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Concerti, recensioni, nuovi album e.. playlist

Ultimo Aggiornamento: 18/03/2024 12:24
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Sound72, 18/11/2011 10.07:

da calamarinchiostronero.blogspot.com/2011/11/radio-rock-emilio-pappagallo-pri...


Radio Rock, Emilio Pappagallo, Prince Faster e i Fascisti


La scorsa settimana Radio Rock, una tra le più popolari, innovative e peculiari radio del panorama FM romano si è quasi sfasciata. Dico "quasi" perchè sicuramente la radio sopravvivrà anche a questa crisi, però sicuramente ne uscirà molto cambiata.
Tutto nasce da un intervista di Emilio Pappagallo (il conduttore del "morning show" di RR) a Gianluca Iannone esponente neofascista (si può definire così? credo di si) di CASAPOUND una sorta di centro sociale di estrema destra. Dico subito che non ho ascoltato l'intervista (sto cercando il podcast). L'intervista ha causato un putiferio e molti degli ascoltatori della radio si sono scagliati contro Pappagallo e all'interno della radio stessa la vecchia guardia non l'ha presa bene; Prince Faster e DJ Armandino in particolare hanno deciso di lasciare la radio in segno di protesta. Scrive Prince Faster sulla sua bachca di Facebook:
“In merito all’intervista: Tutta la redazione ne era all’oscuro fino a ieri pomeriggio, e certe scelte dovrebbero essere discussa con tutti quanti come facciamo per ogni cosa tutte le settimane da un anno a questa parte. La decisione è stata presa autonomamente da Emilio Pappagallo, scelta che ha messo in difficoltà la radio tutta. Naturalmente non condivido ne il modo ne il metodo di tali scelte editoriali.”
e il 10 novembre annuncia " Con la morte nel cuore, dalle ore 15.00 di ieri non faccio più parte di Radio Rock."


Ora io non sto qui a giudicare un'intervista che non sono riuscito a sentire. Certo che invitare un personaggio come Iannone (tra l'altro a pochi giorni da un pestaggio fascista di un esponente PD a Roma) non è una scelta facile. Diciamo anche che una radio libera, se è libera veramente (come diceva il buon Finardi) dovrebbe essere in grado di ospitare anche Goebbels (a meno che non si dica di essere tolleranti con tutti tranne che con gli intolleranti), senza paura. Tuttavia ospitando Goebbels il buon conduttore dovrebbe essere in grado (se di buon conduttore si tratta) di marcare stretto l'interlocutore e in caso dica delle stronzate (e sono certo che Goebbels ne direbbe) attaccarlo duramente. Io non so se Pappagallo sia stato un buon conduttore in questo caso, se riesco a trovare il podcast dell'intervista potrò giudicare meglio. Certo che si tratta di un conduttore che ha cercato di portare RADIO ROCK su territori un po' diversi rispetto agli spazi culturali che la radio era solita frequentare. Anche musicalmente. Emilio Pappagallo tempo fa portò nel suo spazio mattutino Tiziano Ferro che certo ha poco a che fare con la musica che solitamente si ascolta sulle frequenze 106,600. Anche la lettura mattutina di alcune pagine di INFINITE JEST di David Foster Wallace rientra in un modo di far radio diverso dal solito, una modalità spesso spiazzante per gli ascoltatori storici della radio.

Ma ritornando alla spaccatura nella "redazione" di Radio Rock, io credo che l'intervista sia solo un pretesto e che invece il problema sia più profondo e probabilmente nasce dalla morte del padre/padrone/fondatore di Radio Rock Paolo Mazzullo di cui avevo scritto qualche tempo fa. In seguito a quella scomparsa la Radio si è trovata a fronteggiare la necessità di un riequilibrio di forze interne all'organizzazione e quindi ai conflitti tra vecchia guardia e nuovi. Non a caso nel suo comunicato Faster fa riferimento alle riunioni dove da circa un anno (dalla scomparsa di Mazzullo) si discutono le scelte della radio.

