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Coppa America

Ultimo Aggiornamento: 21/07/2021 09:13
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08/06/2011 17:38
 
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i convocati del Brasile:

Portieri: Julio Cesar (Inter), Victor (Gremio).
Difensori: Andre Santos (Fenerbahce, Tur), Daniel Alves (Barcellona, Spa), Maicon (Inter), Adriano (Barcellona, Spa), David Luiz (Chelsea, Ing), Lucio (Inter), Luisao (Benfica, Por), Thiago Silva (Milan).
Centrocampisti: Sandro (Tottenham, Ing), Lucas Leiva (Liverpool, Ing), Elano (Santos), Elias (Atletico Madrid, Spa), Jadson (Shaktar Donetsk, Ucr), Lucas (San Paolo), Paulo Henrique Ganso (Santos), Ramires (Chelsea, Ing)
Attaccanti: Alexandre Pato (Milan), Fred (Fluminense), Neymar (Santos), Robinho (Milan).

e quelli dell'Argentina:


Portieri: Sergio Romero (AZ Alkmaar), Juan Pablo Carrizo (River Plate) e Oscar Ustari (Getafe).
Difensori: Gabriel Milito (Barcelona), Ezequiel Garay (Real Madrid), Nicolás Burdisso (Roma), Javier Zanetti (Inter), Nicolás Pareja e Marcos Rojo (Spartak Mosca), Pablo Zabaleta (Manchester City) e Emiliano Insúa (Galatasaray).
Centrocampisti: Javier Mascherano (Barcelona), Lucas Biglia (Anderlecht), Ever Banega (Valencia), Esteban Cambiasso (Inter), Javier Pastore (Palermo), Diego Valeri (Lanús) e Enzo Pérez (Estudiantes de La Plata).
Attaccanti: Lionel Messi (Barcelona), Ángel Di María e Gonzalo Higuaín (Real Madrid), Sergio Agüero (Atlético Madrid), Ezequiel Lavezzi (Napoli) e Carlos Tevez (Manchester City)

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ma possibile che in Argentina nn ci siamo 3 portieri migliori di Carrizo??
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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20/06/2011 12:00
 
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intanto nella Gold Cup il Panama di Dely Valdes ( allenatore ) è arrivato in semifinale..vittoria ai rigori mezza rubata se nn ho visto male perchè il gol del pareggio al 90 'contro El Salvador era di mano..e la palla nn so neanche se era entrata del tutto....
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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fred?
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28/06/2011 20:36
 
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www.tuttocoppaamerica.com/

di Andrea Colacione

La fiera dei sogni, alias la “Copa America” 2011 sta per aprire i battenti per la gioia dei “maniaci” dell’estetica come il sottoscritto. Il calcio sudamericano insieme al modello delle nazionali spagnole e del Barcellona è l’unico antivirus da contrapporre al calcio noia, quello che vuole il risultato a tutti i costi e per giunta subito con dirigenti che si innamorano di un progetto (così lo definiscono!) salvo fare dietrofront un attimo dopo; oppure di un tecnico o di un calciatore, spendendo e sperperando salvo poi esonerare o svendere.

Personalmente mi dissocio da tutto ciò e mi schiero come mi sono sempre schierato a difesa della fantasia, dell’istinto e della gioia di accarezzare una “bola” o una “pelota” perché tutto ciò produce spettacolo, emozione ed estasi pura. Il futbòl del nuovo mondo rappresenta tutto ciò e la storia della “Copa America” ne è una testimonianza tangibile pur con i suoi eccessi di narcisismo e di emotività.

Questo torneo che accende i sogni e la fantasia di milioni di persone è la più antica competizione per nazioni del mondo, avendo preso il via nel 1916 ed è anche quella che ha visto disputare il maggior numero di edizioni. Il battesimo avvenne proprio in Argentina - dove sta per partire per la 43ma volta - e fu l’occasione per celebrare il centesimo anniversario dell’indipendenza del paese. Seppure con formule e con cadenze talvolta bizzarre, la Coppa America ha resistito a tutto, regalando distrazioni a popoli sfiancati da crisi politiche ed economiche, da golpe militari, da dittature, da guerre civili e da rivoluzioni di ogni genere. Ha resistito a tutto perché il “futbòl” o il “futebòl”, a seconda dell’accezione spagnola o portoghese, fa parte del Dna di questi popoli proprio come il ballo e la musica. E talvolta oltre ad essere occasione di compiacimento rappresenta anche una sorta di riscatto sociale per chi va in campo ma anche per gli stessi tifosi.

