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Vecchie glorie

Ultimo Aggiornamento: 01/11/2023 23:20
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Servizio vergognoso e diffamatorio al TG1 su Giannini.
Rai merda.
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10/07/2014 19:28
 
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Falcao duro con la Seleçao
«Troppe lacrime poco carattere»

Boa Noite Copa. Adesso il nome della trasmissione del Divino, conduttore di prestigio per Fox sport dagli studi televisivi di Rio, sembra l'anticipazione del Desastre de Belo Horizonte. Di come sarebbe andato a finire il mondiale della Seleçao. Black out e tutti a letto. Senza cena e senza festa. «E' la peggior sconfitta della nostra storia. Tragica nel punteggio e nella prestazione. Ma la cosa più triste è che nessuno riesce a capire come è successo. Inspiegabile. Per tutti noi». Eppure da martedì sera Paulo Roberto Falcao, 61 anni, si sforza di trovare i motivi della catastrofe. Perché questo è per la gente di qui. «Io a caldo ho detto al mio pubblico: inutile cercare i colpevoli. Bisogna prenderla come lezione. Dobbiamo imparare dalla Germania. Si è preparata per questa competizione. Noi no». E' la prima sentenza dell'ex centrocampista della Roma del secondo scudetto. Il volante, come lo chiamano qui, di Liedholm. Non di Scolari, senza uomo alla guida della sua nazionale e quindi finito fuori strada alla sesta curva e dopo altre rischiose sbandate.

Peggio del Maracanazo?
«Mi dicono di sì. Io, però, non posso fare quel paragone. Non ero nato nel Cinquanta. Il risultato di Belo Horizonte è già diventato Mineirazo. Ma è il Brasile che ha fatto grande la Germania. Forte e organizzata. Ma sette reti sono troppe. Ce le siamo fatte da soli».
Dove vuole arrivare?
«Preso il primo gol di Muller, abbiamo pensato che fosse finita e smesso di giocare. Eppure i tedeschi, tranne che nella prima partita contro il Portogallo, hanno sempre faticato. Tranne che contro il Brasile. Il pari in rimonta con il Ghana, il successo striminzito con gli Usa, la sofferenza con l'Algeria. E di misura pure contro la Francia. Invece noi ci siamo subito arresi. Poi le tre reti in tre minuti. Mi ricordo quello che disse Carletto quando subì con il Milan, in finale di Champions, tre gol dal Liverpool in pochi minuti: corto circuito. Come il nostro».
Il Brasile ha pagato le assenze di Thiago Silva e Neymar?
«No. Avrebbe perso anche con loro due in campo. Ci manca Schweinsteiger. Lui comanda il gioco e con Khedira e Kroos rende tutto facile ai compagni. Il problema non è Fred, bravissimo nella Confederations dell'anno scorso, ma il centrocampo. Lì cominciano i nostri guai»
Giuste le convocazioni di Scolari?
«Tranne Fred, Jo e i due portieri di riserva, gli altri giocano nei migliori club d'Europa: Real, Barcellona, Bayern, Chelsea, Psg, City, Tottenham, Zenit, Shakthar, Napoli, Inter, Wolfsburg e Roma. Noi indietro tatticamente, Loew aiutato anche da Guardiola. La Germania è squadra».
Scolari presuntuoso con quattro giocatori offensivi.
«Io lo conosco, rispetta gli avversari. Solo che i tedeschi hanno personalità e noi no. Ci siamo messi a piangere prima dei rigori contro il Cile. Già lì avevamo paura di uscire. Fragili anche psicologicamente. Ora bisogna ripartire dal primo giorno di scuola. Dobbiamo studiare tanto...».

ilmessaggero.it

Io sarei pure d'accordo su paura e fragilità..
però se nn ricordo male me pare che Falcao da giocatore se rifiutò de tirarlo il rigore contro il Liverpool..e contro l'Italia nel 1982 ebbe una bella crisetta de nervi..
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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14/07/2014 14:03
 