Come proseguirà? Si ricomporrà la frattura? Spero di si, credo di no.
Personalmente continuerò ad ascoltare Radio Rock, conscio però che la partenza di Prince Faster (dopo che negli anni già molti altri storici Dj della radio se ne erano andati ) renderà la radio un po' meno "Radio Rock".





riguardo alla parte in rosso :
conosco bene Prince Faster [SM=g11491] e mi diceva che proprio questo stona, da un anno andavano tutti d'amore e d'accordo stavano facendo belle cose, studio nuovo , impianto per far sentire i vinili , allestimento di una sala per musica live insomma si stavano proprio divertendo.
Il tizio invece ha dovuto fa il fenomeno , non ha ascoltato lui e gli altri che prevedevano il casino oltre che con gli ascoltatori con tanti gruppi che si sono dissociati e hanno fatto comunicati con cui chiudevano tutte le collaborazioni con la radio .
Ad oggi Prince, Armandino e Oreste stanno continuando a fare le serate per conto loro ,hanno ricucito lostrappo con le band (stasera suonano all'Orion i Ministri) e hanno lasciato la radio con le pezze al culo.
Se sentite gli spot si sono ridotti al lumicino e con una radio che campa con quelli non prevedo una vita lunga.
Stanno lavorando a qualcosa , vi terrò al corrente
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18/11/2011 17:23
 
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Prince Faster è un'istituzione x radio rock..io la sentivo molto di piu' negli anni '90 ( flavia, claudia mc dowell, fabio giannotti , franz..quel periodo là )poi ho calato l'ascolto e forse piu' che x demeriti loro perchè coi cd e internet la musica te la scegli e trovi in ogni modo..
Però certo mi dispiace ..se perdono i punti di riferimento affondano e perderli x queste forzature è anche peggio.
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18/11/2011 17:57
 
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Se non sbaglio si sono riorganizzati col nome di "Rock AM", credo che cerchino nuove frequenze
......
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Re:
ShearerWHC, 18/11/2011 17.57:

Se non sbaglio si sono riorganizzati col nome di "Rock AM", credo che cerchino nuove frequenze




[SM=g27988]

Faster lamenta il fatto che a Roma se non parli di calcio non ti cacano [SM=x2478851]
comprare o affittare una frequenza è roba da ricchi veri
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21/11/2011 12:51
 
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allora mò dù cose te le dico io dato che con loro c'ho lavorato qualche voltarellla.

e aldilà dalle impressioni un pò personali, ti potrei dire che tutti se la tiricchiano un pò... a partire proprio da Prince Faster, poi quella Yelena là levate proprio...
ma lì sarà che noi stessi, sin da subito, siamo sempre stati molto schivi, poco lecchini (ad esempio il saluto "ringraziamo Radio Rock ecc." a fine concerto non l'abbiamo mai fatto... ma lì ti potrei anche dire che mai ci siamo presentati tipo "alle tastiere Werner Cernicchi, alla Batteria Fabio ecc...". poche parole noi, poche loro).

poi: sai far fare (ma anche "ti faccio fare" ato che all'epoca cover band Doors non ne avevano, il pieno al Palladium, e anche altrovve. al Palladium in particolare amici miei mi raccontarono che arrivando alle 23.30-40 nemmeno li fecero più entrare, tanto era pieno... tra ingressi e guardaroba fai una cosa come ...non so... credo però un bel pò di soldi... e al gruppo gli dai 350 Euro (IN TOTALE!)... e senza parlarti del fattoc he tra l'altro le voci corrono e si sapeva benissimo che altri e "più lecchini" prendevano molto di più... ma sai com'è? "a pischè.. te sto a fa lavorà cò radio rocche... sona e essi contento".
e io contento lo ero pure, solo che penso anche, no?

