Il problema dei 3 corpi: Attraverso continenti e decadi, cinque amici geniali fanno scoperte sconvolgenti mentre le leggi della scienza si sgretolano ed emerge una minaccia esistenziale. Vieni a parlarne su TopManga.
 
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Tattica Roma

Ultimo Aggiornamento: 31/08/2023 14:53
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01/09/2011 12:21
 
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Mi farò un'idea più avanti,non conosco la condizione generale dei giocatori e molti dei nuovi sono tutti da scoprire.
01/09/2011 14:03
 
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Re:
lucaDM82, 01/09/2011 12.21:

Mi farò un'idea più avanti,non conosco la condizione generale dei giocatori e molti dei nuovi sono tutti da scoprire.




Partirei dal 4-3-1-2....per diventare il 4-3-3 in alcune fasi di gioco.
Dopo vediamo cosa si inventa Luis Enrique.
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io, a differenza di molti che dicono "togliamoci dalla testa il riferimento al Barcellona", per ora, prima di scoprire quanto e in cosa sia diverso Luis Enrique, rispetto a quel parametro la, insisto nel rifarmi a quel confronto.

fino a prova contraria (e per quanto visto finora) Luis Enrique viene a portare quell'idea lì.

e io vi dirò non so nemmenos e davanti è un 1-2 o un 3 o un 2-1... io l'ho già detto, davanti loro si muovono tutti che alla fine il modulo non c'è nemmeno più.

ma secondo me si parte con 2 centrali e duie difensori di spinta, un mediano basso che va a fare il terzo centrale, due palleggiatori, e tre punte esterne meno esterne ma comuqneu mobili.

quindi io a centrocampo metterei Greco o Pizarro insieme a Pjanic e De Rossi. non Perrotta. poi amgari come dicevo l'altra volta a chief che chiedeva un centrocampista alla ramires,q uindi più sostanza che palleggio... può darsi che Luis Enrique non si senta ancora sicuro con un solo mediuano e due palleggiatori (cui deve insegnare quasi da zero la fase di copertura).

l'ieale formazione per ora sarebbe

Stekelemburg
Cassetti Juan Burdisso Josè Angel
De Rossi
Pjanic Pizarro (Greco)
Bojan Lamela Totti (Osvaldo)

naturalmente in qualsiasi modo italiano sarebbe una formazione improponibile.
di quelle "formazione di tutti i tempi" dove a centrocampo metti platini zico e zidane, e si finisce sempre per concludere "ma chi difende".
ma naturalmente il gioc del Barcellona se fatto bene, permette di difendere nella maniera più assoluta.

chiaro che se sta specialità non ci fosse più, se i giocatori, putne efantasisti non ci mettono la testa, o se la piazza caccia LE per poca pazienza e si cambia... beh a quel punto cambia tutto.



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05/09/2011 18:20
 
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curioso di vedere se scala Cassetti a destra domenica e mette Kjaer.
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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01/12/2011 11:49
 
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articolo interessante...

La Roma prende quasi tutti i gol da dentro l'area. e spesso in superiorità numerica.



LAROMA24.IT – C’è qualcosa che lega Dobrotka, modesto mestierante slovacco, a Ibrahimovic e Di Natale, ultimi brandelli di talento nell’impoverito campionato italiano. Il primo segnò una strada, poi percorsa da 14 imitatori, punendo la neonata Roma di Luis Enrique in agosto. Quel giorno DiBenedetto veniva battezzato come presidente giallorosso, mostrando soddisfatto ai tifosi al seguito la sciarpa romanista, ma poco dopo già comprese le amarezze riservate a chi fa parte di quel mondo: Slovan-Roma 1-0, cose che succedono nel calcio, impensabili in altri sport. Dettagli: Dobrotka guadagna la popolarità inattesa deviando in rete un calcio d’angolo (invitiamo a tenere a mente), dentro l’area piccola (rinnoviamo l’invito) e con più difendenti giallorossi rispetto ai propri compagni (monotonia in agguato ma il consiglio rimane lo stesso).

