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Concerti, recensioni, nuovi album e.. playlist

Ultimo Aggiornamento: 18/03/2024 12:24
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19/07/2011 09:31
 
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che idioti!! da una parte e dall'altra
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Re:
Sound72, 11/05/2011 15.10:

“Ukulele Songs”, nell’ultimo disco di Eddie Vedder lo spirito romantico del rock

L'ultimo album da solista di Eddie Vedder, storico leader dei Pearl Jam, in uscita il prossimo 31 maggio

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2 palle infinite sto disco, magari un brano lo puoi ascoltare ma già se ne senti 2 di fila ti viene il latte alle ginocchia
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19/07/2011 15:56
 
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io i Pearl Jam l'ho sempre visti come gli "imbucati" del Grunge. [SM=g8269]
però sulla sua voce poco da dire.


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29/07/2011 11:24
 
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Amy Winehouse: addio a 27 anni come Hendrix, Cobain e Morrison



E' sicuramente una coincidenza. Però di quelle che colpiscono. Che colpiscono duro, e fanno male. Amy Winehouse se ne è andata a 27 anni, e dunque entra in quello che è stato soprannominato "Club 27". Un "club" del quale sinceramente nessuno sentirebbe la mancanza se non esistesse, visto che così avremmo ancora con noi sia degli autentici geni musicali, sia dei bravissimi musicisti e cantanti, sia anche dei mattatori. Amy, purtroppo per lei e per noi, si affianca a Brian Jones dei Rolling Stones, a Jimi Hendrix, a Janis Joplin, a Kurt Cobain dei Nirvana, a Jim Morrison dei Doors, al pioniere del blues Robert Johnson. Tutti morti a 27 anni. "E' una cosa di una tristezza infinita, non c'è altro da dire", ha affermato Lily Allen. "Sono sconvolta. Ho passato dei momenti straordinari con Amy. Una volta ha cantato per me per ore, una cosa commovente e bellissima. E' una perdita enorme", ha detto Dita Von Teese. "Provo dolore e rabbia. Riposa in pace, bella ragazza", ha riferito Ricky Martin. Recentissima l'ultima apparizione pubblica di Amy; dopo i "boo" rimediati a Belgrado, dove le sue condizioni psicofisiche erano sembrate pericolosamente al limite, la diva soul-jazz era apparsa inaspettatamente lo scorso 20 luglio all'iTunes festival alla Roundhouse di Londra, a poche decine di metri dall'abitazione in cui oggi è stata trovata. Nessuno si attendeva di vederla sul palco dopo l'annullamento del tour europeo, invece Amy, che non era in cartellone, aveva dato una mano all'adorata
figlioccia Dionne Bromfield. Pochi giorni fa un tabloid aveva riportato che l'artista nell'ultimo periodo si era così legata alla vodka che, nel giro di una sola settimana, si era ubriacata tre volte così selvaggiamente da svenire. Poche ore fa Nick Buckley, responsabile delle notizie presso il "Sunday Mirror" di Londra, aveva confermato la morte della cantante: "Le autorità hanno confermato che Amy Winehouse è stata trovata cadavere nel suo appartamento a nord di Londra, alle 15.45. Le cause della morte sono da ricercarsi in una presunta overdose di alcool e droga". Mitch, il padre dell'artista, era in volo verso New York e sta tornando a Londra.


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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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30/07/2011 12:15
 
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www.alcyoneguidonia.altervista.org/guidoniasummerfest.html

domani sera suonano dei miei amici ( kingcrow) , ci sei Ennio ?
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30/07/2011 12:23
 
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forse faccio un salto perchè canta anche un mio amico !suonano sotto la Chiesa..spazio ristretto all'aperto..
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30/07/2011 12:28
 
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allora il gruppo gothic metal davanti alla chiesa non me lo voglio perdere [SM=x2478856]
Allora ci vediamo lì [SM=g7554]
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01/08/2011 10:36
 
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hola..c'eri ieri? io sono passato verso mezzanotte e mi sa che stavano suonando i tuoi amici.....
c'era un pò di gente ai tavoli e due gruppetti sotto il palco..ma che stavi nello staff Alcyone con maglie arancioni? [SM=x2478856]
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01/08/2011 11:10
 
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me ne sono andato intorno a quell'ora che è stata una giornata pregna ed ero cotto
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06/09/2011 16:56
 
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Red Hot Chili Peppers: il nuovo album I’m With You raccontato da Flea


