A' lazzie

«APRIRE un’ inchiesta su Lazio-Inter? Mi è venuto naturale, dopo aver letto i giornali di quei giorni». Luigi De Ficchy, Procuratore della Repubblica di Tivoli, ha condotto indagini importanti che sono entrate nella storia di questo Paese. Si è occupato di antimafia (è stato sostituto procuratore della Dia) terrorismo e banda della Magliana. E la sua firma è legata anche a indagini sul sequestro Moro, sull’omicidio Ruffilli e su "Gladio Rossa". Ora si sta occupando di un’inchiesta che, in modo chiaramente diverso dalle precedenti, potrebbe comunque segnare un punto di svolta per la giustizia italiana. E per tutti quei milioni di appassionati che ancora credono al gioco del calcio. E che ancora non hanno dimenticato lo "spettacolo" di poche settimane fa. De Ficchy, infatti, è il procuratore che ha aperto un’indagine su Lazio-Inter, la gara "farsa" giocata all’Olimpico lo scorso 2 maggio e vinta dai nerazzurri per 2-0. Alla base dell’inchiesta ci sono le presunte minacce che sarebbero state messe in atto da tif si laziali ai giocatori della loro stessa squadra prima della partita con l’Inter, per convincerli a non impegnarsi e a perdere quella gara. Contattato dal "Romanista" nel suo ufficio in Procura, De Ficchy ha poca voglia di parlare. «Voi mi capirete - spiega, con tono gentile ma deciso - ma c’è un’inchiesta in corso e non posso rilasciare dichiarazioni di nessun tipo né fornirvi ulteriori dettagli».

Però, Procuratore, può confermare che l’inchiesta è stata aperta.
"Sì, certo, questo lo posso dire. Anche se devo essere sincero non capisco come sia uscita la notizia. Io non avrei voluto che diventasse di pubblico dominio, avrei preferito mantenere il riserbo, almeno in questa fase iniziale. E invece, come spesso accade, le cose sono andate diversamente."

Si può raccontare come mai avete deciso di indagare su Lazio-Inter?
"Tra gli elementi decisivi che ci hanno portato ad aprire l’inchiesta ci sono tutti gli articoli di giornale usciti in quei giorni. Ho letto i quotidiani dei giorni precedenti e successivi alla gara n questione e mi è venuto naturale aprire un’indagine visto che si è parlato ovunque di presunti reati commessi. Anzi, a leggere i giornali sembra che i giornalisti ne sapessero più di noi. Mi ricordo molto bene cosa è stato scritto in quei giorni."

Ve ne occupate voi, come procura di Tivoli, perché Formello ricade sotto la vostra competenza?
"Sì, anche se mi preme ricordare che noi non ci occupiamo solo di Formello. Anzi, ci sono 75 comuni del circondario di cui ci occupiamo quotidianamente e vorrei che voi lo ricordaste. Spesso, quando si parla di Tivoli, sembra che ci si riferisca a una procura di un paesetto di campagna. E non è così. Abbiamo tante indagini, in corso, tanti casi, come, ad esempio, quello del presunto serial killer (quello che è stato indicato come "L’angelo della morte", ndr). Quella su Lazio-Inter è una delle duemila inchieste che noi trattiamo."

Quali saranno i prossimi passi?
"I tempi dovrebbero essere abbastanza brevi. Lo potete immaginare penso... Noi andiamo avanti giorno dopo giorno e speriamo ci sia collaborazione da parte di tutti, poi vedremo quello che succederà. Ancora non ho la palla di vetro (ride, ndr). "

Un’ultima cosa: se a lei è venuto naturale aprire un’inchiesta dopo quello che ha letto su Lazio-Inter, come mai la stessa idea non è venuta anche alla Procura Federale?
"Questo dovreste chiederlo a loro. Immagino, però, abbiano letto i giornali così come li abbiamo letti noi... Io mi occupo solo delle mie inchieste perché, ripeto, se un presunto reato può essere stato commesso è nostro dovere occuparcene. E, sinceramente, non mi sembra di dire niente di particolarmente sconvolgente. Anche loro avranno visto la partita... Non chiedetemi di più. Io con la giustizia sportiva nel corso degli anni, ho smesso di farmi domande ".

