Milan -Roma

Ma infatti per certe cose io la posso pure accettare, forzandomi, tipo le cose dove devi solo tirare una riga. La palla dentro o fuori, il fuorigioco (che in certi casi fa ride, tipo i talloni, le dita, i lacci delle scarpe, però vabbé lì capisco che la linea è la linea). Va bene, quello è un aiuto, è giusto. Poi però arriverai ad un punto in cui il traguardo sarà sempre più lontano perché alla fine sempre gli uomini ci saranno a compromettere il sistema (sempre che ci sia tutta questa tendenza alla perfezione, che boh). A quel punto per me meglio fermarsi, prendere il certo che aiuta, l'incontrovertibile ecco, e lasciare l'incerto che crea solo casino e anzi te fa volà il cetriolo ancora più subdolamente nel culo. A meno che non vuoi un sistema totalmente automatizzato ma sono cose che io probabilmente non vedrò.

Ma no che riduco alla mano di Dio, te l'ho spiegato più su: per me Maradona è quello della mano e quello del dribbling, sono due cose inscindibili che lo fanno Maradona. Quello poi è il caso limite, sugli altri c'è molta meno poesia, erano proprio inculate belle e buone, hai ragione. Poi certo che ci devono essere delle regole mica devi tornà al calcio fiorentino coi calci nelle palle Ma le regole nel calcio ci sono: io dico solo che è un eterno ritorno di cui si deve esser consapevoli, il vecchio fatta la norma trovato l'inganno. Che non vuol dire che non devono esistere più norme ma che non si dovrebbe nemmeno precipitare il calcio nell'eccesso normativo, una cosa che in ultima analisi per me non serve ad un cazzo già nel mondo reale pensa nel pallone. Io sono dell'idea delle poche norme, chiare, applicate con rigore e basta, come ottimo intendo.

Non devi fare del calcio un mondo perfetto perché non è lo sport adatto: c'è una componente di malizia imprescindibile, sì pure di zozzagine, che per me lo rende quello che è, cioé meraviglioso. Levi quella, me vedo il cricket, il basket, il tennis. Lo sport "vero" per me infatti è l'atletica. Il calcio è un'altra cosa, sempre per me ovvio, una cosa che si avvicina più all'arte e allo spettacolo.

Quello che porta il figlio a gridare merda al portiere è un altro discorso: lì il problema non è il calcio o il VAR ma proprio il cervello. Ma su questo penso che siamo più che d'accordo guarda.