AREA AD ALTO RISCHIO – “La mia idea di calcio prevede il dominio delle aree di rigore”, pregevoli le intenzioni, eppure Luis Enrique dopo oltre 3 mesi dall’apertura ufficiale delle attività, non sembra aver raggiunto il proprio obiettivo. Ci vuole tempo, come ha rimarcato più spesso l’asturiano, ma qualcosa non quadra se i 16 gol subiti dallo Slovan all’Udinese sono arrivati dentro l’area di rigore e nella quasi totalità dei casi le maglie giallorosse presenti superavano quelle avversarie. Dal 18 agosto a venerdì sera, nelle dieci gare in cui Stekelenburg (o Lobont) hanno dovuto raccogliere il pallone all’interno della porta, sono stati battuti da conclusioni ravvicinate. Mai, dunque, si è trattato del noto “tiro della domenica” (o del venerdì, sabato, lunedì ecc...), sul quale il massimo consentito è allargare le braccia. Il dato che forse preoccupa di più, invece, riguarda proprio le situazioni da cui sono scaturiti i gol avversari. Appena 3, infatti, le reti subite con la squadra sbilanciata: l’ultimo Isla, con Armero quasi intenerito di fronte agli errori di posizionamento di Taddei e Cassetti che gli aprono la strada prima di servire il pallone da difficoltà zero al cileno.

DIFESA SIMPATIA – Difficilmente Luis Enrique, nel suo primo scorcio italiano, si è complimentato con un avversario. L’unica eccezione rimane la gara col Milan, al termine della quale rimarcò la difficoltà di Burdisso nel segnare il gol del momentaneo 1-1, complice la marcatura blindata degli avversari. Quello che non avviene nell’area romanista. Chiedere a Klose, Jankovic, Nesta, Denis o Ibrahimovic: tutti ricorderanno con un sorriso il gentile soggiorno nei pressi della porta di Stekelenburg. Se Nesta e Denis ebbero la meglio su situazioni da palla ferma con marcature piuttosto cordiali di Cassetti e Heinze, gli altri hanno giovato dei movimenti sballati della difesa romanista. Sia nel secondo gol di Ibrahimovic, che in quello di Klose la linea difensiva è attirata dal pallone dimenticando così gli avversari nella zona calda. A Jankovic fu concesso l’onore, al pari di Klose, di poter addirittura sistemare la sfera, scegliere l’esultanza e salutare i parenti sugli spalti, prima di battere l’ex Ajax. Nei casi dello svedese e del genoano la superiorità numerica giallorossa è quasi imbarazzante, mentre il laziale sfila inosservato nel cuore della difesa romanista nonostante l’abito non sia di quelli graditi. Così come Bertolacci, anche lui ritrovatosi faccia a faccia col portiere nonostante la difesa romanista fosse a ranghi completi. Una staticità apprezzata anche da Di Natale nell’ultimo incontro, quando la retroguardia di Luis Enrique si consultava sul da farsi sulla situazione di ‘palla scoperta’ nei piedi di Pinzi.

INDIFESA O INDIFENDIBILE? – E ancora, un altro dato rimarca le difficoltà nella fase difensiva dei giallorossi: la ‘protezione dell’area’ della Roma è la terz’ultima della A, dietro solo al Palermo (un luna park itinerante per gli avversari) e all’Udinese. Si tratta di spiccioli di percentuale, con Luis Enrique fermo a 49,5 mentre Mangia e Guidolin, racimolano rispettivamente 49,4 e 49,3. Si è detto del sistema di gioco, dell’affiatamento, dei problemi di comunicazione nel tentativo di dare un perché alla situazione. Forse, considerate le statistiche, il fatto che Stekelenburg non possa rivolgersi ai compagni potrebbe essere un vantaggio…

TUTTI I GOL SUBITI DAI GIALLOROSSI DA AGOSTO A UDINE:

Isla (Udinese): dentro area piccola.
Di Natale (Udinese) dentro l'area di rigore.
Bertolacci (Lecce) dentro l'area di rigore.
Ibrahimovic 1 (Milan) 4 vs 3 per la Roma dentro l'area di rigore.
Nesta (Milan) 7 vs 4 per la Roma, dentro l'area di rigore su azione da angolo.
Ibrahimovic 2 (Milan) 8 vs 4 per la Roma dentro l'area di rigore.
Kucka (Genoa): 7 vs 5 per la Roma, dentro area piccola su azione da angolo.
Jankovic (Genoa): 5 vs 3 per la Roma, dentro l'area di rigore.
Hernanes (Lazio): calcio di rigore.
Klose (Lazio): 3 vs 2 per la Roma, sullo stop diventa 2 vs 2, dentro area di rigore.
Denis (Atalanta): 6 vs 4 per la Roma, al limite dell'area piccola su azione da angolo.
Vitiello (Siena): 4 vs 3 per la Roma su respinta del palo, dentro area di rigore.
Conti (Cagliari): 4 vs 3 per la Roma su errore José Angel, dentro area di rigore.
El Kabir (Cagliari): 3 vs 3 dentro l'area di rigore su contropiede con Roma in inferiorità numerica.
Stepanovsky (Bratislava): 5 vs 3 dentro l'area di rigore per la Roma su contropiede.
Dobrotka (Bratislava): 7 vs 5 su azione da angolo, dentro l'area piccola.

Solo Lazio, Napoli e Udinese hanno subito tutti i gol dentro l'area di rigore (riferito alle partite di campionato).

LA PRIMA E LE ULTIME SULLA 'PROTEZIONE AREA':

1) - INTER 55,5

18) - ROMA 49,5
19) - PALERMO 49,4
20) - UDINESE 49,3


Mirko Bussi


30-11-2011


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01/12/2011 12:42
 
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forse nella statistica andrebbe fatto un distinguo ulteriore: gol presi in area di rigore da calcio piazzato ( angolo o punizione ) e gol su azione manovrata avversaria ( tipo quello di di natale o appunto di isla ). Ovvero a difesa schierata oppure che si schiera nella ripartenza o nell'attacco avversario.
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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01/12/2011 12:57
 
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per me il problema è che creiamo poco rispetto a quanto subiamo.
Cioè,se andiamo avanti cosi' allora prendiamoci zeman.
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01/12/2011 15:29
 
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si chiaramente non basta dire "era in superiorità" pechè amgari gli uomini tuoi in area sono pure tuttie undici ma stanno tutti dall'altra parte dell'area...

è un dato che potrà anche essere incompleto, però è un dato che ha un certo canone di ripetizione. succede spesso o quasi sempre.
e quindi va analizzato e non sorvolato. non vorrò dire "tutto", ma qulcosa da ragionarci su c'è.



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01/12/2011 17:35
 
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io che non ho mai ceduto alla disperazione dell'improponibilità del paragone con il Barcellona, ma anzi la porto avanti sin dall'inizio di LE, non mi faccio certo venire le bolle a leggere una rticolo del genere.
che tra l'altro condivido, anche perchè non c'è nulla che mi giunga nuovo, non foss'altro che leggo cose che ho detto molte settimane fa e che continuo a ribadire.
il modello è quello quindi c'è poco da fare a portarsi le mani agli occhi e alle orecchie per non vedere e sentire. [SM=g7554]


(M. SCONCERTI) - Detto e discusso tanto del gioco del Barcellona, proviamo un altro gioco spericolato e confrontiamo il calcio di Guardiola con quello di Luis Enrique, il suo epigono romanista. Se è vero che la differenza è il gioco, dove e quanto sono diverse Barcellona e Roma? Credo si debba dare intanto a Luis Enrique il merito di aver costruito qualcosa di diverso per il calcio italiano. I suoi terzini non sono difensori, sono esterni di centrocampo, ma sia Rosi che Taddei sono inferiori ai terzini del Barcellona. Soprattutto Dani Alves è fuori paragone. Ha una corsa forte José Angel, ma ancora immatura.

Nel rombo di centrocampo della Roma, l’uomo più in basso è praticamente un difensore, un vero e proprio centromediano metodista arrivato direttamente dagli anni trenta. Il resto del centrocampo è fatto da giocatori di grande qualità (De Rossi e Pjianic), mentre il vertice alto è addirittura Totti. C’è in sostanza la ricerca attenta di rifare il Barcellona anche se gli ingredienti sono diversi. Busquets è Gago; De Rossi uno Xavi più duro e meno creativo, Pjianic ha qualche sintomo di Iniesta. Diciamo che è un giovane di 21 anni con molte qualità, ma che l’altro è fra i più forti del mondo.

