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Calciopoli 2....

Ultimo Aggiornamento: 05/07/2011 13:36
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08/10/2010 12:50
 
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io non ce farei niente co' quello scudetto e spero tanto che non venga proprio assegnato...
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08/10/2010 12:53
 
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Io condivido il piccheri pensiero...se io e te facciamo una gara d'atletica leggera e te arrivi primo da dopato e io secondo onestamente allora la medaglia me la becco io.
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08/10/2010 13:07
 
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sì ok, ma mica te la becchi dopo 4 anni.. e comunque un conto è lo sport individuale, un conto è quello di squadra dove ci sono anche i tifosi..
magari sarebbe anche giusto che la società si prendesse quello scudetto e lo celebrasse anche, ma io tifoso non me sognerei manco pe' l'anticamera del cervello e tantomeno me ne vanterei...
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08/10/2010 16:14
 
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se dopo le varei altre che ci sono arrivate davanti, e che con calciopoli, e eventualmente con gli ukltimi accertamenti, restassimo noi davanti a tutti, quellos cudetto non solo lo vorrei, ma lo pretendrei.

certo è chairo che non vado a testaccio, che sarebbe meno di zero, rispetto alla gioia che mi è stato impedito di vivere nel momento topico.
mi roderebbe più il culo che altro. poca gioia.
e poi ci sarebbe chi avrebbe anche l'ardire di prenderti in giro, attaccarti.

gioie negate, risarcimenti tardivi, il giudizio un atnatalchilo degli altri.

ma in fondo i genitori di Manuela Orlandi, di Simonetta Cesaroni, dei ragazzi di piazza Tienammen, del popolo degli Ogoni sterminati dalla Shell, o putiamo il caso, si venisse a scoprire che Hiteler è ancora vivo e ha 90 e pasa anni...

certo niente può risarcire le vittime, e nell'ultimo caso citato ad esempio uno (magari l'essere vivente sulal faccia della terra più colpito dalle sciagure del nazismo) potrebbe lui stesso pensare... tanto ormai.. s'è pure vissuto tranquillo e beato tuta l'anzianità... mò sta degente a letto... cosa vado a punire?

io credo al contrario che la giustizia finchè è "stabilibile" debba sempre essere ricercata.

non mi vanterei, non farei feste, anzi, rosicherei anche abbastanza...
ma se è giusto così che sia.



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29/10/2010 10:30
 
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«Ne voglio due anch'io»
Moratti replica ad Agnelli: «Anche l'Inter chiederà
gli scudetti che le mancano del passato»

.........

beh ma a sto punto chiediamone un paio pure noi..
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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29/10/2010 10:51
 
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Penso che se avessero voluto non ci avrebbero fatto vincere nemmeno il nostro.Per me i campionati più falsati sono stati quello di zeman e il quarto di Capello.
Si',rimane l'amarezza che alla fine non ci restituisce nulla nessuno.Cmq se lo tolgono all'inter deve andare a noi,non certo alla juve.
Siamo un paese di merda,lo schifo del calcio riflette in piccolo lo schifo della politica.
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23/11/2010 16:40
 
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Calciopoli, altre 300 telefonate. L'addetto agli arbitri del Milan si raccomanda.

Meani chiama Rosetti: "Il boss mi dice di...".


Trecento nuove telefonate, colloqui ritenuti irrilevanti o quasi dagli investigatori. Questa mattina, la difesa di Luciano Moggi, ma anche quella di uno dei due designatori dell’epoca, Pierluigi Pairetto, chiederanno al collegio giudicante della nona sezione del tribunale di Napoli l'acquisizione agli atti di altre intercettazioni fino ad ora inedite.

Il processo penale su Calciopoli si avvia alle svolte finali: l’udienza in agenda oggi servirà per terminare l’esame degli ultimi teste delle difese, poi, il 14 dicembre, toccherà agli imputati farsi interrogare qualora lo ritenessero utile. La sentenza di primo grado potrebbe arrivare già nella prossima Primavera. Fra le nuove telefonate, il consulente tecnico di Moggi, Nicola Penta, ha ascoltato un colloquio fra l’addetto agli arbitri del Milan ai tempi di Calciopoli (Meani è imputato per frode sportiva) e il fischietto torinese Roberto Rosetti, oggi designatore per la serie B. La difesa dell’ex direttore generale bianconero si chiede come mai una telefonata di questo tenore non sia entrata a processo. Il colloquio avviene l’8 aprile del 2005, Rosetti è stato designato per LecceSiena e, il Siena, la settimana dopo sarà l’avversario del Milan.

