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domenica sportiva e altre trasmissioni

Ultimo Aggiornamento: 04/12/2023 00:07
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26/07/2010 17:43
 
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STOP MOVIOLA, DE PAOLI RAI:´ NASCERÀ CASSAZIONE TV-AIA´, NICCHI:´IDEA STRAORDINARIA´, COLLINA:´SI TORNERÀ PIACEVOLMENTE A PARLARE DI CALCIO´ [SM=g27993]


Spiegare il calcio attraverso la tecnica e la tattica e non con polemiche buone solo a tirare fuori al tifoso il peggio di sè. È questa la filosofia che ha portato il direttore di Rai Sport, Eugenio De Paoli, a dire basta alla moviola come annunciato a Repubblica dal presidente della Rai, Paolo Garimberti. "Ma noi - spiega all'ANSA De Paoli - non ignoreremo i fatti: tanto che è in arrivo un accordo in esclusiva con l'associazione italiana arbitri per istituire la Cassazione, un organismo che analizzerà e spiegherà, regolamento alla mano, tre casi controversi per turno di campionato individuati da noi della Rai». De Paoli non ha voluto ufficializzare l'avvicendamento nel ruolo di telecronista della nazionale tra Marco Civoli e Bruno Gentili, ma l'operazione sembra varata tanto che a questo proposito è in programma per mercoledì l'incontro di prammatica con il cdr di Raisport. "La nostra missione da quest'anno - ha spiegato ancora De Paoli - è quella di leggere il calcio in maniera diversa rispetto al passato. Più tecnica e tattica, certo. Ma anche valutazioni secondo parametri scientifico-statistici delle prestazioni dei calciatori. Cercheremmo poi di chiarire perchè si gioca con un modulo e come cambiano le cose in corso di partita, in questo senso ci sarà utile Adriano Bacconi». Il direttore di Rai Sport non è entrato nel dettaglio di altri cambiamenti sul piano della copertura degli eventi, ma ha ammesso di avere in animo un ricambio degli inviati sulla nazionale di calcio («come si è chiuso il ciclo di Lippi, così ci saranno modifiche nella squadra Rai: senza bocciature, però, e solo in prospettiva ringiovanimento»). E ha infine annunciato un'altra novità nell'impostazione dei servizi di «90' Minuto», la trasmissione della domenica pomeriggio: «Non ci sarà più un giornalista fuori campo che commenta le immagini in un servizio 'chiusò, ma una telecronaca dalla quale verranno estrapolate le azioni migliori, in una sorta di differita sintetizzata. Questo per privilegiare la cronaca e l'emozione sul commento"(ANSA)

Marcello Nicchi, presidente dell'Associazione italiana arbitri (Aia), "plaude alla iniziativa oggi comunicata dalla Rai dalla quale si apprende che, a partire dal prossimo campionato, in tutte le loro trasmissioni televisive si parlerà di regolamento e di cultura del calcio". Il riferimento è alla decisione dell'emittente pubblica di dire basta alla moviola nelle trasmissioni sul campionato di calcio. "Questo -è il pensiero di Nicchi riportato dal sito ufficiale dell'Aia- lascerà spazio alla visione di gesti tecnici e atletici, abbandonando così le polemiche che scaturivano da commenti e dibattiti da Bar Sport attorno alla moviola, deleteri per la crescita dei nostri arbitri e dei giovani calciatori. L'Aia -conclude- si rende disponibile a dare il proprio contributo alla rivoluzionaria iniziativa culturale»(ADNKRONOS)

Triplice fischio, l'era della moviola in Rai è finita: il primo a mandare i complimenti al direttore della svolta, Eugenio De Paoli, è stato Pierluigi Collina. Una vita sotto la lente d'ingrandimento del ralenty, l'attuale commissario arbitrale Uefa ha mandato in mattinata un sms di complimenti a De Paoli, felicitandosi perchè per la gente questo pu• significare «il ritorno al piacere di sentire parlare di calcio». «È fondamentale che uno strumento come la tv contribuisca a fare cultura calcistica. Il concetto della 'Cassazionè mista Aia-Rai, ovvero una chiarificazione sulle interpretazioni regolamentari, Š importante per quello che pu• significare non solo in serie A ma anche tra i ragazzini. Uno strumento così di penetrazione come la tv pu• essere determinante: lo scopo non deve essere quello di evitare di parlare di arbitri, ma di evitare la ricerca spasmodica (magari attraverso una microtelecamera) dell'episodio da rilevare per fare polemica. In ogni gara si cercano 4-5 episodi, questo non avviene in nessun altro paese oltre all'Italia. E da responsabile della commissione arbitrale dell'Uefa mi fa piacere che anche nel nostro Paese ci si sia resi conto della stortura di questo stato di cose"(ANSA)

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