Sound72, 20/05/2010 11.06:

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«I giocatori della Lazio non hanno ricevuto alcuna minaccia dai tifosi biancocelesti prima della gara di campionato contro l'Inter. Per questo motivo gli stessi calciatori e la società non hanno fatto alcun tipo di denuncia». È quanto fa sapere il club di Lotito a proposito dell'apertura dell'inchiesta da parte della Procura di Tivoli sulle presunte minacce subiti dai giocatori, dai propri tifosi, prima della gara contro l'Inter di Mourinho. «Baronio è stato ascoltato come persona informata dei fatti - aggiunge la società biancoceleste - E noi restiamo a disposizione della Procura, ribadendo di non aver subito alcun tipo di minaccia dai nostri tifosi». Lo stesso Baronio, che oggi ha preferito non rilasciare dichiarazioni, due settimane fa aveva già spiegato: «Mai ricevuto minacce da nessuno. Chi ha fatto il mio nome si è sbagliato di grosso».

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Ma la pallottola di Lotito che fine ha fatto ?

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veramente la pallottola a detta de lotito proveniva dai tifosi della Roma...

appunto..bella cazzata per spostare l'attenzione.
non ne hanno piu' riparlato, anzi mo esce fuori l'indagine sui calciatori minacciati dalla curva laziale.
La Procura si muove per presunte minacce e nn prende in considerazione la pallottola di Lotito.
Qualcosa non torna no?

Ma Preziosi..fa la campagna acquisti della Lazio?

purpouse:
ma perchè non lo eliminiamo questo topic?
che cazzo ce frega a noi della Lazio?

Monitoriamo il nemico.

Preziosi è un porco,è filomoratti,filolotito e antiRoma.E volevamo anche farci affari.

Domani me sà che vado a vedè la Lazie da Monte Mario.....pò esse che avvisto un'aquila.

Gol irregolare di zarate.Ste stanno zitti se stanno stavolta...

Se Olimpia sceglie la curva sud: Lazio-Lecce 1-2
Lunedì 10 Gennaio 2011 11:11
(Il Romanista) Vantano le stesse origini delle olive di Verdone. Greche. Ecco perché non hanno scusanti. Lo dovevano sapere, loro. I laziali. Lo dovevano immaginare che non avrebbero mai potuto battere il Lecce. L´ornitoscopia, l´arte della divinazione del volo degli uccelli, è un mustdella mitologia di casa loro. La Grecia antica.

Olimpia, l´aquila che zompa, ieri era stata chiara. Lei, poco prima che iniziasse la sfida con il Lecce, i tre giri propiziatori non li ha proprio voluti fare. Nel giorno in cui festeggiavano 111 anni di vita, s´è appollaiata là dove proprio nessun laziale avrebbe mai pensato. In Curva Sud. Meglio, nella parte bassa. S´è andata a posare, beata, là dove soffiava il vento del Commando. Là dove i tamburi urlavano Roma e i ragazzetti crescevano canticchiando e la Lazio schifo fa, ce potemo giura´. Una beffa, una vendetta della simpatica bestiola? Ma no. Un avvertimento. Niente da fare. Loro, i laziali, gli eredi della gloriosa tradizione ellenica e presunti cultori dell´ornitoscopia, non hanno colto il minaccioso presagio. Occhio, ammoniva la povera Olimpia, che qua venite uccellati. «Prenderete una quagliaaaaa», era l´eco che pareva di sentire dal cantuccio della Sud. Loro, i laziali, non ci credevano. Non era possibile nel giorno perfetto.