Dopo l'abbandono, definitivo, di Jack Frusciante, i peperoncini tornano col nuovo disco, col quale il 10 e 11 dicembre a Torino e Milano per due concerti già sold out. Il bassista Flea ha spiegato come, in questi anni, il progetto ha preso vita. Problemi di droga, cambi di formazioni, variazioni di genere musicale. Questo e altro sono stati i Red Hot Chili Peppers negli ultimi trent’anni. Oggi la band californiana scrive un altro capitolo della propria storia col nuovo disco I’m With You. E a scegliere il titolo per è stata proprio la new-entry, Josh Klinghoffer, che ha definitivamente sostituito John Frusciante alla chitarra. “Se rappresentasse il gruppo sarebbe un acido” afferma il bassista Flea a proposito del nuovo membro della band – completata dal batterista Chad Smith e dal cantante Anthony Kiedis -, “Josh non si è inserito ma si é perfettamente integrato nella band”. Ad ogni modo ora il suo scopo è “trovare la sua strada”. Per questo spiega di cercare “di non pensare troppo a John”.

I’m with you, a differenza di Stadium arcadium (2006) e soprattutto di By The Way (2002), è maggiormente incentrato sui ritmi rock, soul, funk e hip-hop, oltre che essere ispirato ai romanzi di Anton Checov. Tra le tracce, la ballata “Brendan’s Death Song,” dedicata (come s’intuisce dal titolo stesso) a Brendan Mullen, collaboratore del gruppo, scomparso il primo giorno di registrazione dell’album. Il suo ricordo non può che rimandare agli anni in cui “io e Anthony eravamo due teste di legno, spesso strafatti di droga. Devono essere stati i nostri angeli custodi a portarci a questa cosa che ci ha permesso di crescere, di migliorare come esseri umani. Nessun guru o psichiatra potrebbe dare una spiegazione migliore di come siamo arrivati fin qui”.

Michael Peter Balzary (questo il vero nome del musicista) spiega che il contributo maggiore dato personalmente per questa nuova uscita discografica è stata lo studio di nuovi generi musicali e l’utilizzo del piano “In questi anni di stop – racconta Flea – ho studiato molta musica classica e in particolare Bach. Per analizzare meglio ciò che stavo imparando, mi sono messo a suonare il pianoforte. Anche se tendo a dimenticare ogni cosa nuova che faccio, credo che questi studi siano stati importanti da parte mia per il nuovo lp”.

I Red Hot hanno da poco concluso le prove della tournèe che li porterà in giro per l’Europa e giungerà nel nostro Paese a dicembre. Il gruppo si esibirà il 10 a Torino e l’11 a Milano.
music.fanpage.it
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06/09/2011 17:18
 
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ammazza in 5 anni di lavoro so riusciti a fare solo un'imitazione di se stessi.
No grazie
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06/09/2011 18:08
 
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manca un po' di fantasia...frusciante, oltre al chitarrista che è, era anche il motore del gruppo, la principale fonte d'ispirazione nel comporre le melodie(e infatti i suoi lavori da solista sono a mio avviso eccezionali).
molte b-side di californication e by the way danno una pista al 50% del nuovo album...

4-5 pezzi molto bene comunque("annie wants a baby" su tutte), il resto non mi è piaciuto...
sbagliato il singolo d'apertura(come per stadium arcadium, spero non sbaglino il resto dei singoli in uscita)...
klinghoffer è il discepolo di frusciante e nell'album si nota molto...

comunque frusciante di nome fa john, non jack...ma chi mettono a scrivere sti pezzi? [SM=x2478843]

[Modificato da chiefjoseph 06/09/2011 18:18]
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07/09/2011 15:45
 
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jack frusciante(è uscito dal gruppo) è il nome del libro di brizzi [SM=x2478856]
che forti 'sti giornalisti.
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08/09/2011 11:23
 
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Flea che si mette a studiare Bach fa ride ma fino a un certo punto.
Bach era un Hard Rocker.

piazzate un attimo ad esempio un pezzo suo e poi passate a un Solo di Jon Lord dei Deep Purple... c'è del feeling...

mi racconta un mio amico ex cameramen (quello dell'aneddoto della contestazione a trogoria post eliminazione in coppa con l'atalanta e pre-scudetto che vi ho raccontato varie volte di Totti che va per calmare la folla e...) che in un'intervista con i Red Hot John Frusicante stava così "sotto" che aveva il secchio accanto. e ogni due per tre dovevano fermarsi perchè lui collassava.

lo scambio John-Jack è proprio da regazzini... ancora così stiamo?