Il gioco del calcio in Sudamerica viaggia sincronizzato con lo scorrere della vita quotidiana ed ha ispirato pagine e pagine di letteratura, scomodando fuoriclasse della penna come Osvaldo Soriano ed Eduardo Galeano che hanno raccontato in molti loro capolavori gesta di campioni ed emozioni della gente comune, del popolo. Se possiamo godere di un simile spettacolo dobbiamo però ringraziare ancora Adolfo Orma ed Héctor Rivadavia Gomez, rispettivamente presidenti delle federazioni argentina ed uruguaiana che hanno saputo unire il talento di un intero continente, volendo dar vita a tutti i costi a questa manifestazione. E’ anche grazie a loro che si sono potuti ammirare campioni di antichissima memoria come Guillermo Stabile, Arthur Friedenreich, Americo Tesoriere, Formiga, Andrade, Monti, Orsi (due dei famosi oriundi!), Antonio Sastre, il paraguayo Arsenio Erico, Loustau, Zizinho, Ademir, e poi Alfredo Di Stefano, gli angeli dalla faccia sporca, Garrincha, l’uccellino dalle gambe storte nonché l’allegria del popolo, Didì, Vavà e Pelé, Ghiggia e Schiaffino, Jair e poi in tempi più recenti il genio di Diego Armando Maradona, quello di Enzo Luìs Francescoli, Tèofilo Cubillas, il più forte peruviano di sempre o il concerto sinfonico dei vari Jùnior, Falcào, Socrates, Cerezo e Zico ed infine i vari Romario, Ronaldo e Rivaldo a rappresentare la Seleçào ed Omar Batistuta, Hernàn Crespo e Juan Romàn Riquelme la Selecciòn tanto per citare qualche nome.

Ad accendere il presente troviamo nomi come i super fuoriclasse Messi e Neymar in primis ma anche i vari Pastore, Aguero, Di Maria, Tévez, Lavezzi, Milito, Higuain (Argentina), Daniel Alves, Thiago Silva. Lucas, Robinho, Pato, Paulo Henrique Ganso, Fred, Maicon (Brasile), Forlàn, Cavani, Luis Suàrez, Abel Hernandez (Uruguay), Fredy Guarìn, Radamel Falcào Garcia e Teòfilo Gutiérrez(Colombia), Christian Noboa e Felipe Caicedo (Ecuador), Ivan Piris, Lucas Barrios e Federico Santander (Paraguay), Yohandry Orozco e José Salomon Rondòn (Venezuela), Gary Medel, Arturo Vidal, Rodrigo Millar, Mauricio Isla ed Aléxis Sanchez (Cile), Luìs Ramirez e Juan Manuel Vargas (Perù) sono in grado di farci sobbalzare dalle poltrone. A tutti questi artisti rivolgiamo una sola preghiera: quella di regalarci tanto spettacolo che è linfa vitale per alimentare i nostri sogni.

[Modificato da lucaDM82 28/06/2011 20:36]
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29/06/2011 10:19
 
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Prostitute in hotel
8 esclusi, Messico decimato


Scandalo sessuale a sei giorni dal debutto in Coppa America. Il c.t. della seleccion spedisce a casa Fabián, Cortés, Jiménez, Calderón, Cabrera, Vidrio, Hernández e Jonathan dos Santos, fratello del più famoso Giovani

Afp BUENOS AIRES (Argentina), 28 giugno 2011 – Rivoltata come un calzino ad appena sei giorni dal debutto in Coppa America contro il Cile (Gruppo C). E’ quello che è capitato alla rosa della seleccion messicana, travolta nelle ultime 24 ore dallo scandalo sessuale che ha visto protagonisti ben 8 giocatori, immediatamente espulsi e sostituiti questa mattina in fretta e furia dal tecnico Luis Fernando Tena. Alle origini dello scandalo, una denuncia di furto da parte degli 8 giocatori, successivamente rivelatisi vittima di un festino proibito finito male.

