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L'angolo del GAMBERO gialloROSSO

Ultimo Aggiornamento: 19/02/2024 23:47
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lucolas,non dirmi che mangi pure le cervella fritte? [SM=g27987]
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Re:
lucaDM82, 17/12/2010 17.21:

lucolas,non dirmi che mangi pure le cervella fritte? [SM=g27987]




avoja [SM=g27987]
midolli,interiora e frattaglie varie mi piacciono tutte

c'è un amico mio che mi prende in giro e me dice che nun me chiede più che me magno a pranzo perchè tiravo fuori che m'ero mangiato il cuore , la coratella o i fegatelli e lui je veniva da vomitare [SM=g27995] [SM=g27987]
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In toscana prendevo spesso il patè ai fegatini.Quello mi piaceva.Dentro c'era di tutto,pure il cuore.
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luco allora deve essere un estimatore di Andrew Zimmern... [SM=g27985]
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17/12/2010 20:47
 
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Luco quando mi inviti a pranzo?
Io impazzisco per la coda e se mi dici che sai fare anche quella non aspetto l'invito ma lo faccio da solo.
Soprattutto se mi dici che tu sei di quelli che nella coda ci mette anche il cacao.
Trovo fantastici i carciofi alla giudia, soprattutto se croccanti al punto giusto.
Quella romana è una cucina sublime a mio avviso.

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"Sto lavorando duro per preparare il mio prossimo errore." Bertolt Brecht
"Ubriacatevi. Di vino, di poesia o di virtù, a piacer vostro, ma ubriacatevi." Charles Baudelaire
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Re:
lucolas999, 17/12/2010 16.52:

mi trattengo a stento per non insultarvi...

vabbè non sapete quello che perdete, i gusti so gusti [SM=g27988]




qui mi schiero con lucolas (e leo) tutta la vita! [SM=g28002]
[Modificato da BeautifulLoser 17/12/2010 21:04]

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Ever tried. Ever failed. No matter. Try again. Fail again. Fail better.
(Samuel Beckett, Worstward Ho)
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17/12/2010 21:03
 
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Re:
chiefjoseph, 17/12/2010 18.46:

luco allora deve essere un estimatore di Andrew Zimmern... [SM=g27985]




e tu, caro chief, mi sa che guardi troppo sky [SM=g27988]

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Re: Re:
BeautifulLoser, 17/12/2010 21.03:




e tu, caro chief, mi sa che guardi troppo sky [SM=g27988]




sono un nottambulo, i canali dal 400 in poi li "brucio" prima di prendere sonno [SM=g27985]
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17/12/2010 22:08
 
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Re: Re: Re:
chiefjoseph, 17/12/2010 21.53:




sono un nottambulo, i canali dal 400 in poi li "brucio" prima di prendere sonno [SM=g27985]




allora con mia sorella staresti 'na favola!
tra discovery e tutto quello che è culinario non se ne perde una, di trasmissione [SM=g27987]

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Re:
E_Dantes, 17/12/2010 20.47:

Luco quando mi inviti a pranzo?
Io impazzisco per la coda e se mi dici che sai fare anche quella non aspetto l'invito ma lo faccio da solo.
Soprattutto se mi dici che tu sei di quelli che nella coda ci mette anche il cacao.
Trovo fantastici i carciofi alla giudia, soprattutto se croccanti al punto giusto.
Quella romana è una cucina sublime a mio avviso.





cioccolato fondente grattato sopra a fine cottura [SM=g27988]

ancora non mi sono cimentato nella preparazione della coda ma alla seconda (la prima sperimentale di solito la riserbo ad amici intimi così se viè male sono comprensivi) ti faccio un fischio e ti auto-inviti [SM=g27987]
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Giorni fa sono stato da un cinese farlocco.
Chiedevo le polpette di riso e il cameriere mi rispondeva:"Suppli'?" [SM=g27993] [SM=g27993] [SM=g27993]
Poi avevano pizza,riso agli scampi...non era un cinese vero... [SM=g27985]
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Re:
lucaDM82, 18/12/2010 12.27:

Giorni fa sono stato da un cinese farlocco.
Chiedevo le polpette di riso e il cameriere mi rispondeva:"Suppli'?" [SM=g27993] [SM=g27993] [SM=g27993]
Poi avevano pizza,riso agli scampi...non era un cinese vero... [SM=g27985]




a Roma ho visto un cinese farmi un cappuccino?
questa è la globalizzazione?

