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Personaggi internazionali

Ultimo Aggiornamento: 20/02/2024 18:24
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10/01/2012 12:37
 
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Come personaggio in questo mondo è tra i numeri 1, poco da dire
Carino anche il film di Ken Loach "Il mio amico Eric"
......
"In my 23 years working in England there is not a person I would put an inch above Bobby Robson."
Sir Alex Ferguson.
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11/01/2012 15:42
 
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Di cantona ricordo che diede del sac de merd al ct della francia.Diciamo che è sempre stato un tipo diplomatico.
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11/01/2012 16:54
 
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di Domenech ha detto anche che è stato il peggior CT francese dopo Luigi XVI...

ma poi... "ho un metodo infallibile di calciare i rigori: li metto dentro"

apoteosi.
[Modificato da giove(R) 11/01/2012 16:55]


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20/02/2012 23:28
 
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Napoleoni, ex promessa del Tor di Quinto portato da Boniek a giocare in Polonia qualche anno fa ora è al Levadiakos nella Super League greca..
Ieri doppietta per lui ed esibizione del Colosseo tatuato su un fianco [SM=g7554]

www.youtube.com/watch?v=wNW0zSOiwkU&feature=related

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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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21/02/2012 14:02
 
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Si',ne ho sentito parlare.Boniek ne parla sempre bene.Sarei curioso di vederlo in italia,in b.
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07/03/2012 15:27
 
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è morto Smolarek, grande attaccante della Polonia anni'80..
il figlio gioca in Olanda e all'inizio pareva bravo come il padre, poi si è un pò perso.
Smolarek me lo ricordo soprattutto per i mondiali dell'82 quando la Polonia era ancora una nazionale di prima fascia.
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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07/03/2012 16:00
 
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di quella nazionale là ricordo Boniek, naturalmente, lo stesso Smolarek, Lato e Zmuda (un passaggio al Verona epoca Bagnoli).
Tomaczewsky, il mitico portiere capellone, mi pare che non arrivò oltre gli anni 70.

mi dispiace per Smolarek.
i mondiali dell'82 poi per me sono stati quelli di maggior...Mito.
quelli che hanno scatenato in me la vera e propria passione per il calcio che fino ad allora per me era solo roba da seguire marginalmente nelle sue vicende e più che altro da giocare giorno e sera al pratone.

ho ancora l'album finito dell'82.


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07/03/2012 19:17
 
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avevo visto degli spezzoni di quella polonia,bella squadra...Lato bel giocatore.
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14/03/2012 16:40
 
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Addio a Timo Konietzka, autore del primo gol della Bundesliga.
Ha scelto la morte assistita in Svizzera



Lo segnò il 24 agosto 1963 con la maglia del Borussia Dortmund. L'ex giocatore, malato di cancro terminale, ha scelto la morte assistita in Svizzera