Meani : «...oh mi raccomando non espellerne solo uno del Siena fai due o tre». Rosetti : «...ma smettila và...». Meani : «Io ti ho madonnato quella volta che hai fatto il Livorno che hai ammonito i due Lucarelli tutti e due diffidati che la domenica dopo questi qua dovevano giocare con la Juve». Rosetti : «ah guarda, per quanto mi riguarda ma veramente, io non ho mai visto una roba del genere, cioè io devo essere in campo libero, tranquillo... ». Meani : «...io ti dico, quando a me magari sai, succede che lo stesso boss mi dica mi raccomando eh, se può, che abbiamo Maldini e Nesta diffidati...».


Il consulente tecnico di Fabiani: «Le sim svizzere erano intercettabili, non erano certo segrete»

COLPO DI SCENA - Il consulente tecnico di Fabiani: «Le sim svizzere erano intercettabili. E certo non erano un sistema di comunicazione segreta. E si poteva anche abbinare il telefono alla sim svizzera, scoprendo il possessore. Non so perché non l'abbiano fatto». Al perito De Falco chiedono come abbia ragionato nel suo lavoro, perché non avesse chiesto a Fabiani i luoghi esatti di lavoro a Messina. I pm provano ad incalzare: ma il suo è il lavoro di un perito di parte che deve smontare le tesi dell’accusa. E così la giudice Casoria interviene: «Lui ha ragionato come hanno ragionato i carabinieri». E riportato alla luce l’estrema improbabilità dell’associazione delle celle locali all’effettivo utilizzo dell’imputato della scheda. A dire il vero, però, il meglio arriva poi quando al consulente, esperto da oltre 25 anni di questo genere di indagini delle Forze dell’Ordine, spiega qualcosa che ai più sembrerà novità, viste le risposte fornite finora: hanno intercettato le utenze normali per 170 mila volte, perché delle sim svizzere che agivano sul territorio italiano c’erano solo i tracciati e i mitici agganci delle celle, che proprio in udienza abbiamo capito essere tutt’altro che un’assicurazione di abbinamento persona-telefono-spazio geografico di permanenza.

Così l’avvocato Morescanti domanda: «Quindi chi ha effettuato l’indagine ha usato tutti gli accorgimenti per sapere da dove partissero le telefonate?»
De Falco: Si doveva fare il lavoro in tempo reale e non è stato fatto, si sarebbe potuto accompagnare ogni singolo spostamento dell’imputato. Ma anche successivamente si poteva fare di più.
Avv. Morescanti: Le celle di cui lei ha parlato sono state veramente interessate da queste telefonate, o i carabinieri hanno visto le 60 telefonate provenienti dal quartiere di Primavalle in cui abitava Fabiani e le hanno associate a lui?
De Falco: Hanno fatto solo un collegamento logico. Se il territorio di copertura della cella fosse stato piccolo, si sarebbe potuto fare questo sillogismo. Oggettivamente non si può dire che ci sia un riscontro reale, non solo con la persona ma anche proprio con la zona di Primavalle.
Avv. Morescanti: È giusto identificare la scheda svizzera come segreta, non intercettabile?
PM: Opposizione!
Presidente Casoria: E perché? Risponda, se lo sa.
De Falco: Il cellulare è parte della rete, quindi quando lo accendo tutti sanno o possono sapere dove sono. La rete vede il telefonino e se non lo ha nei database chiede al gestore straniero se può dare la linea: in quel modo scatta la fatturazione in roaming. E anche una scheda straniera non è segreta per niente. I telefonini sono tutti intercettabili se si conosce il numero del telefonino. Quando c’è una telefonata il gestore non segna solo il numero della sim ma anche il numero del telefonino. Sarebbe stato interessante vedere se questi numeri erano associati anche ad altri numeri cellulari ma non è stato fatto.
Avv. Morescanti: Quindi quali sono le sue conclusioni?
De Falco: Non vi è collegamento certo tra zona e persona ma anche in termini di zona e abitazione della persona siamo a percentuali molto basse, al di sotto del 5%
Avv. Morescanti: Nessuna altra domanda.

