Stampa | Notifica email    
Autore

SABATINI VATTENE

Ultimo Aggiornamento: 13/06/2023 22:16
OFFLINE
Post: 28.044
Città: ROMA
Età: 55
Sesso: Maschile
06/06/2016 14:29
 
Quota

io ho sentito Catalani che diceva: "effettivamente è un bel punto interrogativo", Magni non l'ho sentito.
aldilà di questo, continuo a sottolineare come la prima cosa di cui si è preoccupato Magni, dopo aver letto una cosa non so di chi che parlava di cazzi e cappelle, è venire a fare il maestrino a me per questioni di forma.

Il punto era: tu vuoi crescere, ma prendi una scartina, rotta e pure poco affidabile di testa, da chi al posto di questa scartina (per loro, mentre per te Roma è un caposaldo da cui partire per "risolvere" il problema Fasce) si va a prendere il migliore del mondo nel ruolo (e se non è il migliore è tra i primi 3, posto che sempre se non è il migliore, non lo è più perché si è sfasciato il cazzo a furia di vincere e rivincere).

Comunque...della puntuta osservazione Magni si è soffermato sull'accessorio. Il problema non era quello che evidenziavo io, il problema è aver usato la parola "cassonetto".

Problemi di chi, a differenza mia, non attinge al trivio a piene mani.
Meglio soffermarsi sui dati accessori, tipo "non affibbiare a Cáceres epiteti".

Sti Radical chic oh, non morono mai.
[Modificato da giove(R) 06/06/2016 14:30]


OFFLINE
Post: 15.938
Età: 41
Sesso: Maschile
06/06/2016 17:37
 
Quota

Sesso matto, quello con la cara Antonelli e Giannini. Lo pija pure un po' anche se quello era meno emaciato.
[Modificato da jandileida23 06/06/2016 17:37]
--------------------------------------------------------
Sono la rovina della Roma


OFFLINE
Post: 15.938
Età: 41
Sesso: Maschile
06/06/2016 18:05
 
Quota

Vabbè me la sono letta tutta: a me fa un po' pena. La sorca le sigarette il fascino della morte autoinflitta. Sembra il primo disco de Nattefrost.
--------------------------------------------------------
Sono la rovina della Roma


OFFLINE
Post: 20.807
Città: ROMA
Età: 41
Sesso: Maschile
06/06/2016 19:18
 
Quota

intervista integrale

Sabatini: "Mi suicido tutti i giorni. Io, il sesso disperato, Pallotta e Totti"
Il direttore sportivo dei giallorossi parla di tutto, anche dell'ipotesi di un divorzio dal club: "Questo è il mio ultimo anno qui, e io continuerò a fare il d.s. alla mia maniera. Non sono commissariabile"