LO SCANDALO — Se le prostitute contrattate alla vigilia dell’amichevole contro l’Ecuador (tra l’altro successivamente vinta per 1-0) non si fossero rivelate anche delle abili ladre, probabilmente gli 8 giocatori messicani l’avrebbero passata liscia. Ma la denuncia per furto di numerosi oggetti personali ha logicamente fatto scattare le indagini, e le immagini delle telecamere a circuito chiuso dell’hotel di Quito che ospitava il ritiro della seleccion ha subito smascherato il festino proibito, registrando i movimenti dei giocatori in compagnia di ragazze non registrate alla reception. E così, oltre a rimetterci numerosi oggetti personali tra cui orologi, pc, vestiti e denaro (per un valore totale di circa 16 mila dollari, ha informato Juan Nungaray dall’ambasciata messicana in Ecuador), gli 8 protagonisti della bravata hanno anche perso la nazionale. Non solo, la Federazione calcio messicana li ha squalificati per 6 mesi da tutte le competizioni, e dovranno pagare una multa di 4.200 dollari ciascuno.

IL PRECEDENTE — Un inconveniente che complica non poco la vita del Tricolor, giunto in Argentina con una rosa imbottita di Under 22 per il recente impegno della seleccion principale nella Coppa d’Oro, vinta nonostante lo scandalo doping che ha travolto 5 giocatori. In quella circostanza, Guillermo Ochoa, Edgar Dueñas, Francisco Rodríguez, Christian Bermúdez e Antonio Naelson risultarono positivi al Clembuterol dopo un controllo realizzato il 21 maggio, poco prima dell’inizio del torneo.

I SOSTITUTI — Il tecnico messicano Luis Fernando Tena ("Hanno commesso un grave errore e se ne sono resi conto. Conoscono bene le regole di disciplina interne, e sanno che il loro comportamento gli causerà un lungo castigo. Mi dispiace per loro, ma non c'è altra soluzione"). d’accordo con la FMF, ha annunciato poche ore fa l’esclusione degli 8 giocatori coinvolti nello scandalo (Marco Fabián, Javier Cortés, Israel Jiménez, Nestor Calderón, David Cabrera, Néstor Vicente Vidrio, Jorge Daniel Hernández e Jonathan dos Santos, fratello del più famoso Giovani), e ha comunicato i rispettivi sostituti. Édgar Pacheco, Alan Pulido, Kristian Álvarez, Emilio Orrantia, Antonio Gallardo, Úlises Dávila, Diego de Buen e Oswaldo Alanís si uniranno al ritiro tricolor questa sera o al più tardi domattina. Ma questa Coppa America non sembra affatto nata sotto una buona stella


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presemza simbolica...già si presentavano con le riserve dei titlari impiegati nella Gold Cup...
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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02/07/2011 13:09
 
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è solo la prima partita e ok..
ma come cavolo è possibile che l'Argentina con tutti quei giocatori di qualità nn riesca mai a proporre un gioco decente..Adesso nn ce sta neanche piu' l'alibi Maradona ..
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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03/07/2011 02:16
 
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Hanno un parco attaccanti da brividi ma alla fine si gioca in media con due punte e conta più l'equilibrio fra i reparti.
04/07/2011 09:47
 
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Re:
Deludentissimo Brasile.
Buona prestazione solo di Dani Alves.
Venezuela ottimo tatticamente....ha chiuso tutti gli spazi, non tirando mai in porta....solo qualche occasioncina.

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04/07/2011 10:39
 
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Andrea Colacione

www.tuttocoppaamerica.com/
Dopo il flop dell’Argentina ieri sera abbiamo visto la Colombia che personalmente reputo una delle principali mine vaganti del torneo, forse la principale subito dietro al Cile. I “cafeteros” guidati dal “Bolillo” Gòmez hanno incassato i primi salutari tre punti ma lo hanno fatto tra luci ed ombre, sbloccando il risultato allo scadere del primo tempo e gestendo poi il match senza problemi ma anche senza affondare il colpo del ko.

La formazione colombiana ha mostrato però pur senza strafare di possedere un’ottima impalcatura, un’organizzazione tattica decisamente all’altezza e giocatori di grande livello, anche se qualcuno di loro contro i “ticos” (vedi il fenomenale Falcào) si è espresso sotto tono, per colpa dell’eccessivo logorio fisico e mentale che la lunga stagione europea ha comportato. La difesa ricca di esperienza si è dimostrata molto sicura, senza mai andare in affanno; il pacchetto arretrato colombiano se rimane con i due centrali bloccati e può sfruttare il filtro del centrocampo è di prim’ordine, mentre se invece viene infilato in contropiede può andare in seria difficoltà in quanto Yepes e Perea non sono di certo dei fulmini di guerra ed inoltre hanno la carta d’identità piuttosto stagionata.

