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Gianluca Mancini

Ultimo Aggiornamento: 19/04/2024 09:45
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06/08/2019 13:01
 
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Daje và ... a questo lo brucio io.
Introduco il topic con questa intervistona in cui mi è piaciuto molto il ragazzo.
Si tratta, ovviamente, di parole.
Le prendo quindi per quello che sono, ma se devo fare il giochino di investigare, dedurre...

esce un ragazzo da paura, un Non Anonimo, uno che dice, e non solo "bello essere a Roma", in maniera appunto anonima.
Per il poco che si può pretendere da un neo arrivato quando parla della Roma lo fa con un pizzico di trasporto e "assertività2 in più di tanti approdati qui che dicono le solite due frasi.

Mi sembra un ragazzo solido, si vede che parte un po' smarrito, nostalgico, desideroso di casa ma da altre cose si vede che è uno che affronta le difficoltà.
Soprattutto non mi sembra sia uno che abbia paura di dire.

E poi alla fine "smaschera" un po' il discorso ROma.
Quando con nonchalance ti dice che in pratica si riparte da zero.

Dobbiamo cercare di creare qualcosa di nuovo per arrivare a grandi obiettivi. Il gruppo è giovane, siamo all’inizio, ma da parte nostra ci sarà il massimo impegno in allenamento e in partita

Alla fine il più sincero ingenuamente o no, di tutti.
Ah poi ti raccomando la cosa che gli piace Materazzi..........

Detto ciò queste sono le parole.
Poi vedremo i fatti. Per ora sono buoni fatti, ma si sa che a Roma puoi arrivare pure che sei Franco Baresi, poi arrivi qui, da Re Mirda e diventi Antonio Comi


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06/08/2019 13:02
 
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MANCINI: "Roma ti dà un senso di magia, è un orgoglio essere qui. Fonseca sicuro di sé e delle sue idee"


ASROMA.COM - Il neo difensore della Roma arrivato dall'Atalanta, Gianluca Mancini, si è raccontato in un'intervista al sito ufficiale del club giallorosso. Le sue dichiarazioni:

Chi era Gianluca Mancini da bambino?
“Sono nato a Pontedera, ma sono cresciuto a Montopoli. La mia famiglia aveva un’azienda di produzione di mele e pere. Sono cresciuto in campagna, assieme ad amici e cugini. Ho giocato a tanti sport da bambino, li ho provati tutti, finché non ho preso la via del calcio”.

Quali sono gli altri sport che hai provato?
“Quasi tutti. Mi comprarono un canestro e a casa giocavo a basket, non ero in una squadra vera e propria. Ho provato nuoto, ciclismo. Poi a otto o nove anni ho capito che il calcio sarebbe stato il mio sport”.

Si racconta che sei stato scoperto da un allenatore mentre giocavi con altri bambini in una festa al tuo paese. È vera questa storia?
“Avevo sette anni e mio padre mi considerava troppo piccolo per farmi giocare in una squadra. Questo allenatore, Giuseppe Aurilia, era un amico di famiglia, mi vide con il pallone tra i piedi e disse: ‘Perché non ti unisci alla nostra squadra?’. I miei genitori inizialmente non volevano e lui disse: ’Se non me lo portate me lo vengo a prendere io’. E loro si convinsero. Il campo era davvero vicino e potevo andarci a piedi attraversando la nostra terra agricola”.

In quale categoria hai iniziato?
“Dai pulcini. Poi un osservatore della Fiorentina mi vide giocare. Dopo quattro giorni di provini a Firenze mi presero. Lì ho fatto tutta la trafila delle giovanili, dai nove ai diciannove anni. Ogni stagione la concludevo con la paura di non essere riconfermato, perché in quelle categorie funziona così, ma sono riuscito ad arrivare fino alla Primavera. È stata una bellissima esperienza di formazione a livello calcistico e a livello personale”.

Ti sei trasferito a Firenze?
“No, sono rimasto a casa per stare vicino ai miei ai miei amici. Andavo con il pulmino, oppure mi portava mia madre quando non lavorava. Ero a mezz’ora di distanza”.

C’è stato un momento in cui hai pensato che non saresti riuscito a fare il calciatore?
“Prima di trasferirmi a Firenze ero un po’ titubante. Mi ricordo una sera piena di dubbi, non volevo allontanarmi dai miei amici. Poi la mattina dopo dissi a mia madre che avevo scelto di fare questa esperienza. I miei genitori non mi hanno mai fatto pressione e mi hanno sempre permesso di scegliere. Mia madre non capisce molto di calcio e mio padre non ha mai esagerato con i complimenti, questa è stata la mia fortuna perché a volte i genitori pressano troppo e fanno credere ai figli cose che non ci sono. Ho sempre vissuto questo percorso con la massima tranquillità”.