poi: BASTA CO' STE CAZZO DE COVER BAND! ma perchè non fate e non tirate fuori un cazzo dal panorama romano o locale o anche fuori Roma? (oh a noi ci chiamavano e ci facevano suonare a Potenza, Reggio Emilia, Pisa, Rovigo ecc. ecc. ecc. a Lamezia Terme un locale mi pagò pure l'aereo per arrivare subito dopo il lavoro dato che non mi davano permessi!!!! solo che costa vero?).
in ogni caso "funzione socio-musicale-talentscoutistica": ZERO.

se poi vogliamo pure dire che "per il fatto che mi chiamo radio rock e che metto della roba rock" mi sono progressivamente staccato e c'ho iniziato a infilà de tutto, pure la trash anni '80...

insomma a me sono sempre sembrati un pò degli sfruttatori, sia di gente, che di "nomea".
la stessa discoteca, dove vado anche spesso, specie d'estate... ma per la madonna ma possibile che se metti un pezzo dei Red Hot metti sempre Give it away, e se mi metti i Rage Aganist mi metti sempre Killing in the name, e se piazzi i deep purple metti sempre Smoke on the water, e se metti Lenny Kravitz metti sempre Are you gonna go ecc?

ma cazzo ma con tutta la roba in cui puoi spaziare con questi artisti del rock che di HIT e di "ballabili" ne hanno 30 a testa, mica una... oh sei radio rock cazzo, la gente che ti ascolta tra l'altro mica sono i "fregna" che non ne sanno un cazzo... ma la sapranno apprezzare se invece di Smells like teen spirit metti invece Aneurysm.
o no? (la prossima estate se vi va capitate al "Vittoria beach" lì si che ti mettono le terze o le quarte o le decome tracce di vari artisti, non le solite "pizze" cazzo, dove giri un locale giri l'altro e sempre glis tessi pezzi, gli stessi mix, un piattume di merda. la musica ridotta alle "copertine" dimenticando il resto.

insomma per me Radio Rock e tre quarti di chi ci lavora se ne è approfittato una cifra.

ma non hanno fatto abbastanza soldi da dedicarsi pure un pò a un minimo di filantropia? gruppi Cover, discoteca con le "pizze", ecc.
si può fare molto, ma molto di più.



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21/11/2011 16:22
 
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sono d'accordo sulle serate , tra l'altro le cover band so sempre le stesse 5-6 che ruotano e pare che abbiano un CD bell'è pronto per la musica e fanno finta di mixare.
Sul discorso radio però Faster fa sentire tante belle cose vecchie e nuove , del resto uno che compra circa 200 dischi al mese [SM=g27991] quaklche chicca buona ne esce fuori
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21/11/2011 17:05
 
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Ultimamente a livello musicale di ascoltabile c'era (in parte) Prince Faster (che però dava parecchio spazio anche all'attualità), e gli spazi 21-24 con Margus
Per il resto parecchie chiacchiere e parecchia roba ripetuta fin troppo; finchè c'hai gli spazi con Oreste che fa il personaggio ci sta, ma per il resto mi pare roba parecchio banale
......
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21/11/2011 17:05
 
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"pare"...
e se non pare ci siamo vicini, visto che i mix li sò a memoria pure io (ma poi il "bello" è che su 10 locali che vai 8 hanno sempre le stesse canzoni (i The Best) e gli stessi missaggi.

sul discorso radio, parlo in generale, a parte che non sono mai stato un ascoltatore di Radio Rock, ma le tante volte che l'ho ascoltata sentivo passare cose davvero Pop e ci restavo un pò male.

poi sicuramente Prince Faster è di quelli "vecchia guardia" per i quali "rock è rock e mica è pop".

ma poi di che mi lamento? sin dal primo concerto salivamo pisti, sfasciavamo mezzo palco, e poi pretendi pure che ti trattano bene?

ma lo sai tra me (meno) e Werner (stra-sopratutto) le volte che c'hanno messo in.."quarantena"?

in realtà penso che se chiedi a Prince Faster..."ma i Lizards?" ti risponderebbe "ma chi quei deficenti, maleducati, ubriaconi, ecc?" [SM=g7346]


