È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

Questo è il famoso "Processo di Pace israelo-palestinese"...

Ultimo Aggiornamento: 11/09/2014 11:00
ONLINE
Post: 29.630
Città: ROMA
Età: 52
Sesso: Maschile
11/07/2011 12:13
 
Quota

Onu pronta al riconoscimento della Palestina. Obama prepara il veto


Oggi vertice del Quartetto. Gli Usa: no a una decisione unilaterale


Con la riunione di oggi a Washington del Quartetto (Usa, Russia, Ue e Onu) le grandi potenze tentano di scongiurare il riconoscimento dell’indipendenza della Palestina da parte della Assemblea Generale dell’Onu di settembre consapevoli che potrebbe innescare una seria crisi in Medio Oriente. Il pericolo di uno «tsunami diplomatico», come lo ha definito il ministro della Difesa israeliano Ehud Barak, nasce dalla volontà del governo di Ramallah guidato da Abu Mazen di chiedere all’Assemblea Generale di votare a maggioranza qualificata - due terzi dei 192 voti la proclamazione del nuovo Stato sui territori di Gaza, Cisgiordania e Gerusalemme Est. Sulla carta i voti ci sono perché oltre 100 nazioni hanno già riconosciuto la «Palestina» ma Barack Obama si è detto contrario affermando che «l’indipendenza palestinese deve essere raggiunta attraverso il negoziato con Israele» e al fine di ostacolare il voto ha dato mandato al Segretario di Stato Hillary Clinton di studiare una controstrategia basata sul regolamento dell’Onu.

Poiché serve una «raccomandazione del Consiglio di Sicurezza» per poter votare sull’ammissione di un nuovo Stato, gli Usa sono pronti a porre il veto ma vorrebbero agire d’intesa con europei e russi. Il britannico David Cameron è in sintonia con Obama mentre il francese Nicolas Sarkozy ha fatto intuire a Ramallah la possibilità di un aperto sostegno, in sintonia con il ruolo di alto profilo di Parigi sulle rivolte arabe: «Se non ci sarà un processo di pace, la Francia si assumerà le sue responsabilità sulla Palestina».

E’ proprio tale convergenza fra offensiva Onu dell’Autorità nazionale palesinese (Anp) e rivolte arabe che fa temere il peggio a Israele, come il premier Benjamin Netanyahu ha spiegato al Congresso, soffermandosi sul rischio che il voto dell’Assemblea Generale possa essere seguito da una sollevazione generalizzata dei palestinesi capace di innescare un conflitto. Il Congresso condivide tali timori: Camera e Senato hanno approvato a larga maggioranza identiche mozioni che chiedono alla Casa Bianca di bloccare il tentativo dell’Anp. Per riuscirci Hillary conta su un’intesa in seno al Quartetto sul rilancio del negoziato israelo-palestinese, congelato da quasi un anno. È un approccio che converge con quello di Catherine Ashton, il ministro degli Esteri dell’Unione Europea, che auspica «colloqui di riconciliazione» per trasformare il pericolo del voto all’Onu nell’acceleratore del negoziato sullo status definitivo.

Resta da vedere se Usa e Ue riusciranno a trovare una formula capace di far incontrare Netanyahu e Abu Mazen. Quest’ultimo è convinto di avere il sostegno della Russia anche se al termine della sua recente visita a Mosca, il ministro degli Esteri Serghey Lavrov si è limitato a dire: «Vogliamo la creazione di una Palestina democratica e indipendente» senza accenni all’Onu. Se Hillary riuscirà ad ottenere una posizione comune del Quartetto, il passo seguente sarà tentare di riportare le parti al negoziato per arrivare alla riunione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu del 26 luglio con un risultato politico in base al quale votare, d’accordo con Ue e Russia, contro il pronunciamento dell’aula. Lo scenario migliore per Hillary sarebbe se l’Anp facesse marcia indietro. Per questo David Hale, inviato Usa per il Medio Oriente, ha suggerito al negoziatore palestinese Saeb Erakat di «rinunciare al voto perché è una cattiva idea», ma l’Anp è disposta a farlo solo in cambio dell’accettazione da parte di Israele di confini basati sulle linee del 1967, considerate «indifendibili» da Netanyahu.
A confermare l’importanza della mediazione del Quartetto c’è un altro scenario: in caso di opposizione del Consiglio di Sicurezza, l’Anp potrebbe andare comunque in Assemblea Generale, in base a un precedente risalente alla Guerra di Corea, innescando un corto circuito istituzionale dentro l’Onu dalle conseguenze imprevedibili.
------------------------------------
“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 16:30. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com