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Re: Re:
E_Dantes, 05/01/2011 13.40:




a Roma ho visto un cinese farmi un cappuccino?
questa è la globalizzazione?





no, globalizzazione è quando trovi libri sulla cucina cinese, giapponese ecc. ovunque.
se noi cominciamo a fare i cinesi, è ovvio che i cinesi prima o poi facciano gli italiani.

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05/01/2011 17:32
 
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io da piccolo c'avevo problemi di crescita (sul serio: solo al settimo od ottavo Primario coi Controcojoni cui si rivolsero i miei - in realtà mia madre, mio padre non ci credeva più era sull'orlo della depressioen -) e mi dettero di tutto da mangiare.
dovevo mangiare certe cose nutrienti ecc... a costo di farmi mangiare il mios tesso vomito (seriamente).

"questi eravamo noi!" (cit. Accattone in Doc su BdM)

vabbè alla fine tutto risolto nun me manca (quasi) un cazzo.

però de cervella, animelle, coratelle, per la madosca quante ne ho mangiate. e dire che ero un irriducibile "schifiltoso", me faceva schifo tutto.
compreso il pesce (una volta mia madre stava facendo il sugo de polipi, un odore impregnante, aprii la porta e svenni).

oggi il pesce mi piace. iniziai a scoprirlo alle cene con gli amici aiutato dal vino che da bambino non bevevo.
un bicchiere a ogni boccone per rompere il ghiaccio. che imbriacate.

poi c'è il fatto che in famiglia di mia madre i mariti delle sorelle erano più romanacci de Mazzone, capirai. uno era (è) pure pesciarolo. figurate.

la coda però non l'ho mai mangiata.
la pajata ancora la mangio. a proposito quella che un mesetto fa ho mangiato da Bucatino a Testaccio di che era?

comunque la cucina romana è trucida una cifra. anzi... è popo truculenta.


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05/01/2011 17:35
 
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andrew zimmer me fa tajà la faccia che fa quando mangia.
pure se mastica merda ha quell'espressione tra lo sconvolto e il divertito... ultimamente è una delle immagini che mi fa più ride...


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30/03/2011 00:18
 
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Fazio mangia il sushi: «Nessun rischio per la salute»

Oltre alla paura sulla nube radioattiva proveniente dal Giappone e che passerà sull’Italia, cresce il timore anche sulla cucina giapponese presente nel nostro Paese. Tutti, chi più chi meno, temono infatti le conseguenze che potrebbe avere sulla salute. Ma il ministro Ferruccio Fazio continua a ribadire che non c’è nessun rischio.

Ma del resto come non poter essere preoccupati? In seguito all’incidente della centrale nucleare di Fukushima, sono state trovate tracce di radioattività in verdure, acqua e latte. Il premier giapponese Naoto Kan avrebbe anche chiesto alla prefettura di Ibaraki si sospendere la distribuzione di latte e prezzemolo, invitando i giapponesi a non consumare alcuni vegetali provenienti da Fukushima. Inoltre, a causa dei timori di contaminazioni radioattive, gli Stati Uniti hanno vietato l’importazione di alcuni alimenti dal Giappone, prodotti nelle quattro prefetture adiacenti la centrale nucleare.

Insomma tanto allarmismo che di conseguenza crea timore persino negli italiani che ora ci pensano 10 volte prima di andare a cena in un ristorante giapponese. Ma Fazio durante la trasmissione di Radio2 Rai “Un giorno da pecora”, ha mangiato del sushi per dimostrare che nelle pietanze servite in Italia non ci sono rischi per la salute dei clienti.