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21/11/2011 17:14
 
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a proposito di locali sempre ben accette le " scalette " di dj Blade e Chiaretta...quello che mettono, mettono..loro vanno sempre bene..[SM=g7557]

mai stato amante delle serate di radiorock cmq..troppo " universitarie" da giro girotondo....e nn so se qualche volta l'hanno pure messa Balla di Umberto Balsamo..
[Modificato da Sound72 21/11/2011 17:14]
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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10/12/2011 15:13
 
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L’attesa è finita. Inizia domani, con il concerto al Palaolimpico di Torino (domenica 11 saranno al Forum di Milano) la due giorni italiana dei Red Hot Chili Peppers: 70 milioni di album venduti, concerti sold out in tutto il mondo e una formula sonora che non ha eguali nella storia della musica moderna.
«Sarà uno spettacolo greatest hits, con tutti i nostri classici del passato e alcuni pezzi del nuovo disco» assicura Flea. I quattro californiani sono rock, punk e funky, sono l’energia del rock e il ritmo della black music. Motore pulsante della band è un uomo di 48 anni, Michael Peter Blazary, in arte Flea, nato a Melbourne, e trasferitosi in America all’età di 5 anni. Suona il basso come pochi altri e sul palco si dimena selvaggiamente a torso nudo come se la musica si fosse impossessata di lui. Lo incontriamo in un grande albergo del centro di Milano.
Buongiorno Flea, allora com’ è stato arrampicarsi su un tetto di Los Angeles per girare il videoclip di The adventures of rain dance Maggie (il primo singolo dal nuovo album, I’m with you)?
«Meraviglioso, ce la siamo spassata: eravamo in cima a un edifico di Venice Beach. I fan sono arrivati alla spicciolata all’ultimo istante. Li avevamo avvertiti via Twitter. Riprese del video a parte, abbiamo suonato un po’ di canzoni del nostro repertorio per un paio d’ore. Quella del tetto è un’idea che viene da lontano, dallo storico show dei Beatles su un tetto di Londra. Non era un concerto convenzionale, solo quattro “matti” con un po’ di amplificatori in cima a una casa».
Questa volta, le canzoni del disco sono nate mentre eravate in studio di registrazione. Un approccio diverso dal solito: com’è stato comporre direttamente in sala d’incisione?
«Efficace. Ovvio, all’inizio sembra che tutti sia un caos totale, poi il mare di idee e spunti nati quasi per caso confluiscono nelle canzoni che prendono forma minuto dopo minuto. Devo poi dire che questo modo di comporre ha aiutato il nostro nuovo chitarrista, Josh Klinghoffer, il sostituto di John Frusciante; ndr) a inserirsi immediatamente nello spirito della band».
Si dice che lei e Josh siate partiti per un lungo viaggio-avventura in Etiopia.
«Vero. Ma non è stata una vacanza tradizionale. Una volta lì abbiamo scoperto una scena musicale affascinante di cui ignoravamo l’esistenza. In Etiopia la musica è ovunque 24 ore al giorno: abbiamo suonato con tantissimi musicisti locali, gente dal talento impressionante che da quelle parti è però “condannata” a suonare per strada. Così, ci siamo uniti a molti di loro, abbiamo suonato in mezzo alle piazze, nei bar, sul marciapiede. La considero un’esperienza di grande arricchimento sia umano sia professionale: Ovviamente non eravamo in grado di comunicare con nessuno attraverso le parole: ma per chi ha la fortuna di suonare uno strumento c’è un linguaggio universale che permette di superare le barriere. Le note del blues sono quelle e valgono in tutto il mondo. Basta uno sguardo».