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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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23/11/2010 16:57
 
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ma la storia del Milan ès tata incredibile da subito. unv ero e proprio scandalo pazzesco. e la juve che ha fatto? ha fatto caciara con l'Inter...

del Milan si ricorderà per sempre il seguente scambio Meani-Galliani:

M: "che faccio spingo?"
G: "spinga, spinga..."
[SM=g27989]


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02/12/2010 00:27
 
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[SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]
ecco uno che dice quello che pensa.

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Boniek: «Stella meritata. Ho dato tutto per la Juve!»

TORINO, 1 dicembre - Zbigniew Boniek, calciatore della Juventus dal 1982 al 1985, intervistato durante la trasmissione televisiva "Signora Mia" condotta da Marco Venditti, rispondendo alle domande poste dalla redazione di "Tutti pazzi per la Juve", programma radiofonico di grande successo, ha espresso in maniera molto chiara la propria opinione sui fatti relativi a “Calciopoli” manifestando inoltre il proprio disappunto per essere al centro della contestazione da parte di molti tifosi bianconeri contrari all’assegnazione della stella consegnata al “bello di notte” nell’operazione commerciale “accendi una stella” del nuovo stadio bianconero.

[...]

Rivede qualcosa dell’Avvocato nel nipote Andrea Agnelli? Cosa pensa del nuovo ciclo della Juventus? Ci sono somiglianze con il passato?

«Il calcio è cambiato, sicuramente il marchio della famiglia Agnelli è una garanzia per diverse cose. Oggi è tutto più difficile. In passato il sogno di tutti era giocare nella Juventus e quando qualcuno doveva comprare un calciatore chiedeva prima alla Juventus per sapere se era interessata. Ora c’è un mercato diverso: ci sono squadre altrettanto ricche, forse più ricche, ma devo dire che la Juventus ha conquistato tanto dopo il terremoto del 2006 e questa società dà garanzie».

Lei, seguendola sulle reti Rai, si è sempre espresso negativamente sulla Juventus pre Calciopoli. Considerando gli sviluppi del processo di Napoli, oggi, che idea si è fatto?

«Di calciopoli posso dire che si sa che c’è stato un periodo in cui le squadre non hanno rispettato il fair-play, quello che dovrebbe essere il gioco del calcio. Sono state coinvolte tante squadre e anche la Juventus ha avuto le sue problematiche. Non seguo il processo di Napoli perché quello che succede nel calcio non sono cose che possono condannare le persone a livello penale. Dico, in maniera molto sincera, che se io giocavo in una squadra e un mio dirigente prima della partita chiamava 50 volte l’arbitro sarei rimasto male. Tutto qua».

Ma se questo non fosse avvenuto, anzi era tutto lecito, da giocatore, come si sentirebbe nel subire la distruzione della propria società e la sottrazione di due titoli legittimamente vinti sul campo?

«Io ho avuto sempre rispetto per i giocatori della Juventus. Devo dire che non avevo simpatia per la vecchia dirigenza, non per tutti e tre, ma per due sicuro. Non posso nascondere che mi davano fastidio certi atteggiamenti, di essere infallibili, superiori, che poi alla fine hanno messo la Juventus su una cattiva strada. La Juventus , grazie a Calciopoli, ha avuto tanti vantaggi: si è liberata di tanti calciatori con contratti stramiliardari, si è rifatta la squadra nuova, dirigenza nuova, presidente nuovo».

E’ stato distrutto uno squadrone sulle basi del nulla, non le sembrano delle dichiarazioni temerarie visto quello che sta emergendo dal processo di Napoli?

«Ma che cosa sta emergendo? Sta emergendo che nessun dirigente della Juventus ha cercato mai di aggiustare una partita?»

E' emerso in aula che anche le presunte Sim svizzere erano intercettabili...

«Non voglio fare un giudice, ma io non ho mai usato in vita mia una scheda svizzera. La mia opinione è che Luciano Moggi non fosse uno a cui piacesse vincere in modo naturale. Io ho davanti agli occhi tutte le partite».