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Ieri son andato alla mostra al Macro

Molto interessante, tanto materiale ma anche un po' confusionaria a livello cronologico (ma d'altronde avevano solo poche sale, e infilare in due teche vent'anni di storia è difficilino)

Credo che sia indispensabile renderla permanente nel nuovo stadio e migliorare la parte del merchandising
......
"In my 23 years working in England there is not a person I would put an inch above Bobby Robson."
Sir Alex Ferguson.
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impressionanti le parole di Bati


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10/11/2014 10:54
 
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ieri parata di vecchie glorie a fine primo tempo..premiati da Pallotta i vincitori della Coppa Italia del 1964.

Bello vedere anche Pedro Manfredini,emozionato e molto provato fisicamente, forse il piu' grande bomber della storia Roma prima dell'avvento di Pruzzo.
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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11/11/2014 16:08
 
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su sportitalia hanno fatto uno speciale su losi,lo hanno intervistato e ha parlato della sua carriera.Anche se è del nord,penso sia uno dei più grandi romanisti che ho visto,si sente proprio questo legame.Ha detto che il suo dispiacere è stato non aver ricevuto proposte dirigenziali.
Mah,mi chiedo come sia possibile che a uno cosi' non hanno fatto allenare nemmeno i bambini del settore giovanile...poi si leggono certi nomi invece...
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09/02/2015 19:58
 
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SARO' FRANCO - Parte oggi la nuova rubrica in collaborazione con Franco Tancredi. Dopo ogni partita della Roma il Campione d'Italia '82-'83 commenterà la prestazione dei giallorossi in esclusiva per i lettori di Romanews.eu...

Emanuele Zotti

Finalmente la Roma è tornata alla vittoria, come Le è sembrata la partita e che impressione ha avuto della prestazione della squadra?
"Bisognava vincere e vittoria è stata. Ultimamente per i numerosi problemi che ci sono stati la Roma aveva pareggiato troppe partite e la vittoria è un toccasana, perchè riporta morale nel gruppo e fa bene anche in virtù delle numerose assenze che c'erano. Questa è stata un'occasione per sfruttare il talento dei giovani, in particolare quello di Verde che ha fatto una partita importante, da grande giocatore."

Che impressione Le ha fatto Verde rispetto alle precedenti partite nelle quale era entrato a gara in corso?
"E' chiaro che quando si entra a dieci minuti dalla fine non è mai facile, soprattutto per un esordiente. Ieri oltre per il talento e i due assist che ha servito ai compagni, mi è piaciuto per come si è mosso, per come ha giocato e per come si è sacrificato, puntuale a rientrare in difesa ma sempre pronto a ripartire. Se Garcia lo ha messo in campo più volte è perchè conosce le qualità di questo giocatore che fatto cose davvero importanti. La partita di ieri era difficilissima e il risultato non era scontato, considerando che Cagliari è da sempre un campo ostico."

Lei è stato un grande portiere, come giudica la prestazione di De Sanctis?
"Morgan è un portiere affidabile. Come tutti i portieri anche lui ha avuto degli alti e dei bassi ma anche se è arrivato a Roma quasi a fine carriera è un portiere più che affidabile."

La vittoria di ieri è stata solamente frutto del divario tecnico tra le squadre o la Roma può ripartire da Cagliari per ricomiciare a credere nello scudetto?
"Durante il primo tempo mi è sembrato di rivedere la Roma di inizio campionato, poi nella ripresa forse per un calo fisico o per distrazione si è rivista la squadra opaca che ha pareggiato le ultime partite, ma sono convinto che la vittoria di ieri possa dare la spinta giusta per ripartire. Questa settimana torneranno giocatori importanti e sono convinto che il gruppo si ricompatterà e ripartirà cercando di vincere le prossime due partite e affrontare al meglio lo scontro diretto con la Juventus; quello sarà lo snodo cruciale della stagione. Se la Roma non commette passi falsi può giocarsela con i bianconeri fino alla fine della stagione. Bisogna anche tenere d'occhio il Napoli che è in un ottimo momento, ma sono convinto che la Roma, con tutti i suoi effettivi e con il morale ritrovato, ripartirà alla grande."