Una delle unioni musicali più bizzarre degli ultimi tempi è quella tra lei e Thom Yorke, il leader degli inglesi Radiohead. Che cosa ci fa un rockettaro adrenalinico, californiano d’adozione come lei, come con un cantante sofisticato e chic che viene da Oxford?
«Facciamo pop music. Certo ascoltando un disco dei Red Hot e uno dei Radiohead può sembrare che veniamo da pianeti diversi, ma vale lo stesso discorso che ho fatto per l’Etiopia. La musica è un linguaggio universale che rimuove le barriere geografiche. Thom è un musicista eccezionale, di grande talento e creatività. Suonare con lui è stato un piacere enorme: presto lo rifaremo».
Flea, come si trova nel music business di oggi? Le vendite milionarie di dischi come il vostro Californication del 1999 (17 milioni di copie) sembrano archeologia…
«Ne sono consapevole: Quando ho iniziato io, il sogno di ogni esordiente era trovare un mercato contratto discografico, incidere dei dischi. Oggi è tutto cambiato, la musica passa per mille canali, c’è la rete a portata di tutti. Se un esordiente vuole farsi sentire oggi ha Youtube, Facebook e molto altro online. Il cd non è più l’unico mezzo di diffusione della musica. Questa è la vera rivoluzione. Noi siamo nella fortunata condizione di fare dischi alla vecchia maniera, ma se iniziassimo oggi, forse sceglieremmo strade meno convenzionali».
Flea, sia sincero, dopo decenni di carriera al massimo livello che cosa è che la spinge a continuare a fare dischi e ad andare in tour? Immagino non sia una questione di denaro…
«No, certo che no. Ho guadagnato abbastanza per potermi permettere di non fare più nulla da qui all’ultimo dei miei giorni. Le mie finanze non soffrirebbero anche se passassi le mie giornate in spiaggia a mangiare tacos e burritos. o, nel migliore deicasi a fare surf. Ma la mia linfa vitale è la musica. Io suono tutti i giorni anche a casa da solo per il puro piacere di farlo. Vivo così da 33 anni, da quando io e Anthony Kiedis (il cantante del gruppo; ndr), dopo una nuotata, ci siamo detti: “E se provassimo a mettere insieme una band?”. L’abbiamo fatto, ci è piaciuto molto e adesso non abbiamo nessuna voglia di smettere. Da ragazzino mi sarebbe bastato anche fare un solo concerto, ma poi le cose sono andate diversamente. E adesso non mi ferma più nessuno. E sa perché? Perché la musica mi ha regalato una vita meravigliosa».
La scaletta del concerto dei Red Hot Chili Peppers
1. Monarchy of Roses
2. Can’t Stop
3. Scar Tissue
4. Dani California
5. Ethiopia
6. Throw Away Your Television
7. If You Have To Ask
8. The Adventures of Rain Dance Maggie
9. Me & My Friends
10. Blood Sugar Sex Magik
11. Look Around
12. Under the Bridge
13. Higher Ground 
(Stevie Wonder cover)
14. Californication
15. By the Way
16. BIS:
17. Chad & Mauro Jam
18. Sir Psycho Sexy
19. They’re Red Hot
20. Soul to Squeeze
21. Give It Away
22. Final Jam
Fonte: blog.panorama.it
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12/12/2011 12:32
 
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sempre bello leggere le interviste di Flea, si palpa e si sente l'entusiasmo per la musica. ti mette sempre voglia di suonare.

sabato scorso in macchina mentre si andava a Ciampino a vedere i Gogol Bordello Acoustic (già detto in altro post delle condizioni in cui me lo sono fatto..) un mio amico ha messo il nuovo dei Red Hot. non mi piace. cioè... il meglio è stato abbondantemente dato. ma è normale che sia così, anche e nonostante l'entusiasmo sincero di Flea.

per chi non li ha mai visti invece ri-consiglio, aldilà che il genere vi possa piacere o meno, un concerto dei Gogol Bordello.
anche lui (e loro tutti) sprizza entusiasmo e freschezza da ogni poro.
lo spettacolo è sempre molto coinvolgente. diciamo che l'atmosfera è come... se non fossero un gruppo internazionale, ma ancora una band alle prime apparizioni.

PS.Ennio eccerto che la mettono Balla. figurate se non la mettono.
[Modificato da giove(R) 12/12/2011 12:33]


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20/12/2011 18:36
 
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l'hai visto il concerto dei red hot,chief?