Totti non è Messi, è stato sempre qualcosa di diverso, non di decisamente inferiore. Ora è facile coglierne la differenza, fino a due anni fa un po’ meno. Ma se l’architettura delle squadre è la stessa, diversa è la qualità del materiale. Tutti i romanisti cedono qualcosa al proprio dirimpettaio catalano per tecnica e velocità di pensiero. Direi che siamo a un 25-30 per cento in meno come rendimento complessivo del reparto. Con un aggravante: che Messi in questo momento non è confrontabile. Ha la più straordinaria facilità di correre e segnare che si ricordi. Resta l’attacco. Lamela è molto giovane, quindi discontinuo. Bojan rende di più a partita in corso e fino al maggio scorso era il quarto attaccante del Barcellona. Lo sarebbe ancora. Il più maturo è Osvaldo. Ha fisico, forza, anche tecnica, somiglia a un centravanti vero, cosa poco proponibile al Barcellona, utilissima alla Roma. Sanchez e Villa, più Pedro, valgono nel complesso ancora più reti, più sostanza. Il capolavoro di Guardiola è infine far pensare i suoi uomini con la sua testa, non far mai venire un dubbio alla squadra. La qualità dei singoli è poi fondamentale. La Roma non ha quella qualità, ma in Italia non c’è ancora nemmeno il Real Madrid. Forse può bastare.


02/12/2011 11:23
 
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Re:
giove(R), 01/12/2011 17.35:

io che non ho mai ceduto alla disperazione dell'improponibilità del paragone con il Barcellona, ma anzi la porto avanti sin dall'inizio di LE, non mi faccio certo venire le bolle a leggere una rticolo del genere.
che tra l'altro condivido, anche perchè non c'è nulla che mi giunga nuovo, non foss'altro che leggo cose che ho detto molte settimane fa e che continuo a ribadire.
il modello è quello quindi c'è poco da fare a portarsi le mani agli occhi e alle orecchie per non vedere e sentire. [SM=g7554]


(M. SCONCERTI) - Detto e discusso tanto del gioco del Barcellona, proviamo un altro gioco spericolato e confrontiamo il calcio di Guardiola con quello di Luis Enrique, il suo epigono romanista. Se è vero che la differenza è il gioco, dove e quanto sono diverse Barcellona e Roma? Credo si debba dare intanto a Luis Enrique il merito di aver costruito qualcosa di diverso per il calcio italiano. I suoi terzini non sono difensori, sono esterni di centrocampo, ma sia Rosi che Taddei sono inferiori ai terzini del Barcellona. Soprattutto Dani Alves è fuori paragone. Ha una corsa forte José Angel, ma ancora immatura.

Nel rombo di centrocampo della Roma, l’uomo più in basso è praticamente un difensore, un vero e proprio centromediano metodista arrivato direttamente dagli anni trenta. Il resto del centrocampo è fatto da giocatori di grande qualità (De Rossi e Pjianic), mentre il vertice alto è addirittura Totti. C’è in sostanza la ricerca attenta di rifare il Barcellona anche se gli ingredienti sono diversi. Busquets è Gago; De Rossi uno Xavi più duro e meno creativo, Pjianic ha qualche sintomo di Iniesta. Diciamo che è un giovane di 21 anni con molte qualità, ma che l’altro è fra i più forti del mondo.

Totti non è Messi, è stato sempre qualcosa di diverso, non di decisamente inferiore. Ora è facile coglierne la differenza, fino a due anni fa un po’ meno. Ma se l’architettura delle squadre è la stessa, diversa è la qualità del materiale. Tutti i romanisti cedono qualcosa al proprio dirimpettaio catalano per tecnica e velocità di pensiero. Direi che siamo a un 25-30 per cento in meno come rendimento complessivo del reparto. Con un aggravante: che Messi in questo momento non è confrontabile. Ha la più straordinaria facilità di correre e segnare che si ricordi. Resta l’attacco. Lamela è molto giovane, quindi discontinuo. Bojan rende di più a partita in corso e fino al maggio scorso era il quarto attaccante del Barcellona. Lo sarebbe ancora. Il più maturo è Osvaldo. Ha fisico, forza, anche tecnica, somiglia a un centravanti vero, cosa poco proponibile al Barcellona, utilissima alla Roma. Sanchez e Villa, più Pedro, valgono nel complesso ancora più reti, più sostanza. Il capolavoro di Guardiola è infine far pensare i suoi uomini con la sua testa, non far mai venire un dubbio alla squadra. La qualità dei singoli è poi fondamentale. La Roma non ha quella qualità, ma in Italia non c’è ancora nemmeno il Real Madrid. Forse può bastare.