La Roma gufata a dovere a Genova, il Milan che arranca. Ti pare che mo´ il Lecce ci ferma? Bastava attendere. Trentanovesimo minuto del primo tempo: Stendardo respinge di testa, Jeda controlla e conclude di destro. La palla sibila sul palo, carambola sulla schiena di Muslera e finisce in rete. Un gollonzo. Un auto-gollonzo. Una quaglia, appunto. Muslera c´è abituato. Vi ricordate cosa è accaduto a Torino il 12 dicembre? Juve-Lazio pareva inchiodata sull´1-1. Poi che ti combina Krasic all´ultimo soffio di partita? Entra in area e mette al centro. È un assist. Per Del Piero? Per Iaquinta? Per Quaglia( rella)? Macché. Per Muslera. Ci pensa lui, il portiere dai grandi denti, a buttarsi la palla alle spalle. Stavolta la quaglia è stata più fica: a casa loro, nel giorno dei 111 anni. Non ve la prendete con Olimpia. Non ha colpe. Vi ha ripudiato, sì. Ma l´ha fatto affinché poteste leggervi un messaggio. Che colpa ha lei se i laziali non conoscono l´ornitoscopia.

Sculli allergico alla vernice.. che idiozia..

sempre a proposito di Sculli..semplicemente perchè quello che leggo e sento mi sa molto di presa per il culo. Al di là del fatto che può benissimo essere stata una normale reazione allergica a un farmaco consentito.




Sculli, si aspetta l'esito degli esami per capire l'origine dell'allergia

Fonte: Corriere dello Sport

La Lazio spera di trovare una ri­sposta all’allergia di Sculli tra oggi e do­mani, quando riceverà i risultati delle ana­lisi del sangue a cui l’attaccante biancoce­leste è stato sottoposto ieri mattina alla cli­nica Paideia. Due ore dopo, intorno alle 10.30, era già in cam­po per sostenere l’al­lenamento agli ordini di Reja, che lo consi­dera totalmente a di­sposizione per il der­by di domenica allo stadio Olimpico. In at­tesa di conoscere il motivo scatenante dell’orticaria che l’aveva costretto a la­sciare il campo durante la partita con il Palermo, la società biancoceleste ha di fatto ufficializzato l’esclusione di qual­siasi collegamento con la vernice usata per colorare il prato dell’Olimpico (e non solo) dopo gli interventi di rizollatu­ra.

( Ma guarda un pò )

Questa era stata la prima ipotesi formulata dalla stessa Lazio (ne aveva parlato Reja in conferenza stampa) al­l’esplodere dell’allergia di Sculli, che era rientrato negli spogliatoi durante l’inter­vallo "rosso come un gambero", gli occhi gonfi e pieno di prurito. Il tecnico friula­no aveva parlato anche di "segnali di sve­nimento".

( e tu uno cosi nel secondo tempo lo rimandi in campo? )

Proprio per approfondire il tema in materia di sa­lute degli atleti e per scongiurare qualsiasi possibile relazione con i prodotti di ma­nutenzione del cam­po, con spirito di colaborazione, il Coni( gestore e proprietario dell’Olimpico) martedì ha inviato una lettera alla Lazio offrendo la propria disponibilità a parte­cipare con propri esperti alle analisi dia­gnostiche a cui è stato sottoposto Sculli. La società biancoceleste non ha ritenuto ci fosse bisogno che partecipassero i con­sulentidel Coni.

( strano )

Lunedì, osservando il protocollo classico, lo staff medico della Lazio aveva segnalato al Ceft (comitato esenzione fini terapeutici) l’uso di corticosteroidi nell’in­tervallo della partita per fronteggiare l’emergenza. Il cortisone fa parte della li­sta delle sostanze soggette a restrizione: si può usare, se segnalato, solo a fini terapeu­tici.