Scusi, ma a quali partite si riferisce?

«A Genova ci fu un rigore dato da un arbitro...lasciamo perdere. Poi in un Bologna-Juventus in cui la Juve ha avuto un aiuto a uno-due minuti dalla fine. Se poi volte dire che la Juve è stata vittima di una trappola…».

Tutti chiamavano i designatori...

«Allora sono tutti da condannare! Non è che sono tutti innocenti».

Paolo Bergamo (designatore arbitrale fino al 2006 ndr) in merito è stato estremamente chiaro: telefonare ai designatori era una pratica caldeggiata dalla Lega per evitare che i dirigenti si presentassero davanti alle telecamere ad imprecare contro gli arbitri. I telefoni dei designatori ed i relativi contratti, sono stati comprati dalla Lega, che visionava i tabulati e pagava le bollette…

«Per me non è un problema. La dirigenza della Juventus per me si è comportata in un certo modo e poi ti dico una cosa: mica ho licenziato io Moggi e Giraudo. Io sono solo un ex giocatore della Juventus che con la Juventus ha vinto tantissimo e penso di aver dato molto alla Juventus e quindi posso dire se un comportamento di un dirigente mi piace o non mi piace. O no?»

Lei può valutare i comportamenti a titolo personale perché a livello oggettivo non esistono illeciti. Non si può dire però che la Juventus ha alterato un campionato…

«Ma chi ha detto questo? Io non ho detto che la Juventus ha alterato un campionato. Moggi non era la Juventus , ma un dipendente della Juventus. Se faceva prima della partita quello che facevano tutti gli altri vuol dire che si è fatto beccare. In macchina andiamo tutti a 130 all’ora, ma alla fine paga solo quello che si fa beccare. Moggi si sentiva invincibile, ma ha fatto qualche errore che è stato già pagato. Quello che succede a Napoli in Tribunale neanche lo seguo».

Già al tempo della sua Juve si diceva comunque che le vittorie erano condizionate.

«Sì, come quelle dell’Inter. In Italia chi è più forte è odiato da tutti quanti».

Quanto era forte quella Juventus? Era facile o complicato giocare con accanto Platinì?

«Complicato per nulla. L’unico rimpianto che ho è non aver vinto la finale contro l’Amburgo di Atene. Ci avrebbe consentito un ciclo migliore. Invece l’anno dopo abbiamo ricominciato da capo, vincendo lo scudetto, poi la Coppa delle Coppe e poi la famosa finale contro il Liverpool. Comunque, a tutti i miei oppositori che dicono che critico troppo la Juventus dico solo una cosa: sono l’unico che non ha preso una lira dalla partita dell’Heysel perchè ho lasciato tutto alle famiglie delle vittime, poi ciascuno è libero di pensarla come vuole. Non ho mai parlato male dei tifosi e dei giocatori della Juventus, ma sono convinto nella mia testa che due o tre componenti della vecchia dirigenza, se potevano facilitare le vittorie con comportamenti scorretti, lo facevano. A me non importa che non lo dimostrino, è una mia convinzione».

Ma si potrebbe anche dire, quindi, che gli ultimi campionati sono stati falsati a favore dell’Inter?

«Sì, ma le telefonate riguardano solo alcuni anni, 2004 e 2005. E gli anni precedenti cosa è successo? E’ chiaro che chi guarda da fuori il calcio si è accorto di quello che succedeva. Eppure è stata un’altra squadra ad essere beccata al casello con i soldi nella valigetta…»


Nel nuovo stadio saranno presenti 50 stelle dedicate alle “leggende bianconere” ed a lei ne è stata assegnata una: come interpreta il malumore di parte della tifoseria che non ha gradito la cosa?