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22/09/2011 09:19
 
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PEARL JAM TWENTY – ONE NIGHT ONLY – WORLDWIDE THEATRICAL EVENT
In onore del ventesimo anniversario dei Pearl Jam, il pluripremiato giornalista musicale Cameron Crowe crea un ritratto definitivo della grandissima band, ricavato da oltre 1.200 ore di immagini rare e inedite, e 24 ore di riprese di concerti e interviste recenti. PEARL JAM TWENTY è la cronaca degli anni che precedono e portano alla formazione della band, il caos che deriva dalla loro ascesa alla celebrità, la loro fuga dalla popolarità, e la creazione di una cultura che li sostenga.

Parte concerto, parte racconto dall’interno e parte lode al potere della musica e degli artisti che non scendono a compromessi, il film celebra la libertà che ha permesso ai Pearl Jam di trovare un modo per fare musica senza perdere di vista quello che importava loro più di ogni altra cosa – i loro fan e i fan della musica come loro. PEARL JAM TWENTY include interviste ai membri originali della band, Jeff Ament, Stone Gossard, Mike McCready, e Eddie Vedder, al batterista Matt Cameron, e all’amico, nonché voce e chitarra dei Soundgarden, Chris Cornell. Tra i contenuti, inoltre, ci sono immagini di archivio di interviste e concerti di Mother Love Bone, Pearl Jam, Temple of the Dog, Kurt Cobain e Neil Young.

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martedì sono andato a vedere questo film . Sala gremita e posti finiti da giorni prima .
Non sono un grande fan della band , anche se TEN lo considero un disco che tutti dovrebbero avere nella propria discoteca, ma è stato un film piacevolissimo mi ha fatto conoscere tanti volti del gruppo e dei suoi componenti che ignoravo.
Non è assolutamente autocelebrativo fa un bel ritratto della carriera dei PJ nell'arco degli ultimi 20 anni , anzi prima dato che inizia quando si chiamavano Mother Love Bone ed il frontman era un altro ,morto di overdose ma rimasto nel cuore della band fini ad oggi.
Interessante il ritratto di Eddie Vedder (che non è di Seattle contrariamente a quanto pensassi) nasce come un ragazzo timido quasi estraneo al gruppo ma che si integrerà e diventa leader sotto tutti gli aspetti.
Non sapevo della grande amicizia tra i PJ e Chris Cornell.
Pensavo che sarei andato a vedere un mega-spot ed invece sono rimasto coinvolto e sorpreso [SM=x2478842]
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26/09/2011 16:29
 
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Da re del funk a senzatetto:
la triste parabola di Sly Stone
Con la Family cambiò la storia della musica negli anni'70: ora vive in un camper



Sly, in uno dei suoi ultimi concerti, al festival
MILANO - Da star multimilionaria a senzatetto che vive in un furgone. Sono lontani i tempi in cui organizzava sontuose feste nella sua splendida villa di Bel Air Road, a Beverly Hills e tra gli invitati non mancavano celebri personaggi come Stevie Wonder, Jimi Hendrix, Janis Joplin e Miles Davis. Oggi Sly Stone, al secolo Sylvester Stewart, il mitico frontman dei Sly & the Family Stone, uno dei gruppi più importanti della musica soul e funk negli Usa, non se la passa bene. Come racconta il New York Post La leggenda della black music, oggi sessantottenne, non ha più un domicilio e passa le sue notti a Crenshaw, un quartiere residenziale di Los Angeles, dormendo in un camper bianco su cui campeggia la scritta, amaramente ironica, "Via del piacere".

FORTUNA DISSIPATA - Sly Stone ha dissipato in pochi decenni una fortuna immensa a causa di cattivi investimenti finanzieri e soprattutto per i suoi innumerevoli problemi con la droga. Oggi una coppia di pensionati di Los Angeles lo assiste premurosamente: gli offre ogni giorno un pasto caldo e gli permette di farsi la doccia nella propria casa. Il figlio dei due pensionati, invece, gli fa da segretario e autista. Nonostante le enormi difficoltà Sly Stone non ha perso la passione per la musica. All'interno del furgone continua a registrare nuovi pezzi con l'aiuto di un computer. Il musicista del rivoluzionario gruppo di San Francisco ( Sly & the Family Stone fu una delle prime band americane multirazziali) con singoli del calibro di Dance to the Musice Everyday People segnò per sempre la storia della musica soul e funk degli anni 60' e '70. In mezzo, la memorabile performance nell'estate del 1969 a Woodstock quando fu uno dei cantanti più acclamato dal pubblico. Oggi appare raramente in pubblico e dichiara di amare la vita da vagabondo: «Mi piace il mio piccolo camper - assicura al New York Post - Non voglio ritornare a vivere in una casa normale. Non sopporto di restare chiuso in un unico posto. Devo muovermi in continuazione»