Hai sempre giocato come difensore?
“Nelle giovanili ho provato tutti i ruoli, come è giusto che sia. Dal primo anno di Primavera mi hanno spostato in difesa e non mi sono più mosso: quella è stata la mia fortuna”.

È da questa esperienza nei ruoli più avanzati che deriva la tua propensione al gol?
“Non saprei. Noi difensori segniamo spesso con i calci piazzati. Se hai la fortuna di giocare con compagni che mettono buoni palloni, serve la cattiveria per inserirsi al momento giusto. Io quando sono lì davanti a ogni calcio d’angolo o punizione mi dico sempre: ‘Ora la butto dentro!’”.

Quando hai pensato di avercela finalmente fatta?
“Non voglio passare per quello che fa troppo l’umile, ma nemmeno oggi mi dico di avercela fatta. Sono giovane e devo fare ancora tanto, anche se sono consapevole di essere arrivato in una squadra importante. Ovviamente ci ho pensato al mio esordio in Serie A con l’Atalanta, a Firenze, contro la Fiorentina. Lì ho coronato il mio sogno, ma c’è ancora tanta strada”.

L’esordio contro la Fiorentina è stato emozionante?
“Un segno del destino. Sono cresciuto lì, tanti amici mi sono venuti a vedere. C’erano i dirigenti che mi hanno visto crescere. È stata una bella emozione”.

Prima dell’Atalanta c’è stata l’esperienza al Perugia. Quel periodo cosa ti ha insegnato?
“È stata un’esperienza fondamentale: il primo passo da un settore giovanile a un campionato di professionisti, con gente più grande di me e tanta esperienza sulle spalle, per la prima volta lontano da casa. Ero abituato a stare sempre vicino alla mia famiglia, con amici, fidanzata e famiglia, quando mi sono ritrovato all’improvviso lontano da loro: non mi sentivo a mio agio. Tutto questo, però, mi ha fatto crescere. Ho capito com’è il calcio dei professionisti ed è stata una bella esperienza. In panchina c’era Pierpaolo Bisoli, che mi ha insegnato tante cose. All’inizio non giocavo, ero giovane e gli allenatori devono essere bravi a non bruciarti. A gennaio c’era la possibilità di andare in prestito ma io scelsi di restare lì, concludendo l’anno con quattordici presenze”.



Lì hai conosciuto il tuo idolo Materazzi?
“Sì. Uno dei miei tatuaggi è legato a lui e un massaggiatore del Perugia quando lo scoprì gli inviò una foto. Marco gli rispose e promise di incontrarmi una volta tornato lì e così è stato. Il 23 della mia maglia è dedicato sia a lui sia al giorno in cui mi sono fidanzato con la mia compagna”.

Poi sei andato in prestito all’Atalanta a gennaio del 2017, com’è stata l’esperienza con Gasperini?
“Dopo altri sei mesi a Perugia, a gennaio sono andato a Bergamo. Ero convinto che il lavoro svolto in Serie B andasse bene, ma non era così: il salto è davvero grande. Mister Gasperini ha cambiato totalmente il mio modo di lavorare, a livello mentale e fisico. Gli allenamenti erano davvero intensi, all’inizio non pensavo di farcela, ma è tutta una questione di abitudine”.

C’è una partita della tua carriera che ricordi con più piacere?
“Il 4-1 all’Inter, a Bergamo, con l’Atalanta. Battere una squadra importante fu molto bello. La più emozionante di tutte, però, è l’esordio in Nazionale, è stata una cosa unica. All’inno mi veniva da piangere, non ci credevo. Ero accanto a giocatori come Verratti, Florenzi, Bonucci. Per tanti anni li ho visti vestire quella maglia ed ero accanto a loro”.

Quanto punti all’Europeo?
“Giocare con la maglia della propria nazionale è la cosa più bella che ci sia per un calciatore. Tutto passa per quello che fai nel Club, però, e io farò il massimo per guadagnarmi la convocazione”.

Com’è cambiata la tua vita in questi ultimi anni di Serie A?
“Fino a oggi sono rimasto il Gianluca di sempre. Ovviamente qualcosa lo vedo che sta cambiando, quando torni al paese di chiedono un selfie in più. Ma io quando sono lì vado sempre al bar in cui sono cresciuto con i miei amici e sono il Gianluca di prima, rimango uguale”.

Chi è il tuo migliore amico nella vita?
“Il mio migliore amico si chiama Albano e ci ho giocato sempre a pallone. Poi c’è Lorenzo, mio cugino, che è come se fosse un fratello. Siamo cresciuti insieme in campagna, dove vivevo con i miei”.