«Ho sentito questi malumori è mi è dispiaciuto molto soprattutto poi perché la motivazione la reputo ridicola: “per poca gratitudine”, ma a chi? In campo con la Juventus ho sempre dato tutto, non risparmiandomi mai. Il presidente Agnelli mi ha mandato una lettera per far parte delle stelle nel nuovo stadio ed io ne sono onorato. Non è che tutti quelli che hanno giocato per la Juventus debbono per forza essere anche tifosi juventini. E’ bello anche confrontarsi con opinioni differenti. So quello che ho fatto per la Juventus e ,se i tifosi non mi vogliono nel nuovo stadio, dico che la storia non si può cancellare. Non ho mai parlato male della Juventus. Se io critico qualcuno che in passato si è comportato male sono affari miei. Se poi i tifosi non vogliono che vi sia la mia stella nel nuovo stadio io non morirò mica, ma in campo ho fatto la storia della Juventus ed ho sempre onorato la maglia dando tutto quello che potevo dare. Ricordo che ero un beniamino dei tifosi, che esponevano striscioni come “Zibì forever”. Se ce l’ho con qualcuno, ce l’ho solo con chi ha rovinato l’immagine della Juventus. Sono certo che un domani quando andranno via Marotta & C. nessuno dovrà ripulire l’immagine della squadra».

[...]

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16/12/2010 14:13
 
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È una parte della nostra identità che dovrà essere chiarita al più presto. In questi anni abbiamo abusato della pazienza dei nostri tifosi, ora dobbiamo ancora aspettare le decisioni della giustizia ordinaria. Certo, se si riuscisse ad accelerarla....». Così il presidente bianconero Andrea Agnelli ha risposto ai deputati del club Juventus Parlamento, nel corso di una cena organizzata sulla terrazza del Vittoriano, a proposito dei due scudetti revocati nel 2004-2005 e 2005-2006 (riassegnato all'Inter). «In cuor mio - ha aggiunto - tutti sanno cosa penso di Calciopoli, e cioè che è stato un procedimento ridicolo. I legali mi hanno detto che non sono riusciti nemmeno a leggere tutte le carte».

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Ha ragione..calciopoli è stato un procedimento ridicolo..La Juve la dovevano proprio radiare.
La juve avrà sempre questa cazzo di arroganza - ma anche faccia come il culo. infinita.
Questo è come Marotta che si lamenta dell'arbitro dopo juve-roma
[Modificato da Sound72 16/12/2010 14:13]
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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16/12/2010 19:28
 
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Re:
Sound72, 16/12/2010 14.13:



(...)

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Ha ragione..calciopoli è stato un procedimento ridicolo..La Juve la dovevano proprio radiare.
La juve avrà sempre questa cazzo di arroganza - ma anche faccia come il culo. infinita.
Questo è come Marotta che si lamenta dell'arbitro dopo juve-roma




società radiata, tutti coinvolti interdetti a vita, divieto di rifondare la società con lo stesso nome, squalifiche per i componenti coinvolti dell'organico dei giocatori e del reparto tecnico, obbligo di rientrare a livello amatoriale.
e, infine, avrei raso al suolo la sede sociale e vinovo, c'avrei buttato fuoco e zolfo, tipo ulisse, e poi sale, tipo cartagine.


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nn ho capito se sei ironico ma io avrei fatto proprio cosi!

Giove parla in un altro post di disgusto a tifare o appassionarsi..nn ha torto..ma se fossi nato juventino tra Heysel, abuso di farmaci e calciopoli forse ecco avrei azzerato almeno da 4 anni il interesse x il pallone.
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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16/12/2010 20:19
 
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Re:
Sound72, 16/12/2010 20.05:

nn ho capito se sei ironico ma io avrei fatto proprio cosi!

Giove parla in un altro post di disgusto a tifare o appassionarsi..nn ha torto..ma se fossi nato juventino tra Heysel, abuso di farmaci e calciopoli forse ecco avrei azzerato almeno da 4 anni il interesse x il pallone.




no no no, altro che ironia! io lo intendo proprio sul serio!
per me un cannavaro e un del piero avrebbero dovuto ricominciare dal livello amatoriale, dopo almeno 5 anni di squalifica e la completa interdizione di ogni possibilità di guadagnare soldi in relazione al calcio di lega in quel periodo. e una juventus di torino (e dintorni) non avrebbe mai più dovuto esistere.

e poi che cazzo me ne frega a me dei tifosi juventini e della loro storia? ma cos'è, un diritto umano, sto tifo del cazzo? cambiassero squadra!
mettiamo che io sono tifoso dei nazisti. che io abbia un forte sentimento per una cosa la rende forse giusta a prescindere al di sopra di ogni morale ed etica e di conseguenza di ogni legge solo perché io recrimino il diritto ai miei sentimenti? non esiste logica più asociale e più deleteria per ogni contesto sociale di questa.

sono proprio queste le logiche egocentriche da "nuova italia" dagli anni 80/90 in poi che rovinano questo paese.