06 giugno 2016 - Milano
Dalla scrivania si vede una piccola targa con un uomo anziano che sorride. C’è una frase che galleggia al lato della sua testa: "Ho imparato che un uomo ha il diritto di guardare dall’alto in basso un altro, solo per aiutarlo a rimettersi in piedi". Un programma ambizioso e forse per questo disperato, come tanti degli spiriti che affollano le parole di Walter Sabatini, che cerca anche nel sorriso ghiacciato di quell’uomo – Gabriel Garcia Marquez – la chiave per una serenità irraggiungibile. I "Cent’anni di solitudine" sono nella sua testa, nel corpo affascinato dall’autodistruzione, nonostante la vulgata corrente lo racconti come il re del mercato italiano. A 61 anni, in fondo, è possibile che abbia scoperto come – tra mascalzoni, magia, talenti, sesso e delusioni – il calcio sia la sua Macondo, ogni giorno spazzata via senza rimpianti.
Sabatini, come ha scoperto questo libro?
"Grazie a un soggetto fuori dal sistema come Paolo Sollier, con cui nei primi anni Settanta ho giocato nel Perugia. Era un comunista, uno che metteva la politica prima del calcio e faceva scelte conseguenti, e per questo era considerato un reietto. Io avevo una cultura scolastica, un giorno invece arriva Sollier con questo libro e mi dice: “Leggilo”. Lo cominciai e rimasi folgorato fin dalla prima frase ("Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Buendìa si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui suo padre lo aveva condotto a conoscere il ghiaccio", ndr)"
Lei quando ha scoperto il ghiaccio?
"Devo ancora scoprirlo, forse. Però ricordo come a 9 anni mio nonno Livio, che lavorava alla fornace di Marsciano, vicino a Perugia, un giorno mi parlò di Gianni Rivera, un ragazzino bravo a giocare al calcio. Lui non lo aveva forse mai neppure visto, ma mi incuriosì abbastanza per farmi fermare una domenica davanti alla tv e abbandonare per sempre i miei giochi di indiani e cowboy. Da quel momento pensai solo al pallone. I miei non volevano che giocassi perché rovinavo vestiti e scarpe e così, per scoprirmi, mi toccavano la schiena per vedere se avevo sudato. Io allora, prima di tornare a casa, da folle mi esponevo di schiena alla tramontana di Perugia per farmi asciugare addosso il sudore. Così li convinsi a portarmi alla Juventina, dove si favoleggiava di un certo Antognoni che sapeva colpire uno spago all’incrocio dei pali. Fu l’inizio. Della felicità e dell’autoflagellazione".
PUBBLICITÀ
inRead invented by Teads
Josè Arcadio sopravvive anche grazie a prestazioni da superdotato: lei che rapporto ha col sesso?
"A me il sesso ha salvato la vita. Lo vedo da tutte le parti. Il gol ad esempio è penetrazione. Ho sempre fatto sesso disperato, quello che uno fa per attutire un dolore. Il problema degli uomini è ormonale. Quando si acquietano gli ormoni viene meno l’avidità, l’arroganza. Io speravo che i miei si tacitassero un po’ più in fretta, invece niente. Il sesso ti fa fare cose in eccesso e aiuta a tollerare il resto. Ancora oggi non riesco a sopportare una sconfitta".
Il contrario del colonnello Aureliano Buendia, "che promosse 32 sollevazioni armate e le perse tutte". In fondo anche lei non ha mai vinto davvero.
"Io sono come lui, che non perde perché fallisce le insurrezioni ma perché diventa solo e cattivo nella solitudine. La mia è una condanna fatta di numeri e statistiche, poi certo ci sono anche altri parametri. Ma alla Roma questo problema lo sento nelle viscere".
Il colonnello sopravvisse a 4 attentati e a 73 imboscate: a lei quante ne hanno fatte?
"Parecchie, ma ne capisco anche il motivo. Sono un cultore dell’amicizia silenziosa, non la coltivo. Anche mio fratello, a cui voglio un bene infinito: sono capace di non sentirlo per tre mesi. Se una telefonata va oltre i 15 secondi non la considero sana".
Supponiamo che tra gli attentati considera anche la squalifica del 2000: 5 anni complessivi, con proposta di radiazione per tratta di minori.
"Fu una cosa politica disgustosa. Chi ha svolto le indagini sa come sono andate le cose, per questo poi credo mi abbiano lasciato fare il mio lavoro fingendo di non vedermi. Il colonnello Martino della procura federale fece un lavoro serio e mi disse di stare tranquillo. Pensi che durante le indagini ero così sereno che chiamavo Massara perché facesse da traduttore col 15enne ivoriano, che tra l’altro non presi io e anzi chiesi al procuratore di venirselo a riprendere perché non era bravo. Visto che quello rimandava, al ragazzo davo io i soldi che potevano servirgli e così mi hanno anche accusato di volerlo corrompere per acquisire vantaggi futuri".
