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Ultimo Aggiornamento: 17/04/2024 12:03
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28/02/2012 09:57
 
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CATAPANO OGGI


GASPORT (A. CATAPANO) - Da cosa ripartiamo? Dalla versione oficial o da quella para amigos? Dalle spiegazioni ufficiali che Daniele De Rossi ha dato ieri o dal contenuto dei messaggini che si è scambiato domenica pomeriggio con Christian Panucci? Dicevano più o meno così: «Questo è matto». Questo è Luis Enrique e questo lo pensano in molti. I tifosi, che ieri per la prima volta hanno preso seriamente le distanze dal tecnico. I suoi dirigenti, mai così imbarazzati nel doverne difendere le scelte da hombre vertical e oggi costretti a multare De Rossi, Osvaldo e Cassetti. E i suoi giocatori, mai così provati dalle lezioni di Zichichi. Con uno scienziato del calcio ci puoi ragionare, ma con un «matto» dove andrai a finire? Questo si stanno chiedendo alcuni autorevoli calciatori romanisti. E se Luis Enrique perde la stima del suo spogliatoio, che se ne fa delle pacche sulle spalle che ieri gli hanno dato idealmente i suoi colleghi, da Prandelli in giù?
La ricostruzione De Rossi si è presentato in ritardo 3', 5', 8' o 11'? alla riunione tecnica delle 13. Lui pensava fosse alle 13.30, cosa alquanto strana per un match fissato alle 15, e questo spiega quella frase al vetriolo di Luis Enrique: «Io per questa partita ero pronto alle sette del mattino...». Ma è il botta e risposta scattato dall'ingresso in sala di De Rossi e proseguito sino allo spogliatoio dello stadio, a minare la serenità dello spogliatoio giallorosso. Questo è lo scambio, per come lo abbiamo ricostruito. De Rossi: «Scusate il ritardo». Luis Enrique: «E mica possiamo aspettare i tuoi comodi. L'orario era appeso sulla lavagna, non ci sono scuse». DR, a quel punto spazientito: «Non rompa i co..., proprio a me poi che l'ho sempre difesa». LE: «Per me siete tutti uguali, infatti tu oggi vai in tribuna». DR: «Ma dice sul serio?». LE: «Certo, e siccome al tuo posto davanti alla difesa deve giocare Gago, Kjaer va in panchina, metto Juan». A questo punto, sbotta pure il danese. Kjaer: «Ma come? Sta dicendo che per giocare ho bisogno della badante? Per tutta la settimana mi ha detto che sarei sceso in campo dall'inizio».
Retroscena del retroscena: due o tre giorni prima della sfida, Luis Enrique aveva convocato Kjaer nel suo ufficio, e il suo discorso era suonato più o meno così: «Simon, io credo in te. Ma domenica ti devi svegliare». Logico che il difensore danese ci sia rimasto molto male. Ma Luis Enrique è stato inflessibile anche con lui: «Non ti sta bene? Allora vai in tribuna pure tu». È qui che Simone Perrotta, 34 anni, campione del Mondo, ha provato a intervenire. «Ma mister...». «E tu stai zitto», la risposta immediata e tranchant di Luis Enrique. Il resto, cioè un cazziatone mai visto a tutta la squadra, è avvenuto nell'intervallo della partita. Senza prendere le parti di nessuno, la domanda è: come si prepara un derby con questo clima?


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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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