LA DROGA E IL DECLINO - I primi seri problemi con la droga all'inizio degli anni '70 e poi i dissapori con gli altri membri gruppo (la band originale si sciolse nel 1975) cambiarono radicalmente la vita del musicista. Sly Stone ricorda con rammarico un Natale di quegli anni quando uscito per comprare i regali per suo figlio Sylvester e sua moglie Kathy Silva, una modella sposata nel 1974 al Madison Square Garden, tornò a casa a mani vuote: «Avevo 2500 dollari da spendere - racconta il musicista - Li usai tutti per comprare droga. Si l'ho fatto. E quando più tardi m'incamminai verso casa pensai: Non avrei mai dovuto farlo. Quando vidi il mio bambino, gli disse: Ho speso tutti i soldi in droga. Sì, li ho sprecati tutti per la roba». Da allora iniziò l'inesorabile declino. Nonostante continui a incidere dischi, il funk di Sly Stone non ha più lo stesso mordente del passato. Ain’t but the one way ultimo album della nuova band, pubblicato nel 1983, è completamente ignorato dal pubblico e dal 1987 Sly scompare del tutto dalle scene musicali. Si rivede di tanto in tanto sui giornali, perché finisce in carcere per possesso di droga. Nel 1984 porta a termine il suo investimento più sbagliato: vende per "solo" 1 milione di dollari i diritti della sua musica a Michael Jackson. La situazione finanziaria di Sly Stone diventa tragica nel 2009. Da allora - dichiara al tabloid americano - non riceve più le royalty dal suo ex manager Jerry Goldstein a cui ha fatto causa chiedendo 50 milioni di dollari. Secondo l'artista, Goldstein «si sarebbe indebitamente impossessato di ingenti somme di denaro per due decenni». Adesso il leggendario musicista desidera uscire da questa condizione di povertà e chiede solo un'altra chance musicale: «Voglio un lavoro - dichiara sconsolato l'artista - Voglio suonare la mia musica. Sono stanco di tutto questo»

corriere.it
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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03/11/2011 15:44
 
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domani al Sinister Noise (sti ragazzi sò diventati prima musicisti in un periodo dove il mio gruppetto, epoca Grunge, primi 90 faceva una caciara ovunque, una volta sfasciammo il palco di Emergenza Rock e una serie di pischelli fu folgorato da sti 4 pazzi che si buttavano per terra, si buttavano tra loro, si buttavano uno sull'altro..:))))... nacquero un sacco di gruppetti, il più dei quali senza fortuna, ma ci fu anche chi poi è diventato musicista vero - non sto parlando di me -. questi due del Sinister Noise poi hanno trasformato quella passione aprendo sto locale).

vabbè, a parte la sboronata perchè mi piace pensarmi come "scintilla che ha cambiato i ...destini di qualcuno", domani al Sinisteer Noise per il trentennale di carriera ci sono i:

Fuzztones
[SM=x2478842]

mi sono perso i Lacuna Coil (anche sti cazzi comunuque) lunedì al Circolo.
avevo visto la loro locandina la settimana scorsa andando a vedere un trio di pazze capeggiate dalla Icona del "No Wave" Lydia Lunch...

di punk non c'era niente, era una cosa "atmosferica" con una sassofionista (pazza) tedesca e una polistrumentista italiana .

e comuqnue dove passo io c'è sempre qualcosa di Doors...

vai a immaginare che PURE queste me tiravano fòri i DOORS! come pezzo iniziale hanno fatto The Spy...

incredibile è proprio l'anima di Jim che mi aleggia continuamente intorno... [SM=g27988]


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03/11/2011 16:35
 
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io invece dovevo andare a vedere gli Hawkwind ma nel frattempo hanno chiuso l'Init perchè avevano fatto entrà troppa gente..
E tra l'altro ancora nn lo riaprono tanto che c'è un bel giro di proteste sul web..:

www.radiobombay.it/bombay/?p=3114
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10/11/2011 21:49
 
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mah.. quasi quasi sabato me vado a vede sta EMA al CIrcolo...
chitarrista "distorta" .. ma solo a tratti... ne ho sentite 5-6 è tutt'altro che pesante.
non mi ha convinto-convinto ("ma di una convinzione convinzione" cit.) però ha fatto una cover dei Nirvana nel progetto del ventennale dell'uscita di Nevermind.. ha scelto Endless, Nameless...na cacaiara [SM=x2478856] [SM=x2478856]
oh ce sò dei pezzi che con quei capelli pare davero Kurt!



e quindi cò sta cosa la devo annà a vedè quasi per forza...
[Modificato da giove(R) 10/11/2011 21:50]


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da calamarinchiostronero.blogspot.com/2011/11/radio-rock-emilio-pappagallo-pri...