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16/12/2010 20:27
 
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Re:
Sound72, 16/12/2010 20.05:

nn ho capito se sei ironico ma io avrei fatto proprio cosi!

Giove parla in un altro post di disgusto a tifare o appassionarsi..nn ha torto..ma se fossi nato juventino tra Heysel, abuso di farmaci e calciopoli forse ecco avrei azzerato almeno da 4 anni il interesse x il pallone.




e ha pure ragione.
già devi togliere la corrente ad alcune parti abbastanza importanti del tuo cervello per poter "tifare" -- figuriamoci a quali autolobotomie spontanee ti devi sottoporre per "tifare" certi schifi!
il disgusto è inevitabile se hai un minimo non dico di onestà, ma almeno di orgoglio personale.

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16/12/2010 23:15
 
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però non toglierei il diritto al nome.
poca gente e solo un periodo non può cancellare per sempre un diritto a "un'esistenza"
sennò che parlamo a fà (oltre che la bravura calcistica sopratutto) della germania-simpatia in sudafrica come portabandiera di un mondo integrato e senza barriere... dopo Hitler?

sto giocando naturalmente, è chiaro, a dire che fosse solo per "quello" non avrebbe più dovuto esserci una Germania e nemmeno un popolo tedesco, se la macchia di un periodo di follia non fosse più da noi "ritagliata" in quanto tale ma divenisse una nostra condanna sulla ipotesi di un DNA maligno e quindi da cancellare per sempre.


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17/12/2010 00:54
 
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tutto giusto..però nel caso specifico la Germania ha espiato le sue colpe senza legittimare quel suo passato ...prendendone politicamente e socialmente le distanze..qua nel caso juve..la spendita del nome prosegue senza mai aver mai alzato la mano e detto "si ho sbagliato"..
qualche mezza parola a distanza di 20 anni sull'Heysel ( e intendo su una partita farsa festeggiata alla faccia dei tuoi tifosi morti ammassati )e una coppa ben esibita in bacheca, sull'abuso di farmaci poi il negazionismo piu'assoluto ( e neanche dico doping )..e calciopoli è stato un processo "ridicolo"..anzi..un processo in cui ti hanno sottratto ingiustamente 2 titoli perchè gli altri rubavano come te..Nella migliore delle ipotesi..la linea è che "lo fanno o lo hanno fatto pure gli altri "..
E questo è abbastanza deprimente perchè poi bastano due partite vinte per ritirare fuori il "fascino della vecchia signora" e altre cazzate simili. E la juventus rimane là e resterà sempre la juventus.
E si che in Bulgaria cambiarono nome a Cska e Levski, le due uniche vere squadre che avevano, per una rissa in campo tra i giocatori ..qua se fai fuori la juventus chiudono il campionato.
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17/12/2010 02:46
 
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Re:
giove(R), 16/12/2010 23.15:

però non toglierei il diritto al nome.
poca gente e solo un periodo non può cancellare per sempre un diritto a "un'esistenza"
sennò che parlamo a fà (oltre che la bravura calcistica sopratutto) della germania-simpatia in sudafrica come portabandiera di un mondo integrato e senza barriere... dopo Hitler?

sto giocando naturalmente, è chiaro, a dire che fosse solo per "quello" non avrebbe più dovuto esserci una Germania e nemmeno un popolo tedesco, se la macchia di un periodo di follia non fosse più da noi "ritagliata" in quanto tale ma divenisse una nostra condanna sulla ipotesi di un DNA maligno e quindi da cancellare per sempre.




io sono stato sempre un sostenitore della suddivisione della germania post-nazista in più di due parti. ma lasciamo perdere il dna che non c'entra assolutamente niente con discorsi storico-politici. fatto sta che, per varie ragioni storiche, economiche e di tradizione politica, la germania ha una concezione di diplomazia piuttosto aggressiva e tende a voler essere terza forza e quindi un fattore di squilibrio. e di questo dovreste esservene accorti anche voi in italia (vedi trattative sull'euro; vedi disintegrazione della jugoslavia; vedi il supporto ideologico ed economico di alcuni movimenti di secessione in europa: belgio, cecoslovacchia, romania; vedi il notevole supporto tecnico, materiale, economico, logistico per la olp ecc.).