Il settore nevralgico invece ha mostrato un ottimo possesso palla con cambi di fronte da un lato all’altro del campo e con Fredy Guarìn, mio pupillo, che seppur a tratti ha incantato, risultando decisivo con lo splendido lancio che in chiusura di prima frazione ha consentito a Gustavo Adriàn Ramos di dribblare il portiere e di depositare la sfera in rete. La Colombia nonostante l’ingresso in campo del veloce attaccante Rodallega al posto del centrocampista Aguilar dopo l’espulsione del costaricano Randall Brenes ha però continuato con il 4-4-2 per lunghi tratti del match, dimostrando di accontentarsi della semplice vittoria, anche perché i centroamericani hanno sempre giocato dietro alla linea della palla, in pratica con tutti gli uomini, penalizzando così il talento di “Joel” Campbell che infatti è uscito a fine primo tempo quando La Volpe ha deciso di coprirsi dopo l’espulsione dell’altra punta.

La Costarica ha deciso di accontentarsi di una sconfitta di misura ed a tal proposito è stata emblematica la perdita di tempo a fine gara del portiere Leonel Moreira, classe ’90, dell’Herediano, che fino a quel momento si era molto ben comportato. I “Ticos” quantomeno per essere una nazionale sperimentale hanno coperto il campo con ordine ma già raggiungere i quarti come una delle migliori due terze classificate sarà un’impresa.

Oggi alle 21.00 italiane vedremo finalmente il nuovo Brasile di Mano Menezes che speriamo non faccia come l’Argentina, deludendoci. Il cittì verde oro spera di debuttare con una convincente vittoria, in modo tale da alleggerire la pressione di media e tifosi ma non sarà facile perché come ha giustamente ricordato Daniel Alves, in concorrenza per una maglia (per il momento senza polemiche) con Maicon, nel calcio di oggi non esistono più avversari facili e non si vince più con il solo peso della casacca che si indossa. Così il Brasile ha scelto la strada dell’umiltà, decidendo di rispettare Messi e tutti gli altri argentini, ben sapendo che anche a loro potrebbe capitare contro il Venezuela quello che è accaduto alla Selecciòn contro la Bolivia.

Nel frattempo però le buone notizie arrivano da Paulo Henrique Ganso che ha affermato di aver recuperato perfettamente dopo la lesione alla coscia destra subita nel Paulistào e che lo ha tenuto a lungo fermo ai box. “Mi sento benissimo – ha affermato la talentuosa mezzala – e mi sento pronto ad affrontare la lunga sequenza di gare che ci aspetta”. Ganso inoltre ha affermato di sentire spesso al telefono Kakà e di aver ricevuto dal giocatore del Real preziosi consigli ed un notevole appoggio morale durante la pausa forzata, nonostante i due siano in concorrenza anche per un posto al prossimo mondiale. Anche tutto ciò fa parte del dna di un fuoriclasse; avere stile è sempre da grandi persone e Kakà lo è sempre stato. Entrambi poi hanno un filo comune legato al Milan. Kakà ha già griffato importanti pagine della recente storia rossonera; Ganso spera di poterne ripetere le gesta molto presto e sa che i dirigenti rossoneri lo monitorano frequentemente. Anche se forse non sa che Allegri preferisce Hamsik perché più dinamico e meno compassato. Ganso è un calciatore per certi versi antico perché ricorda da vicino molti suoi connazionali degli anni settanta/ottanta ma è al tempo stesso molto moderno perché è alquanto rapido con il pensiero e sa leggere il gioco come sa fare solo chi è un vero fuoriclasse.

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04/07/2011 12:14
 
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ieri ho sentito il commento di Costacurta e Marchegiani a Brasile-Venezuela..:
nota positiva per il Brasile è che anche stasera non ha preso gol,
nota negativa per il Brasile è che non ha segnato [SM=g27994]
[Modificato da Sound72 04/07/2011 12:14]
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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04/07/2011 12:50
 
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ieri mi ha molto impressionato il portiere dell'Ecuador (ibagaza, izabaga, come se chiama lui...) autore di due grandi parate e altri ottimi interventi.
spettacolare su un colpo a botta sicura nel primo tempo sotto la traversa e su un colpo di testa nel secondo a fil di palo.