Io sono in disaccordo con questa visione.
Mi sembra che l'idea di LE e l'ha ribadito più volte è diversa.
'Non voglio copiare il Barcellona, voglio fare giocare alla Roma un bel calcio, che abbia degli spunti presi da chi fa bel calcio'...questa è la sintesi del suo discorso.
Io non voglio una squadra che copi in carta carbone il gioco di un'altra squadra....e vedo o credo di vedere in quello che mette in campo LE qualcosa di simile...ma che ha un'identità diversa.
Credo di vedere, perchè da come vi stò dicendo da inizio stagione ancora devo capire che tipo di gioco sarà alla fine....e come di completerà dopo il girone di andata....che per me è il vero saprtiacque del progetto o idea di gioco o chiamatelo come vi pare.
Ma si avrà pazienza? Ribadisco che la copia del Barcellona è irripetibile, come lo è la copia del Manchester United, come lo è quello dell'Arsenal.....si deve avere una propria identità....e quella che Ti contraddistingue.
SE LE non riuscirà a gestire la pressione....anche con l'ausilio della società, potrebbe lasciare....e allora? si inizia con la copia di un'altra squadra modello? No, non credo...l'identità deve essere diversa e unica.
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02/12/2011 16:58
 
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io la vedo piu' come Faber cmq...lo spunto, l'ispirazione sì ma per il resto l'equazione per me regge poco ed è pure limitante per il rendimento della squadra.
Nel momento in cui tu il centrale d'attacco lo vai a rendere di fatto quasi ( o senza quasi ) un trequartista ( e lì ci abbiamo visto totti, pjanic e lamela ) il concetto del modello barcellona da riproporre per me è molto debole.
Nessuno può essere Messi ed è ovvio..ma se proprio vuoi riproporre quell'impostazione allora dovresti metterci Bojan al centro. E nn solo x una somiglianza fisica. Ma proprio perchè per caratteristiche di certo nn arretrerebbe fin quasi a centrocampo e svarierebbe di più negli ultimi venti metri.

Poi vabbè se uno si ferma alla Roma di Udine allora lì come impostazione siamo lontani anni luce dal Barca.
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03/12/2011 02:24
 
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Sconcerti scopre l'acqua calda quando fa il gioco delle figurine.
"loro alves,voi rosi" [SM=g10633] bravoooooooooo

tutti 'sti discorsi che ci hanno propinato da agosto sul gioco fanno ridere.Il gioco funziona se ci sono i giocatori forti.Pure dell'udinese si diceve lo scorso anno che fosse un piccolo barcellona.E infatti giocavano con isla e armero sulle fasce che si avvicinano più ai terzini del barcellona che alla carrellata di gente che abbiamo noi sulle fasce fra immaturi,bolliti,adattati e riciclati.
Voglio vedere guidolin con ferronetti che combinava.
La Roma qualcosa di buono fino ad oggi ha fatto,ho visto diverse cose brutte ma anche partite in cui si è giocato bene.Solo che bisogna avere il calciatore che ti salta l'uomo,che ti segna,che crea pericoli,che fa la differenza cioè che sia in grado di concretizzare il gioco,di svoltare il match a proprio favore.E la Roma non ce l'ha quel giocatore.Totti è al tramonto(fra messi e il totti al top della carriera scelgo il secondo...tiè sconcerti),lamela ha talento ma è giovane,bojan mi ha deluso(ancora "piccolo")...ci sarebbe osvaldo che ha grinta,si sta dimostrando un buon finalizzatore(nulla più) ma non è quello che fa la differenza.
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io invece resto convinto che l'idea sia quella tipo Barcellona, che poi potrebbe anche definirisi "tipo Roma di Liedholm".
un possesso palla come base di partenza.
possesso palla, e qui spiego come la vedo io, significa non solo piedi, ma anche "movimento e lucidità".
infetti vediamo che persino gente come Gago, Pjanic, De Rossi, che i passaggi a 5 metri li dovrebbe saper fare, ne sbaglaino invece un'infinità a partita.

perchè? perchè manca la lucidità più che la tecnica.
Xavi non è 8 volte più forte di Gago o di Pjanic o di De ROssi. aprlo "tecnicamente".
è che è 20 volte superiore dal punto di vista della lucidità.