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17/12/2010 03:43
 
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Re:
Sound72, 17/12/2010 0.54:

tutto giusto..però nel caso specifico la Germania ha espiato le sue colpe senza legittimare quel suo passato ...prendendone politicamente e socialmente le distanze..qua nel caso juve..la spendita del nome prosegue senza mai aver mai alzato la mano e detto "si ho sbagliato"..
qualche mezza parola a distanza di 20 anni sull'Heysel ( e intendo su una partita farsa festeggiata alla faccia dei tuoi tifosi morti ammassati )e una coppa ben esibita in bacheca, sull'abuso di farmaci poi il negazionismo piu'assoluto ( e neanche dico doping )..e calciopoli è stato un processo "ridicolo"..anzi..un processo in cui ti hanno sottratto ingiustamente 2 titoli perchè gli altri rubavano come te..Nella migliore delle ipotesi..la linea è che "lo fanno o lo hanno fatto pure gli altri "..
E questo è abbastanza deprimente perchè poi bastano due partite vinte per ritirare fuori il "fascino della vecchia signora" e altre cazzate simili. E la juventus rimane là e resterà sempre la juventus.
E si che in Bulgaria cambiarono nome a Cska e Levski, le due uniche vere squadre che avevano, per una rissa in campo tra i giocatori ..qua se fai fuori la juventus chiudono il campionato.




l'esempio l'avevo fatto per mettere in risalto al massimo la logica sbagliata e malata della giustificazione di tutto per motivi soggettivi (sentimentali, emotivi): perché mi sta simpatica la juve, perché mi piace se vince, perché mi ci faccio una sega sopra, porca troia, visto che non ho altro nella vita, quando vince, anche se vince rubando e truffando, allora va bene tutto, anzi: trovo anche cavilli e attenuanti e mi creo appunto delle logiche giustificative per legittimare quelle azioni che servono al mio privato godimento domenicale, perché se vince la juve affronto la settimana con un sorriso, va tutto meglio in famiglia perché non prendo a schiaffi mia moglie o i figli, e aiuto pure le vecchiette ad attraversare la strada.
la stessa logica la vidi nell'anno che vissi a monte sacro, dove in via stelvio ogni mattina quando la strada era intasata durante l'ora di punta i signori in giacca e cravatta e con le borse di cuoio griffate passavano senza battere ciglio e in serie a trenta-quaranta-cinquanta all'ora con i loro "scooteroni" del cazzo a rasomuro su un marciapiede largo un metro e mezzo e peraltro riccamente popolato di alberi. che se usciva una vecchietta da portone la mandavano al creatore. ogni mattina mi chiedevo quale cazzo di merda, quale difetto genetico avevano questi nel loro cervello. e mi chiedevo anche cosa avrebbero detto per giustificarsi: tengo famiglia? se arrivo tardi mi licenziano? non saprei proprio. in ogni caso le logiche giustificative avrebbero potuto essere solo soggettive, asociali e in completa opposizione con quelle convenzioni basilari che sono necessarie per la convivenza pacifica con altri individui.
la stessa pulsione contro tutto quello che non sono "io e il mio vantaggio" (o godimento o divertimento), la stessa asocialità, la stessa disposizione al rispetto arbitrario delle convenzioni ed delle regole la vedo nel tifo.
questa non è più la simpatica anarchia italiana che piace tanto all'estero e che rendeva affascinante gli italiani -- e di questo pian piano si rendono conto un po' tutti. questa è l'avanguardia della barbarie.