PS. ma ieri che j'hanno combinato gli argentini al Brasile? non hanno manco mandato gli inni!
m'è piaciuto molto Lucas del Liverpool ha recuperato un miliardo di palloni.


04/07/2011 15:10
 
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Re:
giove(R), 04/07/2011 12.50:

ieri mi ha molto impressionato il portiere dell'Ecuador (ibagaza, izabaga, come se chiama lui...) autore di due grandi parate e altri ottimi interventi.
spettacolare su un colpo a botta sicura nel primo tempo sotto la traversa e su un colpo di testa nel secondo a fil di palo.

PS. ma ieri che j'hanno combinato gli argentini al Brasile? non hanno manco mandato gli inni!
m'è piaciuto molto Lucas del Liverpool ha recuperato un miliardo di palloni.




Si è vero.....buon portiere quello dell'Ecuador...
Buono Lucas ....ma ingurdabile Ganso.....Lucio un pò di cappelle....Neymar ...tutti 'sti soldi non li vale......
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04/07/2011 15:46
 
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eh però a me Neymar me ricorda ...Aristoteles...
cioè mi spiego... hai presente quelle scene finte dell'allenatore nel pallone dove i difensori erano tutte controfigure che arriva Aristoteles che fa le finte e controfinte balla sulla palla e gli altri lentissimi che vanno per stracci, o vanno lunghi per terra mentre lui "giocherella?"..

eh... m'ha fatto pensare a questo quando gli vedi fare tanti di quei gol molto simili con lui che entra in area, fa il balletto e poi segna... Messi non è così.. Messi è veloce ma fa cose più "serie" come dire... questo è più ballerino (anzi.. mò ce vò: bailado).
insomma "dopo Socrates, Aristoteles: prendiemo tutt' con filosofia!" (cit.)


04/07/2011 16:10
 
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Re:
giove(R), 04/07/2011 15.46:

eh però a me Neymar me ricorda ...Aristoteles...
cioè mi spiego... hai presente quelle scene finte dell'allenatore nel pallone dove i difensori erano tutte controfigure che arriva Aristoteles che fa le finte e controfinte balla sulla palla e gli altri lentissimi che vanno per stracci, o vanno lunghi per terra mentre lui "giocherella?"..

eh... m'ha fatto pensare a questo quando gli vedi fare tanti di quei gol molto simili con lui che entra in area, fa il balletto e poi segna... Messi non è così.. Messi è veloce ma fa cose più "serie" come dire... questo è più ballerino (anzi.. mò ce vò: bailado).
insomma "dopo Socrates, Aristoteles: prendiemo tutt' con filosofia!" (cit.)




Si me sembra bono per gli spot televisivi...dopo può darsi che prendo 'na cantonata...perchè sò tutti innamorati de questo!
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04/07/2011 16:12
 
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mah,io dei giocatori troppo reclamizzati non mi fido.
D'alessandro e Cavenaghi,x citare due sudamericani,qualche anno fa li avevano fatti passare per maradona e batistuta...
aspettiamo e vediamo.Io avevo visto gli spezzoni e mi era piaciuto ganso per eleganza,tocco e visione di gioco ma mi sembrava lento.neymar me pareva robinho.
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04/07/2011 20:11
 
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Ganso dorme, il Brasile stecca. Sanchez-Vidal, il mercato in campo

Andrea Colacione


Per il Brasile, in ambito calcistico non è più tempo di carnevale. Gli anni di Falcào, Socrates, Toninho Cerezo e Zico, ovvero del quadrilatero magico sono belli che andati. Con loro in campo Brasile-Venezuela terminava puntualmente quattro o cinque a zero; con Ganso, Pato, Neymar e Robinho invece non si è andati oltre il pareggio a reti bianche. La partenza sprint aveva illuso tutti, me compreso, anche se ieri avevo scritto che contro la nazionale vinotinta sarebbe stata dura, molto più dura del previsto. Credo di conoscere molto bene i pregi (sin qui pochi) ed i difetti (ancora troppi) della nuova Seleçào di Mano Menezes che ha buoni propositi ma che non riesce a metterli in pratica.

A mio parere a questo Brasile manca maledettamente un centravanti di peso e difatti in sede di presentazione avevo rimarcato l'ingiustificata assenza di Leandro Damiào, uno che fa reparto da solo e che soprattutto fa gol in quantità industriale, anche se Alexandre Pato impiegato da prima punta se l'è cavata egregiamente al contrario di tutte le altre stelle che gli giravano intorno. Tra lui, Neymar e Robinho, uno è di troppo, almeno in talune circostanze. E' molto bello vederli duettare con rapide triangolazioni ma alla fine è tutto inutile se non si è concreti, cattivi e cinici sottoporta.