[Modificato da chiefjoseph 16/01/2012 20:49]
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Ho visto alla stazione birra i revelation,tributo ai genesis.Sono molto bravi.Fra i più bravi delle tribute band che ho visto.Utilizzano anche le proiezioni video e il cantante si trucca e si maschera come peter gabriel,molto teatrale.
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Re:
lucaDM82, 20/12/2011 18.36:

l'hai visto il concerto dei red hot,chief?




ops, pe quota avevo modificato il tuo post...

comunque no lù, hanno fatto milano e torino...non m'andava de fa la trasferta, l'ho fatta nel 2004 a milano...
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Brian May a Sanremo duetta con la figlia di zucchero.
[SM=g8290]
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24/01/2012 10:34
 
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beh ma lì c'è amicizia tra may e zucchero.
comunque si potrebbe commentare con il ritornello della prima canzone di sanremo della stessa fornaciara:
"sono in down, down, down"

invece la gran cosa è che vanno anche i Marlene Kuntz!
certo, naturalmente dopo i primi 3 dischi io li ho abbandonati, salvo qualche altro loro concerto che sono comunque andato a vedere (ne avrò visti una decina)... si erano troppo ammorbiditi... poi sta canzone qua, il titolo dice già tutto,s arà una ballatona.

però Cristiano "Marco Delvecchio" Godano (l'ho soprannominato così da un decennio fa), è qualcuno, l'ho sempre ammirato. è un artista a tutto tondo, cantante, scrittore, poeta. uno che insomma "doveva uscire".
insomma sono contento di rivederli, anche se vanno a Sanremo.
tra l'altro sul loro sito, hanno addirittura scritto una lettera aperta ai fan, spiegnadone le ragioni.
che poi è una cosa in linea con loro e con Cristiano Godano in particolare, che è sempre stato uno trasparente, cui piace parlare e spiegare, impressione ricavata e confermata il paio di volte che ho avuto l'occasione di parlarci.

io poi Sanremo lo vedo sempre, data la mia primissima formazione musicale a base di canzone napoletane e melodici anni 60 (da Claudio Villa a Peppino di Capri a Gianni Morandi a casa mia era un macello), la canzone italiana, che poi ho finito per odiare, ma che ti resta dentro, c'è sempre stata.

a Sanremo ho sempre sognato di andare, da aspirante cantante come sono stato e sono. all'inizio per partecipare, poi quando scoprìì il rock di vari generei, per spaccergli tutto e fare la band maledetta che esce scortata in manette dalla polizia.

abeh insomma me lo vedrò come sempre, mi cacherò il cazzo, mi divertirò, cambierò canale, apprezzero un grammo e disprezzerò una tonnellata.
in più stavolta ci sono i Marlene. e con Patti Smith!!!!


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24/01/2012 17:06
 
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domani i Vaselines all'Angelo Mai, zona Caracalla.


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27/01/2012 10:28
 
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Re:
giove(R), 24/01/2012 17.06:

domani i Vaselines all'Angelo Mai, zona Caracalla.




caruccissimi! [SM=x2478842]


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10/02/2012 11:38
 
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Pelù compie 50 anni
“Non sono un santo e me ne vanto”