Nel calcio a chi sei più legato?
“Ho avuto un buon rapporto con tutti. Qui ho ritrovato Spinazzola, con cui abbiamo giocato insieme a Perugia e a Bergamo, dove eravamo anche compagni di stanza. E all’Atalanta ho legato tanto con Caldara”.


Qual è la tua giornata tipo?
"Mi piace uscire con la mia compagna Elisa e cenare a casa con lei, perché come cuoca è la numero uno. Se vengono gli amici a trovarci usciamo un po’ di più, ma in generale mi piace vivere le giornate il relax”.

Avevi mai visitato Roma prima del tuo arrivo qui?
“Un po’ di tempo fa sono venuto per tre giorni con la mia compagna e ce la siamo girata per bene, è una città speciale, ogni vicolo ti regala qualcosa di unico”.

Cosa hai pensato quando ti hanno proposto di venire a Roma?
“Quando il mio procuratore mi ha prospettato questa possibilità gli ho detto senza esitare: ‘Voglio andare’. Qui sono passati tanti campioni, è un onore rappresentare questa maglia. È una piazza che mi è sempre piaciuta. Roma ti dà un senso di magia. I tifosi sono calorosi e io sono fiero di poter giocare qui”.

Che impressione ti ha fatto Paulo Fonseca?
“Una buonissima impressione. È sicuro di sé, delle sue idee. È molto diretto e ti dice apertamente se fai bene o male. Siamo all’inizio, ma mi ha subito fatto una buona impressione. Dialoga molto con il gruppo e con i singoli, come è giusto che sia. L’intensità degli allenamenti è alta, i primi giorni sono rimasto a bocca aperta. Questi sono gli allenamenti giusti per trovare la buona condizione per l’inizio del campionato”.

Come ti sei trovato con i nuovi compagni di squadra?
“Mi sembra quasi di non aver cambiato squadra: i compagni sono eccellenti e mi hanno accolto alla grande. Molti degli italiani li conoscevo. Kolarov l’ho visto tanto da piccolo, in televisione mi ha sempre colpito e dal vivo lo ha fatto ancora di più a livello caratteriale: sa dirti la parola giusta al momento giusto”.

Qual è il consiglio migliore che hai ricevuto in carriera e chi te lo ha dato?
“Mio papà mi ha sempre detto di allenarmi al massimo: testa bassa e pedalare. Io l’ho sempre ascoltato. Dopo una partita fatta bene non ci si può rilassare. Anche perché il calcio è pieno di squali”.

Hai un messaggio per i tifosi?
“Da parte mia vedranno sempre massimo impegno per questa maglia. È un motivo di orgoglio essere qui. Dobbiamo cercare di creare qualcosa di nuovo per arrivare a grandi obiettivi. Il gruppo è giovane, siamo all’inizio, ma da parte nostra ci sarà il massimo impegno in allenamento e in partita”.


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24/08/2019 17:03
 
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Mancini è giovane, sta crescendo bene, era abituato a un sistema di gioco diverso. Sono soddisfatto della sua evoluzione, in ogni caso domani giocheranno Fazio e Juan Jesus.


Ma dai..?questo non fa altro che confermare quanto detto: c'era già un preaccordo ed è stato preso alla cieca.

Comunque ripartire con Fazio e JJ e titolari è proprio na roba scandalosa di principio.
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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25/08/2019 22:52
 
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Diamogli tempo, a Bergamo c'è la nebbia, tiene il 23 come Materazzi, è un bravo ragazzo ma fa una cosa veramente da prima categoria.
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25/08/2019 23:52
 
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sì, diciamo che entrato così a freddo ha anche fatto un buon intervento, poi su quella palla tra lui e Florenzi lassamo perde.
Però Florenzi ha tenuto la difesa in piedi fino ad allora.
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27/08/2019 13:15
 
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l'ho visto emozionato quando si è alzato dalla panchina.
Speriamo ingrani.
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28/08/2019 17:27
 
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mah io davvero mica lo so...
mò diventa na cosa da circoletto rosso il terzo gol per colpa di Mancini... mah..
che hanno come al solito preso il lancio a scavalcare e tutti di corsa a rientrare verso la porta
davvero alzo le mani.

Mancini sta sull'uomo suo (poi ininfluente perché taglia verso il crossatore, ma all'ultimo....
[SM=g10844]

Mancini sta sull'uomo suo che faceva lo lasciava per andare sul secondo palo e poi l'uomo suo non più marcato?