e lo dico, ripeto, perfchè uno deve farsi delle domande quando vede i nsotri giocatori (che non sono scarsi con i pidei) sbagliare il quintuplo dei passaggi che sbaglia unocome Xavi.

c'è un abisso tecnico? mi domando io... e la risposta che mi do è no. la differenza che fa si che Xavi sbagli un pallone ogni 50 che gioca, mentre Gago, Pjanic ecc ne sbagliano uno su 3 o su 5 nella migliore delle ipotesi è che Xavi (oltre a un complesso più organico e che si muove con maggiore automatismo, che il Barcellona ha e la Roma non ancora) è più lucido.

io continuo a vedere un gioco che vorrebbe essere come quello del Barcellona e ne resto convinto.
ma che ci vuole molto tempo prima di essere tale.

mancano gli automatismi, manca il fatto di venire dalle giovanili avendo giocato SEMPRE così, manca un allenatore già pronto.

oltre naturalmente a gente che salta l'uomo.
la Roma non ne ha. e quelli che ha (e sono pochi) hanno bisogno di azionarsi negli spazi, non sono "saltatori di uomini nel breve".

questo fa molta differenza e scava un abisso tra noi e il Barcellona.

finisco: possesso di palla come caratteristica di bae, un possesso che sai fare sia nel largo che nello stretto, sia libero sia pressato, sia con "il coraggiO" di passare continuamente la palla indietro.

possesso di palla non fine a se stesso ma SEMPRE TESO (cit.) a piazzare subito la palla pericolosa appena tu hai lo spazio giusto (che l'attaccante deve capire e infilarsi) e ancora di più che l'attaccante deve continuamente essere alla ricerca dello stesso in cui infilarsi (con il centrocampista con le antenne drizzate in modo da cairsi al volo e non "sprecare", non facendolo, il passaggio che ti è stato deettato).

per me sono queste le cose che la Roma sta ricercando.
solo che non è lucida, prima ancora che tecnica, e sbaglia almeno dici volte tanto, il numero di passaggi che dovrebbe sbagliare.

poi non è ancora organica, è solo..."ordinata" (e solo a tratti).
e poi manca in alcune individualità che non saltano l'uomo.
[Modificato da giove(R) 05/12/2011 15:04]


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Secondo me la grande differenza tra noi e il Barca è che loro hanno capito che le porte stanno in fondo al campo e verticalizzano per raggiungerle mentre il nostro baldo Luis 'sto concetto ancora non l'ha appreso benissimo: forse pensa che le porte siano sotto Monte Mario e Tevere... non tiriamo veramente mai
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Sono la rovina della Roma


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secondo me siamo troppo orizzontali perchè,

primo: non funziona ancora il gioco (è quello che volevo dire quando insisto sul fatto che per ora stiamo cercando in tutte la maniere di incamerare la caratteristica del "possesso palla", che finiamo per guardare sempre ai lati invece di metabilizzare il concetto che questo possesso di palla può anche durare 30 minuti filati, ma l'idea "finale" è che debba essere SEMPRE pronto a verticalizzare appena c'è possibilità.
è un gioco che può pure passare attraverso 500 passaggi consecutivi di cui 50 indeitro al portiere se non si trovano spazi, ma questo deve essere solo un MEZZO per verticalizzare appena puoi.l'idea finale deve essere la profondità, passarsi la palla anche 500 volte deve essere solo un Mezzo per arrivare alla verticalizzazione, non il fine (a se stesso).

secondo: ci muoviamo ancora poco, siamo ancora troppo fermi rispetto al moto perpetuo di tutti, che deve essere elemento complementare al possesso, perchè se sei statico 500 passaggi in fila non li fai mai e nemmeno 10. devono muoversi tutti e di più. continuamente.
e io li vedo ancora tendenzialmente fermi. comunque non sufficientemente mobili per far funzionare il tutto.

terzo:

abbiamo una squaadra con poca personalità e poca gente con le palle per prendre l'iniziativa.