Intervista al cantante dei Litfiba:" Chi me lo fa fare di buttarmi sul pubblico e spaccarmi una costola come un anno fa a Berlino? Una tournèe intera imbottita di antidolorifici. Sono un cretino, le mie figlie me lo ripetono, ma che posso fare a parte il bischero? Ho la sindrome di Peter Pan, anzi Peter Punk: non svegliatemi"
Domani Piero Pelù compie 50 anni. Tre giorni dopo i 60 di Vasco. “Ne fanno 50 anche Axl Rose, Bon Jovi e Anthony Kiedis. Meglio il Club dei 50 che dei 27, almeno siamo vivi”. Modi garbati, pantaloni di pelle. Studi Parsifal di Sesto Fiorentino, la band prova il tour. Esordio il 2 marzo a Firenze. Un disco nuovo (Grande Nazione), a marzo la biografia di Federico Guglielmi. Ogni tanto compare Ghigo Renzulli. “Una gran cazzata, la separazione. Pensai di smettere. Nel ’98 ci furono conflitti con il manager Alberto Pirelli. Il successo aveva gonfiato il nostro ego. Fino al 2004 nessun contatto. Poi mi mandò un sms di auguri. E ora la reunion”.
Cos’è il rock?
Libertà, rabbia positiva, ingenua ricerca utopica di verità e ironia. Il rock deve vedere il bicchiere mezzo vuoto: avere sete. E pochi compromessi.
Lei li accetta.
C’è chi vive nel Mugello da eremiti. Punkabbestia veri. Massimo rispetto, ma il rock è esplosione. Non implosione.
A 50 anni non teme di apparire tamarro?
Sul palco entro in un universo parallelo. Chi me lo fa fare di buttarmi sul pubblico e spaccarmi una costola come un anno fa a Berlino? Una tournèe intera imbottita di antidolorifici. Sono un cretino, le mie figlie me lo ripetono, ma che posso fare a parte il bischero? Ho la sindrome di Peter Pan, anzi Peter Punk: non svegliatemi.
E la gestualità?
Sono ipercinetico come mio padre, che a 85 anni e un bypass fa 4 chilometri al giorno. Esagero, forse anche nel cantato. La misura non è la mia cifra.
Vasco ha compiuto 60 anni, Liga continua a vendere.
Luciano iperrazionale, quell’altro più artistoide spericolato. Rispetto, ma non li sento vicini. Tutto quello che è calibrato a tavolino per essere nazionalpopolare mi interessa poco. Vengo dalle cantine, dalle ubriacature, dagli amici persi. Meglio la rabbia dei balconi fioriti. Se miri al nazionalpopolare, una Lady Gaga ti farà sempre il culo.
Anche lei lo è stato.
In ‘Infinito’ (’99). Arrangiamenti imbarazzanti, remi in barca. I discografici volevano replicare ‘Regina di cuori’, scritta per la donna che amavo. Fu il giro di boa commerciale.
La carriera solista?
In Sony mi dettero libertà. Merito di Rudy Zerby. Ora purtroppo fa quelle cacate in tv. Gli mando spesso messaggi: ‘La smetti di fare il cretino con la De Filippi?’.
E la tivù?
Con Fazio e Beldì. E poi Victoria Cabello: mosca bianca da conservare. La Ventura è brava, ma il suo era il salotto della sciura.
I Litfiba si sono fermati a 17 Re?
No, ma è il nostro capolavoro. Lo scrissi a metà tra un amore finito e uno nascente. Quando soffri sei più creativo, ce lo insegnano i vecchi nonni del blues.
Perché ama Steinbeck?
Me lo ha inculcato mia madre. Mi critica ancora per come mi trucco o per le donne che frequento. Se ho scritto molte canzoni incazzate è anche merito suo.
Enzo Jannacci ed Edoardo Bennato.
Del secondo ho amato il sarcasmo e l’ironia. Jannacci è un genio puro, come Gaber. Cantavo ‘Vengo anch’io’ a 6 anni. Vivevo nella papalina Ancona. Lì mi imbattei nei capelloni.
Una folgorazione.
A 5 anni e mezzo mi portarono a Portonovo d’estate. Mi rompevo i coglioni. Feci 3 chilometri di salita sotto il sole e aspettai i miei genitori. Non arrivavano. Piansi. Nessuno si fermò, tranne una 500 piena di capelloni. Lì ho capito che quelli strani sono molto più sensibili dei ‘normali’.
“Scrivo per esprimere un’inquietudine”.
Inquieto, insonne, faccio incubi. E amo l’amore: non so fermarmi. Ho tre figlie da due compagne diverse. Sono un padre anarcoide che prova a dare regole. Odio Facebook, ma in casa non conto nulla. Tutte donne. Quando sarò rincoglionito, speriamo almeno che mi accudiscano.
Com’è stato intervistare Licio Gelli?
Era il ’95, Arezzo. Dico ad Alex Majoli, grande fotografo: “Dai, intervistiamo Gelli”. Arriviamo a Villa Wanda, coi vasi di limoni pieni d’oro. Suoniamo. Ci fa attendere 10 minuti e poi apre. Gli chiesi di Andreotti e Berlusconi. Di Piazza Fontana no, avevo paura. Una situazione massonica, patafisica. In penombra. Un uomo con mille maschere.
Politicamente crede a qualcuno?
Del berlusconismo non ci libereremo mai, come del fascismo. Nulla è più antipolitico dei nostri politici. Il Pdl, ma anche il Pd. Ho votato Di Pietro, domani non so. La mia utopia è avere tecnici veri, non come questi che colpiscono i pensionati e sfottono i giovani.
Lei è fiorentino, come Renzi.
Un rottamatore da rottamare. Ha messo una pietra tombale sulla cultura a Firenze. E’ arrivato, giovane e pimpante, ha ammazzato tutto. Un berluschino che fa gite ad Arcore.
Ringo De Palma, batterista Litfiba, morì di droga nel ’90.
Ferita aperta. E tema delicato. A fine ’70 l’Italia era come gli Usa, quando la Cia invase le città di eroina per “calmare” i giovani. Al concerto di Lou Reed e Patty Smith scoprii troppi amici con l’ago nel braccio. Lo spirito punk mi ha salvato da remissività e autodistruzione. Le ho viste tutte e non sono ipocrita: qualche canna me la faccio. Non sono un santo. E me ne vanto.