Ma soprattutto non riesco a capire sto sentenzismo su mezza azione io proprio boh abbiamo deciso che questo non è buono... perché stava sull'uomo suo...
mah


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28/08/2019 17:43
 
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In quell'azione (tra l'altro l'ho vista bene perché ero quasi allineato con la palla) lui doveva fare meglio, pochi cazzi. Essere più sveglio e tappare il buco lasciato da Florenzi.
Poi appunto poco prima aveva fatto finalmente un intervento in anticipo su Pinamonti (se non sbaglio) che JJ non era riuscito a fare in tutta la partita.
Ciò detto, nessun giudizio. Aspettiamo di capire come si muove.
Credo che le caratteristiche siano chiare. Buon anticipo, buon piede, non grande rapidità. Insomma, a vederlo giocare nell'Atalanta sembrava la versione più dinamica (ma non rapida) di Fazio. Ma a noi serve un altro centrale, uno veloce. Ovviamente visti Fazio e JJ deve giocare Mancini pure se non è rapido.
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28/08/2019 17:44
 
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Io dico solo una cosa, da quando sò andati via strootmann e soprattutto nainngolan sta squadra non ha più un organizzazione difensiva efficace ...a prescindere dal modulo e dai difensori...





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“L’autorità che aveva Fabio Capello all’interno del centro sportivo. In particolare, quando la squadra scendeva in campo per gli allenamenti, i giardinieri dovevano allontanarsi perché al mister davano fastidio i rumori. Doveva esserci il più assoluto silenzio e lui voleva il totale controllo su
ogni situazione. Queste persone che curavo il terreno di gioco, come lo vedevano arrivare, sparivano in pochi secondi"
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28/08/2019 17:45
 
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É il centrocampo che non é assortito bene..non esistono incontristi




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“L’autorità che aveva Fabio Capello all’interno del centro sportivo. In particolare, quando la squadra scendeva in campo per gli allenamenti, i giardinieri dovevano allontanarsi perché al mister davano fastidio i rumori. Doveva esserci il più assoluto silenzio e lui voleva il totale controllo su
ogni situazione. Queste persone che curavo il terreno di gioco, come lo vedevano arrivare, sparivano in pochi secondi"
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28/08/2019 20:31
 
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Mancini rimane in mezzo come un fagiano, nn stringe né su Pinamonti (gli fosse arrivata a lui avrebbe preso la palla pure comodamente) né copre Florenzi che se stava a guardà quello che segnà.

Poi a me 'sta cosa me fa impazzì: uno fa una puttanata, se sottolinea la puttanata (una), niente via quello già non è bono sei prezzolato. Giochi in serie A te fai prende alle spalle su un cross buono ma leggibile e niente si è detto che deve morì. Vabbé.

Se potrà dì che questo s'è fatto tutto il ritiro e alla fine Fonseca ha scelto de mette comunque una PIPPA al posto suo? Famose due domande. Poi adesso lo riprenderà per il debry e farà un partitione, ma speramo
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22/09/2019 18:27
 
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oggi non aveva demeritato, però il secondo giallo non lo puoi proprio prende.
Anzi li non ce puoi proprio andà col gomito largo.

Rimanere co JJ e Fazio contro l'Atalanta era da evitare.
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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22/09/2019 18:29
 
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Baff ha già cominciato la rivalutazione di JJ.
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23/09/2019 09:32
 
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Re:
Sound72, 22-9-2019 18:27:



Rimanere co JJ e Fazio contro l'Atalanta era da evitare.




Ma perché Smalling 'ndo sta? Penso che possa rientrare no?

JJ prossimo a tornare in nazionale dopo aver battuto di fretta la punizione che ha dato il via all'azione del gol. Cici (come dice Galopeira che conosce la lingua) ci sta pensando.
[Modificato da jandileida23 23/09/2019 09:33]
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23/09/2019 09:39
 
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Beh si gioca mercoledì, nn ha mai giocato..viene da 2 settimane de differenziato..al massimo andrà in panchina
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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23/09/2019 09:39
 
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Smalling è il nuovo Keyser Söze al momento.
L'affaticamento dura dal 2 settembre. Siamo al 23 e non ha fatto un minuto nemmeno in riscaldamento.
Dubito che mercoledì possa giocare dall'inizio.
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23/09/2019 10:07
 
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C'è pure il Leader Silenzioso Cetin...
......
"In my 23 years working in England there is not a person I would put an inch above Bobby Robson."
Sir Alex Ferguson.
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23/09/2019 12:40
 
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Suppongo però che prima o poi dovrà rientrà
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23/09/2019 13:06
 
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penso a Lecce domenica prossima
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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23/09/2019 14:24
 
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Mancini ha preso due ammonizioni che forse ce ne era mezza.
Forse.
poi per carità un po' più di attenzione non guasta.


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