re:
Sound72, 23/03/2010 14.08:

Don Domenico Sabia è stato il parroco della chiesa della Santissima Trinità, nel centro storico di Potenza, per 48 anni: dal 1962 quando subentrò a don Vincenzo D'Elia, al 10 marzo 2008 quando morì ultraottantenne. Era alla guida della Trinità anche quando Elisa Claps, il 12 settembre 1993, scomparve, per essere ritrovata 16 anni e mezzo più tardi, ormai resti di un corpo mummificato, proprio in un'intercapedine del sottotetto della chiesa, tra il campanile e la canonica. Inevitabile è stato, dopo il ritrovamento del cadavere, chiedersi se il prete fosse stato a conoscenza del delitto e da giovedì 17 marzo le domande che la gente si pone sono sempre le stesse: "Com'è possibile che non si fosse accorto di nulla per quasi 17 anni? Lui che della chiesa conosceva ogni banco e ogni candela, che sapeva cosa c'era dietro ogni porta, come ha potuto non accorgersi di quel corpo nascosto tra il sottotetto della chiesa e quello della sua casa?". Don Mimì, così lo chiamavano in città, era il secondogenito di otto fratelli discendenti da una famiglia di Avigliano (Potenza). Studiò filosofia a Salerno e teologia all'università Lateranense di Roma. Seguì la gioventù dell'Azione cattolica per sei anni e dopo l'ordinazione sacerdotale subentrò a don D'Elia, di cui era vice, diventando parroco della Santissima Trinità: la chiesa della "Potenza bene". E' tra le sue mura, infatti, che si è formata l'attuale classe dirigente del capoluogo lucano. Fu molto attivo anche dal punto di vista culturale pubblicando diversi libri sul significato profondo della fede. Ed era molto vicino ai giovani: è nei locali della chiesa, infatti, che nel 1969 nasce per suo volere il centro culturale "J. H. Newman", espressione della gioventù studentesca cittadina degli anni Cinquanta e Sessanta. I suoi parrocchiani lo ricordano come una persona dall'aria burbera e dalla precisione quasi maniacale. Si racconta infatti che prima di cominciare l'omelia, durante la messa, appoggiava l'orologio sul leggio per cronometrarne la durata che non oltrepassava mai gli otto minuti. Poi la scomparsa dell'allora sedicenne Elisa scuote la tranquillità del mondo che ruotava intorno alla Trinità. E' davanti alla chiesa di via Pretoria che la studentessa fu vista in vita per l'ultima volta ed è lì che la ragazza aveva appuntamento con Danilo Restivo, allora ventunenne, ad oggi il maggiore sospettato della scomparsa. Durante il processo a Restivo (che non fu condannato per l'omicidio ma solo per false dichiarazioni, ndr.), don Mimì pronunciò solo poche parole e, ricorda chi ha assistito, "in maniera fredda e distaccata". Non un accenno al vicolo adiacente alla chiesa dove la ragazza, secondo le ricostruzioni, incontrò Restivo, né un riferimento ai luoghi meno accessibili dell'edificio di culto. Quando i magistrati gli chiesero cosa avesse fatto il 12 settembre 1993, don Mimì rispose che quel giorno non era a Potenza e che si era recato a Fiuggi per una cura termale. Le ricerche degli investigatori confermarono quanto detto dal parroco ma dimostrarono anche che egli partì in pullman per Fiuggi alle tre del pomeriggio. In chiesa, quindi, col prete assente, chiunque avrebbe potuto occultare il cadavere di Elisa. Se don Mimì fosse stato a conoscenza o meno del delitto, è un segreto che ha portato con sé nella tomba.



Due addette alle pulizie trovarono il cadavere a gennaio. Lo dissero ai preti della Santissima Trinità
L'anticipazione dell'Agenzia dei locali del Gruppo Espresso è stata confermata in ambienti giudiziari
Caso Claps, corpo di Elisa
scoperto da sacerdoti mesi fa
Ma le due donne smentiscono: "Il viceparroco non dice la verità"

POTENZA - Il cadavere di Elisa Claps fu scoperto nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità di Potenza a gennaio, quindi circa tre mesi prima del ritrovamento ufficiale avvenuto il 17 marzo. La notizia, anticipata dall'Agenzia dei giornali locali del Gruppo Espresso, ha trovato conferme in ambienti giudiziari. A trovare il corpo sarebbero state da due addette alle pulizie, madre e figlia, che comunicarono la notizia ai sacerdoti della Chiesa. Ma la cosa venne "insabbiata".

Secondo una prima versione, Annalisa Lo Vito e la madre, Margherita Santarsiero, una volta scoperti i resti avvisarono immediatamente sia il parroco della Santissima Trinità, don Ambroise Apakta, conosciuto da tutti a Potenza come don Ambrogio, che il suo vice, Don Vagno. Sul perché del silenzio dei sacerdoti sta indagando la procura generale di Salerno. Entrambi sono stati ascoltati a lungo in Questura: sarebbero state proprio le contraddizioni emerse durante i loro interrogatori a far nascere i sospetti negli investigatori.

Oggi, però, Annalisa Lo Vito smentisce la ricostruzione dei sacerdoti: "Il viceparroco della Santissima
Trinità, don Vagno ha mentito. Né io né mia madre abbiamo mai trovato quel cadavere e l'abbiamo detto ai magistrati di Salerno. Il sacerdote - ha aggiunto - ha detto agli investigatori che il cadavere di Elisa Claps è stato trovato a gennaio e che quella scoperta l'avremmo fatta mia madre ed io. Su questo siamo state interrogate per ore sabato dai magistrati di Salerno: a loro abbiamo detto di non aver mai ritrovato il cadavere di Elisa Claps. La prima volta che siamo salite su quel terrazzo è stata il 10 marzo", sette giorni prima del ritrovamento del cadavere.

Un'ulteriore conferma della necessità di "approfondire" comunque la tempistica del ritrovamento sarebbe arrivata anche dall'arcivescovo di Potenza, monsignor Agostino Superbo, durante un colloquio con il Questore. "Ho saputo del ritrovamento del cadavere di Elisa solo mercoledì mattina", ha detto Superbo all'ANSA. "Di tale tempistica - ha aggiunto - ho parlato sabato mattina con il Questore di Potenza, Romolo Panico, al quale ho indicato di parlare con il viceparroco della Santissima Trinità, Don Vagno, perché ho avuto l'impressione che qualche aspetto della vicenda dovesse essere approfondito". In una nota pubblicata ieri dalla stampa locale, l'arcivescovo aveva chiesto "perdono al Signore per quanto non abbiamo fatto per la famiglia di Elisa e per la ricerca della verità".

Intanto, a margine di una conferenza stampa al Viminale, il capo della Polizia, Antonio Manganelli, ha parlato di "prossime novità" sul caso Claps. "Credo che avremo prossimamente delle novità", ha detto Manganelli. "Un'indagine così complessa - ha aggiunto - merita rispetto e silenzio sulle dinamiche di ciò che è accaduto e di ciò che avverrà. C'è una procura che sta ricostruendo i fatti e credo presto avremo novità che possano rispondere a tante domande".

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