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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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10/02/2012 12:00
 
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bella intervista, da applausi i passaggi:

...:" Sul palco entro in un universo parallelo. Chi me lo fa fare di buttarmi sul pubblico e spaccarmi una costola come un anno fa a Berlino? Una tournèe intera imbottita di antidolorifici. Sono un cretino, le mie figlie me lo ripetono, ma che posso fare a parte il bischero? Ho la sindrome di Peter Pan, anzi Peter Punk: non svegliatemi"...

mi ci rivedo molto.

..."Cos’è il rock?
Libertà, rabbia positiva, ingenua ricerca utopica di verità e ironia. Il rock deve vedere il bicchiere mezzo vuoto: avere sete. E pochi compromessi."...

...Vasco ha compiuto 60 anni, Liga continua a vendere.

Luciano iperrazionale, quell’altro più artistoide spericolato. Rispetto, ma non li sento vicini. Tutto quello che è calibrato a tavolino per essere nazionalpopolare mi interessa poco. Vengo dalle cantine, dalle ubriacature, dagli amici persi. Meglio la rabbia dei balconi fioriti. Se miri al nazionalpopolare, una Lady Gaga ti farà sempre il culo...

eheheheheh

...Del berlusconismo non ci libereremo mai, come del fascismo. Nulla è più antipolitico dei nostri politici. Il Pdl, ma anche il Pd. Ho votato Di Pietro, domani non so. La mia utopia è avere tecnici veri, non come questi che colpiscono i pensionati e sfottono i giovani.
Lei è fiorentino, come Renzi.
Un rottamatore da rottamare. Ha messo una pietra tombale sulla cultura a Firenze. E’ arrivato, giovane e pimpante, ha ammazzato tutto. Un berluschino che fa gite ad Arcore.
Ringo De Palma, batterista Litfiba, morì di droga nel ’90.
Ferita aperta. E tema delicato. A fine ’70 l’Italia era come gli Usa, quando la Cia invase le città di eroina per “calmare” i giovani. Al concerto di Lou Reed e Patty Smith scoprii troppi amici con l’ago nel braccio. Lo spirito punk mi ha salvato da remissività e autodistruzione. Le ho viste tutte e non sono ipocrita: qualche canna me la faccio. Non sono un santo. E me ne vanto...

Grande...

e stasera mi sento 17 Re!








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