«Buono- ha commentato- il sushi si può mangiare tranquillamente al ristorante giapponese dove si trova pesce pescato in Italia o nel mare del Nord. Io l’ho mangiato l’altro giorno. L’unica cosa e’ controllare che la soia sia stata confezionata prima dell’11 marzo».
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vabbè,grazie arcà,se è pescato a Ostia...e cmq se mangi il pesce al plutonio non è che schiatti all'istante...
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30/03/2011 00:29
 
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Re:
lucaDM82, 30/03/2011 00.18:

Fazio mangia il sushi: «Nessun rischio per la salute»

Oltre alla paura sulla nube radioattiva proveniente dal Giappone e che passerà sull’Italia, cresce il timore anche sulla cucina giapponese presente nel nostro Paese. Tutti, chi più chi meno, temono infatti le conseguenze che potrebbe avere sulla salute. Ma il ministro Ferruccio Fazio continua a ribadire che non c’è nessun rischio.

Ma del resto come non poter essere preoccupati? In seguito all’incidente della centrale nucleare di Fukushima, sono state trovate tracce di radioattività in verdure, acqua e latte. Il premier giapponese Naoto Kan avrebbe anche chiesto alla prefettura di Ibaraki si sospendere la distribuzione di latte e prezzemolo, invitando i giapponesi a non consumare alcuni vegetali provenienti da Fukushima. Inoltre, a causa dei timori di contaminazioni radioattive, gli Stati Uniti hanno vietato l’importazione di alcuni alimenti dal Giappone, prodotti nelle quattro prefetture adiacenti la centrale nucleare.

Insomma tanto allarmismo che di conseguenza crea timore persino negli italiani che ora ci pensano 10 volte prima di andare a cena in un ristorante giapponese. Ma Fazio durante la trasmissione di Radio2 Rai “Un giorno da pecora”, ha mangiato del sushi per dimostrare che nelle pietanze servite in Italia non ci sono rischi per la salute dei clienti.

«Buono- ha commentato- il sushi si può mangiare tranquillamente al ristorante giapponese dove si trova pesce pescato in Italia o nel mare del Nord. Io l’ho mangiato l’altro giorno. L’unica cosa e’ controllare che la soia sia stata confezionata prima dell’11 marzo».
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vabbè,grazie arcà,se è pescato a Ostia...e cmq se mangi il pesce al plutonio non è che schiatti all'istante...



e cmq se la soia confezionata dopo l'11 marzo è a rischio allora ne bloccassero l'importazione...

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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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01/04/2011 13:34
 
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La bistecca è clonata, ora arriva il Far West
Dopo il naufragio della legge europea sui «novel foods»,
non ci sono più regole per informare i consumatori:
la carne fotocopia è già in vendita e non lo sappiamo



BRUXELLES---Nessuno sa dire quanti siano davvero, eppure non c’è dubbio che sono fra noi. Nessuna legge impedisce ai soffici nipoti della pecora Dolly, come alla folta stirpe dei magri vitelli tecnologici, di finire sulle nostre tavole sotto forma di cotoletta o di ripieno nelle lasagne surgelate. Nessuno ha nemmeno dimostrato veramente che siano un pericolo per la nostra salute, anche se due italiani su tre preferirebbero farne senza. Ora che la politica ha fallito, l’unica regola che disciplina la commercializzazione della prole e dei discendenti di animali clonati è che non ci sono regole. Fettina sicura o spezzatino Frankenstein, fa poca differenza. Ce li possono vendere, o servire legalmente al ristorante, e noi non lo sapremo mai.

La trattativa europea fra Parlamento e Consiglio (i rappresentanti dei governi nazionali) che s’è interrotta all’alba tragica di martedì era cominciata proprio per colmare un evidente vuoto giuridico. C’era voluto uno scandalo per accendere i riflettori su una questione tanto rilevante quanto negletta, aveva giocato l’emozione seguita alla scoperta nell’estate scorsa di una serie di capi clonati e figli di cloni entrati nella catena alimentare in Scozia. Sensibili al dissenso che la gente oppone ai cibi tecnologici, i deputati avevano inserito l’argomento nella direttiva che disciplina l’ingresso dei «Novel Foods» nel mercato Ue. Hanno trattato a lungo e per nulla, come s’è poi visto.

