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Picchia Sebino

Ultimo Aggiornamento: 27/10/2021 01:51
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Città: ROMA
Età: 49
Sesso: Maschile
12/02/2020 13:28
 
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Sarà che per me certi argomenti sono ancora forti, quasi tabù (dopo l'operazione anche mia madre si lamentava del "bozzo" che sporgeva, che poi diventarono due...), sarà perché ho sempre ammirato Sebino giocatore, ma sono davvero colpito. Unica cosa: se portasse Zaniolo a Trastevere non troverebbe più Trastevere, e a Testaccio la storica macelleria era diventata laziale, salvo forse scomparire.

CORSPORT - La lotta contro il tumore, il passato in giallorosso, l'esperienza in società come responsabile della Roma Femminile. Sebino Nela si racconta in una lunga intervista concessa a Giancarlo Dotto. Questo un estratto delle sue dichiarazioni:

La salute innanzi tutto.
«Con quello che ho passato, diciamo che sto bene. Devo fare un’altra operazione a breve. Più breve tempo possibile. Sarà la quarta. Non ce la faccio più...».

Che operazione?
«Ho il retto addominale aperto, le viscere spingono, mi esce sempre questo bozzo non bellissimo da vedere. Devo fare pulizia di un po’ di schifezza e mettere una rete di protezione. Dopo di che, continuerò i miei controlli ogni sei mesi».

L’umore?
«Va e viene. Leggere o sentire ogni volta di persone che conosco che se ne vanno da un giorno all’altro mi spegne un poco».

Vialli e Mihajlovic dopo di te, il tuo stesso male.
«Mi ha turbato molto saperlo. A Sinisa mando messaggi attraverso il nostro amico comune Vincenzo Cantatore. Con Gianluca eravamo in camera insieme al mondiale di Messico ’86. L’ho incontrato poche settimane fa, a Roma-Juventus. Ci siamo abbracciati. “Guarda che non si molla un cazzo”, gli ho detto. “Nemmeno di un millimetro”.

La tua guerra.
«Due anni e mezzo di chemio non sono uno scherzo. Ti guarisce una cosa e te ne peggiora un’altra. Ho avuto degli attacchi ischemici. Ma la pressione è a posto, prendo tre pasticche al giorno e faccio la mia vita normalissima».

Il tumore sembra cosa lontana…
«La cosa brutta di questo male è che gioisci, dici ho vinto, e poi scopri che a distanza di sei, sette, otto anni ritorna. Il cancro quando arriva non ti lascia più. Torna come realtà o come minaccia. Sta sempre lì».

Hai visto la morte in faccia.
«Ho metabolizzato questa cosa. Non so quante volte mi sono ritrovato di notte a piangere nel letto. Ci ho pensato un miliardo di volte. E sai che ti dico, se domani dovesse succedere, ‘sti cazzi…»

Come ci arrivi a questa conclusione?
«Ti parte un film di tutto quello che hai fatto, il bene e il male. Alla fine, sono soddisfatto della persona che sono. Non ho rimpianti, posso morire anche domani ».

Hai legato poco, eufemismo, con Paulo Roberto Falcao. Antipatia congenita?
«Non mi sta antipatico. Lui a Roma faceva vita a sé. Noi, io, Pruzzo, Ramon Turone, Chierico, stavamo magari da “Pierluigi”, il ristorante, a giocare a tressette fino alle quattro di mattina, lui se ne stava a casa, non usciva mai. Per me far parte di un gruppo significa spirito di appartenenza. Lui aveva la sua vita, lo vedevamo solo in allenamento e alla partita».

C’è poi la storia del rigore non tirato.
«A Roma c’è tutt’ora un’adorazione per Falcao. Anche per questo lui quel rigore doveva tirarlo. Tu pensi che il Totti di turno, Del Piero o Baggio si sarebbero scansati in una finale mondiale?».

Lui dice che stava male, che l’effetto delle infiltrazioni era finito. Che quella partita nemmeno doveva giocarla.
«Non esiste che tu non tiri il rigore in una finale di Coppa Campioni davanti ai tuoi tifosi. Tu, Falcao, devi essere l’esempio. Potevi stare pure zoppo, ma lo tiri, non me ne frega un cazzo. E lui zoppo non era. Ha sbagliato, mi dispiace. Come se in guerra, alla battaglia finale, chi ti comanda scappa, diserta. Non te lo aspetti. Da quella sera ho dubitato di lui».

Sei stato l’unico a prenderla così male?
«Non sono stato l’unico, ma sono l’unico a dirlo, così, a cuore aperto. Degli altri non me ne può fregare di meno. Se un giorno viene Paulo a Roma e c’invita tutti, probabile riceva un no da me. Io sono fatto così e non dico che sono fatto bene».

Perché Agostino Di Bartolomei si è ucciso?
«Lo stimavo immensamente. Un capitano vero. Come devono essere i capitani. Era malato dentro, nell’anima. Ci ho pensato anch’io, spesso, negli anni duri della malattia, ma non ho mai trovato il coraggio».

Fonseca ti convince?
«Ha dovuto lavorare tra mille difficoltà. Ho bisogno di un altro campionato per capire bene cosa sia. Per ora, giudizio sospeso. Mi piacerebbe vederlo incidere di più sulle scelte di mercato».

