giove(R), 07/01/2022 13:22:
poi ti rispondo ja.
su Ibanez per dire, ripensavo, il calo di rendimento, vistosissimo ALMENO per quanto riguarda gli errori macroscopici e decisivi (magari in una gara dove non fa neanche malissimo issimo per il resto) lo vedi in una cosa evidente.
Una delle cose, le BASI, da cui era ripartito quest'anno, con UMILTA' (che evidentemente ha già perso) era la "messa in fallo laterale senza sapere nè leggere nè scrivere, alla Samuel".... MEMORE delle cappelle dello scorso anno (lui che non ha grandi piedi nello stretto, e NEPPURE grandissimo fisico e comunque come postura è spesso portato a non piazzare il baricentro e quindi a perdere certi tipi di contrasti, VEDI LAZZARI lo scorso anno) Ibanez era ripartito dalla modalità Samuel.
Ieri per esempio, avesse fatto quello che aveva fatto da inizio anno, e che era una delle piccole grandi cose su cui aveva ricostruito il suo rendimento.....
E invece poi vedi, con la Roma come va.... NON SI MIGLIORA, non si arriva a un punto, che conquistato quello poi punti a qualcosa di superiore, se quel punto conquistato te lo perdi un mese dopo.
Lui e tutti. Come direbbe Al Pacino "come squadra e come individui".
A Mourinho và fatta proprio questa critica quà,che poi è quello che è sempre successo anche con gli altri allenatori , cioè questo effetto telefilm anni 80 dove i protagonisti so sempre gli stessi ma ogni puntata è diversa da quella precedente.
Non c'è mai continuità in quello che fai vedere di buono . Sia come squadra che come singoli.
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“L’autorità che aveva Fabio Capello all’interno del centro sportivo. In particolare, quando la squadra scendeva in campo per gli allenamenti, i giardinieri dovevano allontanarsi perché al mister davano fastidio i rumori. Doveva esserci il più assoluto silenzio e lui voleva il totale controllo su
ogni situazione. Queste persone che curavo il terreno di gioco, come lo vedevano arrivare, sparivano in pochi secondi"