In Germania ancora in molti ricordavano Timo Konietzka per aver segnato il primo gol della Bundesliga, il 24 agosto 1963, nel Borussia Dortmund contro il Werder. Fino ad allora, dopo la seconda guerra mondiale, il massimo campionato tedesco era diviso in cinque gironi (Oberliga Ovest, Nord, Sud, Sudovest e Berlino). Erano trascorsi appena 35 secondi al Weserstadion di Brema: né la tv né i fotografi appostati dietro la porta ebbero il tempo di documentare quel gol. Konietzka è morto ieri, all’età di 73 anni. Ma la scomparsa dell’ex calciatore e allenatore, oltre che addolorare, farà certamente discutere.
Morte assistita— Trasferitosi da anni in Svizzera, dove ne era anche diventato cittadino, Konietzka, malato di cancro in fase terminale, ha posto fine volontariamente alla sua esistenza. In Svizzera la cosiddetta morte assistita è permessa, sia pure solo per i cittadini della confederazione o persone che vi risiedano permanentemente. Konietzka, che dopo aver superato un infarto aveva ricevuto la terribile diagnosi di essere affetto di un tumore inguaribile alla cistifellea, era diventato socio e testimonial della nota associazione Exit, 70 mila aderenti, che assiste i malati terminali che volontariamente decidono di rinunciare alle terapie per prolungare artificiosamente l’esistenza. E ieri, nella sua casa di Brunnen, presso Berna, ha bevuto la bevanda che ha posto fine alla sua vita,. "Timo era appena tornato a casa dall’ospedale - ha riferito la moglie Claudia - i suoi ultimi giorni sono stati molto belli. Ha potuto rivedere ancora una volta i nipotini, ha anche bevuto un bicchiere di birra". Konietzka aveva da tempo preparato il suo addio. In più occasione aveva pubblicamente parlato della decisione di voler essere lui a decidere il momento della sua uscita terrena. Aveva anche scritto personalmente il proprio necrologio. Semplici, ma commoventi parole d’affetto per la sua famiglia e una richiesta di comprensione.
Timo Konietzka - il cui nome di battesimo era Friedhelm - era stato un goleador di razza: 72 reti in 100 partite nella prima divisione tedesca. Due volte campione di Germania con il Borussia nel 1963 e con il Monaco 1860 nel 1966. Suo è però anche il record della più lunga squalifica in Bundesliga, sei mesi, per aver aggredito un arbitro al quale aveva anche rubato il fischietto. In Svizzera, aveva avuto grandi soddisfazioni anche come allenatore: tre volte campione (1974-75-76) con lo Zurigo FC, una volte con i Grasshoppers (1982). Nel 1977 portò lo Zurigo FC alla semifinale di Coppa dei Campioni contro il Liverpool.
gazzetta.it
[Modificato da Sound72 14/03/2012 16:40]
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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17/04/2012 18:10
 
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Salvador Cabañas torna in campo dopo aver rischiato la vita

Il calciatore paraguayano, oltre 2 anni fa, era stato colpito vittima di un tentativo di omicidio. Un proiettile gli si era conficcato nel cranio senza, per fortuna, essere fatale.


Salvador Cabañas, ex-attaccante del Paraguay e dell’America (squadra di Città del Messico), dopo aver rischiato la vita è ritornato al calcio giocato.
In fin di vita – Cabañas fu protagonista di un drammatico episodio quando giocava proprio in Messico con la maglia dell’America. Il 25 gennaio 2010 fu colpito con un colpo di proiettile alla testa in un bar di Città del Messico. Venne operato d’urgenza e per fortuna l’intervento riuscì perfettamente, sebbene la pallottola non venne rimossa sia per sua complicata ubicazione (parte posteriore del cranio), sia per l’eccessiva pericolosità dell’intervento.
Ritorno in campo – Dopo aver scampato definitivamente il pericolo, il calciatore paraguayano iniziò una prima fase di recupero ma fu presto abbandonato dal proprio club e addirittura Cabañas finì in bancarotta per pagare le costose cure e gli interventi a cui doveva sottoporsi periodicamente. Nel febbraio 2011 il programma di riabilitazione prevedeva l’inizio degli allenamenti con i connazionali del Libertad. Il 10 agosto 2011 ritornò su un terreno di gioco, disputando uno spezzone della partita amichevole organizzata per lui tra Paraguay e il suo ex club, l’América presso lo stadio Azteca, dichiarando di voler ritornare tra i professionisti il prima possibile.
Nuova carriera – Ad inizio del 2012 Cabañas fu acquistato da un club paraguayano di terza divisione il 12 de Octubre e pochi giorni fa, il 14 aprile 2012, è ritornato a giocare una partita ufficiale tra i professionisti. Una rinascita per l’attaccante paraguayano, ormai 31enne, che grazie ad una grande forza d’animo è riuscito nell’impresa di giocare ancora dopo il drammatico tentativo d’omicidio.