Però si disse pure che il ragazzo dormiva nel sottoscala di un ristorante, che era scappato e trovato dalla polizia sotto un ponte.
"Ma non era vero, dormiva all’ostello della gioventù. Fu una aberrazione per compiacere la politica, visto che il ministro Melandri stava facendo una campagna contro il lavoro minorile. Dopo la prima squalifica di un anno e mezzo, quando arrivò il ricorso di Porceddu, l’accusatore, capii che ero finito. So che l’onestà non si autoproclama, ma io sono un uomo di grandi principi". Be’, quasi tutti i colpevoli si dichiarano innocenti.
"Lo so, ma le assicuro che ho pagato un conto per altri. Mi hanno defraudato della vita stessa. Però quello dei ragazzi è un problema reale del calcio e i primi ad alimentarlo sono i genitori avidi. Però grazie alla squalifica sono diventato bravo. Vedevo 18 ore di calcio al giorno, tenevo gli occhi aperti con gli spilli per non dormire, conoscevo qualsiasi giocatore al mondo".
Non si è mai vergognato di infrangere la legge lavorando da squalificato?
"No, mi sono solo ripreso una piccola parte di quello che mi hanno tolto".
Il colonnello Buendia diventò più scontroso e tentò anche il suicidio: lei ci ha mai pensato?
"Io mi suicido tutti i giorni. Ho sempre avuto poco rispetto per la mia vita. Prima per una sorta di adorazione delle mie capacità psicofisiche. Pensavo di poter far tutto e lo penso ancora oggi, tant’è che sono un suicida senza successo".
Amaranta rifiuta Crespi, e vivrà sempre col rimorso: il suo più grande?
"Penso di non esser stato bravo ad amare le persone. Qualcuna avrebbe meritato qualche carezza in più, prima di tutto mia madre Lina. Io invece ho macerato tutto dentro".
A proposito di sensi di colpa, per Garcia ne ha avuti, visto che aveva detto che gli "schizzi di sangue" non sarebbero stati i suoi?
"No, ho cercato di proteggerlo. Molti mi accusano di aver perso tempo. Forse, ma ricordo che in un momento di grande successo per lui non ha voluto tradire la Roma. E poteva farlo".
A un certo punto a Macondo arrivano gli americani. Belle case, ferrovia, però si perde la poesia: è capitato anche alla Roma?
"Io non ho perso la poesia, ma il mio modo di pensare al calcio è diverso dal loro. Per me il pallone è una sfera magica, l’Aleph di Borges, ci vedo l’universo intero, mentre altri notano solo la sfera di plastica. Vede, io una volta ho giocato con Sivori. Ero in vacanza a Fregene e trovai uno che organizzava una partita benefica con vecchie glorie, attori e cantanti. Accettai con noia, ma poi spuntò Omar. Aveva poco più di 40 anni. La sua non era tecnica, era magia. Lo vedevo con le mani sui fianchi, pronto a insultare chi non gli avesse consegnato subito la palla. Un genio. Ecco, questo è il mio calcio".
Ma lei, uomo di sinistra, che ci fa con una proprietà Usa? È l’unico dirigente rimasto del nuovo corso.
"Un po’ me ne vergogno. Io ho il cervello di sinistra e il corpo di destra, sempre in conflitto. Tante cose le ho fatte per il corpo. Loro sono investitori, poi però tocca a noi. Ma si deve essere di sinistra sempre, nel calcio come nella vita".
Eppure si dice che la maggior parte dei calciatori è di destra.
"Non sono di destra, sono qualunquisti. Il calcio attrae vanità, perché intorno al calcio ci sono nani e ballerine. Diventa una patologia, ti fa pensare che sia importante solo un calcio d’angolo".
Mr. Brown promette concessioni alla fine della pioggia, peccato passino 5 anni. Gli stessi che voi avete utilizzato senza vincere niente.
"Non è andata proprio così. Qui è mancato un trofeo, però bisogna riconoscere che la Roma è società patrimonializzata ed è al terzo anno di Champions. È stato fatto un lavoro virtuoso che viene riconosciuto in Italia e all’estero, ma non a Roma per rabbia e frustrazione".
Però lei con Pallotta che c’entra? Non resta certo per lo stipendio.