Il risultato è un Far West in cui quasi tutto è possibile. E’ una questione di salute con pesanti risvolti etici, in cui la sola certezza è che, per il momento, è vietata la commercializzazione degli animali clonati, visto che in ottobre la Commissione europea ha lanciato una moratoria quinquennale per la vendita di carne ottenuta con la tecnica della clonazione. Il resto è un’ipotesi. I figli di bovini clonati possono essere commercializzati, e così il latte e i derivati. La medesima carenza normativa vale per ovini e suini, nonché per le generazioni successive.

Ecco che sono fra noi, come volevasi dimostrare, senza alcuna etichetta, o certificato di tracciabilità che faccia risalire al laboratorio di origine. Sono bestie che hanno come madre, nonna o trisavola una tecnica nota come trasferimento del nucleo di cellule somatiche. Si tratta di un procedimento che consiste nel realizzare una copia genetica di un animale, sostituendo il nucleo di un ovulo non fecondato con il nucleo di una cellula del corpo (somatica) in modo da ottenere un embrione. Il quale viene impiantato in una madre surrogata, nel cui grembo si sviluppa fino alla nascita. Gli scienziati dicono che non ci sono problemi nella prole, ma non sono altrettanto sicuri sulla progenie. Sono tranquilli con tori e porci, non con le pecore.

Quanti sono? Non tanti e comunque i dati sono imprecisi. La clonazione è diffusa in Sud e Nord America, dove si ritiene possa creare animali più sani e resistenti. A fine 2008 negli Usa c’erano tre società attive nella commercializzazione di animali clonati per l’alimentare e si calcolava che i buoi duplicati fossero 600 (120 in Europa). Difficile che questi esemplari finiscano in macelleria, costano cari, una bistecca sarebbe a mille euro. Per gli eredi è diverso e, soprattutto, per il seme da riproduzione dei super tori che viene venduto regolarmente nel vecchio continente.

La generazione clonata si afferma così. Lentamente. Circa il 2,5% del totale di seme bovino utilizzato per la fecondazione artificiale in Europa è importato e si stima che nel 2010 siano arrivate oltre un milione di dosi. La quasi totalità di queste proviene da Stati Uniti e Canada, Paesi dove la normativa non impone etichettatura specifica e obbligo di tracciabilità. Potrebbero esserci milioni di mucche tecnologiche in giro, dalle quali vengono munti milioni di litri di latte senza notifica.

L’Italia, secondo una analisi della Coldiretti su dati Istat, ha importato nel 2010 carne fresca, congelata o refrigerata per 18 milioni di chili dal Brasile, per 9,3 milioni dall’Argentina e per 1,3 milioni dagli Usa. Sono quasi 30 milioni di tonnellate, in parte a rischio clonazione. Diventano carne in scatola e costate. Il 63% degli europei non le vorrebbe mangiare, mentre l’83% invoca chiarezza nelle etichette alimentari. Nessuno di loro sarà ascoltato. Buono o cattivo che sia, quello che qualcuno chiama maliziosamente il Frankenfood continuerà a girare per l’Europa senza che nessuno abbia fatto nulla. Se non un favore alle grandi aziende che duplicano vitelli e pecore come fossero cd, sperando che abbia ragione quella parte dei rapporti scientifici che inviata credere all’assenza di qualunque pericolo per l’uomo.
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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04/07/2011 12:10
 
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al " Giardino " a Ferentino si mangiano dei calzoni di pizza di dimensioni macro...forno a legna, ampia scelta per il ripieno e da provare.
E a fine cena in omaggio anche il gratta e vinci una portata.
Io ho vinto un limoncello [SM=g27992]
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04/07/2011 13:06
 
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Re:
Sound72, 04/07/2011 12.10:

al " Giardino " a Ferentino si mangiano dei calzoni di pizza di dimensioni macro...forno a legna, ampia scelta per il ripieno e da provare.
E a fine cena in omaggio anche il gratta e vinci una portata.
Io ho vinto un limoncello [SM=g27992]




Se era a Roma ci andavo.
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