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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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06/05/2012 13:34
 
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E' morto Yekini ex Nigeria.Mi dispiace,era ancora giovane. [SM=g27992]
Rip
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15/05/2012 11:04
 
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Re:
giove(R), 11/01/2012 16.54:

di Domenech ha detto anche che è stato il peggior CT francese dopo Luigi XVI...




ieri uno per sms a Trs lo ha proposto per il dopo Luis Enrique [SM=x2478856]


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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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15/05/2012 11:10
 
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Van Nistlerooy dà l'addio al calcio

L’attaccante olandese del Malaga Ruud van Nistelrooy ha annunciato che appenderà gli scarpini al chiodo. «Ieri ho giocato la mia ultima partita come professionista», ha detto il giocatore del Malaga che saluta lasciando la sua squadra al quarto posto nella Liga spagnola, posizione che gli permetterà di essere in Champions League. Van Nistelrooy, 35 anni, non ha brillato in questa sua stagione al Malaga, segnando solo quattro reti, ma per anni si è segnalato come grande bomber con le maglie di Psv Eindhoven, Manchester United e Real Madrid. Ha giocato anche all’Amburgo e nella Nazionale olandese.

«La realtà è che è arrivato il mio momento di lasciare il calcio. Il massimo livello della Liga spagnola e della Champions mi obbliga a riconoscere che sono arrivato al mio limite fisico. Non potrebbe essere meglio per me che salutare in questa maniera. Sono felice di poter prendere questa decisione in un momento di euforia e gioia», ha spiegato van Nistelrooy.

L’attaccante ha segnato quasi 400 gol tra club e selezione «oranje», con la quale ha disputato il Mondiale 2006 e gli Europei del 2004 e del 2008. È stato capocannoniere del campionato olandese, inglese e spagnolo. van Nistelrooy ha detto grazie a «tutte le grandi squadre» nelle quali ha giocato ma specialmente a sua moglie. «Sei stata alla base del mio successo sportivo, in tutti i posti mi sono sempre sentito a casa grazie a te. Ho voglia di cominciare una nuova tappa della mia vita con te ed i nostri figli», ha detto il giocatore direttamente a sua moglie


dopo l'infortunio del 2008 un lento declino però in ogni caso grande carriera per lui
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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15/06/2012 23:19
 
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Re:
Sound72, 15/05/2012 11.10:

Van Nistlerooy dà l'addio al calcio



Uno dei più grandi centravanti di sempre,un mito.

E pensare che prima che arrivasse batistuta girava anche il suo nome...

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28/09/2012 13:41
 
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L’ultima follia di Bedoya
Recordman di espulsioni: 41


Milano, 28 settembre 2012

Maxi squalifica per il 36enne centrocampista che detiene il primato di cartellini rossi nella storia del calcio colombiano. Dopo una gomitata e un calcio in testa all’avversario, starà fuori per 15 giornate

Gerardo Bedoya, in primo piano, in azione. Reuters
Se si parla di veri “mastini”, collezionisti incalliti di cartellini rossi, è bene conoscere il colombiano Gerardo Bedoya. Uno che, numeri alla mano, straccia illustri specialisti come l’ex juventino Paolo Montero, recordman di espulsioni nella storia della nostra serie A (16). Bazzecole rispetto al bottino accumulato dal 36enne centrocampista dell’Independiente Santa Fe, che nella sfida contro il Millonarios ha rimediato il 41° cartellino rosso in carriera dopo una gomitata e un calcio in testa a Jhonny Ramirez. Un record per il campionato colombiano. L’ultima follia gli è costata una squalifica di 15 giornate (e 500 euro di multa) da parte della commissione disciplinare della federazione colombiana (Dimayor), oltre alla definitiva fama di cattivo.