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quarto x me: non hai neanche un'ossatura di squadra.
Potrei pure bypassare il discorso degli esterni bassi anche se pure lì ci sarebbe da ridire sulla scelta univoca di angel ( x ripeigare poi su taddei ) e sulla mancata scelta dell'esterno a destra..ma diciamo salomonicamente che nn si poteva fare tutto in estate e magari si provvederà a gennaio.
Però almeno per centrocampo e attacco a dicembre tu devi avere le idee chiare. Non puoi stravolgere il senso e la logica del gioco ogni volta. Quando metti osvaldo e borriello insieme, o pjanic intermedio e poi trequartista, lamela trquartista e poi punta, e poi ci infili perrotta e una volta pizarro e unì'altra volta ancora greco..Sui 3 di centrocampo almeno potevi e dovevi andare sul sicuro. E nn è stato fatto. E questo tatticamente è un limite enorme.
Ti credo che poi giochi orizzontale.. se presenti sempre un assetto diverso e a volte illogico ma come fai ad andare a memoria in profondità?
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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05/12/2011 16:06
 
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Io non sono proprio un fan del possesso palla, del gioco alla spagnola. Per me il modello più bello di Roma rimane il caro vecchio Luciano. Ma pure senza fare la comare piagnucolosa ci sono cose incomprensibili.

è verissimo che se cambi in continuazione la squadra difficilmente i giocatori possono assimilare un gioco nuovo e complicato. Certi giocatori non sono proprio adatti al modulo (praticmente tutti i centrali di difesa, i centrocampisti di riserva). Per esempio perchè insistere su Greco e Simplicio (inutili) e non promuovere Viviani in prima squadra?

I giocatori poi vanno fatti giocare nel loro ruolo: ma che significa Lamela seconda punta? O Taddei terzino che poverccio fa pure il suo? O Perrotta in campo?

E diciamo pure che difficilmente Luis azzecca un 11 iniziale: ieri ha toccato il fondo con il brasilero stanco a dx, pure la madre s'è stupita quando l'ha visto! Che significato ha dargli una maglia da titolare?

E per concludere: perchè alcuni giocatori spariscono, Pizarro dov'è?

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Sono la rovina della Roma


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05/12/2011 16:31
 
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jandi,
nemmeno io sono un fan del possesso palla per forza. è un pò come le bionde le brune e le rosce le negre e le cinesi... se sò brutte sò brutte, se sono belle sono belle e magari ce ne casca una a caso.
che sia Luciana, o Luisa Enrica, o la DelNera, ecc.

per me non è vero che a centrocampo non abbia fatto la cernita.
Pjanic Gago e De Rossi giocano sempre.
poi (e qui posso non essere d'accordo con LE) lui crede che quando non ha abbastanza punte pèer fare il tridente, sia meglio metere Pjanic.
per me sbaglia perchè il centrocampo in questo gioco deve essere il più tecnico possibile. lì devi "cedere" il meno possibile.

però quei tre li mette sempre.

sono d'accordo quando dite l'altra cosa: dei giocatori che spariscono e poi riappaiono.
sono d'accordo quando si sottolinea che Perrotta per fare possesso palla non può stare dei 3 di centrocampo.

sono solo in parte d'accordo sul tormentone "se cambi sempre vanno in confusione".
oooooooooohhhh v'allenate da 5 mesi tuti i giorni! NAMO 'N PO'! ma che ve serve na cura de fosforo? ma che c'abbiamo gli incefalitici?
dai! la confusione, la connfusione....
dovete passarvi la palla anche mille volte, dovete MUOVERVI continuamente per dettare continui passaggi, e appena c'è chi detta il movimento in verticale VIA!
dovete giocare la palla VICINI, evitare passaggi di 30 metri orizzontali, ci si deve muovere organicamente, stare (e starsi) vicini.

ma cosa ci vuole che ti manda così in confusione? capisco si... un mino ok... ma "confusione" oh! è un parolone.
ma che sono davvero encefalitici?


non sono d'accordo per niente su Taddei e Perrotta che non possono giocare terzini. anzi in questo gioco possono giocare solo lì. Taddei forse anche di punta. ma Perrotta praticamente non può fare altro. a centrocampo non ha piedi per gestire il possesso. almeno terzino ha corsa e tigna.

nemmeno (ma proprio per niente niente niente) sono d'accordoc on chi la fa così lunga su Lamela non può fare la punta.
stiamo spostando il problema.
il problema è che Lamela è un neonato. con grandi mezzi e gli auguro gran futuro, ma è un poppante con la bocca che je puzza ancora di latte. non è che se lo metti trequartista fa le fiamme eh?
si spegne e s'accende "indipendentemente" da dove gioca.

se poi la vogliamo dire tutta non è uno da squadra di LE, da Barcellona, moduli dove non può sprigionare la sua corsa.

però questo è anche un problema del ragazzo... sai quanti ce ne sono che erano bravi erano bravi... poi però per voler restare uguali a se stessi, sono rimasti al palo.