La Seleçào nel primo tempo ha giocato piuttosto bene, colpendo una traversa con Pato ma il presunto trio delle meraviglie ha sprecato alcune preziose occasioni che avrebbero modificato tutto lo scenario proprio a causa della mancanza della giusta determinazione. Bastava segnare un solo gol (la mia sensazione della vigilia era quella di uno striminzito 1-0) ed il più sarebbe stato fatto perché la difesa è di ferro e avrebbe probabilmente retto qualsiasi tipo di urto. Nel secondo tempo poi le cose sono notevolmente peggiorate perché è cresciuta l'ansia e qualcuno è calato alla distanza ed a poco sono serviti gli ingressi tardivi di Fred e del nuovo fenomeno Lucas Rodrigues Moura da Silva che il Sào Paulo ha blindato con una clausola rescissoria di ottanta milioni di euro.

L'idea del 4-2-3-1 che diventa 4-3-3 con gli inserimenti dei due esterni offensivi in fase d'attacco è quella giusta nonché quella che si addice meglio a questo Brasile ma il problema è un altro e cioè che mancano le alternative tattiche. Mi spiego meglio. Le "tabelinhas", ovvero le triangolazioni strette e veloci vanno benissimo, a patto però che non diventino un'ossessione e che siano alternate ad altri sistemi di gioco come ad esempio i cross per la testa di un centravanti (in questo caso non può essere Pato) e ai tiri dalla distanza che il Brasile non ha mai effettuato.

Poi c'è da rimarcare la prestazione di Paulo Henrique Ganso che alla vigilia aveva rassicurato tutti e che invece è stato il peggiore in campo, da quattro in pagella. L'elemento designato a disegnare calcio in zona centrale è risultato essere, giocando con il suo soprannome, un'anatra fuori dal lago, ovvero un calciatore completamente abulico e avulso dal resto della squadra. Eppure nella finale di ritorno della Libertadores contro il Penarol che ha consegnato "copa" e gloria al Santos aveva spedito al mondo e al Milan segnali incoraggianti. Il calciatore lo conosco bene ed è fin troppo ovvio che non può essere quello visto all'opera contro il Venezuela ma "bucare" lo spartito una seconda volta potrebbe essere pericoloso per lui (in sede di calcio mercato) e per lo stesso Brasile. Le uniche note positive di questa Seleçào sono venute dalla difesa (ma ormai tutti sanno che è un muro praticamente invalicabile) e da Lucas Leiva che pur non avendo piedi eccelsi è emerso nel grigiore generale, rendendosi utile con tanto spirito di sacrificio e recuperando molti palloni.

Il Venezuela come vi avevo anticipato è cresciuto molto ed ha proposto giocatori interessanti, segno del cambiamento dei tempi: su tutti ieri è emerso Tomàs Rincòn, classe '88 dell'Amburgo, autore di una prestazione maiuscola in mezzo al campo con tanta corsa e buone tessiture. Ma anche i suoi colleghi di reparto e cioè César Gonzalez, Franklin Lucena e l'esperto Juan Arango hanno fatto bene, mentre la stellina del Malaga, José Salomòn Rondòn pur avendo grandi numeri non è emersa più di tanto, sacrificato dall'esigenza di far risultato, nonostante nell'ultima parte del match la vinotinta abbia persino preso un po' di coraggio provando a fare il colpaccio con qualche rapido contropiede. Mano Menezes dovrà rivedere molte cose e soprattutto dovrà strigliare a dovere qualche suo "menino", pena eccellenti esclusioni dall'undici titolare ma almeno la dea bendata gli è venuta incontro.

Paraguay ed Ecuador hanno ripetuto il medesimo risultato "deixando tudo igual" nel gruppo B. Partita scialba e noiosa come mi aspettavo (compreso lo 0-0!) quella tra la nazionale "albirroja" e la "tricolor", disputata con ritmi molto compassati e senza alcuna voglia di rischiare e di affondare i colpi. Personalmente mi è dispiaciuto per la prestazione un po' incerta del terzino paraguaiano Ivàn Piris, classe '89, del Cerro Porteno che è un talento puro e che ha disputato un'ottima Libertadores. Nella squadra guidata dal colombiano Reinaldo Rueda invece a parte i nomi più noti speravo di vedere all'opera per più tempo Mario David Quiroz, "El Cholito", centrocampista dell'Emelec che a mio avviso è un giocatore decisamente completo. I migliori della "tricolor" alla fine sono stati il 39enne portiere argentino ma naturalizzato, Marcelo Elizaga e l'altro argentino naturalizzato, ovvero Norberto Carlos Araujo, nativo di Rosario che è un classe '78 e che ha guidato molto bene la difesa.