Ieri la Costa d'Avorio ha vinto la Coppa d'Africa, che apporto può dare a questa Roma il ritorno di Gervinho e l'arrivo di Doumbia?
"E' stata una finale non bella, le due squadre si sono equivalse sia nel punteggio che nelle azioni da gol, la lotteria dei rigori è stato l'epilogo più giusto. Gervinho è importantissimo per la Roma perchè è un giocatore unico: velocissimo e micidiale nell'uno contro uno; spero che la Coppa d'Africa non gli abbia portato via troppe energie, anche se non ha giocato la seconda e la terza partita del girone, inoltre quando vinci una competizione così importante la stanchezza passa in secondo piano. Doumbia è tutto da scoprire, ma è un ottimo giocatore e spero che si rivelerà un elemento utile per la causa giallorossa."

Come commenta la prestazione del portiere della Costa d'Avorio durante i calci di rigore?
"Mi sono divertito tantissimo (ride, ndr). E' un portiere "naif", ad ogni rigore che veniva segnato tutti andavano a parlare con lui, ed è stato uno spettacolo nello spettacolo. Anche se ero da solo a vedere la partita ho riso come un pazzo perchè prima ha accusato dei crampi, anche se non sò quanto fossero veri, poi si è accasciato a causa di una mano dolorante e alla fine ha segnato il gol della vittoria. E' stato molto divertente, una finale giocata alla pari decisa alla lotteria dei rigori."

Un saluto ai lettori di Romanews.eu...
"Sono felice di questa collaborazione. Grazie e un saluto a tutti i lettori."
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ahahahah che titolo questa rubrica
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10/02/2015 06:37
 
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sì, ma faje fare l'intervista da...ZOTTI, mi pare una crudeltà.
Voglio dire, almeno Tontini!
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17/07/2015 11:52
 
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Lutto nel mondo del calcio, è morto Ghiggia. Esattamente 65 anni dopo il Maracanazo...

Adiós grande Ghiggia

Il calcio perde uno degli ultimi fuoriclasse degli anni '50, in Uruguay si è spento Ghiggia.
Clamorosamente scompare 65 anni esatti dopo aver zittito il Maracanà.

Cosa si può dire? Come lo si può spiegare? Il destino, il fato, la grande mano a volte è veramente assurda. In poche ore, dal ricordo al ricordo. In Uruguay si festeggiava l'anniversario del Maracanazo, quando la nazionale celeste schiantò il Brasile padrone di casa vincendo i Mondiali. Si è passati a piangere il simbolo di quel torneo, Alcides Ghiggia .

A 88 anni Ghiggia si è spento in Uruguay . Veramente clamorosa la data della sua morte, avvenuta proprio 65 anni dopo la partita più importante della sua carriera: in quel 1950, nella finale del Maracanà tra il Brasile e la sua nazionale segnò il goal vittoria, dopo aver inoltre propiziato il pareggio di Schiaffino.

"Solo tre persone sono riuscite a zittire il Maracanã: Frank Sinatra , papa Giovanni Paolo II e io" dirà Ghiggia in seguito. Rappresenta un paese intero, ha ispirato, e continua ad ispirare, film, canzoni, libri. Per l'Uruguay la sua storia è come una favola, troppo bella e particolare per essere vera. Troppo brutta, dall'altra parte. Creò il Maracanazo, spezzò i sogni dei 200.000 del leggendario stadio brasiliano, ammutolì un popolo incredulo. Un popolo che non riusciva a crederci, tanto da lasciarsi andare a gesti estremi come rivolte e suicidi.