la germania alla fine non è che abbia pagato tanto. l'ha scampata. si è presa qualche colpa e pochissime responsabilità. (che abbia preso, e che sia stata costretta con forza a prendere le distanze politiche e sociali è veramente il minimo dopo aver devastato l'europa, e non solo, due volte di seguito. poi l'affermazione che abbia preso le distanze sociali occulta completamente l'enorme continuità che c'è stata nell'establishment. i maligni come me dicono: il terzo reich doveva durare 1000 anni, ma nessuno ha detto che devono essere 1000 anni di fila; o ancora: la germania ha perso le prime due guerre mondiali ma ha vinto la terza, quella economica.) per fare un esempio: tutte le grandi aziende sono ripartite con il capitale guadagnato con i morti in guerra e nei campi di sterminio. hanno cambiato un paio di volte la loro ragione sociale perdendo per strada ogni responsabilità legale. "come? la MAN dovrebbe pagare i danni ai prigionieri di guerra che ha schiavizzato nelle proprie fabbriche? e perché mai? noi non siamo la MAN, noi siamo la M.A.N., non vede che ci sono i puntini? certo, anche noi facciamo camion e autobus, ma siamo un'altra azienda. mi spiace, ma deve rivolgersi a qualcun altro" -- queste cose sono andate avanti per 60 anni e si risolvono adesso e quasi esclusivamente per motivi biologici.
per fare un esempio del calcio: ci hanno messo più di 60 anni anche il dfb e l'hsv a ricordarsi della loro storia nazista e del trattamento riservato ai calciatori considerati non-ariani e a prendersi le proprie responsabilità al cospetto della storia, almeno simbolicamente, mediante il ricordo e la cura anche di quella parte della propria storia. certo, si può dire che alla fine l'hanno fatto, ma l'amaro rimane eccome che ci abbiano messo intere generazioni per arrivare a questo punto, e ci sono da contare anche quelle generazioni del 68 e degli anni di piombo che speravano di poter costringere a suon di mitragliate i propri padri alla responsabilità e all'ammissione delle proprie colpe. ma sto divagando un po' troppo.


nei casi come la juventus sono per la mannaia. sono per un "fin qui e non oltre" in lettere maiuscole e cubitali. sono per la punizione esemplare che fa da deterrente. e il deterrente più effettivo è quello economico, con una ciliegina simbolica sopra: primo, tu con il calcio non ci guadagni più nel mio territorio di giurisdizione; secondo, non voglio che tu esista più con questo nome nel mio territorio di giurisdizione: se vuoi continuare ad essere juventus, cambia federazione.
e ribadisco: non me ne frega una ceppa se per questo la metà dei "tifosi" scoppia in lacrime e cade in depressione.
[Modificato da BeautifulLoser 17/12/2010 03:57]

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quella di voi due è frustrazione.
è legge del taglione.
è "volerli vedè soffrì", che non vi rende molto onore, se si va a confrontare le belle parole che dite e i bei principi che snocciolate e l'autocelebrazione della vostra "equità & giustizia"...
... poi in occasioni come queste il castello di carte rovina giù in un secondo.

non riesco a capire bene, ai fini del "giustizia è fatta", cosa aggiunge e quanto possa essere capace di eliminare tutti i mali futuri, toglierti il nome.

quando ti ho squalificato giocatori, tolto titoli, retrocesso nella serie più bassa... a cosa serve toglierti il nome è cosa che mal si spiega.

se non comprendendo che tra le autoproclamazioni di essere "puro e giusto" e la realtà dei fatti che emerge poi da certi pensieri ... "Catoniani" ci passa un oceano compsoto di acqua, sale e un pò di inavvertita ipocrisia.

...comunque, a me sarebbe piaciuto andare oggi in nord africa a visitare le vestigia di una delle più grandi città dell'antichità.

ma non posso, perchè qualcuno ha cancellato tutto anche per il futuro.
ha fermato tutto al palmo del naso della propria rabbia incontrollata.



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ma guarda nn ci vedo frustrazione o rivalsa nè proverei piacere nellla soppressione della juventus..anzi probabilmente poi mi mancherebbe pure come contrapposizione sportiva. L'avrei vista però come sanzione adeguata nel momento in cui si verifica e accerta nel tempo una somma di comportamenti antisportivi, illeciti, sleali a cui nn fa seguito un'ammissione di responsabilità, ma anzi va a provocare un'autolegittimazione ancora piu' forte. La sanzione sportiva almeno per calciopoli la posso pure ritenere adeguata, quella sul doping l'ho trovata ridicola. In questo senso con riferimento al parallelo Germania/Juventus piu' che altro direi che mentre da una parte nn c'è una continuità, dall'altra invece si: cambiano gli interpreti, i dirigenti e i calciatori, ma l'humus è sempre quello.
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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