Più in generale sin qui la Coppa America ha deluso e non poco; la media-gol complessiva non arriva ad una rete per gara; partite piuttosto noiose e squadre che non rischiano quasi mai. Mi sembra di rivivere il film della prima fase del mondiale sudafricano, quando per usare un termine "bettistico" le gare terminavano quasi sempre under. Stanotte aprirà le danze, si fa per dire l'Uruguay del tridente magico Forlàn-Sùarez-Cavani contro il Perù di Markariàn ma non illudetevi: non credo affatto che ci sarà spettacolo, anzi mi immagino una gara sulla falsariga di quelle già andate in scena. Mi aspetto qualcosa in più da Cile-Messico, in quanto nella "roja" ci sono ottimi elementi da seguire ed un modulo tattico più spregiudicato, anche se ben organizzato. Vedremo all'opera due dei principali uomini mercato di tutta l'estate e cioè Alexis Sanchez in primis che sta per approdare al Barcellona ed Arturo Vidal, classe '87 del Bayer Leverkusen, conteso da Napoli e Bayern Monaco con la Juventus alla finestra. Chi se lo aggiudicherà farà un grande affare in quanto può giocare in più ruoli e sa abbinare alla perfezione freschezza e qualità tecniche ad un'innata intelligenza tattica, già mostrata ai tempi del Colo Colo delle meraviglie.

E, a proposito di meraviglie, mi aspetto molto in questa "Copa" dal "Nino Maravilla" Alexis Sanchez, calciatore in grado di rompere qualsiasi escamotage tattico con la sua classe e con la sua rapidità ma vi consiglio di gettare un occhio anche su Gary Medel, Rodrigo Millar, sul portierino Bravo, su Felipe Gutierrèz e Francisco Silva della Catolica, anche se credo che questi ultimi due verranno impiegati molto poco. Oltre a loro aspetto una risposta personale da "Mati" Fernandez, sul cui conto qualche stagione fa mi ero espresso in modo molto lusinghiero, salvo poi rimanere piuttosto deluso per qualche limite caratteriale e per qualche tatticismo esagerato di alcuni tecnici che anziché stimolarlo lo hanno frenato. Non vi parlo di Mauricio Isla che scoprii prima che lo prendesse l'Udinese nel sudamericano under 20 perché ormai si conosce a memoria visto che sta facendo benissimo da tempo nella nostra serie A.

Il Cile dovrebbe partire subito bene, visto che il Messico è una squadra sperimentale e che per giunta ha dovuto rinunciare ad un'ulteriore serie di giocatori per qualche lucciola di troppo. Appuntamento a domani, sperando che prima o poi qualcuno rompa il ghiaccio e ci regali un po' di spettacolo. Altrimenti farò come ieri, cercando rifugio tra le braccia di Marta (sempre più strepitosa nel 3-0 alla Norvegia con la Seleçào femminile) oppure nell'under 17 che sta incantando in Messico nel mondiale di categoria dove la scorsa notte ha eliminato ai quarti, seppur con qualche sofferenza finale la rivelazione Giappone. Ed a tal proposito vi voglio già segnalare i nomi di Ademilson (bomber che appartiene al Sào Paulo), di Leo (Cruzeiro) e soprattutto di Adryan, stella del mio Flamengo che ha il dna del fuoriclasse.

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per me neymar invece è un potenziale fenomeno,
manco io ce spenderei 45 milioni, ma 30 senza dubbi...
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gran gol ieri del cileno Vidal. stacco imperioso e incrocio potente sul secondo palo... ammazza che corpo de testa! [SM=g10633]


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Chief lo menzionò qualche anno fa.
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Città: ROMA
Età: 52
Sesso: Maschile
07/07/2011 11:53
 
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fino ad oggi torneo deludente..l'Argentina alla fine passerà vincendo col Costarica...


ho letto recensioni positive anche sul peruviano Advincula [SM=x2478856]
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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