Rubrica: Me la sento così

giove(R), 12/06/2009 18.58:

---

penso dhe di entrambi, dal più piccolo al più grande degli uomini, nessuno ne sia sprovvisto

---

non lo intendevo in senso antropologico.
(peraltro non credo che esistano costanti antropologiche, cioè astoriche.)
hai ragione se vuoi dire che nelle nostre (in)civiltà, nel contesto di un rapporto sempre più problematico con la realtà, ognuno porta in sé le potenzialità del megalomane e del perseguito. il guaio incomincia quando viene a mancare il buon senso che garantisce un minimo di equilibrio e di adesione alla realtà oggettiva.
e penso che proprio questo sia accaduto in questa vicenda, in questa città, in questo paese. (sembra di osservare un frattale.)
è innegabile che il "common sense" è andato a farsi friggere in maniera massiccia, con tutto quel che ne consegue.

avendo notato che sei abbastanza permaloso (come la stragrande maggioranza degli italiani), ci metto un disclaimer: tieni per favore in considerazione che io roma e l'italia la commento in un certo senso dall'esterno pur vivendoci dentro e la osservo attraverso due lenti: una "diacronica", che mi permette il confronto tra le mie esperienze italiane degli anni 70/80 e quelle odierne, e una "sincronica" che mi permette il confronto con alcune realtà contemporanee diverse da quella italiana (germania, francia, inghilterra, stati uniti).