Ghiggia venne addirittura aggredito da parte di alcuni teppisti brasiliano: rientrò in Uruguay da eroe, ma zoppo. Fu costretto alle stampelle e con la gamba sinistra malconcia; rimase inattivo per quasi tutto l'anno. Anche lui però non era proprio il più santo dei santi: venne squalificato otto per mesi per aver aggredito un arbitro, dopo che questi aveva deciso di annullargli una rete.

Lasciato il Peñarol sbarcò in Italia, per divenire leggenda della Roma: in giallorosso giocherà tra il 1953 e il 1961, vincendo la Coppa delle Fiere nell'ultimo anno capitolino. In città non potè far altro che farsi trascinare dalla Dolce Vita, dalla vecchia fantastica capitale. Meno impegno in campo, più attenzione in completo elegante. Per Ghiggia ci sarà ancora posto però in Serie A: quattro presenze con il Milan nel 1961/1962 e Scudetto in tasca.

Nel frattempo Ghiggia aveva sposato anche la causa italiana , sulla base delle regole dell'epoca: dopo l'Uruguay e il Mondiale 1950 vinto la maglia azzurra, che vestì tra il 1957 e il 1959: cinque presenze e un goal, con tanto di qualificazioni al mondiale 1958 giocate. Ai più giovani non dirà niente, ma è stato tra i più grandi di sempre, un simbolo, un eroe, l'uomo più amato e odiato. Tanti calciatori hanno lasciato il segno negli ultimi novanta anni. Lui ha lasciato un cratere.

Il Brasile, qualche anno fa decise che Ghiggia meritava un posto nella Walk of Fame dello stesso Maracanà , nonostante quella gara, quell'evento. Quegli eventi, quel disastro. Ala destra rapida, fulminea, un piccolo razzo sulla corsia esterna, uomo assist, fantasia al potere, tocco magico, prolunga dell'istinto killer dei suoi compagni uruguagi e italiani. Se ne va lo stesso anno di Eduardo Galeano, cantore del calcio, connazionale. Quella cosa chiamata destino.

Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, dopo aver allenato, dopo aver intrapeso il mestiere di croupier, ha vissuto con estrema umiltà a Las Piedras, dipartimento di Canelones, venti minuti dal centro di Montevideo. Una pensione minima, interviste a pagamento per sopravvivere. Nel 2006 è stato premiato con il Golden Foot ed ha immediatamente venduto il premio: all'asta ha guadagnato 26.000 dollari, con i quali ha comprato un terreno per moglie e figli.

Nel 2014 il Brasile ha nuovamente, come noto, organizzato un mondiale. E' andato in scena il Mineirazo, tra lacrime e angoscia. I verdeoro hanno concluso la competizione quarti, senza mai convincere. Un torneo che non ha mai visto Ghiggia in tribuna: “Nessuno è riuscito a trovarmi un biglietto o un accredito. Il problema, forse, è stato la pessima organizzazione. O più semplicemente c’è rancore nei miei confronti” evidenziava dal Brasile, da San Paolo.

Con la morte di Juvenal nel 2009, Ghiggia era l'unico sopravvisuto di quei 22 uruguagi, di quel gruppo dell'anno domini 1950. Lui, il fantasma del Maracanà. Lui, metà Clark Gable, metà Garrincha. Baffetto, veloce, amante della bella vita, del rum, delle donne, del calcio, della vita. Delle leggende e di eccezionali storie da raccontare. Mai come la sua, non trovate?

www.goal.com/

Una data un destino..RIP
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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17/07/2015 14:26
 
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Peruzzi a Gazzetta TV

«È stata la peggior stronzata che ho fatto nel mondo del calcio (positivo alla fentermina quando aveva 18 anni): il Lipopill me lo diede un compagno perché venivo da uno stiramento e non volevo farmi di nuovo male, ma quando la Roma mi disse di fare ricorso dissi di no. Ho sbagliato, ho pagato con un anno di squalifica ed è stato giustissimo. Poi ebbi un paio di discussioni con i dirigenti della Roma, solo il presidente mi difese".»

