i ragazzini trucidati non c'entrano niente. ma non ho ben capito perchè mi debba trovare qui a precisarlo, non mi pare di aver fatto negazionismo...
non è a quel dramma che mi riferisco.
ma a una "memoria" vuota. dato che non ha insegnato nulla al Paese che oggi porta avanti sistemi molto simili a quelli di cui è stato vittima. e che si macchia della stessa arroganza e prepotenza dei loro ex-aguzzini.
dato che in strettissima e necessaria relazione su quanto "è accaduto" in passato, dovrebbe sempre esserci quanto "non dovrebbe più accadere" in futuro.
passaggio logico obbligato, secondo me.
passaggio logico negato, per tanti ipocriti.
resta ferma una realtà che ha poco di soggettivo e molto di oggettivo: ricordare senza agire per modificare quanto fatto di sbagliato non serve a niente.
peggio ancora, e allora si sfocia direttamente nell'ipocrisia più disgustosa, quando ad avallare, a negare, a difendere certe oppressioni di oggi, e non dell'altroieri, è la stessa gente che tutto ciò ha subito.
e che pretende di ricordarcelo ogni volta.
così noi ricordiamo, e loro dimenticano.
lo so, il mondo va così e non lo apprendo certo oggi, casomai ne ho conferma, dato che tra le mille voci riportate, i discorsi, i discorsetti e i simposi, da ieri non è uscita una sola parola di riflessione sull'OGGI.
solo lacrime per lo IERI.
anzi, dell'oggi si è parlato... per dare spago a un esaltato delirante come Kamenei.
questo per me ha solo un nome: ipocrisia.
avessi sentito una parola di approfondimento, di necessario, obbligato, per come la vedo io, approfondimento, e non solo di pianto, ne prenderei atto con piacere e fari altri discorsi.
ma così, mi pare evidente, non è.