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Giuseppe Scurto

Ultimo Aggiornamento: 29/12/2021 22:14
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29/12/2021 17:13
 
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So che mancava questo tassello al forum.
Da un articolo su goal.com

Per Giuseppe Scurto, fare il calciatore fino a 27 anni è stato come farlo fino a 40. Questo perché la sfortuna non gli ha mai dato tregua, ma lui ha lottato finché ha potuto, con tutte le sue forze, per non interrompere quel sogno che stava diventando sempre più un incubo.

A 19 anni si era già rotto per due volte il crociato. Cose che quando sei un ragazzino ti segnano, perché vedi gli altri andare avanti mentre tu rimani indietro. "Pensavo di non farcela", e invece ce l'ha fatta: si è preso un ruolo da protagonista con la Primavera della Roma, per poi arrivare in prima squadra con Prandelli in panchina.

E anche se la stagione 2004-2005 si è rivelata un disastro per la Roma, con quattro allenatori cambiati, Scurto ha vissuto una favola che lo ha portato ad esordire prima in Champions, poi in Serie A e infine in Coppa Italia, dove ha pure lasciato il segno, realizzando il rigore decisivo per la qualificazione in semifinale contro la Fiorentina. Senza dimenticare la vittoria del campionato Primavera come ciliegina sulla torta.

"Obiettivamente - ha raccontato a 'Football Station' - non so quanti giocatori hanno esordito in Champions League ed in Serie A dopo essersi rotti per due volte il crociato a quell’età. I sacrifici fatti e la voglia di farcela a tutti i costi mi hanno permesso di superare tanti ostacoli, che sembravano insormontabili. Mi allenavo anche la notte per recuperare dagli infortuni".

Il passaggio al Chievo, in comproprietà, gli ha poi permesso di giocare con regolarità in Serie A e guadagnarsi la chiamata per l'Europeo Under 21 del 2006. Ma è proprio sul più bello che la carriera di Scurto ha preso la svolta più indesiderata: i problemi al ginocchio già operato hanno iniziato a riguardare pure la cartilagine. E quando è così non bastano nemmeno le operazioni.

"È stato un calvario per 4-5 stagioni, andavo avanti solo grazie alle infiltrazioni e agli antidolorifici. Il ginocchio era spesso gonfio e infiammato, tanto che stava diventando un'impresa anche fare un semplice allenamento. Per le mie condizioni avrei dovuto smettere a 22 o 23 anni".

Scurto è riuscito comunque a trovare una sua dimensione in Serie B, specialmente al Treviso, dove la sua riserva era un certo Leonardo Bonucci.

"Io ero titolare, lui non giocava sempre. Mi sarà anche capitato di dargli le indicazioni, dirgli come dovevamo metterci in campo. Ma era normale: ero più grande, lui era appena arrivato, veniva dall'Inter Primavera. Ma si vedeva che era destinato a fare carriera".

La stessa che avrebbe potuto e meritato di fare Scurto, un difensore centrale della vecchia scuola italiana, cresciuto con Chiellini e spesso marcatore dei migliori attaccanti passati dalla Serie A: da Ibrahimovic a Shevchenko, passando per Inzaghi, Del Piero, Trezeguet, Crespo e Adriano. La stagione 2005-2006 è stata la migliore della sua carriera: 7° posto finale con il Chievo (poi diventato 4° dopo Calciopoli), primo goal in Serie A e grandi prestazioni come quella nell'1-1 casalingo contro la Juventus.

Nel 2012, dopo due stagioni alla Triestina, un anno da svincolato e l'ennesimo intervento, ha provato a rimettersi in gioco alla Juve Stabia. Ma la situazione era ormai ampiamente compromessa: quel ginocchio non voleva più saperne. La sua unica partita con la Juve Stabia l'ha giocata con la Primavera: 90 minuti in campo, gli ultimi della sua carriera da calciatore che avrebbe meritato un finale diverso. A soli 27 anni Scurto ha dovuto dire basta.

Basta con la carriera da calciatore, ma non con il calcio. E' così che è iniziato il suo prematuro percorso come allenatore. Prima alla Juve Stabia stessa, come collaboratore, e poi nella sua Sicilia con il Palermo, da tecnico vero e proprio. La sua intelligenza tattica lo ha portato dritto alla guida della Primavera rosanero, con la quale ha conquistato la vittoria del campionato di Primavera 2 e della Supercoppa nella stessa stagione.

L'anno successivo, in Primavera 1, ha conquistato una salvezza miracolosa che gli è valsa la vittoria del Trofeo Maestrelli come miglior allenatore del settore giovanile. Il tutto ad appena 33 anni. Purtroppo la sfortuna non lo ha lasciato perdere nemmeno nel corso della sua nuova carriera di allenatore: il fallimento del Palermo lo ha costretto a ripartire dal Trapani, con il quale stava lottando per la promozione in Primavera 1 prima della sospensione del campionato a causa del Covid e di un altro fallimento societario, il secondo consecutivo dopo quello vissuto col Palermo.

Oggi Scurto, dopo aver sfiorato la Final Eight del campionato Primavera con la SPAL, è tornato alla Roma per alla guida dell'Under 18 giallorossa. Gli ostacoli, per uno come lui, esistono solamente per essere superati. A 37 anni è uno degli allenatori italiani emergenti più interessanti. E non sarà di certo la sfortuna a fermarlo.
......
"In my 23 years working in England there is not a person I would put an inch above Bobby Robson."
Sir Alex Ferguson.
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29/12/2021 21:52
 
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della primavera di Scurto mi sa che a livelli discreti gioca solo Rosi in serie B col Perugia.

Curci, Galloppa e Freddi si sono ritirati già da qualche anno, pure Corvia ha smesso. Cerci è svincolato

A 34-35 anni praticamente sono tutti usciti di scena. E Leandro Greco che è classe 1986 ha smesso lo scorso anno.
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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29/12/2021 22:14
 
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che poi lui è cresciuto con la samp. Pochi ricordi, comunque è uno di quei giocatori senza tregua a livello di infortuni e quando è cosi' meglio dedicarsi ad altro, come ha fatto lui provando la carriera di allenatore.
Di Freddi invece mi viene in mente quella storia angosciante di lui che voleva esordire con noi ai tempi di spalletti e non ha mai esordito. ps cerci gioca a calciotto con totti, ormai ha smesso.
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