e grazie a quella cazzata (suppongo che "il compagno" fosse proprio AC) ci siamo persi un portiere che ci avrebbe svoltato quindici anni o venti di porta...
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17/07/2015 18:15
 
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Re:
Giacomo(fu Giacomo), 17/07/2015 14:26:

Peruzzi a Gazzetta TV

«È stata la peggior stronzata che ho fatto nel mondo del calcio (positivo alla fentermina quando aveva 18 anni): il Lipopill me lo diede un compagno perché venivo da uno stiramento e non volevo farmi di nuovo male, ma quando la Roma mi disse di fare ricorso dissi di no. Ho sbagliato, ho pagato con un anno di squalifica ed è stato giustissimo. Poi ebbi un paio di discussioni con i dirigenti della Roma, solo il presidente mi difese".»

e grazie a quella cazzata (suppongo che "il compagno" fosse proprio AC) ci siamo persi un portiere che ci avrebbe svoltato quindici anni o venti di porta...



peccato pure che il soprannome Cinghiale glielo hanno dato dopo ...
ma guai a parlare del doping alla Juventus..quello era abuso di farmaci...la peggiore stronzata l'ha fatta alla Roma eheh

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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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17/10/2015 10:57
 
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Si ritira Samuel, uno dei piu' forti difensori in assoluto visti con la Roma. E cessione tra le piu' amare.

[SM=g10633]
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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22/03/2016 23:06
 
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non so se si possa parlare di "vecchia gloria"...
però l'età c'è di sicuro [SM=x2478856]

laroma24.it/news/altre-altre/2016/03/brasile-lex-giallorosso-lima-torna-in-campo-a-44-anni-nulla-e-imp...
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23/03/2016 15:08
 
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Lima spopolava a Villaggio Tognazzi allo stabilimento brasileiro.

mojiti e birre a rotta de collo a cacà er cazzo a ogni pischella, e poi ventre piatto, a testudo, e una corsa infinita.

Un Mutante.
[Modificato da giove(R) 23/03/2016 15:09]


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27/09/2016 23:27
 
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Ho visto gli auguri di Delvecchio a Totti in compagnia di Papin, Rivaldo, Ronaldinho e...

... ALDAIR ALDAIR ALDAIIIIR...

Prima, lacrimuccia.

Poi, rabbia quando sento parlare dei «piedi educati» di Rüdiger. Allora Aldair chi era, Benedetto Croce?

(Ah, e indovinate di tutti questi chi è che parlava peggio l'Italiano...)
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27/09/2016 23:39
 
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Rivaldo era uno dei miei preferiti di sempre,a un certo punto con gli amici fantasticavamo il duo rivaldo-batistuta con totti dietro (e montella in panca). [SM=x2478856]
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04/11/2016 19:47
 
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Ieri sera all'intervallo è stato premiato il doppio ex Prohaska
......
"In my 23 years working in England there is not a person I would put an inch above Bobby Robson."
Sir Alex Ferguson.
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08/11/2016 13:55
 
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Pure lui ha messo su una bella pancetta.
Mi ci sono fatto una foto a uno dei 50 eventi organizzati da Candela negli ultimi 3 anni [SM=g11491]
Non ci fosse stato il limite dei 2 stranieri sarebbe stato fondamentale anche l'anno dopo lo scudetto.

Thomas Hässler intanto parteciperà ad un reality nella giungla per sanare un po' di debiti.
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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08/11/2016 15:58
 
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Hassler e' stato uno dei miei preferiti,un giocatore troppo dimenticato [SM=g7542]
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08/11/2016 21:02
 
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uno dei pochi alla Roma che sapeva calciare le punizioni negli anni Novanta, peraltro.
Tra lui e Balbo protagonisti dei due cori più coatti della Sud [SM=x2478856]
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