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Gamal Abd el-Baldissor e la prospettiva panarabista

Ultimo Aggiornamento: 14/10/2022 12:04
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17/04/2016 11:06
 
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"Verità per Giulio Regeni", imbarazzo della Roma per tutelare Salah

La Lega Calcio voleva far entrare le squadre con uno striscione ideato da Amnesty International: la società giallorossa ha chiesto di non partecipare, per non mettere in imbarazzo il suo giocatore. Era allo studio anche una partnership con il ministero del turismo

Un omicidio, troppi misteri e qualche imbarazzo. Il caso Regeni comincia ad assumere una valenza di un certo peso anche nel mondo del calcio. Due giorni fa infatti – sull’onda dell’indignazione popolare nata dalle frizioni tra Italia ed Egitto relative alle indagini sull’omicidio del giovane ricercatore triestino avvenuto al Cairo – è filtrata la notizia che la Lega di Serie A, sposando una richiesta di Amnesty International, stava pensando a una iniziativa di solidarietà per Regeni. Ovvero, per la 35a di campionato, in programma nel prossimo fine settimana, far entrare le squadre in campo con lo striscione: "Verità per Giulio".
MODALITÀ DIVERSE — Ma a dimostrazione di quanto il tema sia delicato, ieri sono arrivate le dichiarazioni di Abo Rida, vice presidente della Federcalcio egiziana e membro del comitato esecutivo della Fifa (tra l’altro tra gli interrogati nell’inchiesta sui recenti scandali). "La Roma ha chiesto di non partecipare alla campagna per evitare di mettere il suo calciatore in imbarazzo – ha detto a Sada El-Balad Channel – Io ho parlato personalmente con Salah, che mi ha confermato tutto. Peraltro questa campagna non viola nessuna regola Fifa perché non mostra nessuna discriminazione contro persone o Stati". Proprio vero, ed è per questo che il club fa sapere di voler partecipare, ma di aver chiesto modalità diverse. Infatti, già ieri filtrava che la Lega, per evitare problemi, possa autorizzare sì l’ingresso negli stadi dello striscione, ma portato da bambini oppure far apparire la scritta sui maxi-schermi, magari con scelte discrezionali da parte dei club. Detto che la Roma, grazie proprio a Salah – simbolo del calcio mediorientale e legatissimo al suo Paese – ha in piedi una trattativa di partnership col Ministero del Turismo egiziano (ora inevitabilmente rallentata), il caso sembra destinato a lievitare. Un peccato, anche perché persino il presidente egiziano Al Sisi la scorsa settimana ha chiesto "verità per Giulio". Niente di più, ma niente di meno

gazzetta.it


Copriamoci di ridicolo mi raccomando.
Che vergogna comunque, ma manco a provare ad accampa' una mezza giustificazione per una roba del genere.

Mo ce racconteranno che sullo striscione c'era scritto a morte gli egiziani.

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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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