( questo mi sembra il passaggio piu' inquietante..Ma un giocatore DURANTE una partita può assumere corticosteroidi e tornare in campo??? )

Sculli, domenica notte, dopo la partita, era stato portato dalla Lazio anche all’ospeda­le Gemelli. Le analisi dovranno dare una ri­sposta all’esplodere dell’allergia: tra le va­rie ipotesi, che sono a decine, ci possono esse­re la puntura di un insetto, fattori alimen­tari, farmaci o altro.

Decine di ipotesi??? ma la voce altro che vuol dire??

Sculli, prima di pran­zo, aveva assunto del Voltaren, antinfiam­matorio di uso comune per i calciatori. Una doppietta al Palermo, le preoccupazioni fu­gate per l’allergia. L’ex attaccante del Ge­noa sta bene, si è allenato con intensità du­rante la settimana e ora punta la Roma.


X l'ultima riga sto articolo meritava il topic della carta igienica...Sta bene e punta la Roma. Ma vaffanculo.

ma perchè, secondo te cos'è successo in realtà?

io non lo so che cosa è successo, ma la cosa grave è che non lo sanno neanche loro!
E soprattutto..non è normale che a uno che alla fine del primo tempo è tutto rosso, occhi gonfi, pieno di prurito gli fai i corticosteroidi e lo rimandi in campo. E poi lo togli dopo 7 minuti.

Ma a far pensare male ci hanno pensato loro perchè a fine partita si sono messi a dire che poteva essere stata una reazione allergica alla vernice del campo.
Poi quando sento parlà di punture di insetti co sto freddo mi viene da ridere dai, almeno Cannavaro era a fine agosto.

Lazio su Baptista.

Traditore

eh no! Lazio su Adebayor!

sì,
cor cazzo.

ahahah questi già rosicano degli americani...nome di oggi...gilardino

Lazio, Lotito spara grosso: “La Lupa non è della Roma”
chi conosce Claudio Lotito ed è tifoso della Lazio sa che, ogni tanto, ha delle uscite particolari. Questa volta il contenzioso riguarda il simbolo della Roma, la Lupa. Il presidente rivendica quel simbolo poichè la società biancoceleste è nata prima di quella giallorossa. Ecco le parole dette dal presidente e riportate dal Corriere dello Sport: “Siamo per i fatti, non per i proclami, ci stiamo ancora pen sando. Certo due anni fa abbiamo portato il nome di Roma e l’ab biamo rappresentato dall’altra parte del mondo, peraltro anche riuscendo a vincere e fu un motivo d’orgoglio. Il simbolo originario della Roma non era la Lupa di Romolo e Remo, ma era una Lupa ben diversa. C’è chi si è appropriato del simbolo di Roma. Noi sulla maglia scrivere mo che la Lazio è la prima squadra nata nella Capitale. E mi piacerebbe anche poter indentificare un simbo lo, un riferimento certo e storico del la città, anche perché ne abbiamo tutti i diritti, essendo nati per primi.”.
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Lotito: “Sulle maglie della Lazio farò scrivere la prima squadra della Capitale”

“Sulle maglie (della Lazio) farò scrivere “La prima squadra della Capitale””. E’ l’intenzione espressa oggi dal presidente biancoceleste Claudio Lotito al Circolo Canottieri. Il massimo dirigente della Lazio ha detto:

“Voglio riunire tutta la grande famiglia della Lazio sfruttando la forza mediatica del calcio e spero che sia di aiuto perché fino ad ora ci siamo un po’ persi. Voglio che la Lazio diventi una grande comunità riunita in un unico bacino. Ho già iniziato con quest’opera di riconoscimento del simbolo della nostra società, infatti sulle maglie farò scrivere “La prima squadra della Capitale””.


A Roma già sono iniziati gli sfottò e le prese in giro per l’iniziativa annunciata da Lotito. Sia sui social network che nelle radio romaniste si sta simpaticamente puntando il dito contro il presidente della Lazio. Dopo la battaglia con il Coni per il pagamento dell’Olimpico, Claudio Lotito ne ha sparate un’altra delle sue, volendo scrivere la frase sopra citata sulle maglie della squadra biancoceleste.