Smaltita, si fa per dire, l'incazzatura dico che la cosa che mi ha sorpreso di più è la banalità con cui te l'hanno, te la sei, incartata.
Il Bologna per esempio quando aveva la palla ha deciso di giocare senza centravanti. Li ho visti tante volte sulla linea del fuorigioco: Palacio e Barrow stavano sempre defilati così da stare sempre da soli contro Santon ed eventualmente portare Mancini fuori dall'area, dove è più debole. Tanto Under lì non aiutava, Veretout doveva mettere un paio di toppe ma erano sempre in superiorità numerica. Stessa cosa a volte dall'altra parte.
E la cosa appunto sorprendente è questa: che allo stadio spesse volte gridavamo al fuorigioco, e invece no, non lo facevano. Ossia eravamo convinti, ricordando la Roma quand'era viva, che l'azione fosse quella tipica in cui gli attaccanti sono oltre. Invece tre volte su quattro era buona.
Cioè come reazione alla pressione del Bologna non c'era "teniamo la linea alta e compatta", ma ognuno per sé e dio per tutti. La linea era alta, ma non si muoveva insieme.
La facilità, dicevo, con cui te l'hanno buttata al culo, col centro del campo praticamente svuotato se non per due centrali di difesa che seguivano Dzeko a turno ovunque.
Insomma, a differenza persino del Sassuolo dopo un minuto già c'era solo una squadra in campo, e non era la Roma.
Ma con una tattica banale.
E come al solito la colpa non è di un fattore solo. Per me la Roma, l'ho detto mille volte, è una squadra così così che però mi pareva stesse sopperendo con un'idea e una compattezza e un entusiasmo incredibili.
Adesso invece alle sue pecche sta aggiungendo un crollo psicologico di quelli che solo la Roma ci regala. Ma perché manca un manico in società. E perché i giocatori scelti se pure sono forti sono delle fregne mosce.
[Modificato da Giacomo(fu Giacomo) 10/02/2020 07:21]