COLLEZIONISTA DI ESPULSIONI — Pugni, calci, testate, entrate da codice penale. Il campionario di scorrettezze di Bedoya, soprannominato “el Gladiador”, è piuttosto ampio, tanto che la popolare emittente colombiana Caracol lo ha etichettato come il giocatore più violento nella storia del calcio. “Mi spiace per quello che ho fatto, la cosa più difficile è stato spiegarlo a mia figlia. Non vorrei essere ricordato solo per le mie espulsioni”, si è augurato Bedoya, vincitore di una Coppa America (2001), mentre in sovrimpressione scorrevano impietose le immagini di repertorio dei suoi colpi proibiti. La sequenza della ginocchiata rifilata alla nuca di un avversario nel 2003 (ai tempi del Deportivo Cali), e quelle della testata accompagnata da un gancio allo stomaco di un difensore avversario nel 2005 (con la Atletico Nacional) hanno avuto più impatto dei suoi tentativi di rifiutare la scomoda etichetta di violento.

IL PRIMATO IGNORATO — Bedoya non compare nella classifica dei calciatori più ruvidi della storia stilata dal The Sun nel 2009, dove insieme agli inglesi Vinnie Jones (famoso per una “presa testicolare” ai danni di Paul Gascoigne) e Stuart Pierce (noto come “Psycho”), figurano anche il nostro Romeo Benetti e lo spagnolo Andoni Goicoetchea, quello che distrusse la caviglia di un giovanissimo Maradona ai tempi del Barcellona. Il colombiano non compare nemmeno nella classifica della Bild, che quest’anno ha stilato la “top ten” dei giocatori più scorretti, includendovi Materazzi, Balotelli, Gattuso, JohnTerry, Sergio Ramos e il portoghese Pepe. Eppure, suo malgrado, anche Bedoya meriterebbe forse un posto tra i suoi illustri e famosi colleghi, che non vantano nemmeno la metà delle espulsioni collezionate dal “Gladiador”.

......

io me lo prenderei però [SM=x2478856]
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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18/10/2012 14:04
 
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Farina di un altro sacco

LA STAMPA (M. GRAMELLINI) - Simone Farina, il calciatore del Gubbio che disse no ai 200 mila euro di una combine e denunciò il tentativo di truffa alla magistratura, è da ieri il «community coach» del settore giovanile dell'Aston Villa. Insegnerà ai bambini di Birmingham le regole del calcio e quelle, meno note, della lealtà. Affidare al simbolo del calcio pulito un incarico di educatore. Che bella idea. Possibile non sia venuta in mente ai dirigenti di qualche squadra italiana?

Secondo me, per pensarci ci hanno pensato. Però hanno saputo resistere alla tentazione. E si che nei nostri club professionistici ci sarebbe una certa urgenza di ripassare alcune regole di educazione civica o più semplicemente umana. Non truffare il prossimo tuo come te stesso, non chiudere gli occhi davanti a un reato, non fare la vittima. Chiunque assista a una partita di calcio fra bimbi italici rimane colpito dalla presenza a bordo campo di torme di assatanati che gridano ai pargoli di buttarsi in area di rigore e che ricordano all'arbitro quanto sia sentimentalmente leggera sua moglie. Ultrà? No, genitori. Il «community coach» servirebbe soprattutto a loro. Invece Farina lo hanno ingaggiato gli inglesi. Ormai nel calcio ci siamo abituati a vedere emigrare i più bravi. Adesso cominciano ad andarsene anche i più buoni. E mica solo nel calcio, a giudicare dai tanti ragazzi orfani di raccomandazione che stanno lasciando l'Italia per cercare fortuna in Paesi dove parole come talento e onestà non suscitano ancora fastidio, piuttosto il brivido di un potenziale splendore.

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Contento per lui.Ennesima bella figura dell'Italia.