"Anzi, altrove potrei guadagnare di più. Il primo febbraio con una mail ho chiesto al presidente di lasciarmi libero perché ho percepito – e lo percepisco tuttora – uno scollegamento tra me e lui... Mi scusi, non posso andare avanti su questo argomento. Non posso rompere oggi, abbiamo traguardi da raggiungere. Lo farò quando sarò a posto con la mia coscienza. Comunque io non ho mai parlato di dimissioni. In un primo momento lui aveva accettato, poi ha cambiato idea. Per un certo momento mi sono sentito un prigioniero, negli ultimi tempi però ho trovato tante persone che mi hanno aperto gli occhi nell’individuare i problemi, le potenzialità. Mi hanno dato speranza. Una cosa però è certa: questo è il mio ultimo anno alla Roma e io continuerò a fare il d.s. alla mia maniera. Non sono commissariabile".
Lei ha reso ricchi per generazioni intermediari e procuratori rozzi e amorali: non la imbarazza?
"Alcuni, non tutti, ma non mi imbarazza. Sono strumenti di lavoro. Trent’anni fa, quando c’era solo Caliendo, io dicevo a un mio presidente: “Non puoi andare contro la storia”. I procuratori sono un male necessario".
Sa bene che su di lei e alcuni agenti girano voci di mazzette nelle transazioni.
"Lo so e mi inquieta, ma senta, non permetto a nessuno di offrirmi neanche un caffè. So che il mio mestiere comporta il rischio di accuse cariche di frustrazioni, ma non mi interessa. La corruzione è del mondo, a volte è stata benedetta perché ha implementato nella storia la costruzione degli Stati. Io non sono una mammoletta, ma considero normale l’onestà".
Al netto dei reati, si dice che lei abbia creato una rete di d.s. amici in stile moggiano.
"Nel calcio si va a mode. Ora tanti pensano che io sia bravo – e forse lo sono – e così adesso c’è chi mi chiede dei consigli, ma non ho mai raccomandato nessuno, neppure mio fratello. La rete che spesso ipotizzano è virtuale, Calciopoli invece è stata una cosa vergognosa, ha spostato scudetti, ma ci sono sentenze che ormai la descrivono. Oggi il calcio è malato di altre cose, le scommesse prima di tutte".
Dei circa 70 giocatori che ha preso in questi 5 anni, quanti erano da Roma? Il 50%?
"Forse anche meno, ma in quel momento c’era una logica. Mi accusano di non prendere italiani, ma dove sono quelli bravi a cifre abbordabili? Occorrerebbe cambiare il sistema, che invece è stantio. A Roma la gente i calciatori a volte li sbrana".
Lei però, da esteta del calcio, è diventato l’uomo delle plusvalenze: le hanno rubato l’anima?
"No, ma mi hanno complicato la vita. Comunque il talento fine a se stesso diventa un vizio, io dovevo far coincidere le cose e in parte ci sono riuscito".
È vero che è lei che impone i giocatori ai tecnici?
"Io li propongo, ma li condivido con l’allenatore. E poi con Spalletti c’è sintonia. Siamo entrambi due disturbati psichici dalla vita".
Se non fosse stato costretto a cedere i migliori, la Roma avrebbe già vinto qualcosa?
"Questo non glielo dirò mai".
Macondo alla fine muore anche per mancata evoluzione. È un po’ quello che c’è nel rapporto tra la Roma e Totti?
"A Francesco ho sempre parlato con affetto. Gli avevo detto: “Smetti”. Lo penso ancora oggi, però ora che farà il contratto credo abbia una grande occasione: avrà un anno cuscinetto per lavorare su se stesso".
È parso però che Spalletti avesse un risentimento antico verso Totti.
"Certo che in lui c’era una quota residuale di uno stato d’animo che era maturato in passato, ma Spalletti voleva imporre un modo di essere e ci è riuscito. Ora si sono risintonizzati. Certo, la sintonia sarà stentata, ma occorrerà l’intelligenza di entrambi. Luciano ha avallato l’ok al contratto, ma Francesco dovrà essere generoso con i compagni. Io ipotizzo un Totti nuovo, pur facendo ancora qualche altra prodezza. Perché una cosa è sicura: pur essendo un campione Totti non è stato nell’Olimpo, ma le sue giocate non si vedranno più su un campo di calcio. Non ha vinto Palloni d’oro o Champions, però i suoi colpi saranno chiusi in un libro e non saranno più riproposti da nessuno".
E allora chiudiamo anche noi il nostro libro, mentre Sabatini ci sussurra: "Questa intervista potrebbe essere il mio testamento spirituale, anche se altri due o tre mesi conto di viverli, nonostante sigarette e caffè (15 al giorno, ndr)", e ammicca sorridendo. Ma è un attimo. Il telefonino che squilla gli fa cambiare l’espressione del viso. Gli spiriti prendono di nuovo possesso di corpo e mente. La sua Macondo è perduta ancora una volta.
Massimo Cecchini
ONLINE
Post: 15.701
Città: ROMA
Età: 49
Sesso: Maschile
06/06/2016 19:23
 
