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Sezione mercato, altro giro altra mezza piotta

Ultimo Aggiornamento: 08/09/2010 15:25
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15/07/2009 00:33
 
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Parte la rivoluzione di Gentile

Tanti italiani, tanto fisico, tanti giocatori affamati di risultati disegnano una squadra molto operaia, «con poche stelle e tanta umanità» come tiene a sottolineare Nando Gentile, il tecnico cui il presidente Toti ha affidato la sua idea rivoluzionaria. Tranquillo, convinto di aver ottenuto quello che voleva in tempi di vacche magre, sicuro che se c'è una cosa che la sua squadra non lascerà al caso sarà la voglia di battersi: «Sono soddisfatto, con Crosariol, Minard, la conferma di Hutson, il fisico di Touré si sta disegnando il gruppo che volevo: tanta voglia, tanto fisico, tantissima fame di sfruttare l'Eurolega per mostrarsi.

Sarà una Virtus molto motivata, costruita intorno a giocatori che devono ancora vincere qualcosa e per questo affidabili».




Eppure è innegabile che dal punto di vista tecnico ci sia stato un netto ridimensionamento. E il livello dell'Eurolega non ammette sconti: «A guardarla sulla carta bisogna essere realisti: la squadra non è votata ai grandi numeri. E poi siamo finiti nel girone più difficile (con Tau Vitoria, Cska Mosca, Maccabi e Olimpia Lubiana, n.d.r.), ma questo per chi sa di dover rincorrere può essere solo uno stimolo. Ci batteremo con tutte le nostre forze e così come è stata costruita la squadra mi da garanzie diverse da quelle dello scorso anno».


Scorso anno in cui qualcosa non ha funzionato... «Ci sono stati momenti difficili, siamo usciti dai playoff contro Biella e non possiamo nascondere che è stata una delusione immensa. Ma tutto fa esperienza ed è il motivo che mi ha consigliato un gruppo aggressivo, energico, con tanta umanità in tutti i suoi componenti che è poi quello che è mancato quando serviva la passata stagione. Abbiamo giovani italiani, Datome, Gigli, Crosariol, Giachetti, gente che ha dimostrato di potersi esprimere ad alti livelli. Per questo gli abbiamo messo alle spalle giocatori importanti (Jaaber, Minard, Touré, Hutson) che li accompagnino nella crescita».



Quali pezzi giusti al posto giusto mancano? «Stiamo cercando due giocatori con caratteristiche precise: guardia, gran tiratore, con qualità difensive spiccate, che tengano poco la palla in mano e sappiano far girare la squadra. Dobbiamo scegliere bene per il collettivo e per il preciso disegno tecnico che ha in Jaaber la sua prima scelta». Diaz potrebbe avere quelle caratteristiche... «Il giocatore mi piace, è un grande attaccante, però tiene troppo il pallone tra le mani. C'è in corso una trattativa». Cosa la soddisfa più del mercato? «Sono contentissimo per la conferma di Hutson, lui voleva una grande squadra ma a Roma si era trovato bene e l'ambiente ha molto influito sulla sua scelta. Devo ringraziare il presidente che per tenerlo ha fatto un grande sforzo economico».



Il raduno è fissato per il 24 luglio: si riparte, sapendo quanto a Roma sia difficile vincere. «Succede in tutte le grandi città, perché qui ti valutano solo per il risultato finale. Lo so bene, io ho vinto in grandi città, ma erano tempi diversi, eravamo giocatori diversi, il basket era ancora un fatto di tecnica e fantasia, oggi è soprattutto fisico e atletismo».

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