Squadra di scarsa personalità o di scarso talento?
«La maglia della Roma pesa non so quanti chili. Roma è la squadra del popolo e il tifoso non è stupido. Non chiede lo scudetto, ma sa riconoscere chi dà tutto per la causa. Hanno amato giocatori come Piacentini e Oddi. Due piedi quadrati, ma ci mettevano il cuore ».

Zaniolo. Può essere lui la nuova identificazione del tifoso romanista?
«Non so cosa sente nella testa. Lui piace a tutti di suo, la corsa facile, la fisicità, i capelli. Dico solo, portatelo un giorno a Trastevere, dentro una macelleria di Testaccio, fategli respirare le viscere di Roma».

Il giocatore che più ha incarnato le viscere di Roma?
«Daniele De Rossi. Una volta lo vidi piangere in tivù, mi colpì e gli mandai un messaggio».
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12/02/2020 14:42
 
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Bella, quando si ha il coraggio di dire ciò che si pensa non si è mai banali.
Altri uomini , altri tempi , altro calcio...




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“L’autorità che aveva Fabio Capello all’interno del centro sportivo. In particolare, quando la squadra scendeva in campo per gli allenamenti, i giardinieri dovevano allontanarsi perché al mister davano fastidio i rumori. Doveva esserci il più assoluto silenzio e lui voleva il totale controllo su
ogni situazione. Queste persone che curavo il terreno di gioco, come lo vedevano arrivare, sparivano in pochi secondi"
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12/02/2020 23:35
 
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pensavo fosse guarito definitivamente. Speriamo che i controlli vadano bene.
[Modificato da lucaDM82 12/02/2020 23:36]
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13/02/2020 06:41
 
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Non sapevo che stesse male. Da brividi l'intervista, di cuore in bocca al lupo
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13/02/2020 09:50
 
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E sono 3 quelli della squadra che raggiunse la finale di Coppa Campioni che pensarono al suicidio..e uno purtroppo lo ha pure consumato.
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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13/02/2020 10:04
 
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posso ritrattare ? ho letto che ha parlato bene della Meloni [SM=x2478856] [SM=x2478856] [SM=x2478856]
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13/02/2020 10:09
 
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Re:
lucolas999, 13/02/2020 10.04:

posso ritrattare ? ho letto che ha parlato bene della Meloni [SM=x2478856] [SM=x2478856] [SM=x2478856]



ma si sa che è di destra anzi di destrissima, e si vede pure.
Mi ricordo sotto le elezioni del 1994 fecero un sondaggio sui giocatori del Milan. Tutti votavano Forza Italia tranne Filippo Galli che votava AN.
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13/02/2020 10:24
 
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Pure Luca Toni si è dichiarato grande fan di Salvini come Mihajlovic del resto..

i tempi del compagno maoista Breitner so finiti da un pezzo.
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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13/02/2020 11:41
 
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Vabbé sinisa con Salvini si è moderato, s'è spostato verso il centro.

Calci e sputi e colpi di testa, del compagno di Avanguardia Operaia Sollier
[Modificato da jandileida23 13/02/2020 11:44]
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Sono la rovina della Roma


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17/09/2020 11:08
 
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«Sullo stato di salute
"Come sto? La mia battaglia dura da otto anni, mancano dieci giorni alla mia quarta operazione chirurgica. Bisogna parlare di prevenzione. In tutti questi anni ho approfondito molto la cosa, partecipo a iniziative che riguardano questa malattia, questo cancro, che fa numeri terribili, ogni anno. Non ci sono altre strade rispetto alla prevenzione. La medicina è migliorata, ma l'unica vera arma che tutti noi abbiamo è la prevenzione. Noi maschietti abbiamo più paura rispetto alle donne di andare dal medico, tendiamo a rimandare sempre alla settimana prossima, non andiamo volentieri dai medici, mentre oggi anche con un semplice prelievo si possono capire molte cose. Non auguro a nessuno di fare tre anni di chemio, ci sono momenti in cui pensi di non poterne venire fuori. Tra dieci giorni affronterò la mia quarta operazione, dobbiamo fare un po' di pulizia, abbiamo trovato qualcosa che non va bene, c'è da ripulire un po'"»

Daje Sebì
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17/09/2020 11:12
 
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[SM=g7542] [SM=g11372]


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17/09/2020 14:10
 
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Una delle ultime epurazioni pallottiane fu rimuoverlo da dirigente della Roma Femminile...speriamo fosse scelta tecnico/ambientale e non di salute
......
"In my 23 years working in England there is not a person I would put an inch above Bobby Robson."
Sir Alex Ferguson.
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Post: 15.787
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Età: 49
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17/09/2020 14:25
 
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Lo dice nel seguito dell’intervista, scelta pare tecnica
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Post: 55
Età: 47
Sesso: Maschile
27/10/2021 01:51
 
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Stasera ho avuto la fortuna di partecipare alla presentazione del suo libro, Il vento in faccia e la tempesta nel cuore, presso il R.C. Monterotondo...che dire, un uomo vero, diretto, umile e disponibile.Grande Sebino!!!
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