Radio Rock, Emilio Pappagallo, Prince Faster e i Fascisti


La scorsa settimana Radio Rock, una tra le più popolari, innovative e peculiari radio del panorama FM romano si è quasi sfasciata. Dico "quasi" perchè sicuramente la radio sopravvivrà anche a questa crisi, però sicuramente ne uscirà molto cambiata.
Tutto nasce da un intervista di Emilio Pappagallo (il conduttore del "morning show" di RR) a Gianluca Iannone esponente neofascista (si può definire così? credo di si) di CASAPOUND una sorta di centro sociale di estrema destra. Dico subito che non ho ascoltato l'intervista (sto cercando il podcast). L'intervista ha causato un putiferio e molti degli ascoltatori della radio si sono scagliati contro Pappagallo e all'interno della radio stessa la vecchia guardia non l'ha presa bene; Prince Faster e DJ Armandino in particolare hanno deciso di lasciare la radio in segno di protesta. Scrive Prince Faster sulla sua bachca di Facebook:
“In merito all’intervista: Tutta la redazione ne era all’oscuro fino a ieri pomeriggio, e certe scelte dovrebbero essere discussa con tutti quanti come facciamo per ogni cosa tutte le settimane da un anno a questa parte. La decisione è stata presa autonomamente da Emilio Pappagallo, scelta che ha messo in difficoltà la radio tutta. Naturalmente non condivido ne il modo ne il metodo di tali scelte editoriali.”
e il 10 novembre annuncia " Con la morte nel cuore, dalle ore 15.00 di ieri non faccio più parte di Radio Rock."


Ora io non sto qui a giudicare un'intervista che non sono riuscito a sentire. Certo che invitare un personaggio come Iannone (tra l'altro a pochi giorni da un pestaggio fascista di un esponente PD a Roma) non è una scelta facile. Diciamo anche che una radio libera, se è libera veramente (come diceva il buon Finardi) dovrebbe essere in grado di ospitare anche Goebbels (a meno che non si dica di essere tolleranti con tutti tranne che con gli intolleranti), senza paura. Tuttavia ospitando Goebbels il buon conduttore dovrebbe essere in grado (se di buon conduttore si tratta) di marcare stretto l'interlocutore e in caso dica delle stronzate (e sono certo che Goebbels ne direbbe) attaccarlo duramente. Io non so se Pappagallo sia stato un buon conduttore in questo caso, se riesco a trovare il podcast dell'intervista potrò giudicare meglio. Certo che si tratta di un conduttore che ha cercato di portare RADIO ROCK su territori un po' diversi rispetto agli spazi culturali che la radio era solita frequentare. Anche musicalmente. Emilio Pappagallo tempo fa portò nel suo spazio mattutino Tiziano Ferro che certo ha poco a che fare con la musica che solitamente si ascolta sulle frequenze 106,600. Anche la lettura mattutina di alcune pagine di INFINITE JEST di David Foster Wallace rientra in un modo di far radio diverso dal solito, una modalità spesso spiazzante per gli ascoltatori storici della radio.

Ma ritornando alla spaccatura nella "redazione" di Radio Rock, io credo che l'intervista sia solo un pretesto e che invece il problema sia più profondo e probabilmente nasce dalla morte del padre/padrone/fondatore di Radio Rock Paolo Mazzullo di cui avevo scritto qualche tempo fa. In seguito a quella scomparsa la Radio si è trovata a fronteggiare la necessità di un riequilibrio di forze interne all'organizzazione e quindi ai conflitti tra vecchia guardia e nuovi. Non a caso nel suo comunicato Faster fa riferimento alle riunioni dove da circa un anno (dalla scomparsa di Mazzullo) si discutono le scelte della radio.

Come proseguirà? Si ricomporrà la frattura? Spero di si, credo di no.
Personalmente continuerò ad ascoltare Radio Rock, conscio però che la partenza di Prince Faster (dopo che negli anni già molti altri storici Dj della radio se ne erano andati ) renderà la radio un po' meno "Radio Rock".

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