Quota

Re:
jandileida23, 06/06/2016 18.05:

Vabbè me la sono letta tutta: a me fa un po' pena. La sorca le sigarette il fascino della morte autoinflitta. Sembra il primo disco de Nattefrost.



A me me pare lo zio de Zio Antonio
OFFLINE
Post: 15.938
Età: 41
Sesso: Maschile
06/06/2016 20:59
 
Quota

Sí più o meno. Se ritroveranno a magnà il pesce da soli a Focene verso novembre con il cielo plumbeo e il cameriere con le chiazze de sugo sulla camicia.

Ma poi fai il DS, te puoi mette parlà dei cazzi tuoi in questo modo? Ma a noi che ce dovrebbe fregà? Che uno con la profondità de pensiero de un lavandino sia diventato il Sartre del calcio italiano dovrebbe comunque fa riflettere
[Modificato da jandileida23 06/06/2016 21:00]
--------------------------------------------------------
Sono la rovina della Roma


OFFLINE
Post: 20.807
Città: ROMA
Età: 41
Sesso: Maschile
06/06/2016 21:51
 
Quota

no,ziantoni ha detto che siamo noi quelli con le chiazze di sugo che lo attacchiamo sul forum.
ONLINE
Post: 15.701
Città: ROMA
Età: 49
Sesso: Maschile
06/06/2016 22:07
 
Quota

Uno che ha Fedez come maître à penser manco il sugo si sa fare, lo compra pronto al simply.
OFFLINE
Post: 20.807
Città: ROMA
Età: 41
Sesso: Maschile
07/07/2016 01:06
 
Quota

Sanabria quasi fatta al betis
Paredes in odor di milan

Ormai siamo l'udinese
Anzi,la Romanese.
Walter Sabatini ds della Romanese
Suona bene
ONLINE
Post: 15.701
Città: ROMA
Età: 49
Sesso: Maschile
07/07/2016 07:35
 
Quota

è il più grande scopritore di talenti già cari che esista.
OFFLINE
Post: 15.938
Età: 41
Sesso: Maschile
07/07/2016 08:06
 
Quota

ahahahahha
--------------------------------------------------------
Sono la rovina della Roma


OFFLINE
Post: 20.807
Città: ROMA
Età: 41
Sesso: Maschile
16/07/2016 15:31
 
Quota

Io scrivo solo qua,tanto tutto lo schifo porta a lui.

Intanti sanabria felice al betis,manolas ormai sedotto dal chelsea...beh,vedo che c'e' voglia di roma,grazie walter
OFFLINE
Post: 20.807
Città: ROMA
Età: 41
Sesso: Maschile
21/07/2016 17:31
 
Quota

Rinnovo di 5 anni a scoruzzi?
Giusto blindare tale patrimonio.
E propongo anche contratto da dirigente piu' avanti.
ONLINE
Post: 15.701
Città: ROMA
Età: 49
Sesso: Maschile
21/07/2016 18:56
 
Quota

Austini dice che tanto non serve un portiere: il secondo lo fa Scoruzzi, quando guarisce.
Ma noi le certezze le abbiamo tutte.
ONLINE
Post: 29.401
Città: ROMA
Età: 52
Sesso: Maschile
01/09/2016 08:31
 
Quota

Austini ieri è riuscito anche a dire che la punta non arriva perché devi fare i conti davanti con l'ingaggio di...Totti.

Totti eh? E Iturbe che te lo sbatti in faccia invece non diciamo niente..ce sta il parafulmine de Spalletti che si presta a dire che si è opposto alla cessione.

Del resto una squadra cosi forte nob l'ha mai avuta.





Detto questo..ma Sabatini quando se ne va? Gli facciamo fare anche mercatino di gennai
------------------------------------
“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
OFFLINE
Post: 28.044
Città: ROMA
Età: 55
Sesso: Maschile
01/09/2016 10:26
 
Quota

guarda per me manco quelli natalizi a Innsbruck
ar massimo là, ma a venne le callaroste


OFFLINE
Post: 20.807
Città: ROMA
Età: 41
Sesso: Maschile
05/09/2016 18:52
 
Quota

Ho visto che Lirola (lo juventino che piu' mi aveva colpito nella finale primavera) e'andato in prestito al sassuolo.
Fortunata la juve,fosse stato nelle mani del norcino lo avrebbe dato via a 2mln con diritto di recompra
OFFLINE
Post: 20.807
Città: ROMA
Età: 41
Sesso: Maschile
08/09/2016 14:25
 
Quota

Petrachi:abbiano l'accordo x riscattare castan.
....
Complimenti sabatini...castan scaricato...che meschini
OFFLINE
Post: 20.807
Città: ROMA
Età: 41
Sesso: Maschile
16/09/2016 10:03
 
Quota

Sabatini:"il mio futuro?Una nuova sfida"
............
Sia ben chiaro:questa l'hai PERSA.
[Modificato da lucaDM82 16/09/2016 10:03]
OFFLINE
Post: 20.807
Città: ROMA
Età: 41
Sesso: Maschile
25/09/2016 19:01
 
Quota

L'anno scorso beccammo l'empoli e verdi e zielinsky spiccarono...
Ma sto cojone invece de prende gerson non poteva prende loro?
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 11:03. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com