Messi stesso, avesse avuto "voglia di fare un cazzo" poteva tranquillamente andare in altra squadra ad aspettare che gli altri facessero per lui, invece di calarsi in un ruolo dove diventa vero e proprio "deus ex machina" dipende dall'ambizione,. dalla voglia di nons tare ad ascoltare chi ti dice "per te ci vuole la pappetta pronta, per te ci vuole la pappetta pronta" "si mirketto tu non devi ripiegare sulla fascia tu devi stare tranquillo la davanti sono gli altri che devono sacrificarsi" "si caro christian chivu, tu non puoi fare il terzinaccio no! tu devi fare il PERNO, ti ci vuole il piedistallo e tu lì al centro della difesa"... belli bravi vi coccoliamo, vi vezzeggiamo, vi facciamo diventare proprio delle merdacce che butatno al cesso ogni loro postenziale.



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06/12/2011 08:52
 
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Ciao giove, si qui tre li mette sempre è vero ma per un motivo o per l'altro ogni tanto devi fare una sostituzione e allora ecco lì il problema: sposti Pjanic in avanti ti ritrovi con il buco all'intermedio e chi metti? Perrotta o Greco: in questo senso dicevo meglio portare su Viviani almeno lo fai giocare quando serve.

Lamela: è vero è inesperto, però alla fine se non gioca esperto non ci diventerà mai. Qual'è il suo punto di forza (almeno per quello che abbiamo visto fino ad oggi)? La corsa e la capacità d'inserimento: se me lo sposti 7-8 metri più avanti te lo detoni da solo tanto più che lo fai giocare con un altro che gira ancora più a largo di lui. Così gli spazi non te li puoi creare e continui a far girare la palla e le palle di chi guarda. Tolto il gol, ti ricordi quando Lamela è riuscito ad arrivare davanti alla porta (cagandosi poi sotto ma vabbè)? Segno che deve giocare un po' più indietro. Poi è vero che è talmente giovane che magari si potrebbe pure far diventare seconda punta: ma allora lo devi far giocare sempre lì e qui veniamo al secondo punto.

Cambi: le grandi squadre, ma pure quelle meno grandi, hanno un' ossatura precisa: l'Inter di Mourinho, il Barça, tiè pure il Napoli del piagnone. Luis non solo cambia i giocatori in modi insensato (dai su Cicinho ma che scherziamo?) ma quelli che mette sempre come i centrocampisti li fà ruotare durante la partita. E De Rossi centrale e poi intermedio che scambia con Gago etc.. ma che Iniesta gioca mai al posto di Busquet? E poi devi avere un 11 in testa è il tuo lavoro.

Perrotta e Taddei: secondo me non possono proprio giocare, hanno un passato (quanto gli abbiamo voluto bene a taddei?) ma non un futuro. Poi si nel modulo con due/tre (con il mediano che arretra) difensori possono in teoria fare i terzini ma con 5 anni di meno non più adesso.
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Sono la rovina della Roma


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06/12/2011 10:58
 
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concordo, al limite taddei per necessità a sinistra visto che un'alternativa nn ce l'hai.
Cmq io mi chiedevo se il trequartista è compatibile con un'idea di gioco che presuppone il possesso palla.
Il trequartista solitamente verticalizza e dà profondità..qua mi pare che faccia piu' scarico ed elastico..o meglio..quando totti lo ha fatto a tutto campo con l'atalanta si visto forse il mix giusto..poi che quella sia stata la partita migliore giocata in cui abbiamo tenuto di meno la palla magari è una casualità..( secondo me no ).
Perchè x quello che si vede dovrebbe essere piu' un rombo a quel punto..x quanto poi..rombo o trequartista sempre degli inserimenti degli esterni avresti bisogno..e magari..dico magari..amnche di qualche cross..( nn x bojan o lamela chiaramente ).
[Modificato da Sound72 06/12/2011 10:59]
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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