Cmq questo farina ricordo che era uno di quei giocatori che si arrabbiarono quando aquilani (che era più piccolo) fu convocato per il ritiro con la prima squadra e loro no.Ci fu un momento di tensione con Conti.Lo avevo perso di vista,fino a questo scandalo.E' uno di quei giocatori bravi con la primavera che poi non sono arrivati in serie A.
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18/10/2012 19:50
 
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Re:
lucaDM82, 10/18/2012 2:04 PM:

Farina di un altro sacco

LA STAMPA (M. GRAMELLINI) - Simone Farina, il calciatore del Gubbio che disse no ai 200 mila euro di una combine e denunciò il tentativo di truffa alla magistratura, è da ieri il «community coach» del settore giovanile dell'Aston Villa. Insegnerà ai bambini di Birmingham le regole del calcio e quelle, meno note, della lealtà. Affidare al simbolo del calcio pulito un incarico di educatore. Che bella idea. Possibile non sia venuta in mente ai dirigenti di qualche squadra italiana?

Secondo me, per pensarci ci hanno pensato. Però hanno saputo resistere alla tentazione. E si che nei nostri club professionistici ci sarebbe una certa urgenza di ripassare alcune regole di educazione civica o più semplicemente umana. Non truffare il prossimo tuo come te stesso, non chiudere gli occhi davanti a un reato, non fare la vittima. Chiunque assista a una partita di calcio fra bimbi italici rimane colpito dalla presenza a bordo campo di torme di assatanati che gridano ai pargoli di buttarsi in area di rigore e che ricordano all'arbitro quanto sia sentimentalmente leggera sua moglie. Ultrà? No, genitori. Il «community coach» servirebbe soprattutto a loro. Invece Farina lo hanno ingaggiato gli inglesi. Ormai nel calcio ci siamo abituati a vedere emigrare i più bravi. Adesso cominciano ad andarsene anche i più buoni. E mica solo nel calcio, a giudicare dai tanti ragazzi orfani di raccomandazione che stanno lasciando l'Italia per cercare fortuna in Paesi dove parole come talento e onestà non suscitano ancora fastidio, piuttosto il brivido di un potenziale splendore.

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Contento per lui.Ennesima bella figura dell'Italia.

Cmq questo farina ricordo che era uno di quei giocatori che si arrabbiarono quando aquilani (che era più piccolo) fu convocato per il ritiro con la prima squadra e loro no.Ci fu un momento di tensione con Conti.Lo avevo perso di vista,fino a questo scandalo.E' uno di quei giocatori bravi con la primavera che poi non sono arrivati in serie A.




figuraccia a livello globale, bisogna aggiungere.
perché dimmi un organo di stampa al mondo che non parte in quinta appena fiuta la storia del buono che alla fine viene premiato.

conoscenza con la zozzeria dell'ambiente farina l'aveva già fatta nel 2002, essendo uno di quei calciatori oggetto delle plusvalenze diciamo "creative" della precedente gestione dell'as roma.

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Ever tried. Ever failed. No matter. Try again. Fail again. Fail better.
(Samuel Beckett, Worstward Ho)
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19/10/2012 11:45
 
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mah..questa storia di Farina qualche perplessità la lascia..
a parte il fatto che tecnicamente è uno che vale le categoria in cui ha giocato..ovvero fare la spola tra serie B e lega Pro...e non è che per la denuncia di un tentativo di illecito allora devi diventà l'eroe nazionale da meritarti l'interessamento di chissà quali club..Non mi pare neanche sia stato il primo a fare qualcosa del genere.
Piuttosto io credo che a lui non si sia interessato nessuno perchè è stato subito trasformato in personaggio testimonial del calcio pulito.
IIl premio fair playc Fifa, il premio viola, il premio nazionale..adesso il community coach che insegna i valori etici del calcio....ma non è un pochino esagerato tutto questo??
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19/10/2012 12:21
 
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boh non so...
in generale trovo giusto che le persone oneste siano valorizzate.
poi le congetture giornalitiche lasciano il tempo che trovano...


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19/10/2012 13:58
 
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Re:
Sound72, 19/10/2012 11:45:


Il premio fair playc Fifa, il premio viola, il premio nazionale..adesso il community coach che insegna i valori etici del calcio....ma non è un pochino esagerato tutto questo??



Proprio perchè,in un mondo come quello del calcio,l'onestà rappresenta l'eccezione.
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