| | | OFFLINE | | Post: 15.887 | Città: ROMA | Età: 49 | Sesso: Maschile | |
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19/09/2019 17:00 | |
per me è giusto, ma ci sono ancora più sfumature
L'Inter peraltro l'anno scorso non si è qualificata per suicidio, ma aveva affrontato bene il girone, tutto sommato, dopo anni d'assenza.
Sicuramente soprattutto se si incontrano le inglesi, ma non solo, il ritmo - che è non solo fisico, ma mentale - è la prima cosa.
Juventus e Napoli sono più abituate. Per l'Inter forse più che l'abitudine direi che strutturalmente è una squadra che può fare bene in campionato, concepita così, un po' solida e massiccia, che è anche la sua tradizione storica da Trapattoni a Mourinho. Non avendo però a centrocampo i Matthäus o i Vieira o gli Sneijder, un po' soffre in Europa.
L'Atalanta invece paga proprio l'abitudine e la sorpresa di non essere lei, in una partita, quella a voltaggio più elevato. Come quando ti senti il più forte a biliardino del bar sotto casa, vai da un'altra parte e scopri che usano gli stessi tuoi trucchi ma meglio. Il crollo è psicologico.
In tutti i casi, mi sembra proprio un fatto mentale e non fisico. Credo che Capello intendesse questo. |
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